
Yuko è in grado di vedere cose che gli altri non vedono, e di indovinare i desideri e i pensieri di chi le sta intorno grazie a una sensibilità fuori dal comune. Compiuti quattordici anni, tutto sembra assumere sfumature misteriose, e il mondo si popola di bizzarre creature. Yuko sta imparando ad assegnare un colore a ogni stato d'animo e a ogni emozione; a insegnarglielo è Kyu, il suo maestro di disegno, che ha il doppio dei suoi anni. Quando dal fusto di una pianta fuoriescono degli strani omini verdi, loro sono gli unici a vederli. Nello stesso istante, Yuko assapora l'incanto sottile del primo amore. Sospesa tra realtà e immaginazione, un'adolescente va incontro alla vita accompagnata dagli affetti più cari, e scopre, giorno dopo giorno, i turbamenti del cuore, la tenerezza dei sentimenti e la difficoltà di diventare grande.
Dopo aver perso il padre in quello che ha tutta l'aria di essere stato un doppio suicidio d'amore, Yoshie si trasferisce dalla sua casa di Meguro a un minuscolo e vecchio appartamento a Shimokitazawa, un quartiere di Tokyo famoso per le sue stradine chiuse al traffico, i ristoranti, i negozietti, nonché meta degli alternativi della capitale. Qui Yoshie spera, aiutata dall'atmosfera vivace, di superare il dolore e dare una nuova direzione alla sua vita. Un giorno, però, sua madre le si presenta a casa all'improvviso con una borsa Birkin di Hermès e qualche sacchetto. Inizia così una bizzarra convivenza che unisce le due donne lungo il percorso di elaborazione del lutto che le ha colpite, le pone di fronte a verità inaspettate, le aiuta a scorgere fiochi lumi di speranza nel buio di una quotidianità ferita. "Moshi moshi" "pronto" al telefono - è il racconto di una rinascita, la favola delicata e struggente della vita di un quartiere, la storia di una madre, di una figlia, di un grande dolore e di qualche piccola felicità inattesa.
Yumiko e Shoichi sono due cugini, figli di sorelle gemelle. Pur essendo stati molto legati da bambini, per anni non si sono più frequentati. Si ritrovano quando Shoichi, eseguendo le ultime volontà della madre, va a trovare Yumiko, rimasta orfana di entrambi i genitori, per prendersi cura di lei. La donna soffre di gravi amnesie che le impediscono di ricordare il passato. La sua vita trascorre in solitudine, sospesa in una specie di limbo separato dalla realtà. Shoichi, con affetto e pazienza, riesce gradualmente a risvegliare i suoi ricordi, compresi quelli legati ad alcuni drammatici eventi. Yumiko rivive infatti un terribile trauma subito da bambina, fino a quel momento rimosso: un efferato omicidio compiuto dalla madre. Ecco allora che la nebbia si dirada e il passato le appare per la prima volta chiaro. Ma la discesa agli inferi della memoria non è ancora finita: un'altra rivelazione, ancora più sconvolgente, attende Yumiko.
"Queste tre storie, dice Banana Yoshimoto, raccontano la notte di alcuni personaggi che si trovano in una situazione di blocco, in una fase in cui il flusso regolare del tempo si è interrotto". In questa sospensione, emergono i temi a lei più cari, i percorsi del suicidio, la decadenza dell'istituzione familiare, il ruolo della sessualità, ritratti questa volta in noir, per suscitare una forte emozione.
Quando la nonna guaritrice decide di lasciare il Giappone, Shizukuishi si ritrova improvvisamente sola e deve abituarsi in fretta alla vita in città: uno spazio nuovo, incomprensibile e persino minaccioso. Porta sempre dentro di sé il ricordo della vita tra le sue amate montagne, in comunione perfetta con piante e animali, ripensa alle notti stellate e al verde brillante, alle mille manifestazioni della natura, agli sguardi delle persone che si avventuravano per quei sentieri impervi serbando nel cuore la speranza di una guarigione. Lontana dal suo ambiente, Shizukuishi cercherà una nuova famiglia, una casa in cui tornare, qualcuno da amare, una dimensione in cui poter essere se stessa. E un giardino pieno di cactus. Una storia di solidarietà e amicizia, di rispetto per la natura e per gli esseri umani. Piccoli gesti, percezioni sottili, silenziosi linguaggi: un romanzo che invita a sospendere per qualche ora l'incredulità e a tornare alla gioia tranquilla delle cose semplici.
L'amico Kaede ha lasciato il Giappone per l'Italia e Yoshie si ritrova di nuovo da sola. Stavolta, però, la vita in città sembra farle meno paura. Il quartiere le è amico, e le giornate scorrono nella continua scoperta di piccoli motivi di felicità. La giovane impara a leggere nel cuore delle persone, a scorgerne l'anima fragile oltre la maschera di durezza che indossano nella loro quotidianità troppo indaffarata. Riuscirà a lasciare anche qui una traccia lieve, a trovare le parole giuste per portare conforto agli abitanti soli e affaticati della città? E che ne sarà della sua storia con Shin'ichiro? Saprà resistere alla nostalgia di Kaede e della nonna? La storia di Yoshie continua, alla ricerca di una città diversa, in cui vivere ogni giorno l'incantesimo dell'amicizia e dell'amore.
Manaka, ventitré anni, è cresciuta in una casa circondata da un grande giardino, a pochi passi dalla casa di Hiroshi che, dopo essere stato il compagno di giochi dell'infanzia e l'amico intimo dell'adolescenza, è diventato suo marito. La loro vita sembra procedere senza scosse fino alla morte del nonno di Hiroshi con cui il ragazzo ha sempre vissuto, dopo essere stato lasciato da entrambi i genitori che avevano deciso di far parte di una setta religiosa in America. Nel mettere a posto la casa del nonno, emergono particolari che gettano una luce sinistra sullo spirito della setta e che spiegano le angosce da cui Hiroshi è talvolta sovrastato.
Sei racconti intorno al tempo, alla guarigione, al destino, al fato, immersi in una Tokyo sfolgorante di luci notturne e pulsante di vita. I protagonisti sono accomunati dalla stessa sorte: tutti in qualche modo feriti si sono chiusi in un guscio che li protegge, ma contemporaneamente li separa dal mondo, impedendo loro di agire e di interagire con gli altri. Ma sensazioni dimenticate si affacciano alla memoria, la vita, prima paralizzata, ricomincia a scorrere rivelando la catartica necessità di entrare finalmente in azione e di fare i conti con il passato. È alle soglie di questa trasformazione che lo sguardo di Banana Yoshimoto si posa sui suoi enigmatici personaggi per raccontarne il disagio, l'angoscia, la liberazione.
L'inverno è alle porte, Kaede e Kataoka sono ritornati in Giappone e Shizukuishi ritrova il calore del tempo trascorso insieme e si sente finalmente un po' più a casa. A breve, tuttavia, dovrà spostarsi di nuovo: ha deciso di andare a vivere con Shin'chiro, e così si mettono alla ricerca di un posto dove abitare, tra appartamenti improbabili e agenti immobiliari dalle dubbie capacità. Le persone, però, non sempre sono ciò che sembrano, e questo vale anche per Shin'chiro. Basterà un viaggio nel passato per rompere tutti gli equilibri e gettare Shizukuishi nella disperazione consentendole al contempo di crescere. Un serpente di giada, una donna prorompente, un giardino fuori dal mondo: questi e altri gli ingredienti di una storia di dolore e speranza in puro stile Yoshimoto.
Mack è un uomo alla deriva, sconvolto dalla perdita di una figlia. Un giorno trova tra la posta un biglietto misterioso: qualcuno che si firma Pa, nomignolo con cui la moglie di Mack si rivolge a Dio, lo invita a recarsi "al rifugio", il luogo in cui la piccola Missy ha trovato la morte, uccisa da un maniaco. Mack è chiamato a fare i conti con un passato che non lo abbandona e con quella sofferenza che ha silenziosamente scavato un solco tra lui e Dio. Con il ritmo di un thriller e la magia di una favola, "Il rifugio" commuove e insegna che il dolore è spesso una strada per arrivare a se stessi.
Un libro che parla di scelte, di partecipazione, di relazioni, parla delle conseguenze delle nostre azioni. Cross Roads è il luogo dove tutto crolla, tutto viene sfidato, perché possa emergere la possibilità di un cambiamento genuino. Fa ridere e piangere, sorprende e meraviglia: è una testimonianza della ricerca della bellezza e dell'autenticità, e del bisogno che ne abbiamo. Tutti noi siamo chiamati a compiere delle scelte, ad attraversare delle strade, a guardarci negli occhi, ad amarci l'un l'altro. È la storia di un uomo prigioniero della sua stessa creazione. Anthony Spencer è un uomo egoista, orgoglioso del suo successo come self-made man, seppur raggiunto a costo di scelte dolorose. Un'emorragia cerebrale lo lascia in coma in ospedale. Si "risveglia" in un mondo surreale, che rispecchia la sua vita sulla terra, nel bene e nel male. È qui che, forse per la prima volta nella sua vita, ha incontri genuini con altre persone, che gli danno una speranza di redenzione. Avrà il coraggio di fare la difficile scelta che gli permetterà di risolvere l'ingiustizia commessa prima di cadere in coma?
In qualità di cavaliere templare, Will Campbell è stato addestrato a combattere; in qualità di membro della società segreta chiamata Anima Templi, però, è anche un uomo di pace. Quindi la tregua stipulata tra cristiani e musulmani proprio grazie all'Anima Templi, dopo lunghi anni di scontri sanguinari, lo riempie di speranza. Eppure, intorno a lui, si agitano ombre inquietanti: Edoardo, re d'Inghilterra, ha inaspettatamente promesso al papa di mettersi a capo di una nuova crociata e, ad Acri, ultimo caposaldo dello Stato crociato, uno spietato gruppo di mercanti, che devono la loro ricchezza al commercio di schiavi e di armi, sta complottando per riaccendere le ostilità in Terrasanta. Mentre una nuova, atroce guerra sembra ormai inevitabile, Will è combattuto tra il solenne giuramento di templare, l'incarico all'interno dell'Anima Templi e l'amore per Elwen, la donna alla quale vorrebbe donare tutto se stesso e che invece non può neppure avvicinare.