
Harry Martinez, trent’anni, capelli e occhi scuri, bellissima, ha imparato presto a cavarsela da sola, con una madre indifferente e un padre che per lei era un dio fino a quando non è stato condannato a cinque anni di prigione per truffa lasciando la sua famiglia nel caos e nell’indigenza più totali. Negli anni, Harry ha anche capito che le regole non le interessano affatto e che non ci sono limiti che una mente acuta e libera non possa superare; così è diventata un hacker, riuscendo a forzare i sistemi di sicurezza di alcuni tra i più grandi colossi bancari del pianeta. Quando le è stato offerto un lavoro in una compagnia di sicurezza informatica da Dillon Fitzroy, un vecchio amico che conosce il suo passato, ha deciso di continuare a fare lo stesso lavoro, questa volta con uno stipendio, ma i suoi metodi sono rimasti decisamente poco convenzionali. Il giorno in cui viene assunta dalla KFX, la banca da cui suo padre ha fatto sparire una montagna di soldi, per controllare una possibile fuga di notizie, sul suo conto vengono accreditati dodici milioni di euro da uno sconosciuto: Harry comprende che ha tutto a che fare con quella vecchia storia. Per capire che cosa sta succedendo è costretta a venire a patti con il suo passato, il tradimento del padre e la sua sofferenza. Scoprirà che dietro a tutte quelle macchinazioni c’è uno scaltro assassino, il Profeta, che pare essere invisibile anche in rete e che ha scelto lei come prossima preda.
Spesso i segreti di famiglia sono il prezzo da pagare per la rispettabilità. E più la famiglia è rispettabile, più inconfessabili sono i segreti. Come scopre sulla sua pelle un giovane professore di lettere francese il giorno in cui, in gita scolastica a Buchenwald, vede in una foto un prigioniero che assomiglia come una goccia d’acqua a suo padre. Ma nessuno nella famiglia Fabre, borghese fino al midollo, ha mai conosciuto i campi di sterminio. Spinto dalla curiosità, e dalle risposte evasive del padre, l’uomo inizia a indagare.
Quella che emerge poco alla volta è la storia di due famiglie nella Francia degli anni Trenta, i ricchi Fabre e i Wagner, ebrei di umili origini. È la storia di David Wagner, affascinante e ambizioso, e della bellissima Virginie, moglie di Marcel Fabre. È la storia di un amore proibito, di un fuoco che una volta acceso non può far altro che bruciare, incurante di ben altri fuochi, che dalla Germania si estendono ovunque.
Mentre procede nella ricerca, il giovane professore avverte che dietro la compostezza senza eccessi della sua famiglia si celano sentimenti torbidi, come un fiume carsico di violenza che sente scorrere anche dentro di sé. Perché non ci si sbarazza facilmente del passato famigliare, anche quando non lo si conosce.
Seguendo le tracce di David Wagner, rivivendo con lui i giorni infernali del campo di concentramento, l’uomo si ritrova faccia a faccia con sconvolgenti verità, e con veri e propri colpi di scena. E la sua indagine, iniziata per conoscere se stesso e le proprie radici, lo porterà all’origine stessa del Male.
Hana indossa il suo kimono da cerimonia; i capelli lunghi fino a terra sono spalmati d’olio e raccolti in un’acconciatura ordinata, come vuole la tradizione. Saluta il comandante Yamaguchi, suo marito, che sta partendo per combattere i ribelli del Sud e difendere lo shogun e il suo Paese. Malgrado non sia innamorata del comandante, la giovane e bella Hana si è sempre comportata secondo le consuetudini, per sentirsi adeguata al suo ruolo di moglie. Rimasta sola, custodisce la loro casa, mentre lo scontro tra i ribelli e l’esercito imperiale si avvicina e si fa sempre più sanguinoso e violento. Ora anche Hana è in pericolo e, nonostante sappia usare con maestria l’alabarda giapponese, deve arrendersi e fuggire.
Un breve viaggio pieno di ostacoli, al termine del quale viene accolta dai colori, suoni e profumi di Yoshiwara, il quartiere del piacere di Tokyo. Una casa per cortigiane diventa il suo rifugio, e la sua vita prende una direzione imprevista.
Inizialmente intenzionata a raggiungere il marito, Hana trova nella casa un calore umano che mai aveva conosciuto e viene a poco a poco attratta dall’atmosfera vitale e vivace del quartiere. Scoprendo dentro di sé una sensualità fino a quel momento ignorata, si trasforma in una perfetta cortigiana e assapora per la prima volta il gusto della libertà e il sottile piacere della seduzione. Ma è Yozo, un coraggioso soldato, a cambiarle definitivamente la vita. Sfuggito alla cattura dei suoi nemici, si dirige nell’unico posto in cui un uomo sa di essere al sicuro: Yoshiwara. Nella città che non conosce il sonno, Yozo e Hana s’incontrano e s’innamorano, ma il ragazzo nasconde un segreto che, una volta rivelato, incomberà come una minaccia sulle loro vite, oscurando la loro felicità.
53 a.C. Autunno. La legione avanza lungo la pianura, gli elmi luccicanti sotto il sole. I soldati hanno affrontato molte prove nel lungo viaggio che li ha portati dalla Gallia all'Asia centrale, al confine estremo del mondo conosciuto. Sono giunti da lontano, ognuno seguendo il proprio destino, ma uniti sotto un'unica insegna: l'aquila di Roma. Tra loro, tre uomini la cui amicizia è cresciuta sul campo di battaglia, tra il fango, il sangue e la rabbia di chi non sa se ci sarà un domani. Tarquinio, l'aruspice guerriero. Nato in Etruria, nemico di Roma, la sua sorte è scritta in una profezia: tenere alto l'onore del suo popolo e raggiungere luoghi in cui nessun etrusco è mai stato. Brenne, il barbaro. I Romani hanno sterminato il suo villaggio e la sua famiglia e ora lo osannano nell'arena, dove è diventato il più valoroso dei combattenti. E infine il giovane Remolo, schiavo dalla nascita insieme alla sorella gemella. Venduti entrambi a tredici anni, Remolo alla scuola gladiatoria, dove conoscerà Brenne, e Fabiola a un lupanare, dove catturerà lo sguardo di uno dei personaggi più potenti della città. Un gladiatore, un aruspice e un barbaro, dunque. Insieme si arruoleranno nell'esercito di Crasso che affronterà i Parti a Carre e costituiranno la Legione dimenticata, per poi iniziare la lunga marcia verso casa e verso la libertà.
Tiger Single, fondatore e animatore dello studio legale Single & Single, è un tipo spavaldo, carismatico, arrogante, tortuoso. In una parola: un predatore. Nonostante sia un insopportabile bastardo, è anche, nella sua arroganza, adorabile. Ed è anche un "missionario", pronto a convertire i barbari in... profitto. Per lui tutto è commerciabile, dall'animo umano al buon sangue caucasico, prelevato dalle vene di russi esausti e in piena bancarotta. Il suo miglior cliente è Orlov, un leggendario malavitoso georgiano implicato in ogni sorta di traffico illecito. Nei piani di Tiger tutto è stato prestabilito, anche la successione del figlio Oliver, allevato nell'adorazione della figura paterna, devoto e disposto alla cieca obbedienza. Non appena può, Single associa il ragazzo allo studio, pensando di iniziarlo ai suoi loschi affari. Ma da qui in poi le cose non vanno più come previsto dal vecchio Tiger...
Il 31 dicembre 1999 il Canale di Panama tornerà sotto la completa sovranità panamense. Quale che sia il futuro, per Harry Pendel, sarto dalla bravura leggendaria, il presente è fatto di abiti perfetti cuciti su misura per gli uomini più potenti del Paese. Narcotrafficanti, capi dell’esecutivo, ministri e presidenti passano tutti dal suo atelier, e mentre prende loro le misure, Harry finisce per essere il loro confidente. Ecco perché Andrew Osnard, spia inglese, un giorno entra nel suo negozio e lo lega a sé con un ricatto sottile...
"Immaginiamo una Messina in mezzo al Mediterraneo così come Shakespeare se la poteva immaginare: esotica, viva, crocevia di magheggi, che avrebbero fatto di una festa nuziale il complicato intreccio per una giostra degli intrichi. Immaginiamola seguendo con le orecchie la parlata di quei personaggi che, nel vivo di un dialetto carico di umori e ambiguità, dipana le trame di una vicenda originariamente semplice, ma dai risvolti complicatissimi. Immaginiamo che tutto ciò sia il frutto di un carattere tipicamente mediterraneo, se non propriamente siciliano, ed ecco che potremo anche credere, anche solo per una volta, che William Shakespeare, di Stratford, sia potuto essere quel tale Michele Agnolo Florio Crollalanza partito in fuga da Messina. Poiché non c'è nulla di più meravigliosamente siciliano che il poter complicare, da un dato semplice, una vicenda fino a farla diventare surreale. Ecco, questo 'Troppu traffici ppi nenti' è il modello eterno di un carattere terribilmente semplice, come quello siciliano, che ama complicarsi l'esistenza in un continuo arrovugliarsi su se stesso."
Fiorenzo vive a Muglione, profonda provincia toscana fatta di disoccupazione e fossi stagnanti, e non lo si può considerare un ragazzo fortunato: oltre al nome che gli hanno affibbiato, dei due genitori gli resta solo il padre, lunatico proprietario del negozio Magic Pesca ma soprattutto allenatore dell'Unione Ciclistica Muglionese, nel cui vivaio si ostina a cercare un grande campione del futuro. Ma soprattutto, a quattordici anni Fiorenzo ha perso la mano destra per colpa di un petardo, e nonostante abbia saputo reagire con intraprendenza e fantasia, dedicandosi alla musica heavy metal con il forsennato entusiasmo dell'adolescenza, ha dovuto scoprire presto che nella vita "quello che manca conta molto di più di quel che c'è". Tiziana invece ha trent'anni, e in comune con Fiorenzo ha solo di essere nata a Muglione. Da dove è scappata dopo il liceo, per laurearsi e frequentare un master all'estero che le ha aperto sfolgoranti possibilità di lavoro. Ma Tiziana ha preso una decisione improvvisa e coraggiosa: tornare a casa, mettere le proprie competenze al servizio della comunità. Il paese di Muglione, in segno di gratitudine, le affida la gestione del locale Informagiovani, che però diventa subito il ritrovo di un gruppo di anziani giocatori di carte, costringendo Tiziana a fare i conti con il proprio senso di inadeguatezza, mentre un amore complicato e dolcissimo arriva a stravolgerle la vita.
E poi c'è Mirko, il Campioncino, il ragazzino prodigio che il padre di Fiorenzo ha scovato per caso in Molise e si è portato a casa perché il suo assoluto talento ciclistico lascia sperare grandi cose. Mirko è un mistero totale, una contraddizione vivente: intelligentissimo ma ingenuo, potenza imbattibile in sella a una bici ma goffo e inerme nel quotidiano, idolo degli appassionati di ciclismo e insieme bersaglio perfetto dei crudeli compagni di scuola. Fiorenzo, Tiziana e il Campioncino, tre mondi lontanissimi che si incontrano per caso in un luogo desolato e improbabile, tre anime che intrecciando i loro destini danno vita a un corto circuito struggente e divertentissimo, amaro e poetico.
Camelia vive con la madre a Leeds, una città in cui "l'inverno è cominciato da così tanto tempo che nessuno è abbastanza vecchio da aver visto cosa c'era prima", in una casa assediata dalla multa. Traduce manuali di istruzioni per lavatrici, mentre la madre fotografa ossessivamente buchi di ogni tipo. Entrambe segnate da un trauma, comunicano con un alfabeto fatto di sguardi. Un giorno però Camelia incontra Wen, un ragazzo cinese che comincia a insegnarle la sua lingua: gli ideogrammi. Assegnando nuovi significati alle cose, apriranno un varco di bellezza e mistero nella vita buia di Camelia. Ma Wen nasconde un segreto, assieme a uno strano fratello che dietro una porta deturpa vestiti...
Buenos Aires. Inés, moglie di Ernesto – irreprensibile dirigente di successo –, trova per caso nella ventiquattrore del marito un biglietto d'amore scritto con il rossetto e firmato "Tua". Una sera decide di seguirlo fino al parco Bosques de Palermo dove lui e la sua amante si sono dati appuntamento. Iniziano a discutere, lui la spinge violentemente, la donna cade, sbatte la testa contro un sasso e muore. Inés torna a casa ben decisa a fare il possibile per coprire il marito, salvare le apparenze e il matrimonio.
Dotato di una suspense irresistibile, Tua è un thriller psicologico vertiginoso, che incalza il lettore fin dalle prime righe: un perfetto meccanismo a orologeria che non risparmia colpi di scena sorprendenti. Il terribile ritratto in giallo di una normale famiglia borghese.
"Un'infaticabile analisi di un microcosmo sociale in via di decadenza."
José Saramago
"Claudia Piñeiro è una vera scoperta: il suo romanzo d'esordio Tua è un'esplosiva tragedia romantica che va direttamente al punto – al più buio e profondo dei punti. Splendido."
"Deutsche Welle"
"Una storia forte e nerissima, un thriller tragicomico che ti gela il sorriso."
Rosa Montero
Spagna, Costa Blanca. Il sole è ancora caldo nonostante sia già settembre inoltrato. Per le strade non c'è nessuno, e l'aria è pervasa dal profumo di limoni che arriva fino al mare. È qui che Sandra, trentenne in crisi, ha cercato rifugio: non ha un lavoro, è in rotta con i genitori, è incinta di un uomo che non è sicura di amare. Si sente sola, ed è alla disperata ricerca di una bussola per la sua vita. Fino al giorno in cui non incontra occhi comprensivi e gentili: si tratta di Fredrik e Karin Christensen, una coppia di amabili vecchietti. Sono come i nonni che non ha mai avuto. Momento dopo momento, le regalano una tenera amicizia, le presentano persone affascinanti, come Alberto, e la accolgono nella grande villa circondata da splendidi fiori. Un paradiso. Ma in realtà si tratta dell'inferno.
Perché Fredrik e Karin sono criminali nazisti. Si sono distinti per la loro ferocia e ora covano il sogno di ricominciare. Lo sa bene Julián, scampato al campo di concentramento di Mauthausen, che da giorni segue i loro movimenti. Sa bene che le loro mani rugose si sono macchiate del sangue degli innocenti. Ma ora, forse, può smascherarli e Sandra è l'unica in grado di aiutarlo. Non è facile convincerla della verità.
Eppure, dopo un primo momento di incredulità, la donna comincia a guardarli con occhi diversi e a leggere dietro quella fragile apparenza.
Adesso Sandra l'ha capito: lei e il suo piccolo rischiano molto. Ma non importa. Perché tutti devono sapere. Perché è impossibile restituire la vita alle vittime, ma si può almeno fare in modo tutto ciò che è successo non cada nell'oblio. E che il male non rimanga impunito.
Un romanzo che ha sorpreso e ha scosso le coscienze, rivelandosi un caso editoriale unico. Uscito in sordina in Spagna, ben presto ha scalato le classifiche vendendo migliaia di copie grazie al passaparola del pubblico. Poi è venuta la consacrazione della critica: la vittoria del Nadal, il premio letterario spagnolo più antico e prestigioso.
Il profumo delle foglie di limone racconta una storia di amore e di coraggio, di memoria e di colpa, di speranza e forza, una storia che rimane impressa nell'animo per sempre.
«Deve essere difficile per il vero colpevole sfuggire alle vostre investigazioni. Può non aver lasciato alcuna traccia materiale, ma voi cercate invece quelle morali e finite per trovarlo». Di Scerbanenco colpisce, soprattutto nei cinque gialli della serie con Arthur Jelling, il miscuglio di realismo e fantastico, di logica investigativa e psicologia. Un insieme che, ben amalgamato, dà ai suoi polizieschi una vaga atmosfera da cruda fiaba. L’effetto fiabesco è marcato dalla singolarità del timidissimo investigatore, dotato di una profondità psicologica da veggente; dall’ambientazione in una Boston più mitica che reale; dal voluto esotismo dei personaggi, ciascuno ogni volta stilizzato nella sua tipicità sociale; e, inoltre, da una serie di intrusioni che sembrano immanenti e terreni incantesimi. Qui il ruolo dell’incantesimo è retto dalle capacità di due cani prodigiosi che si riveleranno decisivi nella meccanica dell’intreccio. In questa inchiesta, scritta nel 1942, Arthur Jelling, archivista capo della polizia di Boston prestato per le sue capacità alle investigazioni sul campo e sempre desideroso di ritornare al più presto alla tranquillità familiare, deve affrontare un assassinio sul treno. Situazione classica, questa, della letteratura poliziesca deduttiva, con i possibili sospetti tutti raccolti in un unico ambiente. La complicazione però nel caso del Cane che parla è costituita da due misteri: non è chiaro se la vittima sia stata uccisa con un colpo partito dall’esterno o, con un misterioso artificio, dall’interno; e nessuno dei passeggeri sembra aver potuto provocare l’arresto del treno necessario all’assassino per colpire. I sospetti e i testimoni, provengono tutti dal mondo dell’editoria: poeti, giornalisti, scrittori, editori, critici letterari, uniti da stili di vita comuni e divisi da invidie e competizioni. Jelling risolve tutti i misteri ma non riesce ad evitare un triste prezzo da pagare alla verità.
Giorgio Scerbanenco (1911-1969), nato a Kiev, vissuto in Italia, scrisse un numero immenso di romanzi di tutti i generi fantastici, tutti con una personale inimitabile cifra narrativa. I romanzi con protagonista Duca Lamberti lo incoronarono maestro del noir italiano. Questa casa editrice ha pubblicato Uccidere per amore (2002), La mia ragazza di Magdalena (2004), Rossa (2004), Uomini ragno (2006), Annalisa e il passaggio a livello (2007), Sei giorni di preavviso (2008), La bambola cieca (2008), Nessuno è colpevole (2009) e L'antro dei filosofi (2010).
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