
Le poesie inglesi qui raccolte offrono un'ulteriore testimonianza del "bilinguismo" letterario di Fernando Pessoa, che, se da un lato dichiarava essere la sua patria la lingua portoghese, dall'altro, proprio in lingua inglese, ha lasciato alcuni importantissimi cicli di poesie. È certamente il Pessoa dei nove anni di permanenza a Durban in Sudafrica (1896-1905) che sta alla base della scelta linguistica e di non pochi motivi di queste poesie; ma non va neppure dimenticato che gli anni di composizione di questa raccolta, alla quale il poeta si accinge dopo il suo rientro a Lisbona, sono quelli dei più rivoluzionari movimenti d'avanguardia dell'epoca, gli anni dei due numeri della rivista "Orpheu", il secondo diretto proprio da Pessoa e da Sà-Carneiro.
"questo libro è fatto di parole - come tutti i libri o pochi libri. I muri a secco del Salento sono di pietre - come tutti i muri antichi e come pochi muri utili. Dire che un libro è fatto di parole non è affermare un'ovvietà o una rindondanza, non è prendere tempo o irridere il lettore... Parole e pietre hanno in comune la fondamentale essenzialità dei loro usi." Una raccolta di poesie per raccontare, narrare il Salento.