
Amstetten, capoluogo di provincia della Bassa Austria. Nell'agosto del 1984 Josef Fritzl rapisce la figlia diciottenne e la rinchiude in un bunker antiatomico da lui progettato e costruito nelle fondamenta della propria abitazione. Terrà prigioniera Elisabeth per quasi ventiquattro anni, e dai ripetuti rapporti incestuosi a cui la costringerà nasceranno sette figli.
Il disturbante romanzo d'esordio di Paolo Sortino ricostruisce uno dei casi di cronaca più feroci degli ultimi anni, innestando nella spina dorsale di una storia vera e insostenibile una capacità affabulatoria che diventa fin dalle prime pagine il sistema nervoso della vicenda, il labirintico percorso obbligato attraverso il quale è possibile esplorare ogni aspetto di questo orrore domestico velato di complessi chiaroscuri.
L'autore invade la cronaca (gli atti del processo al «mostro di Amstetten» sono secretati) reinventando alcuni episodi, e altrove sceglie invece di riportarli così come sono avvenuti, grazie a una voce narrante che non esprime giudizi né attribuisce colpe. Elisabeth, tenuta prigioniera come un animale nutrito nel caldo di una tana, è la protagonista assoluta di una vicenda che afferra il lettore e lo trascina di peso nel bunker, senza permettergli mai di uscire.
Quello che rimane è una storia di amore e follia, terrore e desiderio: ma il valore delle semplici parole che appartengono al mondo «di sopra» - incapaci da sole di decifrare ciò che davvero può essere accaduto in quel bunker - è destinato a svanire.
«Se Elisabeth poté perfezionarsi fu perché il mondo creato da suo padre era perfetto. Le cose che si trovavano fuori dal bunker non esistevano più; o erano tutte lì raccolte, oppure non erano mai esistite».
Ernest Pettigrew, ex maggiore dell’esercito britannico, è un uomo tutto d’un pezzo. Non perde tempo in frivolezze, né in inutili chiacchiere di paese. Ama la vita tranquilla, retta da valori solidi e intramontabili: decoro, senso del dovere e una tazza di tè fatto come Dio comanda. Ma la morte del fratello sembra aprire una breccia nel suo cuore, ed è allora che si abbandona all’amicizia per Jasmina Ali: la signora di origini pachistane che gestisce l’emporio del villaggio.
Mentre tutti intorno a lui si perdono in convenevoli o in accese discussioni sull’eredità, lei lo conquista con la sua generosità spontanea e la sua schiettezza. Ad accomunarli non è solo lo stato civile (sono entrambi vedovi), ma anche la passione per la lettura. E così, il tè della domenica pomeriggio nella biblioteca del maggiore Pettigrew diventa ben presto un appuntamento fisso, atteso con trepidazione per tutta la settimana. Letto da Mrs Ali, Kipling è tutta un’altra cosa.
Tuttavia, quando dalle amabili chiacchierate sui libri preferiti si accende qualcosa di più di una semplice amicizia, l’insolita coppia si ritrova al centro dei pettegolezzi e dei pregiudizi della piccola comunità di campagna. Perché, anche se Mrs Ali è nata a Cambridge e non si è mai spinta più in là dell’Isola di Wight, agli occhi di quel mondo chiuso resta sempre una straniera. Per non parlare del biasimo delle rispettive famiglie: il figlio del maggiore, preoccupato per la successione; il nipote fondamentalista di Mrs Ali, che vorrebbe relegare la zia alla cura della casa e dei parenti.
A quel punto, starà al maggiore Pettigrew scegliere se piegarsi sobriamente alle tradizioni o combattere un’ultima, decisiva battaglia. Ma stavolta in nome dell’amore.
Londra, 1896. Il giovane e ricco Andrew Harrington è inconsolabile per la perdita dell’amata Marie, una prostituta uccisa anni prima da Jack lo Squartatore. A un passo dal suicidio però decide di tentare un’ultima, disperata mossa: tornare nel passato per cambiare il corso degli eventi e salvare la donna. In un’epoca di scoperte e invenzioni, questo sembra infatti possibile tanto che una nuova compagnia, la Viaggi Temporali Murray, dichiara di aver realizzato una macchina del tempo, già immaginata un anno prima da H.G. Wells nel suo celebre romanzo. Ma i viaggi nel tempo hanno effetti imprevisti: lo scrittore stesso è minacciato da un ciarlatano arrivato dal futuro, Marcus Rhys, che tenta di rubargli il manoscritto della sua ultima opera. Rhys è a sua volta inseguito dall’ispettore Garrett, che lo ritiene responsabile di una serie di crimini compiuti con armi misteriose. A servirsi del prodigioso apparecchio c’è anche l’eccentrica Claire Haggerty che, per scappare dalla rigida morale vittoriana, si sposta nell’anno 2000, dove incontra finalmente l’uomo della sua vita. Per tutti è solo una questione di tempo: sfuggirgli, trasformarlo, modificarlo potrebbe offrire loro l’unica possibilità di cambiare il proprio destino. Vincitore del prestigioso premio Università di Siviglia per la Letteratura, clamoroso successo di vendite in Spagna e Germania, in uscita in oltre trenta Paesi, questo appassionante, sofisticato e indimenticabile romanzo trascina il lettore in una «frenetica, esuberante storia di amori, omicidi e ciarlataneria» in un ipnotico equilibrio tra passato e futuro, realtà e finzione. L’autore costruisce con straordinaria abilità un caleidoscopico intreccio ricco di suspense e romanticismo, mistero e umorismo, in cui agiscono protagonisti di fantasia e personaggi reali come H.G. Wells, Jack lo Squartatore, Bram Stoker, Henry James e l’Uomo Elefante, fino al magnifico e sorprendente finale.
Felix J. Palma Nato in Spagna nel 1968, è giornalista e critico letterario. Ha scritto romanzi e racconti vincitori di innumerevoli premi. Frutto di un’elaborazione durata anni, La mappa del tempo gli ha fatto vincere il prestigioso premio Università di Siviglia che gli ha procurato un enorme successo internazionale.
Descrizione
Sono Jack Morgan, ex pilota dei Marines sopravvissuto per miracolo a una missione in Afghanistan dalla quale molti dei miei commilitoni e amici non sono tornati. Vivo a Los Angeles, dove dirigo la sede centrale della Private Investigations, forse la migliore agenzia di investigazioni del mondo, quella alla quale ci si rivolge quando servono il massimo della decisione e della discrezione. Giochiamo fuori dalle regole, abbiamo a che fare ogni giorno con i segreti dei personaggi più influenti del pianeta e ci avvaliamo dei più moderni strumenti dell’indagine scientifica. E in questo modo abbiamo sempre vinto. Finora.
Perché non bastava indagare su un caso di corruzione ai massimi livelli e su un assassino seriale che a Los Angeles ha già ucciso dodici ragazzine e non intende fermarsi... C’è stato anche il barbaro omicidio della moglie del mio miglior amico, la dolce e adorabile Shelby Cushman: un’esecuzione in stile mafioso, assolutamente incomprensibile per una ragazza solare che non aveva nulla da nascondere. Forse.
Sono Jack Morgan, ex pilota dei Marines e porterò a casa la pelle anche questa volta.
L'Autore
James Patterson è uno dei più grandi fenomeni editoriali dei giorni nostri. È il creatore di personaggi famosissimi come il profiler Alex Cross, le Donne del Club Omicidi» e i ragazzi della serie di Maximum Ride (pubblicata da Nord). È l’autore più venduto al mondo, con 160 milioni di copie (più di 2 milioni in Italia): negli Stati Uniti, ogni 15 libri venduti, uno è firmato James Patterson, per un totale di 16 milioni di copie all’anno.
Memoria familiare, nostalgia dell’infanzia, romanzo autobiografico. “Un filo d’olio” è tutto questo. E anche un ritratto della Sicilia anni Cinquanta in una famiglia dell’aristocrazia terriera. Simonetta Agnello Hornby ha raccontato la Sicilia con storie forti e personaggi leggendari, dalla Mennulara, alla zia marchesa, alla monaca Agata, attraversando l’Otto e il Novecento. Ora è il ricordo autobiografico che si fa protagonista in uno scenario, quello della casa di campagna, dove l’autrice ha trascorso le estati della sua infanzia e giovinezza. Si chiama Mosè il luogo dell’anima di Simonetta Agnello, nome biblico derivante dal primo proprietario - un’opera pia - della antica masseria che ha resistito alla guerra. A pochi chilometri dai templi dorici dell’antica Akragas Mosè accoglie da maggio a ottobre la famiglia Agnello. Simonetta rivive e racconta quelle estati, i riti del viaggio, l’arrivo - ogni volta una emozione rivedere l’enorme gelso, le aie assolate, gli ulivi argentati, le stanze fresche, cercare i nidi tra le persiane, attendere gli ospiti, le visite, i cugini. I giochi, gli svaghi che si ripetono sempre uguali. E nel racconto affiora il lessico familiare, i parenti e le loro mille storie, i contadini, la servitù, figure che si sono impresse nella memoria dell’autrice e da cui ha tratto spunto per i romanzi in cui storia e tradizione si combinano con una intensità evocativa tale da far pensare ad alcuni classici della letteratura siciliana. Fra i ricordi più vivi quelli legati ai riti del cibo e della sua preparazione, piatti legati alla tradizione familiare, agli aromi pungenti della campagna, alle verdure spontanee e ai segreti mai svelati. E sono le ricette della sorella Chiara - inseparabile compagna al Mosè - che incorniciano ogni capitolo di questo affresco, dal caffè dal profumo speziato, riservato alle occasioni speciali, alla tuma tiepida e croccante.
Descrizione
Tundrum, l’ascella di Antrim, nel nord della costa settentrionale del nord dell’Irlanda del Nord, un luogo dove il cielo aveva costantemente il colore di un paio di jeans stone-washed molto vecchi, sbattuti e risciacquati infinite volte, e dove l’unico pub, il Primo e ultimo, era messaggero dell’Armageddon, e dove il Bible Shop era la libreria… E qui, tra tutti i luoghi possibili, troviamo Israel Armstrong, di nuovo al suo posto in questa indefinita cittadina abbandonata da Dio, seduto nel bibliobus, parcheggiato in uno dei vari punti di sosta, a non fare nulla, se non distribuire storie criminali sui delinquenti del luogo, libri scritti da teppisti locali e biografie redatte dalle mogli dei delinquenti del luogo, a godersi nel frattempo tutte le solite bonarie ironie e le facezie dei suoi lettori regolari.
L'Autore
Ian Sansom, inglese, vive vicino a Belfast con la sua famiglia. Collabora regolarmente con il «Guardian» e con la «London Review of Books» in qualità di critico letterario. Nel 2002 ha pubblicato The Truth About Babies, resoconto di un anno di gioie e orrori della paternità. Ha debuttato nella narrativa nel 2004 col romanzo The Impartial Recorder.
Godereccio, eccentrico e beffardo, il marchese del Grillo passa le sue giornate nell'ozio, dedicandosi alle donne e alla vita mondana. Nella Roma papalina di inizio Settecento, dove sacro e profano si mescolano fino quasi a confondersi, questo nobile bizzarro diventa l'emblema di una società scanzonata e decadente allo stesso tempo. Luca Desiato fa rivivere nel suo libro le gesta del celebre personaggio: ne narra le situazioni rocambolesche, ne descrive l'umorismo e la malinconia. Una figura divenuta celebre in tutta Roma per i suoi scherzi, un personaggio storico e leggendario che la tradizione popolare ha portato fino ai nostri giorni, facendone una straordinaria maschera dell'italianità.
Andrea Bocconi, che dell'arte del viaggio ha fatto la materia dei suoi libri, ne ha voluto compiere, questa volta, uno diverso dagli altri, un viaggio, come dice il titolo, "formato famiglia". Dopo aver visitato tante volte l'India, nel corso della sua vita, in coppia, con un amico, da solo, l'autore ha voluto farla conoscere ai figli, Martina e Tommaso, di dieci e sei anni. È stata l'occasione per rivederla con i loro occhi, per capire cosa guardano i bambini e cosa vedono gli adulti in quello sguardo, per godere dei loro commenti sorprendenti, tipo "tutti gli autisti indiani sputano e suonano il clacson" o "la porta della camera ha un diamante per maniglia". Un viaggio con i bambini ha permesso di sperimentare emozioni diverse, di battere sentieri vecchi e sentieri mai percorsi prima: la ricerca delle tigri nel Tiger Park, i grandi meditanti delle montagne, la ricchezza delle religioni, la povertà di sempre, gli alberghi comodi finora evitati e gli ozi di Goa. Come dice Bocconi: "È stato per me come presentare una fidanzata in famiglia: vorremmo fortemente che piacesse a tutti, anche se noi stessi non sappiamo che cosa ci lega a lei. Quando Francesca e i bambini sono tornati a casa, anche l'India che ho ritrovato da solo era impregnata della loro presenza. Ma noi, saremo piaciuti all'India? È una terra accogliente, penso che ci abbia accolto anche stavolta. E sono sicuro che ha fatto amicizia con Tommaso e Martina".
Harry Potter è un predestinato: ha una cicatrice a forma di saetta sulla fronte e provoca strani fenomeni, come quello di farsi ricrescere in una notte i capelli inesorabilemte tagliati dai perfidi zii. Ma solo in occasione del suo undicesimo compleanno gli si rivelano la sua natura e il suo destino, e il mondo misterioso cui di diritto appartiene. Un mondo dove regna la magia; un universo popolato da gufi portalettere, scope volanti, caramelle al gusto di cavolini di Bruxelles, ritratti che scappano. Età di lettura: da 8 anni.
Descrizione
Prefazione di Joe Lansdale
Traduzione di Luca Briasco
Torna in libreria il capolavoro di Erskine Caldwell, dichiarato dalla Modern Library come uno dei cento libri più importanti del Novecento. Con la ripubblicazione in Italia deLa via del tabacco, cui seguiranno gli altri titoli di Caldwell, a cominciare da Piccolo campo e Fermento di luglio, Fazi Editore intende riportare all’attenzione dei lettori italiani uno dei più grandi scrittori americani.
“Quando La via del tabacco apparve nelle librerie, colpì i lettori come un fulmine scagliato direttamente da Zeus. Non c'era mai stato niente di simile.”
Dalla prefazione di Joe Lansdale
Erskine Caldwell è il cantore della povertà, dell’imbarbarimento, della disperata lotta per la sopravvivenza dei contadini del Sud, una terra desolata che la Grande Depressione del ’29 aveva deprivato di ogni speranza di rinascita. Un mondo aspro e crudele, i cui confini coincidono con un avaro lembo di terra in cui abita una famiglia, i Lester, le cui necessità sono altrettante declinazioni della violenza, di una brutalità abbagliante e feroce che non ammette possibilità di riscatto.
Censurato, criticato – contro di lui e contro Faulkner scriverà parole di fuoco Margaret Mitchell, l’autrice di Via col vento, accusandoli di aver descritto “senza troppi riguardi” la miseria degli Stati del Sud – tradotto in 43 lingue, Erskine Caldwell è stato definito lo scrittore più letto del mondo con ottanta milioni di copie vendute. Da La via del tabacco (1932), John Ford trasse nel ‘41 un film entrato nel mito; nel 1945 Luchino Visconti ne diresse una memorabile trasposizione teatrale, avvalendosi della traduzione di Suso Cecchi d’Amico e dell’interpretazione di Vittorio Gassman.
L'Autore
Erskine Caldwell è nato nel 1903 a White Oak, in Georgia, ed è morto nel 1987. Figlio di un pastore presbiteriano, trascorse l’infanzia trasferendosi da uno stato all’altro seguendo il padre nelle diverse parrocchie che gli venivano affidate. Quando nel 1929 il suo romanzo d’esordio Il bastardo fu dato alle stampe, le copie furono sequestrate dalle autorità. Nel ’33, dopo l’uscita de Il piccolo campo, fu addirittura arrestato. Scrisse i romanzi appartenenti al cosiddetto “ciclo del Sud” (La via del tabacco, il Piccolo campo, Fermento di Luglio) povero in canna e in solitudine, in una fattoria semi abbandonata: solo più tardi ottenne i riconoscimenti che meritava, divenendo uno degli scrittori più noti, discussi e ammirati d’America. Proposto per il Nobel alla fine degli Sessanta, nel 1984 Caldwell fu eletto membro dell’American Academy of Arts and Letters.
Si può dedurre facilmente quanto continuare a scrivere incessantemente sia fondamentale per don Fabrizio Centofanti. Scrivere consente di vedere, di sognare, di ritrovarsi, di accendere le luci di un desiderio che è fatto di comunicazione e di comprensione. Scrivere vuol dire riuscire a rendere tangibile ciò che si è fatto della propria vita e dargli un senso che sia un po' meno limitato di quanto spesso si crede che sia stato. Ma, nello stesso tempo, scrivere è il mezzo migliore per dare per concluse le esperienze che diventano così più vere, più autentiche, degne di essere ricordate da tutti e non solo da parte di chi le ha vissute. Affidate al mondo dei lettori, potranno essere dimenticate come angoscia personale del singolo e diventare memento e sanzione per la coscienza di tutti.
Colpevole o vittima? Una controversa, indimenticabile figura di donna nell’atteso romanzo di uno dei maggiori scrittori italiani.
Un uomo e una donna si amano: oggi. Sono clandestini, ma presto sentono che la loro non è più una relazione fondata solo sull’attrazione fi sica e sulla passione. Giovanni vorrebbe Eva tutta per sé. Eva capisce di non poter più mentire al marito Fabrizio. E prende una decisione coraggiosa: lo lascia. Fabrizio, però, non si arrende. E, come accade allorché l’amore precipita nella prigione del puro possesso, la vicenda si fa aspra. Eva, quindi, dapprima resiste, smaschera l’egoismo del marito che la perseguita, e vive mesi di una smemorata, possibile felicità. Poi, di fronte a un imperativo più grande, cede: Fabrizio, infatti, si è ammalato e lei decide di tornare sui suoi passi. Tuttavia, questo sacrifi cio, che rende così umana la sua fi gura e al quale stavolta è Giovanni a non rassegnarsi, sarà inutile. Perché il destino è imprevedibile, sconvolge ogni piano. Eppure, quando tutti i protagonisti sembrano sul punto di perdere, o di perdersi, le loro vite sapranno ricomporsi in un disegno imprevedibile di redenzione.
GIORGIO MONTEFOSCHI (1946) è autore di quindici romanzi. Tra i suoi libri ricordiamo: La casa del padre (1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003), L’idea di perderti (2006) e Le due ragazze con gli occhi verdi (2010).