
È un momento difficile per Alex Cross. Non solo i figli crescono e necessitano di tutta la sua attenzione di padre, ma la relazione sentimentale con la detective Jamilla lo coinvolge più di quanto aveva previsto. E poi passare dalla Omicidi all'FBI può essere un salto di qualità professionale ma certamente comporta difficoltà. Nuove procedure, corsi di aggiornamento e una non celata ostilità dei nuovi colleghi. Insomma il momento peggiore per affrontare un nuovo nemico del calibro del mitico Mastermind, che per anni ha infestato i suoi incubi. Questa volta il pericolo viene da est. Lo chiamano Il Lupo. È un padrino della mafia russa. Per qualificarlo basta un aneddoto: durante uno dei suoi brevi soggiorni nelle carceri americane ha insistito per essere lasciato solo pochi minuti con un boss della mafia siciliana. Quando è uscito dalla cella il suo "rivale" era morto con tutte le ossa fratturate, un chiaro segnale della mala russa che significa il cambio della guardia al vertice del crimine. Adesso il Lupo è libero, e cominciano a scomparire giovani donne, eleganti, ricche, affascinanti. Un caso che sembra fatto apposta per Cross il quale si troverà, per risolvere il mistero, a dover chiedere aiuto proprio a Mastermind.
Nel corso della sua lunga, sfolgorante carriera di alto funzionario di banca, Febo Germosino ha ricevuto tre lettere anonime. Adesso, nel primo giorno della sua nuova vita da pensionato, le ha allineate davanti a sé. Le prime due sono vecchie di decenni, l'ultima è recente e insinua dubbi sulla fedeltà della sua giovane e bellissima seconda moglie, Adele. È lei la protagonista di questo romanzo, una splendida femme fatale che ama indossare un apparentemente castigato tailleur grigio. Un vestito che per lei ha un profondo significato simbolico. Un significato che sarebbe stato molto meglio non conoscere mai... La letteratura di Camilleri è ricchissima di figure femminili, sempre seguite con una partecipazione amorevole, una sorta d'indulgente, quasi sorniona, profonda adesione alle loro carnali debolezze, una incuriosita attenzione all'attimo del cedimento, quando i freni inibitori si allentano per passione, per vendetta, per un semplice capriccio; per un attimo o per sempre; per malizia, per calcolo o per esplosione dei sensi. In queste pagine del più "francese" dei suoi romanzi, in questa affascinante, temibile Adele accarezzata dalla scrittura come da mani appassionate e al tempo stesso intimorite, si sentono echi di Maupassant, del Pierre Louys di "La donna e il burattino" e di tutti i classici della letteratura e del noir che ci hanno fatto sognare su certe dark ladies tanto incantevoli da amare nella finzione quanto pericolose da incontrare nella realtà.
Sembrava un’operazione di polizia come tutte le altre: stanare i membri di una gang di immigrati clandestini, responsabili dell'efferato omicidio di una giovane prostituta. Una missione di routine per un poliziotto dell’esperienza di Langton, ispettore capo della squadra Omicidi di Londra. Eppure, durante l’azione, qualcosa va storto e Langton viene ferito gravemente. Ad assisterlo, mentre giace in un letto d’ospedale tra la vita e la morte, è Anna Travis, ambiziosa detective della Omicidi, nonché sua compagna. Anna è determinata a capire che cosa sia veramente successo durante l’operazione, ma mentre cerca di barcamenarsi tra indizi e sospetti, deve anche dedicarsi al nuovo caso cui è stata assegnata. Si tratta del brutale assassinio di una bibliotecaria, una donna dalla vita irreprensibile, stuprata e uccisa nella sua stessa casa. Un omicidio senza ragioni apparenti. Almeno fino a quando Anna non scopre che quella morte è indissolubilmente legata all’aggressione di Langton. E quando la verità emerge in tutto il suo orrore, svelando orribili traffici di esseri umani, forse è troppo tardi. Anna e Langton sono nel mirino di pericolosi criminali, disposti a tutto pur di fermarli. Fino all’ultimo colpo di scena che costringerà la detective a portarsi un orribile segreto nel cuore.
Acclamata dalla stampa e dal pubblico come la regina della suspense, Lynda La Plante è ormai entrata nell’olimpo dei bestseller: ognuno dei suoi thriller vende in media 400.000 copie. Taglio netto, per mesi nella top ten del «Sunday Times», è un thriller agghiacciante che esplora temi scottanti come l’immigrazione clandestina e la pena di morte e vede il ritorno dell’intraprendente detective Anna Travis, questa volta alle prese con un caso davvero impossibile.
Con "Taglia e cuci" Marjane Satrapi regala ai lettori la rara opportunità di assistere indisturbati a un pomeriggio tra signore: una "lunga seduta di tonificazione del cuore" resa possibile dal vitale e appassionato scambio di pensieri, opinioni, pettegolezzi e confidenze che solo un gruppo affiatato di donne può generare, ovviamente lontano da occhi - maschili - indiscreti. La vita, l'amore, il sesso, il matrimonio: tutto passa al vaglio spietato delle emozioni femminili, tutto è analizzato, confrontato, sezionato con occhio disinibito e vivace; e a chi si chiede se le donne chiacchierino davvero così francamente tra loro di ciò che le riguarda, il libro risponde con un candido, aperto, divertito e divertente sì.
La corrispondenza tra Vittorio Sereni e Alessandro Parronchi inizia nel 1939, quando i due poeti si incontrano per la prima volta a Firenze, e continua fino al 1983, anno della morte di Sereni. Il rapporto epistolare è particolarmente intenso nella prima parte della loro lunga conoscenza, dai contatti iniziali fino a tutti gli anni cinquanta, mentre successivamente si riduce. I loro colloqui definiscono uno spaccato molto ampio della vita culturale del Novecento, sia per quanto riguarda la vastità degli argomenti trattati, sia in relazione alla finezza e all'originalità del giudizio critico che entrambi formulano sul loro lavoro come sulle più generali questioni di poetica.
La Germania secondo Fabrizia Ramondino ovvero diario di un “viaggio esteriore e interiore”, scandito dal ritmo di una meditazione poetica: nelle pagine di questo taccuino, l’autrice narra di sé e della sua lunga frequentazione delle “terre tedesche”, ricostruendo, dal dopoguerra sino a oggi, l’instabile profilo di un Paese segnato dai traumi e dalle crisi ripetute del Novecento. Immagini di città – Heidelberg, Francoforte, Monaco, Wuppertal, Weimar, Berlino – si intrecciano a riflessioni sulla Storia e sulla cultura tedesca, sollecitando via via, accanto alla memoria del passato, un tentativo di decifrare gli scenari del presente scaturiti dalla svolta del 1989. Ne deriva un singolare itinerario attraverso lo spazio e il tempo, che è insieme un bilancio di vita e di scrittura: l’esperienza del viaggio coinvolge di rimando la nozione delle origini e il rapporto con Napoli, “città balia” piú che “madre”, oggetto di un amore difficile e radice di un senso irrimediabilmente precario dello star di casa e nel mondo. Accompagnano il testo tre lettere inedite di Gesualdo Bufalino, Anna Maria Ortese e Karsten Witte riferite alla prima versione del Taccuino tedesco (La Tartaruga, 1987).
Nel 1995 Clara Sereni accettò la carica di vicesindaco a Perugia. Da questa esperienza, conclusasi con sofferte e motivate dimissioni, sono nate molte di queste "note" che, quantunque concepite per le pagine di un quotidiano, o scritte per convegni e occasioni pubbliche, assumono una precisa fisionomia di taccuino morale e politico. Diario pubblico e diario privato, questo "Taccuino di un'ultimista" parla di donne che si confrontano con il potere senza intaccare la loro identità, di banche del tempo che retribuiscono occupazione e competenze, di handicappati che conquistano la dignità di essere utili, di una comunità che si muove a partire da microprogetti e alla rete di questi microprogetti affida la ricostruzione di una possibile società civile.
"Fisso è il pensiero alle sorti d'Italia: il fascismo mi pare già un passato, un ciclo chiuso e io non assaporo il piacere della vendetta, ma l'Italia è un presente doloroso". Così annotava Croce nei suoi taccuini di lavoro il 27 luglio 1943 e, proprio con queste parole, riemerge dall'isolamento e dà avvio a una fase radicalmente nuova di impegno e partecipazione alla vita politica, dalla quale si era tenuto distante. I "Taccuini" permettono di penetrare in un laboratorio in cui l'attività di studioso si accompagna a quella di politico militante: un politico lungimirante, concreto, impegnato a dialogare con le personalità più rilevanti dell'epoca. Ma permettono anche di ripercorrere anni cruciali della storia italiana attraverso una testimonianza diretta.

