
È una vicenda lunghissima quella del Natale cantato in poesia, una tradizione che gioca d'anticipo sull'evento storico della nascita di Gesù e che ancora oggi, a due millenni di distanza, non si è interrotta. Questa antologia vuole provare a muoversi su tre direttrici, che di frequente si articoleranno in snodi e scorciatoie. Troveremo le poesie dell'attesa, le poesie della festa e le poesie della nascita. Pur sentendosi fin d'ora autorizzato a sconfinare da una sezione all'altra, il lettore sappia che il percorso non è arbitrario. La concatenazione tra una poesia e l'altra è messa al servizio di un racconto nel quale ciascuno potrà riconoscere qualcosa di sé e della propria storia personale. Tra gli autori: Attilio Bertolucci William Blake, Mario Benedetti, Jorge Luis Borges, Giorgio Caproni, Dino Buzzati, Iosif Brodskij, Gilbert Keith Chesterton, Raffaele Crovi, Emily Dickinson, Danilo Dolci e ancora antiche liriche irlandesi, John Donne, Elio Fiore...
Nella lettera apostolica "Porta fidei" papa Benedetto XVI afferma: "La conoscenza della fede introduce alla totalità del mistero salvifico rivelato da Dio. [...] Per accedere a una conoscenza sistematica dei contenuti della fede, tutti possono trovare nel Catechismo della Chiesa Cattolica la loro sintesi sistematica e organica". Proprio dalla lettura e dalla meditazione del Catechismo nasce quest'opera poetica, che si sviluppa seguendo tutti gli argomenti: la professione di fede con i misteri della Trinità, i sacramenti, la vita sociale, i dieci comandamenti, la preghiera.
"Disputa cometofantica" di Lucio Saffaro è una narrazione in forma di poesia. Della narrazione ha tutte le caratteristiche: c'è una vicenda, c'è un paesaggio, ci sono dei personaggi. Il presente di Saffaro è il presente della parola creatrice. Non al cielo delle stelle fisse chiede di volgersi, ma, secondo la definizione agostiniana, all'eternità: "Hodiernum tuum aeternitas": il tuo oggi è l'eternità. L'eternità come presente della parola poetica, che permane come permane la forma del tempo in tutte le sue forme; quella forma che Mario Luzi chiama il "punto vivo, il punto pullulante dell'origine continua".
"Io sono uno degli altri" scrive Scotellaro nel frammento Autoritratto, e non stupisce che sia proprio questa l'idea che il poeta aveva di sé: un uomo come gli altri, un uomo inserito nella storia del suo tempo, del suo paese, nella vita di tutti i giorni. Spesso definito "poeta contadino", ha assunto per anni un ruolo marginale nel quadro della letteratura italiana del Novecento, rimanendo legato all'idea di cultura "popolare" e "tradizionale" della sua terra, la Lucania, e ricordato quindi come poeta lucano o poeta dei contadini. Ma Scotellaro è stato, ed è tutt'ora, poeta italiano.
Giuliana Morandini è nata a Udine e vive tra Venezia e Roma. Si è occupata del rapporto tra letteratura e psicoanalisi e di scrittura femminile con E allora mi hanno rinchiusa (1977) e La voce che in lei (1980). Ricordiamo poi i suoi romanzi di atmosfera mitteleuropea: I cristalli di Vienna (1978), Angelo a Berlino (1987), Sogno a Herrenberg (1991), Giocando a dama con la luna (1996); presso Marietti ha pubblicato Sospiri e palpiti (2001) Premio Speciale della Giuria -Premio Rapallo 2002.
In questa antologia, che prende le mosse dai veterani della lirica ebraica della seconda metà del Novecento, sono presenti autori di grandissimo valore: da quelli più affermati, come Yehuda Amichai (con versi sliricizzati, pervasi dal senso imminente della fine) e Nathan Zach (ironico e beffardo), ai più giovani come Shimon Adàf (le cui origini orientali gli permettono un'intima disanima del gioco delle identità culturali). In molti poeti è presente una vena erotica: Aharon Shabtai (che resta uno degli autori più politicizzati) rappresenta l'esperienza amorosa come fisicità assoluta; Dalia Rabikovitch propone un'immagine di donna fragile alla ricerca di autonomia, mentre nei testi di Aghi Mishòl l'uomo è oggetto non solo di desiderio ma anche di compatimento e di malcelata irrisione. Vi è poi la piena esperienza religiosa di Admiel Kosman e l'attualità politica dei versi civili di Ytzhak Laor.
Questo libro raccoglie per la prima volta tutti gli scritti di Papa Francesco su poesia e letteratura firmati durante il suo pontificato. Il curatore del volume, p. Antonio Spadaro, fornisce le decisive chiavi di lettura per comprendere l'intelligenza letteraria del Pontefice, delineando il vasto panorama degli autori che hanno costellato la sua formazione, da Dante a Dostoevskij, da Virgilio a Manzoni o a Borges, passando per Hölderlin, Tolkien e tanti altri. P. Spadaro ha pure realizzato una illuminante intervista con uno degli alunni di Lettere al Liceo nel quale Jorge Mario Bergoglio insegnava quando ancora non era sacerdote.
Il volume propone una scelta di più di 500 componimenti di Paul Celan rimasti inediti dopo la sua morte. Sin dalla giovinezza Celan ha scritto poesie in lingua tedesca, la sua lingua materna, e ha continuato a scriverne durante la difficile vita di esule prima in Romania e in Austria, poi a Parigi, dove ha vissuto con la moglie Gisèle de Lestrange e il figlio Eric. Le poesie qui pubblicate consentono di ripercorrerne l'itinerario poetico in una successione cronologica parallela alle raccolte edite, con le quali si connettono e si confrontano.

