
«Firenze e Ia mia citta. Di sicuro ho vissuto una vita precedente tra i suoi uliveti. Quando ho visto i suoi bei ponti sull'Arno, mi sono chiesta che cosa avessi fatto, lontano da lei, per cosi tanto tempo. Deve esserselo chiesto anche lei, perche alle citta place essere amate. Qui, c'e ancora una quantity di cose belle che non ho visto, perche io non le visito le citta, lascio che entrino dentro di me, per osmosi» Nel 1937 Simone Well decide di visitare l'Italia, perche, come scrive ai suoi genitori, «quando si e veramente sognato di fare una certa cosa, poi biso-gna farla: e Ia mia morale». Per Ia giovane filosofa it viaggio e una tregua, che segue le dure esperienze del lavoro in fabbrica e della Guerra Civile spagnola, ma anche ispirazione di alcune fondamentali intuizioni: la no-zione di forza come chiave interpretativa della storia dell'Occidente, l'in-teresse per Ia filosofia e Ia tragedia greca, di cui traduce numerosi brani per l'amico Jean Posternak, la riflessione sulla bellezza come element() di mediazione tra realty umana e realty divina. Accompagnando analisi e ricostruzioni narrative alle lettere di Simone Weil, questo libro ci aiuta a comprendere in che modo il breve soggiorno in Italia si sia rivelato uno snodo fondamentale nella sua vita e nell'evoluzione del suo pensiero.
Jan Weiler (il padre) si aggira nel regno del "suo" animale adolescente (la figlia Carla) con curiosità e titubanza, elaborando ogni sorta di esperimenti ed espedienti per arginare la tempesta che gli è piombata addosso. E mentre lui non riesce a non fare il padre - monitorando amicizie e umori della figlia "nascosto" su Facebook, portandole nottetempo l'apparecchio dentale quando la ragazza si ferma a dormire dagli amichetti, opponendo strenua resistenza all'acquisto di superalcolici per il suo 14° compleanno... -, lei si rivela un caso talmente enigmatico da far ritenere impossibile che, un giorno, da quel "letargico anfibio verrà fuori una persona impegnata e svelta, che inizia delle cose e le porta a termine per il bene della società e a dispetto della propria indole."
Bedford, New York. Nella villa a due piani regna il silenzio. È mattina, tutti dormono, tranne Nora. È presto, troppo presto, perché qualcuno suoni alla porta. Eppure quel campanello sta suonando insistentemente già da un paio di minuti. Nora non crede ai suoi occhi: all’ingresso ci sono gli uomini dell’FBI. Sono venuti ad arrestare suo marito, Evan, che lavora in finanza. Si è arricchito con operazioni illecite ed ora, con la crisi economica, non può più farla franca. Basta un istante e il mondo di Nora crolla: non c’è più fiducia, né amore, né felicità, né soldi. Non le restano altro che dolore e rabbia. E tre bambini da mantenere, cosa quasi impossibile con tutti i beni pignorati e circondata dall’ostilità di quelle che un tempo credeva amiche. Ma in lei è rimasto qualcosa di prezioso, un dono che coltiva da anni, trasmesso di generazione in generazione dalle donne della sua famiglia. Fare dolci e pasticcini. Tutto ha inizio nella panetteria dove Nora lavora la notte. Un po’ di crème brûlée, zucchero, marmellata di fragole, pasta sfoglia, sherry e una spolverata di cioccolato, e la torta millefoglie è fatta. In poco tempo tutti la vogliono. Grazie al prezioso aiuto dell’unica donna che le sia rimasta vicina, Beatriz, la babysitter dei bambini, Nora apre La bottega dei desideri. È un luogo un po’ speciale, dove non si gusta solo un dolce e del buon caffè, ma si assaporano ricordi e si coltivano speranze, si dimentica il passato e forse si può anche amare di nuovo. Perché, a volte, basta la giusta dose di ingredienti per far tornare un sorriso e accendere un desiderio.
Un debutto meraviglioso. Salutato dalla critica e dal pubblico con grande entusiasmo, in poco tempo ha conquistato le pagine più importanti di tutti i quotidiani e i magazine americani. Ispirato alla vera vita dell’autrice, La bottega dei desideri racconta, con garbo e sensibilità, una storia di abbandono e di coraggio, di amore e di rivalsa, e che esplora la scoperta della forza, a volte segreta, che ognuno di noi può trovare in sé.
Il mito racconta che Zeus donò alla bellissima Pandora un vaso, raccomandandole di non aprirlo. Contravvenendo per curiosità al monito del dio, la giovane ne sollevò il coperchio. Fu così che tutti i mali e tutti i beni del mondo si riversarono sul genere umano. Sulla scia del racconto mitologico, Harald Weinrich ripete adesso il gesto di Pandora, lasciando che dal ricchissimo deposito delle sue letture si diffondano nove piccole storie sul bene e sul male nella cornice della letteratura di tutti i tempi. Vi si parla di sogni che durano più della realtà, della scritta INRI sulla santa croce, di ospiti che diventano nemici, di un diavolo "civilizzato", di mali fisici, morali, metafisici, accanto a molte altre narrazioni stravaganti e curiose.
Harald Weinrich, professore emerito di Linguistica e filologia romanza nell'Università di Monaco, insegna dal 1992 al Collège de France. Con il Mulino ha pubblicato tra l'altro: "Tempus. Le funzioni dei tempi nel testo" (II ed. 2004), "Il tempo stringe. Arte ed economia della vita a termine" (2006) e "La lingua bugiarda. Possono le parole nascondere i pensieri?" (2007).
Inghilterra, 1554: Jane Grey, sovrana per appena nove giorni, si aggira nella dimora di Master Partridge, il carceriere della Torre di Londra. In quell'edificio che si affaccia sulla Tower Green, dove fu giustiziata anni prima Anna Bolena, è tenuta prigioniera insieme alle sue dame di compagnia, dopo essere stata giudicata colpevole di alto tradimento e condannata, poco più che sedicenne, a essere bruciata viva a Tower Hill, o decapitata, secondo il volere della regina Maria. Ha un'unica possibilità per salvarsi, stando almeno alla promessa dell'anziano abate di Westminster: se abiurerà la fede riformata, Maria Tudor, da poco impossessatasi del trono con la ferma intenzione di restaurare nel regno la religione cattolica, le concederà la grazia. Lady Jane, tuttavia, è pronta a riconoscere le sue colpe - aver indossato una corona non sua e avere, così, permesso che il suo cuore e la sua volontà fossero influenzati dalle brame di potere altrui -, ma non può tradire il proprio credo e barattare la vita eterna con quella terrena. Sono anni difficili quelli che precedono il tragico esito della giovane vita di Jane Grey. Tra la fine del regno di Enrico VIII e l'avvento di Elisabetta I le tensioni tra cattolici e protestanti, a lungo sopite, esplodono, e il loro scontro si consuma alla luce dei roghi degli eretici; la Corona è al centro di una fitta rete di intrighi, accordi sotterranei e inaspettati tradimenti...
Anna nasce nel 1501 nel castello di famiglia di Hever, nella verde campagna del Kent, e qui trascorre l'infanzia con la sorella Mary - che diventerà l'amante di Enrico VIII e gli darà un figlio - e il diletto fratello George. A Hever la fanciulla riceve l'educazione convenzionale per una gentildonna del suo ceto: grammatica, storia, musica, danza, ricamo, galateo, tiro con l'arco, falconeria. Cresciuta, Anna diventa la dama di compagnia di Caterina, la moglie del re, la «buona» regina. Ma quando, nella primavera del 1526, il cardinale Wolsey la presenta al sovrano, Enrico è fulminato dalla sua bellezza insolita, dallo sguardo fiero e malizioso. Da quel momento è un susseguirsi di avvenimenti che cambieranno la storia d'Inghilterra: Enrico è ossessionato da quella giovane donna, ma lei rifiuta le sue avances. Il re scalpita, non dorme più. Gli è chiaro: se la vuole, dovrà sposarla. Ma prima dovrà liberarsi della moglie, ricorrere a Roma, ottenere un annullamento. Nel giugno 1533, Anne è incoronata regina. Ma il suo regno avrà vita breve, giacché Enrico impiegherà meno di tre anni a stufarsi di lei e a cercare un modo per sbarazzarsi della sua ingombrante presenza...
Vestiti di lusso, feste esclusive, cascate di flash e fiumi di champagne. Chi rifiuterebbe un lavoro nel mondo dorato delle riviste di moda? A ventitrè anni, con una laurea in lettere in tasca e in testa il sogno di diventare scrittrice, Andrea Sachs si presenta a un colloquio per un posto da assistente nella redazione di "Runaway". Nessuno osa dire di no a Miranda Priestley, la regina indiscussa del fashion system globale e Andrea non fa eccezione. Accantonati felpe, blue-jeans e ambizioni letterarie, si ritrova a completa disposizione della mitica, esigentissima Direttrice. Eccessi e protagonisti di un universo dal fascino indiscusso nel racconto romanzato delle esperienze dell'autrice al servizio di Anna Wintour, direttrice di Vogue America.
Sono passati quasi dieci anni da quando Andrea Sachs, Andy, si è licenziata dal lavoro per cui "milioni di ragazze ucciderebbero" come assistente di Miranda Priestly, direttrice di "Runway" e guru della moda internazionale. La sua vita è molto cambiata negli ultimi anni e di quel terribile periodo non le restano che qualche incubo notturno e l'incontrollabile terrore di partecipare a serate mondane in cui potrebbe incontrare lei, il Diavolo in persona. Tutto il resto, però, va a gonfie vele: la rivista di successo che ha fondato con Emily, l'antica rivale ora migliore amica e socia, e il matrimonio imminente con uno degli scapoli più ambiti della Grande Mela, Max Harrison, affascinante, romantico e soprattutto orgoglioso di avere accanto una donna indipendente e di successo. Nulla sembra poter rovinare un momento così perfetto. Ma Andy ha l'assoluta certezza che qualcosa stia per accadere, perché nessuno prima di lei aveva osato sfidare Miranda. La vendetta non si farà attendere ancora per molto.
Brooke non ha mai creduto nell'amore a prima vista. E invece, in una sera come tante, a un concerto nel Village ha incontrato Julian, o meglio, ha sentito la sua voce calda e suadente mentre si esibiva sul palco del locale, e non è più riuscita a toglierselo dalla mente. Qualche anno dopo, Brooke e Julian sono sposati e innamorati come il primo giorno. Certo la vita di Brooke non è una passeggiata, dato che deve lavorare venti ore al giorno per permettere al marito di realizzare il suo sogno di incidere un disco, anche se per ora è riuscito a ottenere solo uno stage alla Sony. Ma il mondo dello spettacolo, si sa, è imprevedibile e, nel giro di poche settimane, Julian si trova a cantare in un famoso programma televisivo e l'America pare non poter più fare a meno di lui. Dal canto suo Brooke, che per il successo di Julian ha sacrificato tutto e che ora potrebbe godersi favolose notti in alberghi cinque stelle nel cuore di Hollywood, non sembra poi così soddisfatta della nuova situazione. Anche perché quell'uomo sexy che campeggia sulle copertine delle più importanti riviste non le sembra neanche lontanamente simile al marito con cui ha condiviso gli ultimi anni. Ora sta a lei capire se vale la pena farsi tentare dal diavolo e vivere al massimo il successo hollywoodiano oppure tornare alla sua vecchia vita, scaldata non dai riflettori ma da un amore vero.
Alla notizia che il cugino Hans verrà a Vienna dal Tirolo per vivere in casa sua, il sedicenne Fritz non è per niente felice: lo considera un rozzo montanaro un po' bigotto, che gli rovinerà senz'altro la reputazione di fronte ai compagni di scuola. E il comportamento di Hans non fa che confermare i suoi peggiori sospetti: il cugino sembra infatti interessato solo a seguire in tutto gli insegnamenti di Cristo per divenire un giovane forte ed eroico, capace di portare avanti le sue convinzioni religiose a ogni costo e mantenersi puro senza cedere alle tentazioni dell'adolescenza. Così facendo, non solo Hans resiste alle terribili insidie architettate dai malvagi compagni di classe, ma fornisce una testimonianza fondamentale per ricondurre Fritz alla fede. "Luce delle montagne" è un romanzo di formazione e di fede che riesce a parlare agli adolescenti nella loro realtà concreta, in famiglia e a scuola, con stupefacente attualità e senza scendere a compromessi con il mondo. Età di lettura: da 10 anni.