
Una serie di tavolette d’argilla mai decifrate, uno studioso che sta per fare una rivelazione sconvolgente, un macabro omicidio nella Milano di oggi secondo un rituale risalente a 5000 anni fa, un libro che non avrebbe mai dovuto essere stampato, una terra raggiunta cinque millenni prima di quanto si sapesse sinora e un segreto tramandato per migliaia di anni. C’è chi vuole cancellare le tracce di tutto ciò. In questa cornice si intrecciano le vicende di vari personaggi: uno studioso che indaga i segreti della Bibbia con l’intento di confutare una verità; un tenente colonnello delle SS cultore di libri antichi e un frate amanuense, dal cui incontro partirà un messaggio diretto a un bunker del Führer; un medico ebreo che torna in Italia dopo anni di lavoro negli Stati Uniti e trova in un cimitero ebraico qualcosa che non dovrebbe esserci. Il Monte Ararat e Gerusalemme sono altre due destinazioni per la scoperta dell’ignoto, il tutto con al centro due elementi: il libro più diffuso e meno capito della storia, la Sacra Bibbia, e la Natura, che dà all’uomo gli elementi per la sua salvezza.
Bianca ha ottant'anni e sta perdendo la memoria. Ha preso l'abitudine di scrivere su un quaderno quello che accade nelle sue giornate, per essere sicura di ricordare. Non ha altra compagnia che la sua gatta, mentre l'ennesima badante che vive con lei è una presenza minacciosa e inquietante, che la fa soffrire. Ma riuscirà a liberarsene presto, come è già successo con quelle che l'hanno preceduta. Perché Bianca non sopporta di non essere più padrona in casa propria, di dover sottostare a regole che qualcuno le ha imposto e di cui non capisce il senso. Lei che un tempo non aveva bisogno di nessuno, che ha cresciuto una figlia da sola (già, sua figlia: dovrebbe chiamarsi Irene, le sembra di ricordare) e ha mandato avanti con successo e passione la sua merceria. Ma la memoria le tende trappole continue: alcuni ricordi sembrano scivolare via come acqua tra le pietre, altri invece non smettono di ossessionarla, e le pongono domande a cui non sa, o forse, in fondo, non vuole rispondere: cosa è accaduto alla sorella Olga? E al marito Bruno, misteriosamente ucciso una notte di oltre quarant'anni prima? E perché sua figlia non vive più con lei? Realtà, sogno e fantasia sembrano mescolarsi continuamente. Finché anche le verità più nascoste riemergono dal passato, insieme a una notte che neanche la luna ha voluto rendere meno nera.
A Stella piace avere il controllo su tutto, il che è piuttosto ironico, visto che da quando è bambina è costretta a entrare e uscire dall'ospedale per colpa dei suoi polmoni totalmente fuori controllo. Lei però è determinata a tenere testa alla sua malattia, il che significa stare rigorosamente alla larga da chiunque o qualunque cosa possa passarle un'infezione e vanificare così la possibilità di un trapianto di polmoni. Una sola regola tra lei e il mondo: mantenere la "distanza di sicurezza". Nessuna eccezione. L'unica cosa che Will vorrebbe poter controllare è la possibilità di uscire una volta per tutte dalla gabbia in cui è costretto praticamente da sempre. Non potrebbe essere meno interessato a curarsi o a provare la più recente e innovativa terapia sperimentale. L'importante, per lui, è che presto compirà diciotto anni e a quel punto nessuno potrà più impedirgli di voltare le spalle a quella vita vuota e non vissuta, un viaggio estenuante da una città all'altra, da un ospedale all'altro, e di andare finalmente a conoscerlo, il mondo. Will è esattamente tutto ciò da cui Stella dovrebbe stare alla larga. Se solo lui le si avvicinasse troppo, infatti, lei potrebbe veder sfumare la possibilità di ricevere dei polmoni nuovi. Anzi, potrebbero rischiare la vita entrambi. L'unica soluzione per non correre rischi sarebbe rispettare a regola e stare lontani, troppo lontani, uno dall'altra. Però, più imparano a conoscersi, più quella "distanza di sicurezza" inizia ad assomigliare a "una punizione", che nessuno dei due si è meritato. Dopo tutto, che cosa mai potrebbe accadere se, per una volta, fossero loro a rubare qualcosa alla malattia, anche solo un po' dello spazio che questa ha sottratto alle loro vite? Sarebbe davvero così pericoloso fare un passo l'uno verso l'altra se questo significasse impedire ai loro cuori di spezzarsi?
Graziella De Palo è una giovane giornalista innamorata della giustizia quando il 2 settembre 1980 scompare a Beirut assieme al collega Italo Toni. Dovevano visitare dei campi profughi al confine con la Palestina, ma seguivano in realtà una pista sul traffico d'armi intrecciata con le vicende del terrorismo, delle stragi e con parecchi misteri della politica italiana e internazionale dell'epoca. Di loro non si è saputo più nulla. Han van Meegeren è un pittore olandese di scarsa fortuna, noto e dileggiato per le sue rose grigie, quando accetta da un uomo in nero un incarico bizzarro: dipingere un Giudizio Universale in una cappella battuta dal vento sulla cima di un colle italiano. Purché sia un Giudizio di Vermeer. Suo, ma di Vermeer. Chi è l'uomo in nero che si fa chiamare semplicemente Acca? E perché gli chiede di diventare un falsario, come di fatto accadrà? Dora, la voce narrante di questo romanzo, è cresciuta insieme a Graziella. "Eravamo di quelle amiche che sono sempre insieme, che non riescono a stare lontane neanche per un pomeriggio. E invece ci siamo allontanate, e quando ci siamo allontanate lei è morta. E la sua storia, il modo in cui è morta, è talmente assurda che se la raccontassi non ci crederebbe nessuno. Così ho cominciato a scriverne un'altra, che è davvero assurda, ma se un romanzo è assurdo tutti ci credono. La realtà invece non interessa a nessuno". Due romanzi in uno, una doppia vicenda nata da un dolore mai sopito che mescola fatti reali e invenzione, memoria di un'amicizia e mito, ed elaborata con l'abilità di chi da sempre cerca e trova nella narrazione propria e altrui una profonda ragione di vita. Perché "noi volevamo essere ingannate, tutte e due: Graziella dalla ricerca della verità, io dalla ricerca della finzione, che è parente stretta del falso anche se si chiama letteratura".
«Se oltre all’uso della lingua ciò che ci distingue dalle altre specie è il possesso del libero arbitrio (o perlomeno di un arbitrio non del tutto precluso), allora usare le parole per evolverci o tornare a essere dei bruti è il nostro banco di prova quotidiano. Perché una nostra parola può essere un attentato contro la specie. Preferisco vederla in un altro modo: in qualunque parola che pronunciamo può nascondersi, ogni giorno, il segreto della nostra liberazione.» Nicola Lagioia
Le parole sono importanti, hanno un potere enorme. Troppo spesso sono utilizzate in modo improprio, offensivo, sleale, impreciso, maleducato, diseducativo. In una parola, duro (senza cuore). E spesso inconsapevole delle conseguenze. Al fine di ridurre, arginare, denunciare, combattere le pratiche e i linguaggi negativi, l’associazione Parole O_Stili si è impegnata in un progetto di sensibilizzazione ed educazione contro l’ostilità delle parole, online e offline, che ha portato all’elaborazione del Manifesto della comunicazione non ostile. Un’esortazione civile alla scelta responsabile delle parole che si usano, all’ascolto, alla discussione, financo al silenzio. I racconti che state per leggere si ispirano liberamente ai dieci punti che compongono il Manifesto e sono stati affidati all’interpretazione dei nomi più interessanti della narrativa contemporanea. Ogni punto un racconto, ogni racconto un mondo noto o ignoto, accogliente o pauroso, futuri possibili anticipati dal nostro presente o che svelano ciò che nel presente passa inosservato e che tuttavia condiziona e regola il nostro modo di essere e di interagire con gli altri. Non aspettatevi uno svolgimento didascalico: alcuni racconti vi metteranno alla prova, altri vi accarezzeranno, nessuno vi darà certezze, tutti vi metteranno di fronte a delle domande. Non è forse per questo che scriviamo e leggiamo?
La protagonista di questa storia è una ragazzina che vive nella Calabria degli anni '80, ma non in una famiglia come tutte le altre: in una comunità d'accoglienza. Protagonista insieme a lei è allora un'umanità variegata fatta di disabili, tossicodipendenti, preti, obiettori, volontari, che attraverso il suo sguardo ironico e disincantato sono insieme adulti e bambini, forti e fragili. Protagoniste sono le scene di una quotidianità speciale, a tratti buffa, a tratti dolorosa, e tutte le domande a cui la bambina, nella sua inconsueta forma di solitudine, non riesce a trovare risposta. Un giorno in comunità arriva Veronica, giovane "tossica" con un talento speciale per il disegno e una grande carica vitale. E la bambina si lega intensamente a lei, in un rapporto che la porterà a uscire pian piano dal proprio guscio e a incamminarsi nella vita adulta con un senso nuovo dell'affetto e della perdita. È la storia di una maturazione e di una vita fuori dal comune, una storia ricca, lieve, dura, che fiorisce in questo racconto con freschezza e malinconia.
Nel 1997, Cicade de Deus, un quartiere popolare di Rio de Janeiro costruito dopo la grande alluvione che colpì la città nel 1996, diviene lo scenario del romanzo omonimo di Paulo Lins. I suoi protagonisti sono i malandros, bande di ragazzini di vita, adolescenti e adulti che percorrono la spietata carriera criminale di borseggiatori, ladri, rapinatori, spacciatori e trafficanti di droga.
Osman Lins nacque a Vitória do Santo Antão (Brasile) nel 1924. Trasferitosi a Recife per seguire i corsi universitari di Scienze economiche, scoprì ben presto la sua vocazione letteraria. A partire dal 1952 si dedicò completamente alla letteratura, con una vasta produzione che va dai racconti ai romanzi, ai testi teatrali, ai saggi. Dal 1970 in poi insegnò letteratura brasiliana nelle scuole secondarie di San Paolo. Morì in questa città nel 1978.
Nel 1987 è stata pubblicata presso Il Quadrante la traduzione italiana del suo romanzo Avalovara.
Germania, 1938. Il regime hitleriano sta precipitando il Paese e il mondo intero in una guerra rovinosa, ma Felicia, donna dell'alta borghesia, dal carattere forte e anticonformista, non si lascia cogliere impreparata. Cavalcherà i tempi nuovi, farà una folgorante ascesa nel mondo dell'industria asservita al regime, crescerà due figlie nella Berlino del dopoguerra. Saldamente ancorata alle sole cose in cui crede, gli affetti e l'azienda, terrà uniti i fili di una famiglia disgregata dalla guerra e dalle vicende personali.
La vita della ventitreenne Elaine Dawson sembra un susseguirsi di delusioni e fallimenti. Per questo Elaine non resta troppo sorpresa quando, in una fredda giornata di gennaio del 2003, i suoi progetti vanno nuovamente in fumo: è in partenza per partecipare al matrimonio di un'amica a Gibilterra, e tutti i voli da Heathrow vengono cancellati a causa della nebbia. Ma forse questa volta succederà qualcosa di inaspettato che darà una svolta alla sua vita: un affascinante sconosciuto le offre di andare a pernottare a casa sua, vicino all'aeroporto, invece di accamparsi nella squallida sala d'attesa fino al giorno dopo. Elaine accetta. Da quel momento nessuno la rivedrà più. Cinque anni dopo, l'amica e giornalista Rosanna Hamilton si occupa del suo caso nell'ambito di una serie di articoli su persone scomparse senza lasciare traccia. Al suo fianco l'avvocato Marc Reeve: l'uomo che all'epoca ospitò Elaine. Sebbene gli inquirenti non avessero mai pronunciato accuse nei suoi confronti, il sospetto era stato sufficiente a rovinargli carriera e vita privata. Improvvisamente spuntano degli indizi che Elaine sia ancora viva. A Rosanna e Marc non resta che seguire questa traccia, ignari dei pericoli che li attendono...
Per la prima volta da quando si era trasferita in Germania, Janet Beerbaum si sente diversa: libera, senza passato e senza futuro, senza vincoli e impegni. Il suo viaggio nel Kent finalmente la fa sentire a casa, nel suo ambiente e con la gente giusta. Ritrovare a Londra Andrew, l’ispettore di polizia di cui era da sempre innamorata, la farà sentire, dopo tanti anni, una donna ancora in grado di amare e di essere amata. Eppure Janet sa di avere delle grosse responsabilità nei confronti della famiglia che ha creato, verso Phillip, suo marito, uomo mite e sempre disponibile, e verso Mario e Max, i suoi affascinanti e inseparabili gemelli, che però le causano non poche preoccupazioni...
Andrew non può aiutarla, né può indagare sulle cause che l’hanno spinta a ritornare da lui: qualcosa gli impedisce di comprendere qual è il tipo di relazione in cui ora Janet lo vuole coinvolgere, ma il suo istinto di poliziotto e la sua ostinazione gli suggeriscono di indagare a fondo. Qual è il segreto di Janet? Da che cosa sta scappando? Perché appare così turbata quando lui le racconta dell’assassino che ha catturato e che sta per essere processato? E, soprattutto, quando viene a sapere che Mario è in Provenza in vacanza con la sua ragazza, l’equilibrio che Janet si era imposta comincia precipitosamente a frantumarsi. Un turbine di eventi sconvolgerà la vita di tutti, il passato tornerà imperioso a saldare i conti, ma fino a che punto Janet si spingerà per salvaguardare le persone che ama veramente?
Galles, 2009. Una calda e bellissima giornata di agosto. Boschi e colline solitarie da una parte, la potenza del mare dall'altra. Vanessa e Matthew Hard, in viaggiò da Holyhead a Swansea, si fermano in un parcheggio isolato. L'uomo si allontana per pochi minuti, e al suo ritorno scopre che la moglie è scomparsa senza lasciare traccia. Matthew non sa che è stata rapita: il suo sequestratore, Ryan Lee, la rinchiude in una grotta nella "valle della volpe", un luogo isolato che lui solo è in grado di raggiungere, ma viene arrestato e incarcerato per un crimine precedente. Di Vanessa non si sa più nulla, e il marito sprofonda nell'incubo dell'incertezza. Nessun indizio, nessuna pista concreta. Tre anni dopo, Ryan viene rimesso in libertà. ma qualcuno pare abbia ordito una trama spaventosa, un'orribile vendetta per gli errori commessi nel suo passato: sua madre e la sua ex fidanzata vengono inspiegabilmente aggredite, e un'altra donna viene rapita "replicando" nei minimi dettagli la scomparsa di Vanessa Willard.

