
Anastasija Kamenenskaja della polizia criminale e la sua amica giudice Tatjana sonon ospiti di una trasmissione televisiva sulle donne che fanno lavori cosiddetti maschili. Nel corso della diretta, tra il pubblico, un ragazzo, pagato da un anonimo, solleva un foglio con la scritta "Indovina dove incontrerai la morte?". Da quel momento, uno dopo l'altro, una serie di omicidi insanguina Mosca. Le vittime sono barboni, emarginati, handicappati, e sul cadavere di ciascuna viene trovato un pesce di ceramica che divora un bambolotto. E ogni volta, l'assassino sfida apertamente la polizia. Scoperto per caso che il pesce è un riferimento al pittore fiammingo Bosch, il sospetto principale diventa uno studioso, ammiratore dell'artista, che anni prima aveva perso un figlio in un'operazione di polizia. Ma le cose non possono essere così semplici, e più i cadaveri aumentano, più fitto si fa il mistero. Alla quarta vittima appare evidente che il filo conduttore degli omicidi sono i sette peccati capitali e che il film "Seven" è la fonte ispiratrice dell'assassino. Mancano dunque tre vittime all'appello: chi sarà la settima?
Emmi e Leo: per chi ancora non li conosce, sono i protagonisti di un amore virtuale appassionante, che ha vissuto ogni sorta di emozione, a parte quella dell'incontro vero. Sì, perché dopo quasi due anni, Leo ha deciso di tagliare definitivamente i ponti con Emmi e partire per Boston, per ricominciare una nuova vita.
Emmi non si dà però per vinta, e riesce nell'impresa di riallacciare i rapporti con Leo. Mentre lei è ancora felicemente sposata con Bernhard, per Leo in nove mesi le cose sono cambiate, eccome: in America ha conosciuto Pamela e finalmente ha iniziato la storia d'amore che ha sempre sognato. Si sa, però, l'apparenza inganna. Ritornano le schermaglie via e-mail che hanno tenuto col fiato sospeso i numerosi lettori di Le ho mai raccontato del vento del Nord, e anche stavolta promettono scintille.
"Così la posta elettronica ci fa riscrivere le Relazioni pericolose."
Paolo Mauri, "la Repubblica"
"Uno di quei libri da cui è difficile separarsi, perché quando si comincia a leggere, non c’è ritrosia intellettuale che possa ostacolare l’impellenza emotiva di sapere come andrà a finire."
Chiara Gamberale, "Vanity Fair"
"Si fa scorrere pagina dopo pagina, lungo una storia sorprendente, mutevole, romantica, intelligente."
Natalia Aspesi, "Elle"
"Un’idea semplicissima e vincente quella del romanziere e giornalista viennese Daniel Glattauer: creare una love story online. A colpi di e-mail. Un romanzo epistolare dei nostri giorni con protesi tecnologica, una relazione virtuale che vive di ubiquità: corpi lontani ma menti che si avvinghiano in un balletto delizioso."
Luigi Forte, "Tutto Libri"
Viktor Zieman, quarantenne colto, poliglotta e un po' sciupafemmine, fa l'archivista: è specializzato nel ritrovamento di manoscritti perduti, falsificati, occultati. Il suo mestiere è salvaguardare la memoria, portare alla luce la verità. Improvvisamente, alla vigilia della sua partenza per la Fiera di Francoforte, riceve una telefonata: un'improbabile agenzia letteraria bulgara vuole vendergli i manoscritti del nonno, Semyon Zalusski, colui che nei primi sette giorni di maggio del 1945 ritrovò i tesori della pinacoteca di Dresda trafugati dai tedeschi, rischiando nell'impresa la sua stessa vita. Ora Viktor ha solo una settimana per recuperare i preziosi documenti legati alla storia della sua famiglia, una storia avvolta nel mistero. Ed ecco che ha inizio una rocambolesca avventura in cui passato e presente, suspense e comicità fluiscono senza sosta l'uno nell'altro in un vortice che coinvolge non solo il mondo dell'editoria, ma anche giornalisti, agenti del KGB e mafia russa.
Ama le donne, gli alcolici e i libri almeno quanto la giustizia. E' il detective Heredia, protagonista delle crime stories di Eterovic, alle prese con l'assassinio di un avvocato. Le indagini lo portano nell'estremo sud del Cile dove, per costruire un mostruoso oleodotto, una compagnia petrolifera minaccia la distruzione di una riserva naturale: un'intricata faccenda che tocca interessi politici ed economici, scatenando la rivolta degli ecologisti. A complicare le cose ci si mette il cuore tenero di Heredia, che si innamora di un'attivista. Ma alla fine il suo buonsenso ha la meglio e grazie anche al suo asso nella manica, il gatto Simenon, riesce a risolvere il caso.
Una macabra esposizione al museo dell'ultravanguardia; vendetta e vecchi merletti in un attico di Barcellona; terrori nuovi di fantasmi d'oggi per tenere lontani gli intrusi; il vampiro superstite in una località di villeggiatura che non riesce a leggere i tempi; un serial killer tra i Neanderthal smascherato da un Sapiens sapiens; l'ingenuo Sherlock Holmes di periferia; misterioso omicidio su una navicella spaziale; la folgorante bellezza interiore di un cadavere di donna. Nei suoi romanzi precedenti, con protagonista la coppia di gemelli precari che conduce svagate indagini, la catalana Teresa Solana adopera il giallo brillante per ricavarne gli effetti narrativi prediletti: il sarcasmo che destina alle situazioni umane, la satira sociale della babele culturale in cui viviamo. In questi racconti la sua penna attinge a tutte le sfumature del genere nero e mescola assieme la parodia al sensazionalismo, un cinico realismo, con fantasie grottesche: e l'esito riecheggia la crudele comicità alla Amorose Bierce.
La vera storia di Heirich Harrer, l'alpinista austriaco evaso da un campo di concentramento inglese in India e rifugiatosi nel remoto Tibet, all'epoca vietato a tutti gli stranieri.
Negli ultimi sette anni, Etgar Keret ha avuto molte ragioni per stare in pensiero. Suo figlio Lev è nato nel bel mezzo di un attentato terroristico a Tel Aviv. Suo padre si è ammalato. Tremende visioni del presidente iraniano Ahmadinejad che lancia invettive antisemite lo perseguitano. E Devora, l'implacabile venditrice di un call center, sembra determinata a seguirlo anche all'altro mondo. Con un'ironia fulminante e la sua speciale capacità di cogliere del buono dove meno te l'aspetti, Keret si muove con disinvoltura tra il personale e il politico, il faceto e il terribilmente serio, per raccontare i suoi ultimi sette anni a Tel Aviv: un condensato di vita, humour ed emozione.
Negli ultimi sette anni, Etgar Keret ha avuto molte ragioni per stare in pensiero. Suo figlio Lev è nato nel bel mezzo di un attentato terroristico a Tel Aviv. Suo padre si è ammalato. Tremende visioni del presidente iraniano Ahmadinejad che lancia invettive antisemite lo perseguitano. E Devora, l'implacabile venditrice di un call center, sembra determinata a seguirlo anche all'altro mondo. Con un'ironia fulminante e la sua speciale capacità di cogliere del buono dove meno te l'aspetti, Keret si muove con disinvoltura tra il personale e il politico, il faceto e il terribilmente serio, per raccontare i suoi ultimi sette anni a Tel Aviv: un condensato di vita, humour ed emozione.
A tre anni dalle nozze con Rakel, Harry Hole, ormai vicino alla cinquantina, sembra aver trovato un suo equilibrio e la forza per tenersi alla larga dai guai. Da tempo ha chiuso con l'alcol e per lui non ci sono più casi e indagini sul campo, solo un tranquillo incarico come docente alla scuola di polizia di Olso. Ma in città due donne vengono uccise nella propria abitazione a distanza di pochissimi giorni, e una terza viene ritrovata ferita sulle scale di casa. A collegare le vittime, il fatto che tutte e tre fossero iscritte a Tinder. E un segno inconfondibile, quasi una firma raccapricciante, lasciata sui loro corpi.
Ambientato nel 1939 a Istanbul, nell'imminenza di un nuovo conflitto mondiale, Serenità è la storia di un gruppo di personaggi alla ricerca di un'identità, individuale e collettiva, in un mondo fortemente in bilico fra tradizione e modernizzazione, fra Oriente e Occidente, fra un passato di splendori e le ansie per un futuro incerto. Soprattutto è la storia di Miimtaz, giovane intellettuale che si rifugia nella letteratura e nella musica di un tempo che sta scomparendo; l'incontro con l'affascinante e complicata Nuran lo porterà invece a vivere una rinascita sensuale e mentale. Uscito nel 1949, "Serenità" è l'altro grande romanzo di Tanpinar, scritto prima dell'Istituto per la Regolazione degli Orologi, ed è una fotografia magistrale della Turchia nella difficile transizione dall'Impero ottomano alla Repubblica. Un libro tragico ma al tempo stesso bello come una sera d'estate sul Bosforo, passata a bere raki con gli amici ascoltando musica dal vivo.
Terranova, 1978. David Slaney, venticinque anni, evade dal carcere dov'è rinchiuso per traffico di stupefacenti. Deve raggiungere Brian Hearn, suo complice nell'operazione che gli è costata l'arresto. Hearn vive a Vancouver, letteralmente all'altro capo del continente, e vuole che Slaney ritenti l'impresa di portare un carico di marijuana dalla Colombia a Vancouver. Slaney ha accettato perché vuole far soldi e riconquistare la fidanzata, Jennifer, una ragazza madre da lui aiutata in tutti i modi, che non si è mai fatta viva durante gli anni del carcere perché ricattata dai servizi sociali con la minaccia di toglierle la figlia. La polizia incarica Patterson, un agente di mezza età, disperatamente in attesa di una promozione e di una buona paga, di inseguire Slaney assoldando di volta in volta una serie di personaggi che gli diano un passaggio. Quando arriva fortunosamente a Vancouver, e incontra Hearn, che ha cambiato nome e conduce una vita lussuosa, David capisce che qualcosa non va, ma scaccia il sospetto del tradimento dell'amico, troppo difficile da accettare. E prosegue per il Messico e la Colombia, con altri complici di aspetto e comportamento sempre più dubbi; poi, dopo vicissitudini varie, climatiche, sentimentali o poliziesche, arriva in Canada con il suo pericolosissimo carico. Lo attende una sorpresa che chiude il cerchio della storia.
Il libro più importante della cultura cinese, il Daodejing ( Il Classico della Via e della Virtù) comincia così: "L'amore più grande lascia senza parole". In questa frase è racchiusa tutta la forza di un sentimento che travolge l'anima e che spesso la prosciuga al punto da inaridirla per sempre; o che al contrario la riempie al punto da traboccare, cancellando la ragione e lasciando la persona in balia della sua forza, come un fuscello nel vento. Quell'amore inesprimibile ora è qui, nelle pagine di questo romanzo: uomini e donne in balia dei propri sentimenti, che vivono le proprie vite uniti e divisi da vicende e passioni; e sullo sfondo un paese immenso, antichissimo, dalla civiltà ricca e complessa, che è cambiato con inaudita rapidità e violenza nello spazio breve di un secolo. "Senza parole" ha il respiro profondo dell'epoca che racconta; la storia del Novecento, quella che ha cambiato volto e anima al mondo intero, che ha trascinato la Cina e i suoi figli in una modernità senza scampo, costata incredibili sofferenze. E ha il sapore del quotidiano nei suoi personaggi grandi e piccoli, meschini e veri, pieni di debolezze e capaci di straordinari eroismi. È un affresco memorabile che rimanda alla grandezza del Dottor Zivago di Boris Pasternak, leggero e potente, un capolavoro in ogni pagina; un mosaico fatto di storie individuali e collettive, ricomposto, ricostruito e offerto alla memoria e al futuro.