
Nel cuore del Barrio de las Letras, il quartiere più bohémien di Madrid, tra stradine pedonali e piazzette ombreggiate, proprio dove si narra che abbiano vissuto Cervantes e Lope de Vega, esiste una piccola oasi verde ricca di fascino e profumi: il Giardino dell'angelo, il regno fiorito di Olivia. Nel suo negozio, all'ombra di un ulivo secolare, si incrociano le vite di cinque donne che comprano fiori. All'inizio nessuna lo fa per sé: una li compra per un amore segreto, un'altra per l'ufficio, la terza per la vecchia madre, la quarta per dipingerli e l'ultima, Marina, per una persona che non c'è più. Dopo la perdita del marito, infatti, Marina si sente completamente smarrita: ha occupato la poltrona del co-pilota per troppo tempo, lasciando a lui il timone della propria vita. Mentre cerca disperatamente un modo per rimettersi in piedi, si imbatte in Olivia e accetta di lavorare nel suo negozio. Lì conoscerà altre donne molto diverse tra loro, ma che, come lei, si trovano in un momento cruciale della propria esistenza per motivi lavorativi, sentimentali, familiari o di realizzazione personale...
A'isha, l'ultima moglie del Profeta, ricorda gli anni trascorsi accanto allo sposo. E comincia un fantastico viaggio della memoria che la porta a ricordare tutte le donne che, in maniera diversa ma con la stessa forza e intensità, hanno amato Maometto. Dalla madre Amina, che lo lasciò orfano in tenera età, ad Halima, la balia che si prese cura di lui durante l'infanzia. Da Khadigia, che lo iniziò all'arte dell'amore, ad Hafsa, la figlia del califfo Omar. Da Maria, avvenente fanciulla cristiana, a Safyyah, donna ebrea colta e intelligente. Da Fatima, la figlia adorata, alla stessa A'isha, che lo sposò quando aveva solo nove anni, e a tutte le altre donne il cui cuore fu rapito dal Profeta. A partire dalle fonti della letteratura coranica e islamica del VII e VIII secolo, un viaggio nel mondo delle donne che hanno amato Maometto, tra amore, passione, intrighi e tradimenti.
Nel suo ultimo libro, Eduardo Galeano ha voluto raccontare le donne: donne da ricordare per il loro talento, per il coraggio con cui si sono addossate il peso di una causa, per la fierezza delle loro risposte al potere. In questa galleria di ritratti, fugaci e intensi, compaiono centocinquanta figure femminili: Frida Kahlo, Emily Dickinson, Marie Curie, Rosa Luxemburg e Rigoberta Menchú, ma anche guerrigliere, streghe e sante il cui nome è stato dimenticato. E anche le prostitute che, nella Patagonia argentina, si negarono ai militari che avevano represso uno sciopero di braccianti. Mescolando sulla pagina brevi racconti, frammenti di biografie, memorie, riflessioni e poesia, Galeano ricostruisce le loro battaglie alla conquista di nuovi spazi di libertà. E con la sua maestria di cantastorie e di artigiano del linguaggio compone un racconto che attraversa epoche e paesi e celebra la bellezza di esseri umani che hanno infranto le regole, superato la segregazione, violato le frontiere per difendere una dignità sempre precaria.
È solo quando suona alla porta della suocera, alla quale intende confidare la sua pena e i suoi sospetti - sospetti che nella vita di suo marito ci sia un'altra donna, pena per il poco amore che quel marito le dimostra arrivando al punto di chiederle di "amarlo di meno" - che Ilonka capisce. Judit, la domestica che la accoglie in casa, indossa un nastro identico a quello che ha trovato nel portafoglio di suo marito e al nastro è appeso un suo ritratto. Judit è la donna che Péter aveva amato molti anni prima, ora le chiede ancora di diventare sua moglie. Ma il secondo matrimonio gli rivelerà, sui veri sentimenti di Judit, qualcosa che non aveva mai sospettato. Un intreccio di passioni e menzogne, di tradimenti e di crudeltà.
Al pari delle Braci e di Divorzio a Buda, questo romanzo appartiene al periodo più felice e incandescente dell’opera di Márai, quegli anni Quaranta in cui lo scrittore sembra aver voluto fissare in perfetti cristalli alcuni intrecci di passioni e menzogne, di tradimenti e crudeltà, di rivolte e dedizioni che hanno la stupefacente capacità di parlare a ogni lettore.
Elisa vorrebbe solo una cosa: annullarsi in Gilles. Vivere per e attraverso Gilles, non essere altro che sua moglie. Preparargli la cena, guardarlo mangiare, guardare i suoi occhi, la sua bocca, i suoi capelli. Ma il giorno in cui Elisa capisce che Gilles, suo marito, è diventato l'amante di sua sorella, tutto crolla attorno a lei. Eppure sceglie di tacere, di sorridere, di sopportare in silenzio l'indifferenza di Gilles, perfino che Gilles le parli del suo amore per l'altra, della sua gelosia. Madeleine Bourdouxhe, considerata tra i maggiori scrittori belgi del secolo scorso, pubblicò questo romanzo nel 1937.
Lara è una donna in crisi. Il marito l'ha abbandonata improvvisamente per una più giovane di lei. Disperata, lascia Milano e, su consiglio di un amico, parte per il Perù. A contatto con una cultura e un ambiente tanto differenti dai suoi, impara a scoprire se stessa, diventando forte, indipendente, femminile e saggia. Tata Sabino e Mama Maru, i suoi maestri curanderos, la guidano in un percorso iniziatico che la porterà a superare prove che prima pensava impossibili: domare e cavalcare animali selvaggi, andare in cerca di visioni nella foresta amazzonica, tuffarsi in lagune gelate, attraversare ponti sospesi sull'abisso, conoscere la sessualità sacra. Fino a scoprire e fare proprio un modo sconosciuto e più autentico di essere donna.
Platonov è un uomo braccato. Ex funzionario del Ministero degli Interni, è stato accusato di corruzione, contrabbando di metalli preziosi e omicidio. È un complotto, ma lui non può provarlo, la sua unica possibilità è fuggire, nascondersi e sperare di scagionarsi, guidando da lontano le indagini della polizia. Trova rifugio a casa di una sconosciuta, Kira, che accetta di aiutarlo e che lentamente si innamora di lui e trasmette i suoi messaggi alle persone che potrebbero tirarlo fuori da quell'impiccio. Per la Kamenskaja, della Polizia criminale di Mosca, è un caso difficile: difficile credere che Platonov sia innocente, ci sono troppi elementi contro di lui. Difficile anche rompere certe barriere di silenzio, difficile capire su cosa aveva messo le mani, non potendogli parlare direttamente. E poi ha tra le mani anche l'indagine su un killer misterioso che uccide ogni settimana, sei vittime senza legami tra loro, freddate in vari punti della città senza un apparente disegno. Più i tasselli si incastrano, più Nastja si accorge che questa volta ha a che fare con qualcosa di più astuto di qualunque criminale, qualcosa contro cui non esistono né armi né strategie abbastanza potenti: il semplice, banale destino.
“Ciò che ero prima di quel mattino, ha perduto ogni valore;
ciò che è rimasto di me dopo quella notte, non ha più potuto
dare importanza a niente.
Ho sempre detto che, con quel giorno, tutto ha avuto inizio
e tutto ha avuto fine. E ora, all’ultimo, si annuncia un seguito.”
“Arthur Japin mette in discussione l’eroismo del Western classico, e ci conduce molto più vicino al Selvaggio West di quanto John Ford abbia mai fatto.”
Trou, Holland
“Un bel romanzo… Basato su un’incredibile storia vera, che Japin ha mitigato per renderla più credibile. L’incontro tra due persone che hanno perso tutto, i cui popoli si odiano, regala immediatamente al libro una straordinaria tensione.”
Het Parool, Holland
Texas, 1836. Un gruppo di giovani e feroci indiani Comanche attacca il fortino di una famiglia di pionieri, i Parker. Granny, la matriarca della famiglia, viene stuprata. Suo marito, sua figlia e il marito di sua figlia vengono brutalmente uccisi sotto i suoi occhi, e molti dei suoi nipoti rapiti. Lei riesce a sopravvivere solo appellandosi alla sua strenua forza di volontà e al suo coraggio. Ma da quel giorno l’unico scopo della sua vita sarà sottrarre i bambini ai loro rapitori e vendicarsi. “Una persona non è fatta per arrendersi. Tutto qui.”
Quarant’anni dopo Granny riceve una visita da Quanah, il nuovo giovane capo dei Comanche, che lei odia profondamente. Quanah sta per consegnarsi alle autorità e rinchiudersi per sempre, insieme al suo popolo sconfitto, in una riserva. Questo gesto, dopo circa 400 anni, segnerebbe la totale resa dei nativi d’America. Ma prima di compiere questo passo, il pellerossa Quanah ha una sola richiesta per la bianca Granny: che lei gli racconti la propria vita e, soprattutto, l’infanzia della nipote a lei più cara, Cynthia Ann, rapita quel fatidico giorno di quaranta anni prima dai Comanche, cresciuta come una vera pellerossa e, soprattutto, madre del capo indiano Quanah. Granny decide di incontrare il ragazzo e per amore della ‘sua’ Cynthia aprirsi a lui. E mentre Granny rievoca l’incredibile storia di quei pionieri che attraversarono i confini del West, il legame tra il suo destino e quello del suo pronipote pellerossa si fa sempre più evidente.
Riuscirà, il racconto di Granny, a unire un uomo e una donna che non hanno più nulla da perdere? Prevarrà il perdono oppure l’aculeo della vendetta?
Hayat Shah è un ragazzino musulmano nato e cresciuto nella provincia americana. La sua vita procede spedita tra la scuola, il baseball e le corse in bicicletta. Delle origini pakistane resta solo qualche debole traccia nei battibecchi tra i genitori. Finché un giorno arriva Mina, un'amica della madre venuta a vivere negli Stati Uniti dopo un doloroso divorzio nel suo paese, e da quel momento tutto cambia. Dolce e bellissima, Mina porta con sé un fascino discreto e magnetico che in poco tempo conquista tutti, perfino lo scettico padre di Hayat. La sua religiosità profonda e non fanatica fa entrare discretamente la fede musulmana nella vita familiare e colpisce l'animo adolescente di Hayat, che viene attratto dalla spiritualità della preghiera e, senza averne immediata coscienza, dalla sensualità della donna. I guai iniziano quando Mina si innamora di un ebreo, Nathan, e quando questi per amore si converte all'Islam. Non sarà tanto la dura reazione della comunità musulmana a impedire il loro matrimonio, quanto il segreto intervento di Hayat, che trova nel fondamentalismo religioso uno sfogo alle sue tormentate pulsioni adolescenziali. Le conseguenze del suo comportamento gli si sveleranno molti anni dopo, incontrando casualmente Nathan e venendo a conoscenza del tragico destino di Mina. Solo in quell'istante, nel semplice atto di scusarsi per il male compiuto, Hayat diventerà finalmente adulto.
Irlanda del Nord, 1892. Charlotte Ormond, quattro anni, viene trovata morta nella stanza del guardaroba della dimora di famiglia. Ha le mani legate con una calza annodata a un anello infisso nel muro. La piccola si è strangolata nel tentativo di liberarsi. A chiuderla lì dentro è stata la madre Harriet, mettendo in atto i rigidissimi principi educativi in cui crede: la situazione le è sfuggita di mano, la sua colpevolezza è evidente, ma le cose sono davvero andate nel modo che appare più ovvio?
Sessanta anni dopo, Maddie, la vecchia tata di Charlotte, nel ricevere una lettera di Anna, l’ultima discendente degli Ormond, capisce che è giunto il momento di confessare un segreto che serba ormai da troppo tempo: solo lei sa cosa accadde veramente nell’ultimo giorno di vita di Charlotte.
Al racconto di Maddie si alternano le pagine del diario che Harriet Ormond ha scritto in carcere dopo la condanna con cui si è concluso il processo a suo carico. Due voci potenti e straordinarie, quella arcaica, intrisa di spunti gotici, della popolana Maddie, e quella secca, tagliente, aristocratica di Harriet, una donna fiera e indipendente, algida e volitiva, incapace di scendere a compromessi. La piccola comunità del luogo è stata pronta a giudicarla, ma il suo diario rivela una realtà ben più complessa.
Dall’affascinante trasposizione letteraria di una vicenda realmente accaduta, una mystery story dai risvolti psicologici e ricca di suspense, emerge con forza il contrappunto di due vite intense e misteriose, a rivelare le mille sfaccettature di un’apparente verità.
l'autore
Bernie McGill, commediografa, nel 2008 ha vinto il premio Zoetrope: All-Story Short Fiction Contest, voluto da Francis Ford Coppola. La donna che collezionava farfalle è il suo primo romanzo. Vive a Portstewart, nell’Irlanda del Nord, con la sua famiglia.