
L'Accademia dei Tre Principi è una sala da biliardo. È un sotterraneo, un antro favoloso, dove sotto lo sguardo cieco del saggio Borges incrociano le stecche giocatori leggendari come il Puzzone, Elvis, Tremal-Naik, la Mummia, il Professore e Tamarindo. Si svuotano portacenere e si tiene il conto delle battaglie. In quel mondo di soli maschi un giorno fa il suo ingresso Pantera, "snella, flessuosa, pallida", e la leggenda varca i confini. Quando i migliori cadono, come in un poema cavalleresco i campioni cominciano ad arrivare da lontano. Uscita dal suo racconto, Pantera porge il testimone ad Aixi, una ragazzina innamorata del suo mare, protagonista di una nuova sfida inondata di luce e di mistero.
Frank Bascombe (già protagonista di "Sportswriter") ha 44 anni, fa l'agente immobiliare e chiama "Ann" la ex moglie. Considera la vita inconcludente e i rapporti umani difficili. Lo troviamo, in occasione della festa dell'Indipendenza del 4 luglio, con il progetto di incontrare la fidanzata Sally e di trascorrere un po' di tempo con il figlio Paul, appena accusato di aver rubato tre confezioni di preservativi giganti e di aver insultato e assalito il commesso del negozio che l'ha sorpreso.
È il primo agosto del 1985 quando Michele Serra parte da Ventimiglia su una Panda con destinazione Trieste. A piccole tappe, giorno per giorno, raggiungerà la meta finale un mese dopo, il 31 agosto. Ogni sera si ferma e detta un articolo al suo giornale, "l'Unità", descrivendo luoghi, persone, abitudini, mediocrità e sfaceli dell'Italia balneare. Ne esce un diario intimo che proprio in virtù della sua arbitrarietà e soggettività coglie nel segno. Il libro è illustrato con le vignette di Sergio Staino.
Non siamo piu noi stessi 09 BOZZA_esecutivo SnobNon siamo più noi stessi racconta la storia struggente di Eileen Tumulty, figlia di immigrati irlandesi del Queens, che da sempre sogna un futuro migliore, lontano dalla madre alcolista e dal padre operaio. Eileen sposa Ed Leary, uno scienziato serio e dai modi gentili che indaga gli effetti degli psicofarmaci sul cervello. Non le ci vuole molto per capire che Ed rinuncia volentieri a un lavoro meglio remunerato, a una casa più grande o a delle amicizie più stimolanti, per dedicarsi anima e corpo alla ricerca e all’insegnamento. Così, dopo la nascita del figlio Connell, Eileen decide che tocca a lei lottare per il benessere della famiglia. Risparmiando parte del suo salario da infermiera riesce ad aprire un mutuo per una casa a Bronxville, ma proprio quando finalmente il suo sogno sembra avverarsi, la famiglia viene messa a dura prova da un colpo del destino. Ed è qui che si aprono le pagine più straordinarie del romanzo di Matthew Thomas. Eileen Tumulty – come Oliver Kitteridge – è un personaggio che il lettore non dimenticherà mai.
Balzato subito ai primi posti della classifica dei bestseller del New York Times, il romanzo d’esordio di Matthew Thomas è un magnifico affresco che ripercorre la vita di una coppia alle prese, dapprima, con il Grande sogno americano e, poi, con una malattia crudele che sembra voler cancellare i loro anni felici.
Incensato dalla critica come uno dei libri più belli dell’anno, è una storia epica, coinvolgente e magnificamente scritta che, mettendo insieme una documentazione sterminata e una scrittura impeccabile, ci parla dei sogni, delle promesse mantenute e di quelle accantonate, e della lotta che ognuno deve compiere ogni giorno per dare un significato alla propria vita.
«Matthew Thomas, il nuovo Jonathan Franzen, ha impiegato dieci anni per scrivere Non siamo più noi stessi. Il risultato, però, vale l’attesa».
Guardian
«La mente è un mistero e così, il cuore. Con Non siamo più noi stessi Matthew Thomas ha scritto un capolavoro su entrambi. C’è tutto: come viviamo, come amiamo, come moriamo e come teniamo duro…».
Joshua Ferris
«Il devastante romanzo d’esordio di Matthew Thomas è una storia famigliare cruda, onesta e così intima che vi colpirà nel profondo».
The New York Times
«Un esordio magistrale».
Vanity Fair
«Un accattivante saga familiare. Forse la migliore dai tempi de Le correzioni».
Entertainment Weekly
«Evocando magistralmente la vita di una donna all’interno del contesto irlandese operaio, Thomas ci regala il ritratto definitivo delle dinamiche sociali del XX secolo americano. Un libro indimenticabile».
Publishers Weekly
Matthew Thomas è nato nel Bronx, a New York, e cresciuto nel Queens. Laureato alla University of Chicago, ha un Master of Arts in scrittura presso la Johns Hopkins University e un Master of Fine Arts presso la University of California, da cui è stato premiato con il Graduate Essay Award. Vive con la moglie e i figli in New Jersey.
Traduzione dall’inglese di Chiara Brovelli
"Ho sempre pensato che a Milano sto bene, che è un posto da combattenti, da apolidi, una legione straniera. Che non saprei dove altro vivere. Ho fatto tutto qui: università, figli, matrimonio, lavoro. Milano mi somiglia. Parla poco, non ha tempo, sembra che non si affezioni a nessuno, ma non è così. Milano è come me, va di fretta e cerca di fare tutto meglio che può, nonostante se stessa." Mila è stata una bambina amata e luminosa, una ragazza solitaria: oggi è la moglie di Paolo e la madre di Maddi e dei gemelli, una donna che ha perso il filo del suo destino. Un giorno cede a un impulso segreto, e si ritrova in ospedale. Qui incontra Annamaria, un'insegnante laica che, come le suore, ha fatto voto di povertà, castità e obbedienza. Tramite lei Mila torna in contatto con una figura straordinaria della sua infanzia, santa Rita, la santa degli impossibili, che ha attraversato i secoli con la forza della sua testimonianza: quella di una donna che – a nome di tutte le donne – riuscì a volare oltre ogni ostacolo grazie alla potenza magica di una passione inestinguibile.
Attraverso un racconto asciutto e raccolto, Daria Bignardi dà vita a un personaggio inquieto, pieno di contraddizioni, segnato da un bisogno di trascendenza inespresso eppure capace di cogliere l'amore del mondo che silenziosamente ci può salvare.
I silenzi della bella ed enigmatica Ruyu, l'entusiasmo ingenuo di Moran, la spavalderia di Boyang. Tre adolescenti che condividono la vita nel cortile comune di un caseggiato di Pechino, nel 1989, subito dopo le proteste e gli scontri di piazza Tienanmen. A vent'anni di distanza, si troveranno sparpagliati tra le due coste degli Stati Uniti e la capitale cinese, ora in piena crescita economica. Sarà il riemergere di un segreto dal loro passato a farli incontrare di nuovo.
Cosa unisce Boyang, giovane immobiliarista rampante di Pechino, Ruyu, commessa e amica-factotum di ricche e annoiate signore californiane, e Moran, ricercatrice di laboratorio in una sperduta azienda farmaceutica del Massachusetts? O meglio: quale segreto del loro passato li divide e li tiene lontani? E quale ruolo ciascuno di loro ha avuto nella morte dell'antica compagna cui si apprestano a dare l'ultimo saluto? Per scoprirlo, Yiyun Li ci riporta all'agosto del 1989, due mesi dopo il massacro di piazza Tienanmen. E tutto parte dall'arrivo a Pechino di Ruyu, orfana e (segretamente) cattolica, mandata in città dalle prozie a iniziare la scuola superiore con la sua preziosa fisarmonica come unico capitale. Quando la ragazza entra da outsider nel quadrilatero, il caseggiato tradizionale dove ogni aspetto dell'esistenza si svolge in comune, in apparente armonia, le vite di Boyang e Moran iniziano a cambiare. E lo stesso vale per il destino di Shaoai, studentessa universitaria e dissidente, piena di rabbia repressa per una società che sembra aver già cancellato i fermenti e il desiderio di libertà di poche settimane prima. L'alternarsi della realtà della Cina di fine anni Ottanta con la contemporaneità, tra Pechino e gli Stati Uniti, scandisce le esistenze dei quattro protagonisti, avvolte da un'aura di malinconica sospensione e stravolte, quasi senza che se ne rendessero conto, dai tragici eventi pubblici e privati che le hanno sfiorate. Di quelle vite Yiyun Li, con intima comprensione e confermata maestria, narra gli incontri, ridicoli, paradossali o combattuti, in un mondo dove i rapporti umani e d'amore sembrano regolati - per gli imprenditori come Boyang e le loro giovani amanti, ad esempio - solo dalla convenienza economica e dal calcolo. Ma, allargando ora lo sguardo a un altro tempo e a un'altra geografia, l'autrice ci regala un tepore nuovo: da qualche parte, magari in uno sperduto angolo del Midwest, esiste qualcuno che si rivela «piú gentile della solitudine».
L'amore è un'altra cosa. L'amore non può essere lottare ogni giorno per arrivare a fine mese, inventare bugie per fargli credere che sia tutto a posto, che tanto ci pensa papà, fingersi felice anche quando la vita si mette di traverso. Oppure l'amore è proprio questo? Perché tuo figlio viene prima di tutto, e allora sei disposto a rinnegare te stesso, persino a toccare il fondo, pur di non privarlo di ciò che gli spetta. Ci pensa, Dan Martini, e una risposta ancora non ce l'ha. Eppure lui, professore precario dalla fedina penale immacolata, sta progettando di rapinare un autogrill. Perché l'assegno di disoccupazione è una miseria, ma ha promesso a sua figlia Emma di mandarla in vacanza studio in Inghilterra. Non vuole deluderla per l'ennesima volta. Ci pensa, Sergio Mendes detto il Nero. Ex dirigente d'azienda liquidato dalla crisi, ora lotta contro le proprie debolezze e gli assistenti sociali per poter trascorrere del tempo con suo figlio Tom nello "spazio neutro" di una comunità alloggio. E ogni istante sembra una nuova sconfitta. Ci pensano, Marco e Ingrid, che non si amano più ma sono costretti a vivere insieme, perché i soldi per due affitti non ci sono. Cris invece ha deciso che c'è una soglia che non può passare: il barattolo piccolo di Nutella. La sua vita ruota intorno a due angeli biondi, e arrivare a fine mese è sempre più complicato, ma quella coccola non deve mancare. E i 39 metri quadrati del Comune in cui vive con le sue bambine sono diventati un rifugio anche per Dan e Sergio...
Nonostante la promessa fatta al padre da ragazza, quella sera Marianne non è per nulla convinta di essere felice. Ma le notti di Parigi possono essere incantate, tanto da cambiarti la vita. È quel che le succede mentre passeggia sotto le stelle lungo la Senna, ben decisa a farla finita con un'esistenza soffocante e soprattutto con l'uomo che ha sposato tanti, troppi anni prima. Basta però un clochard con l'aria di un angelo per farle cambiare programma: Marianne lascia il passato alle spalle e senza quasi accorgersene si ritrova in Bretagna, sulla costa dell'oceano, in uno splendido paesino dove può ricominciare. Avvolta nella magica atmosfera del mare del nord, Marianne riscopre i piaceri della vita: il profumo dell'erica, il gusto del mare, le fusa di un gatto. E l'amore di un affascinante pittore.
1046, Mantova. Tutto ebbe inizio con un sogno: un campo di battaglia, il fuoco, centinaia di morti. E poi una donna, i capelli rossi, l'armatura bianca, la spada in pugno, a ottenere la vittoria, riprendersi la sua terra. Questo sognò Beatrice di Canossa poco prima di dare alla luce la sua terza figlia, Matilde. Sapeva che la bambina avrebbe avuto un grande avvenire, ma mai avrebbe immaginato che potesse diventare un simbolo, la donna più temuta e rispettata del suo tempo, una combattente. Il suo destino, secondo la tradizione, era al fianco di un guerriero di nobili natali scelto dal padre. Solo una moglie, quindi, anche se blasonata, o una badessa di un importante convento. Ma le cose andarono diversamente. Dopo la morte prematura del padre, la cui posizione era considerata scomoda dall'imperatore Enrico III, e del fratello, avvelenato, Matilde si trovò costretta a governare, Grancontessa di tutte le terre italiche a nord dello Stato Pontificio, a combattere per difendere i suoi sudditi, al fianco del papa durante la Lotta per le investiture, a trattare per la pace tra Gregorio VII ed Enrico IV. Mai un giorno della sua vita venne speso per se stessa, ma la Storia la vede ancora oggi protagonista.
Di Charlie Mortdecai - mercante d'arte e bon vivant dai molteplici vizi e dalle discutibili abitudini - è piuttosto difficile sbarazzarsi: lo sanno bene i servizi segreti di un certo numero di paesi, e lo sapeva il suo ex compagno delle elementari Martland, il poliziotto passato a miglior vita nel tentativo di acchiapparlo e di ritrovare il prezioso quadro di Goya che Charlie aveva "preso in prestito" dal Prado di Madrid. Ma tutto ciò è acqua passata: trattosi in salvo in qualche modo che non vogliamo sapere, Charlie può tornare indisturbato alla cara vecchia vita - il canarino che lo sveglia delicatamente intonando un allegro motivetto, il brandy a colazione, la gioia di comandare a bacchetta il suo tirapiedi Jock e quella di rifilare un falso smaccato a qualche ignaro collezionista. Ma la ritrovata libertà ha un prezzo: perché i servizi segreti americani lo lascino vivo, Charlie dovrà sposare Johanna, la vedova ninfomane di uno dei suoi migliori clienti - il fu miliardario texano Krampf. Johanna, a quanto pare, è a capo di diverse organizzazioni criminali, tra cui quella dei camerieri cinesi - dicono, potentissima - e quella delle amazzoni fissate col regicidio. In cambio della vita, Charlie dovrà fingersi suo complice, e fare la spia ai servizi segreti che da tempo stanno alle costole di Johanna, in un doppio, triplo, quadruplo gioco... Ci riuscirà? Per fortuna c'è Jock col suo tirapugni ad aiutarlo quando si mette proprio male.
Mio padre tornava a casa dall'ufficio e ripeteva ossessivamente una frase: "Sta diventando una cosa impossibile". Ma che cosa o chi stava diventando una cosa impossibile? Qualcosa di più grande del lavoro e di più piccolo della vita? O era così debordante da essere più grande della vita? C'erano giorni in cui molte piccole cose che componevano la vita erano più potenti e importanti della vita stessa, che pareva un'entità misera, lontana. Allora fuori esisteva questa cosa che rendeva la vita impossibile a mio padre, a milioni di esseri umani e animali e vegetali, e la cosa diventava impossibile perfino per se stessa, si sarebbe suicidata senza rendersene conto, questa cosa che nemmeno si poteva definire continuava a lievitare, soffocava l'esistenza di tutto.
Arthur Friedland è un aspirante scrittore disoccupato che decide di riempire il pomeriggio portando i tre figli a una performance del grande Lindemann, Maestro dell'ipnosi. Arthur si dichiara con sprezzo immune e scettico a riguardo di qualsiasi magia. Ma il grande Lindemann sa il fatto suo e quando invita Arthur sul palco, lo porta a confessare in pubblico i suoi segreti più reconditi, intimandolo a trasformarli in realtà. Così, quello stesso giorno, dopo aver abbandonato i tre figli sulla soglia di casa, Arthur svuota il conto in banca della famiglia, prende il passaporto e svanisce per diventare uno scrittore famoso in tutto il mondo. E i ragazzi? Martin, dolorosamente timido, crescendo diventa un prete cattolico. Eric diventa un consulente finanziario di successo. E Ivan sembra destinato alla gloria come pittore. Kehlmann racconta tre fratelli (e un padre assente), tre impostori, ognuno a suo modo, che hanno saputo crearsi un'esistenza quasi normale. Ma quando scoppia l'estate della crisi finanziaria del 2008, gli incubi diventano reali e si spalanca l'abisso pronto a inghiottirli.

