
Yashim è eunuco di corte. Gli piacciono la buona cucina e i libri. Ama le donne, con impeto e pudore. Ma in questi tre casi lo aspettano giorni duri. Oscuri complotti scuotono la città. "L'albero dei giannizzeri" segna la prima apparizione assoluta dell'insolito detective che si trova alle prese con una serie di omicidi misteriosi che scuotono il Palazzo. Una giovane circassa dell'harem, quattro cadetti della Nuova Guardia che da qualche tempo ha sostituito i Giannizzeri, sciolti dopo la loro rivolta di dieci anni fa... Nel secondo romanzo che lo vede protagonista, "Il serpente di pietra", Yashim, più che mai solo, deve combattere contro un incubo che sembra risvegliarsi da un passato antichissimo che ci parla addirittura del Santo Graal. Infine, nel terzo romanzo, "Il ritratto Bellini", il nostro detective viene inviato in missione a Venezia, dove è riapparso un ritratto simbolo dell'antica grandezza ottomana, scomparso da Instanbul quattro secoli fa, che però semina morte, suscita amori, dissolve ricchezze favolose.
Ha ordinato attacchi kamikaze contro obiettivi in Occidente. Ha torturato e decapitato ostaggi. Non è soltanto il terrorista islamico più pericoloso in circolazione: è uno spietato corsaro. Forse per questo si nasconde dietro il nome di un vero corsaro, Suleiman Al-Jama. Ma l'autentico Al-Jama, morto un secolo prima, non avrebbe mai appoggiato i suoi atti. E gli scritti che ha lasciato, inneggianti alla pace fra le religioni, se ritrovati potrebbero cambiare le sorti di una guerra sotterranea in corso da troppi anni. Il corsaro non può permetterlo. E quando il segretario di stato americano scompare in un misterioso incidente aereo, proprio alla vigilia di un'importantissima conferenza di pace in Libia, gli Stati Uniti reagiscono nell'unico modo possibile in una situazione internazionale così delicata: ingaggiano la Oregon di Juan Cabrillo. Quella che Cabrillo e il suoi uomini devono affrontare, però, non è una semplice missione di recupero ostaggi. In gioco c'è il ritrovamento e la diffusione di una testimonianza unica e dirompente. In gioco c'è l'equilibrio mondiale. Tra il deserto infuocato e il mare aperto infestato dai moderni pirati, agli ordini del corsaro Al-Jama, Cabrillo e la Oregon stanno per affrontare la battaglia più pericolosa della loro carriera.
"Il tuo problema, Martin, è che fai il lavoro sbagliato. Nel momento sbagliato. Dalla parte sbagliata del mondo. Nel sistema sbagliato" è la frase finale di quest'ultimo romanzo che conclude la saga poliziesca di Martin Beck e della sua squadra di investigatori sulle strade di Stoccolma. E, detta dall'amico leale Kollberg che si è ritirato disgustato dalla polizia, suona simile a un'epigrafe generale di tutte le loro avventure. I dieci "romanzi su un crimine" della coppia Sjowall e Wahloo intendevano, infatti, mostrare come vanno le vere indagini di polizia nella società impastata di ingiustizia: quando il successo del poliziotto migliore, che svela le circostanze e le cause reali, coincide sempre, inevitabile, con il suo stesso fallimento morale. In "Terroristi" tutti questi motivi diversi -l'avventura, la denuncia sociale, l'inquietudine morale, una certa satira di costume dei potenti risaltano in esplicito rilievo. Giunto all'apice della carriera, Martin Beck deve affrontare, di fatto contemporaneamente, più casi insieme. L'omicidio di un regista pornografico e imprenditore del vizio. Una strana rapina commessa, a a detta dello sbrigativo procuratore, da una ragazza madre fuoriuscita da un mondo incantato. E infine, vicenda principale, l'attentato terroristico progettato contro un potente senatore americano in visita.
Reparto di neurochirurgia dell'ospedale Bellaria di Bologna. Caterina ha due anni e otto mesi. E un tumore al cervello. I suoi occhi grandi e bruni ti guardano sempre dritto e ti catturano. Come si attraversa un dolore come questo? Occorre stringere la propria ansia dentro di sé e combattere. Caterina viene operata. Muove poco il braccio e la gamba sinistra, non riesce a stare seduta, l'occhio sinistro ha uno strabismo convergente. Ma, nonostante tutto, è viva. Dopo i "cento metri" dell'operazione, comincia la "maratona" della chemioterapia. Lorenzo la corre con lei, corre attraverso il dolore e l'angosciosa incertezza del futuro. Eppure il futuro è ancora una storia che si può immaginare. In una sequenza di sliding doors che si intrecciano con la storia della malattia, Caterina è adolescente e poi giovane donna, va all'università, si laurea, trova un lavoro, si sposa. Il futuro di Caterina, Lorenzo l'ha scritto in questo libro: per sopravvivere, per rendere omaggio alla vita, per non dimenticare, per guardare avanti.
Bruciare la città-mondo, la capitale del ventesimo secolo. La città della Senna, dei boulevard e di Notre-Dame, del Louvre e della torre Eiffel. Bruciare Parigi. "Bruciate Parigi!" ordina Hitler nella fase conclusiva della Seconda guerra mondiale. Ma l'ordine non venne eseguito e Parigi fu salva. Chi la salvò dalla distruzione? De Gaulle? 0 il generale von Choltitz? Il comunista Rol o il console svedese Nordling? Come si arrivò al 25 agosto 1944, giorno in cui la città venne liberata dagli Alleati? Attraverso carte segrete ritrovate negli archivi tedeschi, documenti dell'epoca, ordinanze, verbali e ricordi dei testimoni, Dominique Lapierre e Larry Collins scrivono un drammatico romanzo-cronaca - da cui verrà tratto l'omonimo film di René Clement - mettendo in scena eroi e traditori, giovani e vecchi, spie e ostaggi. Sono i protagonisti dell'epopea della città, dall'incubo della distruzione totale alle battaglie per le strade, fino alla liberazione.
All'inizio degli anni settanta Dominique Lapierre e Larry Collins attraversano il continente indiano per raccogliere interviste con testimoni, registrare vicende strabilianti, comporre la trama di un potente racconto corale: quello del popolo indiano in cammino verso la propria indipendenza. Dalla nomina di Lord Mountbatten a viceré delle Indie, il 1° gennaio 1947, all'assassinio di Gandhi, il 30 gennaio 1948, "Stanotte la libertà" ripercorre i tredici mesi che cambiarono per sempre il volto dell'Impero britannico e il destino di quattrocento milioni di indiani. Un viaggio serrato e appassionante tra i segreti di una terra incantevole, le miserie e gli splendori del suo popolo, il coraggio e la fede degli uomini che aprirono la via alla libertà. Su tutti, s'irradia la figura del Mahatma Gandhi, la Grande anima, il profeta dal fascino tuttora inesauribile. Quel viaggio segnerà la vita di Dominique Lapierre, che da allora, preso d'amore per la sua India, vi ritornerà per infiniti viaggi, memorabili incontri, nobili slanci umanitari.
È l'ultimo giorno di università, e per due ragazzi sta finendo un'epoca. Ormai si sentono adulti e indipendenti, hanno davanti a sé l'intera vita, da afferrare a piene mani.
Emma e Dexter sono a letto insieme, nudi. Lui è alto, scuro di carnagione, bello, ricco. Lei ha i capelli rossi, fa di tutto per vestirsi male, adora le questioni di principio e i grandi ideali.
Si sono appena laureati, il giorno successivo lasceranno l'università. Dopo una serata di grandi bevute sono finiti a baciarsi con passione, e poi tra le lenzuola. Ora sono lì, l'uno accanto all'altra, nell'alba di una vita nuova.
Quel giorno, il 15 luglio 1988, Dexter e Emma si dicono addio per la prima volta. Le loro strade si separano, lui è destinato a una vita di viaggi, divertimenti, ricchezza. Emma non ha soldi, ha bisogno al più presto di un lavoro, e sogna di cambiare il mondo.
Emma si sposterà a Londra, farà la cameriera in un pessimo ristorante messicano e prenderà due decisioni importanti: diventare insegnante e andare a vivere con il suo ragazzo, Ian, un comico che non riesce a strappare una risata.
Nel frattempo Dexter, grazie alla sue conoscenze e alle possibilità economiche, entra nell'industria della spettacolo. Presenta un programma televisivo di dubbio gusto, assieme a una donna con cui si trova a uscire fin troppo spesso. È diventato dipendente dalle droghe, dal sesso facile e dalle celebrità di terza categoria che frequentano il suo mondo.
Ma ogni 15 luglio c'è un momento speciale per entrambi: dove sarà Emma, cosa farà Dexter?
Per venti anni, in quel giorno, si terranno in contatto.Nel corso di venti anni, ogni anno, per un giorno, saranno di nuovo assieme.
Due ragazzi si incontrano nel momento più bello della loro vita, quando tutto sembra possibile. Ma si dicono addio, e le loro strade si dividono.
Per venti anni si inseguiranno, tenendosi in contatto, raccontandosi tutto, pensando all'altro con nostalgia e desiderio.
Senza poter mai dire se è vero amore.
Davide ha nove anni e non ne vuole sapere di andare a comprare le cose per la scuola, la mamma insiste e quel banale tragitto tra l'abitazione e il negozio si rivelerà fatale. In coma, nel sonno in cui è costretto, Davide sente e "vede" le persone distraendosi con le storie degli altri: storie di ospedale, di chiacchiere in corsia, di infermiere e lotte fra medici, come quel "dottore antipatico" che tenterà l'impossibile per salvarlo. Un legame speciale fatto di empatia e sensazioni destinate a durare si formerà fra il medico e il ragazzino: eppure il primo è un uomo schivo, scorbutico, bravissimo nel proprio lavoro ma incapace di gestire ogni genere di rapporti umani; l'altro è pieno di vita ma immobile su un letto. Una storia semplice, dall'emozionante lieto fine, è al centro di questo romanzo a più voci che dà spazio ai sentimenti e ai tanti diversi personaggi che si ritroveranno uniti di fronte alla sofferenza. Il dramma dei pazienti e del loro amore per la vita in un libro forte, tenero, poetico.
"Ci vuole un poeta per rompere il silenzio e la disperazione, per dire l'indicibile verità. La Walker annuncia ciò che non ci è più concesso fare, ciò che non permetterà più che succeda". Howard Zinn. L'autrice de "Il colore viola" (1984), militante per i diritti civili, ci offre una testimonianza dai territori dell'orrore mo-derno, Ruanda, Congo Orientale e Striscia di Gaza, perché la carneficina abbia fine e la voce della libertà trovi ascolto.
A dieci anni l'età si scrive per la prima volta con due cifre. È un salto in alto, in lungo e in largo, ma il corpo resta scarso di statura mentre la testa si precipita avanti. D'estate si concentra una fretta di crescere. Un uomo, cinquant'anni dopo, torna coi pensieri su una spiaggia dove gli accadde il necessario e pure l'abbondante. Le sue mani di allora, capaci di nuoto e non di difesa, imparano lo stupore del verbo mantenere, che è tenere per mano.
Nel 1913 Marta, non ancora ventenne, lascia il suo paesino arroccato sulle montagne libanesi e, da sola, si imbarca per l'America alla ricerca del marito, emigrato un paio di anni prima, che non dà più sue notizie da molti mesi. Non è difficile immaginare che lo troverà accanto a un'altra donna. Ma Rabee Jaber fa di questa storia, così simile a tante altre, la storia speciale di una donna speciale. L'America che incontriamo pagina dopo pagina è sempre vista con gli occhi di Marta. Marta che, dallo sbarco a Ellis Island e poi a New York fino ai giorni nostri, attorniata dai nipoti a Pasadena, ci trasmette le sue impressioni su un mondo che dapprima le è totalmente estraneo e poi, piano piano, diventa anche suo. Incerta, spaventata e disperata affronta i grattacieli e la metropolitana newyorkese. Decisa, soave e appassionata costruisce la sua vita giorno dopo giorno. Ne risulta un affresco dell'America visto dalla parte dei milioni di emigranti che l'hanno costruita ma anche un inno alla vita. Un soffio di aria pura, questa Marta.