
Paul Bannerman crede di avere l'assoluto controllo sulla propria vita. La sua esistenza cambia radicalmente quando gli viene diagnosticato un cancro alla tiroide... Un romanzo denso, rapido, emozionante, in cui sono toccati tutti i temi più cari alla Gordimer: le relazioni famigliari, quelle tra bianchi e neri nel Sudafrica, la povertà, l'Aids, il rapporto tra progresso economico e salvaguardia della natura.
Il preside di scuola Medardo Rivera è in carcere per avere assassinato un tale Lupe Bárcenas. Secondo l'accusa, il 6 dicembre, durante la festa paesana di un minuscolo villaggio sperduto dello Yucatan, ai piedi della ruota panoramica, Rivera gli ha conficcato in corpo un paio di pallottole con una pistola estratta dal giubbotto. Peccato che quel 6 dicembre Rivera si trovasse a ottanta chilometri dal luogo dell'omicidio, che a San Andrés in realtà non ci fosse nessuna ruota panoramica e che lui non abbia mai posseduto un giubbotto. Come se non bastasse, il morto è stato visto con assoluta certezza mentre si ubriacava in compagnia dei poliziotti e dei latifondisti della zona. Manco a dirlo, per risolvere un caso tanto equivoco e spinoso è stato assunto l'investigatore privato Héctor Belascoarán, che per cominciare dovrà scovare il presunto defunto.
Liz e Harper sono gemelle ma, a parte il rosso fiammeggiante dei capelli, non hanno mai avuto niente in comune. Oggi, a 36 anni, Harper è una pittrice, abituata alla fama e alla ricchezza, due figli e un divorzio alle spalle. Liz vive a Longwood Falls: un lavoro da bibliotecaria, tranquille serate con poche amiche, una casa fredda e silenziosa. La tragica morte della piccola Doe, la figlia di Harper, strappa Liz dalla sua routine e la porta a Stone Point dove l'attende un incontro da sempre sognato. Ma l'amore, sentimento che sovverte tutte le regole, non sempre è facile da accettare e la strada che porta alla felicità talvolta può essere tortuosa.
Eskandar ha solo sei anni quando si arrampica per la prima volta sulla montagna, proibita come molte altre cose nel suo villaggio senza nome. Proibita perché al di là di quella vetta ci sono i kafar, gli infedeli, strani esseri dalla pelle bianca e senza barba.
«Gli spiriti malvagi che vivono tra le rocce, la prossima volta ti divoreranno», urla il mullah. E il mullah sa bene come incutere paura. Anche il capo del villaggio senza nome, che è tanto curvo che senza bastone cadrebbe in avanti, lo ammonisce: «Lo sai che Dio non ama i bugiardi e li punisce».
“Ma non c’è più alcuna punizione che Dio possa ancora infliggerci”, pensa Eskandar, guardando il letto del fiume secco da tanto, troppo tempo. E allora indica la montagna con il braccio disteso, e si gode l’istante in cui tutti gli occhi seguono il suo dito. «È vero», dice poi, «giuro sulla mia vita che sono stato lì!»
Allora tutti fanno silenzio. «Lascia che il ragazzo racconti», dicono. È vero che vivono in un villaggio senza donne? È vero che i loro capelli sono gialli?
«Gli stranieri hanno parole diverse dalle nostre», riprende Eskandar. «E scorte così abbondanti che persino ai cani danno da mangiare la carne. Non coltivano i campi, non si occupano degli animali, per tutto il giorno non fanno altro che scavare buchi nella terra.» Solo quando tutti smettono di ridere, risponde alla domanda più importante. «Sì, hanno l’acqua», dice. «Così tanta che addirittura ci si lavano i piedi.»
Da quel giorno, Eskandar tornerà molte volte sulla montagna proibita. Fino a quando uno degli stranieri non lo accoglierà, e farà di tutto affinché il ragazzo possa avere una nuova speranza.
Dalla corte del Khan all’occupazione britannica e russa, dal regime dello Shah Pahlewi alla rivoluzione khomeinista, nell’indimenticabile racconto di Siba Shakib la lunga vita di Eskandar diventa l’odissea di tutto un Paese.
Alla corte del duca di Württemberg, intorno alla metà del '700, Reb Joseph Süss Oppenheimer, ebreo di modeste origini, di acuto ingegno e di sfrenata ambizione, cinico e senza scrupoli, ricerca ed ottiene successo e gloria alla corte cattolica, divenendo uomo di fiducia e ministro delle finanze del duca Karl Alexander. Ma gli eventi lo travolgeranno e verrà ucciso, dopo una lunga agonia, dai suoi nemici politici. Il libro fornì al regista Veit Harlan lo spunto per un film di propaganda nazista e di supporto per la persecuzione razziale, uscito nel 1933, che stravolse il significato dell'opera, ma che ebbe, purtroppo, grande risonanza.
Nascosto tra gli alberi l'uomo guardò l'orologio. Era il momento. Presto la ragazzina sarebbe arrivata in bicicletta. A Makers Village, una cittadina dello stato di New York, la scomparsa di due bambine di dieci anni fa riemergere dal passato un incubo terrificante. Quindici anni prima, alla vigilia di Natale, la sorella gemella di Rouge, il poliziotto incaricato delle indagini, era stata rapita e uccisa. Un uomo è stato condannato per quel brutale omicidio, un uomo che continua a proclamarsi innocente. E se stesse dicendo la verità? Se la scomparsa delle bambine fosse fatalmente collegata alla tragedia di tanti anni prima?
Dominic Caruso è il nipote del presidente degli Stati Uniti Jack Ryan. Ma non è certo un uomo che può balzare agli onori delle cronache, anche se il suo lavoro è rischioso e necessario per il Paese. È un agente dell'FBI, ma soprattutto un membro del Campus, un'agenzia segreta di intelligence che opera per conto del governo. Ancora sconvolto dalla morte del fratello, Caruso è in preda ai rimorsi per non essere riuscito a mettere in salvo un amico - l'ex militare israeliano Arik Yacoby - e la sua famiglia da un attacco terroristico. L'agente del Campus vuole vendetta, ed è in cerca di una pista che lo conduca ai responsabili di quelle morti per cui non sa darsi pace. La sua indagine lo porta sulle tracce di Ethan Ross, un funzionario della Casa Bianca che sta trafugando documenti informatici top secret per conto dell'International Transparency Project. Un'organizzazione composta da hacker, giornalisti e attivisti che cova, sotto obiettivi di informazione e denuncia, una feroce battaglia ideologica contro gli Stati Uniti. Ma Ross è una pedina troppo importante per non fare gola anche ad altri nemici dell'America. Un commando di agenti iraniani, capitanati dal giovane e crudele ufficiale delle Guardie rivoluzionarie Mohammed Mobasheri, è sulle orme della talpa e freme all'idea di mettere le mani sui dati che Ross ha sottratto. Il funzionario traditore, da parte sua, dispone di una mole tale di informazioni da poter determinare la peggiore catastrofe nella storia dell'intelligence americana...
All'inizio del secolo scorso la Cina vive un momento di caos politico. In una cittadina nello Shandong (la patria dello scrittore) i tedeschi stanno costruendo una ferrovia. Sun Bing, direttore e cantante di una compagnia di opera maoqiang, ne picchia uno che gli ha molestato la moglie e, in seguito alla feroce rappresaglia tedesca (che gli uccide la moglie e i due figli) scatena una ribellione contadina contro gli invasori. Il magistrato di zona è costretto a catturarlo e condannarlo al supplizio del legno di sandalo.
Cina 1900: provincia dello Shandong. Sun Bing è un ribelle per caso, che si ritrova a guidare una rivolta di contadini a fianco dei Boxer, la società segreta cinese nemica delle potenze imperialistiche straniere. Ma Sun Ring non è solo un contadino in guerra contro un potere più grande di lui, e da cui sarà atrocemente punito. È anche un artista, è un uomo che vive di canto e per il canto. Di fronte a lui, Zhao Jia, il vecchio boia grande esperto di torture, giunto all'ultimo lavoro della sua carriera. Come Sun Ring, con il canto, anche Zhao Jia possiede una tecnica antichissima. I due maestri si affrontano con la loro rispettiva arte cercando, nelle condizioni estreme, di portare a termine il capolavoro della propria vita e della propria morte.
Camillo ha un negozio di scarpe. La sua vita scorre regolare e tranquilla, senza scosse. Ogni giorno per andare al lavoro attraversa a piedi un cavalcavia sopra la linea ferroviaria. La strada è sempre la stessa e nel corso degli anni ha preso l'abitudine di tenere il conto del passaggio dei treni. E si va convincendo che se transitano due convogli la giornata gli andrà bene, ma se è uno solo è bene stare all'erta perché non si sa cosa può succedere. Camillo non è superstizioso, o almeno pensa di non esserlo, non crede al destino. Ma quel gioco quotidiano gli ha preso un po' la mano e se ne fa condizionare. Una mattina i treni che gli filano via sotto il ponte sono tre. Un evento eccezionale che va festeggiato. Niente lavoro per oggi, e Camillo torna a casa. Ma appena varcata la soglia, avverte strani rumori, respiri soffocati; poi il gatto gli sguscia tra le gambe e inciampa rovinosamente. Si ritrova all'ospedale. Non ricorda più niente e mentre riacquista lentamente la memoria lo invade una strana sensazione. Un sospetto si insinua nell'animo di Camillo e la gelosia diventa una ossessione. Conseguenze della caduta? Con la mente non fa altro che ritornare a quei momenti, vorrebbe ricordare ma non riesce a mettere a fuoco l'immagine sfocata che gli martella dentro. Intanto come un detective sorveglia la moglie con metodo, con ostinazione. Vuole scoprire il segreto e non sa quale destino lo attende.