
Da tre anni sulla Gran Bretagna non cade una goccia d'acqua. Mentre una prolungata e devastante siccità alimenta cambiamenti politici e sociali, rivoluzioni e nuove religioni, al Pozzo, un podere di campagna rimasto miracolosamente verde, Ruth Ardingly è agli arresti domiciliari nella casa dove per sfuggire alla grande città aveva scelto di trasferirsi con l'uomo che amava. È accusata di avere ucciso suo nipote, Lucien. Un bambino di cinque anni. Tutto intorno la terra è arida e la gente ha sete, solo al Pozzo l'acqua non manca. Ma quel giardino rigoglioso ha reso il mondo al di fuori sospettoso, e ben presto l'angolo di paradiso che doveva rappresentare l'inizio di una nuova vita diventa per Ruth una prigione. Tre sorveglianti controllano e registrano ogni suo gesto, disponendo del suo presente. A Ruth non rimane che il passato da ricostruire. E un terribile sospetto: potrebbe davvero essere stata lei a uccidere Lucien? Nel suo intenso thriller psicologico, Catherine Chanter immagina un mondo in cui le bizzarrie del clima scatenano negli uomini le reazioni più disperate e vili, lasciando spazio all'invidia e ai fanatismi di religioni fasulle. Sullo sfondo di uno scenario talvolta apocalittico, ma allo stesso tempo molto credibile e realistico, pagina dopo pagina seguiamo la ricostruzione di un omicidio insensato, mentre l'idillio sempre più assume le sembianze di un incubo.
"Caro Zeus, da dove cominciare? Prima di conoscerti per me i cani erano come i nani da giardino. M'ero appena preso una nuova casa con giardino e così ho pensato bene di comprarmi un cane, un po' per fare da guardia - non si sa mai, no? - e un po' per giocarci ogni tanto. Tutto pensavo, meno che mi avresti cambiato per sempre la vita." Giorgio Panariello racconta in una lettera la meravigliosa esperienza d'amore con il suo cane, Zeus. Meravigliosa perché composta di gioia, conoscenza reciproca, figuracce in mezzo alla via, tenerezze, qualche parola magica e tanto altro ancora. D'amore perché solo l'amore ha la forza di cambiare i connotati della nostra esistenza. Insieme alla lettera del grande attore toscano, questo libro raccoglie una selezione fra quelle giunte in risposta all'appello della Lega Nazionale per la Difesa del Cane e che raccontano le tante sfumature che può assumere il rapporto tra una persona e il suo cane. C'è lo studente fuorisede che si porta il suo alano e quindi fatica il triplo a trovare una stanza con uso cuccia; la signora che sente che la sua cagnetta sta per partorire e, senza pensarci un secondo, molla i colleghi di lavoro per correre ad assisterla; il ricordo di una bambina che trovò il suo amico del cuore come regalo di Natale, il più importante. E tante altre meravigliose follie che sembreranno incredibili solo a chi non ha mai avuto e amato un cane. C'è un mondo intero che ha allungato una mano verso una zampa ricevendone uno strattone di vivificante amore.
Uno scienziato morente, imprigionato in un laboratorio sovietico perduto in un'immensa e desolatissima Siberia, fa pervenire un disperato messaggio in codice a Johnny Porter, indigeno canadese del popolo Gitskan, erudito, scienziato e profondo conoscitore dei dialetti siberiani: lo supplica di raggiungerlo in segreto, a tutti i costi, lui, lui solo. E Porter, agente dei servizi segreti americani, accetta la sfida; compie un viaggio impensabile, rischia la vita per un segreto cifrato e poi tenta la più grande fuga di tutti i tempi, quasi impossibile. Andata e ritorno perciò, non diversamente da tanti altri romanzi. Ma pochi sono gli scrittori che, come Davidson, riescono a incastrare i dettagli nella storia con tanta intelligenza, passione e necessità. Basta leggere di come Porter riesce a infiltrarsi su una nave giapponese sostituendosi a un marinaio coreano - la sua bravura nel parlare esattamente quel particolare dialetto coreano, la sua capacità di imparare a memoria le mappe della nave, come si sostituisce in modo perfettamente plausibile, invisibilmente, al marinaio di cui prende il posto e di come, infine, si procura i documenti e i falsi permessi senza lasciare tracce, senza che nessuno si accorga di nulla... E ancora di come Porter si procura il mezzo per percorrere le migliaia di chilometri della fuga. Una jeep che si costruisce da solo in una caverna di ghiaccio a 50 gradi sotto zero, nella desertica regione di Kolyma, lavorando giorno e notte e rischiando di morire.
Dalle terre estreme della Siberia, dove il candore gelido della neve ricopre ogni prato e le temperature arrivano a -50°C, Nicolas Vanier ha iniziato il suo viaggio straordinario: su una slitta insieme ai suoi dieci cani attraversa 6.000 chilometri, partendo da un piccolo paesino che si affaccia sul più vasto degli oceani, il Pacifico, per arrivare al più grande lago al mondo, il Bajkal. Passando per la Manciuria, la Cina del Nord e la Mongolia, la loro avventura tra i ghiacci e il silenzio diventa la storia di una profonda amicizia tra l'uomo e i suoi amici a quattro zampe : dall'incorreggibile Dark, che ha il pregio di farsi sempre sentire, alla leader Burka, che conduce la slitta e che non esita a mostrare la gelosia e la voglia di competizione. Correndo con loro sulle nevi, attraversiamo fiumi ghiacciati che, cedendo, tentano di inghiottire Nicolas e l'impavido husky Wolf. Attraversiamo tempeste di neve, terreni scoscesi e steppe sconfinate, in cui i cani possono correre felicemente liberi. Vediamo Nicolas e i suoi dieci fidati compagni dormire all'addiaccio nel regno delle tigri siberiane, scontrarsi con alci e linci e, nella solitudine del loro viaggio, entrare in contatto con l'ospitalità e il calore di abitanti locali e popolazioni nomadi. Una lunga traversata delle terre più estreme e impervie, tra maestosi paesaggi che, come sinfonie della natura, fanno da sfondo a un'avventura unica, all'insegna dell'amicizia.
Quando il potente avvocato Jason Treffen viene ucciso nel suo lussuoso appartamento e Harlow Spencer, una delle giovani assistenti del suo studio legale scompare nel nulla, la sexy e affascinante studentessa universitaria Addison, figlia di Jason, crede che i due avvenimenti siano collegati ma ha bisogno di prove, impossibili da trovare da sola. Chiede dunque aiuto alla sua compagna di stanza Nora Grant e a Louise Jensen, insegnante di Harlow all'università. Le tre amiche sono disposte a qualunque cosa per ritrovare Harlow e iniziano ad indagare, ignare del fatto che il prezzo da pagare sarà altissimo. Per ottenere ciò che desiderano dovranno infatti dimenticare chi sono e calarsi nei panni di donne disposte a tutto, anche a vendersi al miglior offerente e a provare piaceri proibiti di cui avevano solo sentito parlare.
"Per molti versi, avrei preferito non dover pubblicare questo libro, che non esisterebbe se una delle mie scrittrici preferite - non posso nemmeno incominciare a spiegare l'importanza che ha avuto nella mia vita, professionale ma soprattutto personale, il suo 'Orto di un perdigiorno' - non si trovasse in condizioni di salute che non lasciano campo alla speranza. Eppure. 'L'orto di un perdigiorno' si chiudeva con una frase che mi è sempre sembrata un modello di vita, un obiettivo da raggiungere: "Ho la dispensa piena". Oggi questa dispensa, forse proprio grazie alla sua malattia, Pia ha trovato modo di aprircela, anzi di spalancarcela. E la scopriamo davvero piena di bellezza, di serenità, di quelle che James Herriot ha chiamato cose sagge e meravigliose, di un'altra speranza. È davvero un dono meraviglioso quello che in primo luogo Pia Pera ha fatto a se stessa e che poi, per nostra fortuna, dopo lunga riflessione ha deciso di condividere con i suoi lettori. Non posso aggiungere molto, se non raccomandare con tutto il mio cuore la lettura di un libro che, come pochi altri, ci aiuta a comprendere la straordinaria avventura di stare al mondo." (Luigi Spagnol)
Essere single, o forse meglio zitelle: una maledizione o una scelta di vita? Possibile che tante donne belle, intelligenti, in carriera, non riescano a trovare un uomo che sappia amarle e proteggerle come meritano, e continuino a collezionare solo rapporti sbagliati? Se lo chiede Julie, brillante scrittrice di Manhattan, dopo una serata disastrosa con le sue quattro migliori amiche, una serata iniziata a ballare scatenate sul bancone di un bar e conclusasi al pronto soccorso. La domanda "Perché non riesco a trovare un uomo?" non se la pongono solo Julie e le sue amiche di New York, ma anche centinaia di donne in ogni parte del mondo, così Julie decide di affrontare il problema da scrittrice. Partirà per un viaggio ai quattro angoli del pianeta, dalla Francia all'Australia, passando per Roma, Rio de Janeiro, Pechino e Nuova Dehli, in un'avventurosa indagine sulla ricerca dell'amore, sul sesso, sulla passione ma anche sull'amicizia, la solidarietà, la complicità femminile. Mentre Julie viaggia e incontra donne diverse con gli stessi problemi, a New York le sue amiche continuano la loro difficile esistenza, fra tradimenti, tragici appuntamenti al buio, ricerca di donatori di sperma e battaglie per l'affidamento dei figli... Esiste una regola dell'amore? O forse il bello dell'amore è proprio non avere regole?
La successione di Sethi è stata decisa: il giovane Ramses sarà faraone. Ma la nobiltà d'animo del giovane sovrano favorisce i suoi nemici, a cominciare dal fratello Shenar. E come se non bastassero i nemici interni, alle frontiere gli Ittiti premono sempre più minacciosi. Ramses ha più che mai bisogno della protezione divina. Per ottenerla, decide di far costruire un tempio grandioso, la più ardita opera architettonica mai tentata: una vera "dimora millenaria".
Sembra un semplice caso di scomparsa, quello su cui l'ispettore Fredrik Beier, della polizia di Oslo, comincia a indagare. Certo, rischia di fare clamore, perché a sparire nel nulla è stata la figlia di un'esponente di primo piano del partito di governo. E perché la ragazza viveva all'interno di una setta cristiana, la "Luce di Dio". Ma il quadro si complica subito: nella villa che ospita la setta si consuma un massacro e nei sotterranei viene scoperto un laboratorio chimico all'avanguardia, del quale non è chiaro l'uso. C'è chi chiama in causa il terrorismo fondamentalista, chi soffia sul fuoco. Ma Beier, affiancato da una giovane e brillante agente musulmana, Kafa Iqbal, capisce che dietro al laboratorio, e alla strage, c'è una verità assai più complessa e che arriva ad affondare le sue radici fino a Vienna, negli anni del nazismo.
Trieste, anni Venti. La bora, che sferza Trieste in certi periodi dell'anno, è un vento pieno di passione, violento e fugace, che piega i corpi e trasforma gli animi. Salvador e Edita si conobbero lì un giorno di primavera del 1920, spinti dalla bora l'uno verso l'altra. Lei era nata a Lubiana e lui a Barcellona. Avevano vent'anni, l'età della follia. Ma Edita, bella e timida, era sposata e aveva una figlia, mentre l'unica cosa che possedeva Salvador era il suo lavoro nella bottega di un grande scultore, e il desiderio infinito di avere successo nella vita. Il vento sconvolse per sempre le loro esistenze, l'amore abbatté tutti i confini e le convenzioni. E solo la Storia, con la sua ferocia, avrebbe potuto dividerli. Barcellona, verso la fine degli anni Settanta. Salvador, ormai vecchio, vuole tornare a Trieste, dove aveva creduto di poter essere felice. Insieme a Marina, la giovane donna che lo accompagna, Salvador fa un viaggio nella memoria, raccontando del suo antico amore: di un parco in riva al mare, di lenzuola stropicciate e corpi abbracciati la mattina tardi, di un'attesa lungo i binari della stazione, di una colpa terribile e di un capolavoro del Rinascimento. Delle persecuzioni e dei segreti che si porta dietro da cinquant'anni. È un viaggio lungo, e ogni passo è importante. Perché è un passo in cerca del futuro.
Dopo vent'anni, una donna torna da dove era scappata in seguito a una terribile disgrazia. Ma quella che torna è una donna diversa. La sua figura, gli occhi, persino la voce sono diversi. Neanche il suo nome è più lo stesso. La riconoscerà chi la amava all'epoca? Lui la riconoscerà? Mary Lohan, Marilé Lauría o María Elena Pujol - quella che è, quella che era, quella che è stata a volte - torna nei sobborghi di Buenos Aires dove vent'anni prima aveva una famiglia e dove aveva vissuto fino a quando ha deciso di scappare. Ancora non capisce perché ha accettato di tornare al passato che si era proposta di lasciarsi alle spalle per sempre. Però, mentre lo capisce, tra incontri attesi e inaspettate rivelazioni, capirà anche che a volte la vita non è né destino né casualità e che forse il suo ritorno non è altro che un piccolo colpo di fortuna.
A Prantixedda Inferru, nel cuore dell'Ogliastra, è un'estate da quarantacinque gradi all'ombra (ma senza l'ombra) quando Raffaele, Giuseppe e Sandro arrivano nel paesino con una missione molto improbabile: far rinascere la locale squadra di calcio e vincere la Coppa Sarda. Problema numero uno: il sindaco corrotto del paese e un milionario senza scrupoli remano contro, e con grande energia. Problema numero due: uno degli amici forse sta giocando contro la sua stessa squadra. Problema numero tre: quale sarà mai la prima regola degli Shardana? In una trama ricca di colpi di scena, Giovanni Floris sorprende tutti con una nuova declinazione della commedia all'italiana: la commedia alla sarda. Al centro, quattro personaggi: Giuseppe, il giornalista stanco di intervistare politici e che sogna il riscatto calcistico; Raffaele, imprenditore che ha vissuto un'unica stagione da leone e sogna la riscossa; Sandro, il buffone senza macchia e senza paura che sogna di diventare come Dario Fo; Michela, la ragazza dagli occhi verdi decisa a salvare gli amici da se stessi - mentre sogna Raffaele. E sullo sfondo di una Sardegna al di là di ogni luogo comune: un Presidente per caso, un Cavaliere furente, un amore contrastato, una squadra arcobaleno, uno scontro tra mafiosi rom e spacciatori genovesi, un campione del mondo in vacanza, uno zoppo sulla fascia destra... E l'amicizia. Quella che lotta per tenere insieme la vita, in campo e fuori.