
Nel giugno del 1940 l'esercito italiano attacca la Francia sul confine alpino: i francesi sono già prostrati dalla disfatta appena subita a opera dei tedeschi, ma i fanti italiani avanzano con enorme fatica e l'equipaggiamento inadatto miete più vittime, per assideramento, delle pallottole nemiche. "Alla prova della montagna il fascismo era già finito", scrive Bocca. L'autore ha girato il mondo e all'Italia ha dedicato diversi libri: qui ritorna alla "patria alpina", alla provincia incastonata tra le montagne da cui proviene e che diventa il crogiuolo in cui si mettono alla prova gli uomini e le idee. Dalla grande schiatta piemontese dei maestri di antifascismo - i Gobetti, i Galimberti, gli Einaudi, i Bianco - al rapporto con i valligiani nella Guerra di Liberazione, alla scoperta dell'eredità occitanica tra Piemonte e Francia, dalla provincia eterna che produce buoni alimenti ma è politicamente sempre rivolta al passato, fino alle montagne amatissime in cui ha passato la sua giovinezza di forte sciatore e che sono ora anch'esse vittime dell'industrializzazione, trasformate in palestre meccanizzate per il tempo libero.
Anita vive da tanti anni a Torino ma è cresciuta sulle Dolomiti, dove il vento soffia sempre e l'aria è fresca, e dove di recente è costretta a tornare spesso per via della terribile malattia di sua mamma, che se la sta portando via velocemente. Per farle sentire tutto il suo amore, Anita scrive ogni sera una email per augurarle la buonanotte, dove però non racconta la verità. Non le dice che il lavoro all'agenzia letteraria non è entusiasmante come pensava, né che il suo fidanzato di lungo corso, Tancredi, è distratto, distante, stolido. Anzi, scrive che stanno programmando le nozze per dare il via a quella famiglia numerosa che Anita ha sempre desiderato. Durante uno dei viaggi in treno, Anita incontra Arun, un ragazzo italocambogiano, scrittore di libri per bambini, al quale basta guardarla negli occhi per leggere tutta la sua tristezza. Un incontro che la colpisce. Ma chi è Arun? Perché, anche se cerca di tenerlo lontano, qualcosa la riporta a lui? È forse questo il regalo che le ha lasciato in eredità sua madre?
Alberto Boatto, saggista e storico dell'arte, firma questo ritratto di Giacomo Casanova, l'avventuriero, seduttore, giocatore di professione, baro, viaggiatore, scrittore, traduttore e spia. La vita di Casanova non può essere però scissa da quella di Venezia: la città in cui nacque, in cui visse, che lo fece imprigionare con l'accusa di ateismo, libertinaggio, e pratiche magiche. E anche quando sarà lontano dalla città lagunare Casanova ritornerà lì con la mente, rendendo Venezia la città della memoria. Con una nota di Massimo Cacciari.
Susanna Bo non è soltanto autrice di una storia autobiografica come tante, ma è, a differenza di molti che raccontano se stessi in versi o in prosa, una scrittrice con un suo stile e una vocazione narrativa molto forte, grazie a cui sa ben dosare gli elementi del racconto per spingere il lettore alle risa e alle lacrime, a volte nello stesso tempo, e ad alzare lo sguardo. Questa è una "storia vera" e però è allo stesso tempo un "romanzo", con una sua struttura che man mano si è imposta alla spontaneità diaristica e ubbidisce allo statuto narrativo proprio del genere letterario, grazie a una scansione degli avvenimenti non solo cronologica. Al suo interno campeggiano i due protagonisti: Susi, "la brava ragazza" tutta casa e chiesa ma insofferente degli stereotipi, inguaribilmente ironica e autoironica; Luigi, "l'ateo", più esperto di discoteche che di chiese, l'ingegnere di poche parole che diventerà l'amore della sua vita e la guida, anche per lei, nel condurre la sua e la loro "buona battaglia"; intorno si muovono altri personaggi reali, l'amico di infanzia, le giovani coppie, i genitori: e lo sfondo è, per quanto volutamente sfumato, una piccola città di provincia a forte vocazione turistica, inquadrata con la sua riviera da un obiettivo che non è quello del turista. Prefazione Enrico Rovegno.
Lui è bello, intelligente ed è il classico bravo ragazzo, ma ha un talento innato per non farsi mai coinvolgere dai sentimenti. Lei se ne innamora al primo sguardo e la seconda volta che si parlano gli assicura che lo sposerà. È così che comincia la storia di Paolo e Barbara, un uomo e una donna che si riveleranno decisamente fuori dal comune e che faranno scelte fuori dal comune: come quella, nel 2008, di diventare missionari in estremo oriente, partendo dall'Italia con due figlie e una terza in arrivo. Che cosa può aver spinto due persone con un'esistenza tranquilla, agiata, e un discreto equilibrio mentale, a lasciare tutto per trasferirsi all'altro capo del mondo? Solo un grande desiderio può dare il coraggio o l'incoscienza di abbandonare le proprie sicurezze per accogliere qualcosa di totalmente ignoto, come la vita in un paese straniero. E sarà proprio questo che Paolo e Barbara scopriranno: che quel desiderio che li ha portati lontano è lo stesso che li aveva spinti a scegliersi e ad amarsi. E che la prima terra di missione, quella più importante da salvare, non è nient'altro che una: la loro stessa vita.
Adele ha sedici anni e un bel caratterino: ribelle e irrequieta, odia lo studio e le regole e passa il tempo in giro con gli amici, o con uno dei suoi tre o quattro fidanzati. L'esatto opposto della sua gemella Arianna, studentessa modello e amante della tranquillità, scontrosa e totalmente asociale. Le due ragazze vivono per lo più ignorandosi, quando non litigano fino a picchiarsi. Eppure - pensa un giorno la madre Chiara - da bambine erano sempre pronte a fare scherzi a tutti giocando con la loro somiglianza... E così, con un diabolico ricatto a base di cellulari sequestrati ed altre micidiali privazioni, Chiara propone alle figlie un vero e proprio scambio di identità, per una settimana. Solo trovandosi nei panni l'una dell'altra, le due sorelle potranno capirsi davvero. E sanno bene che, quando la mamma si mette in testa una cosa, non c'è modo di farle cambiare idea. Le due ragazze accettano: dopotutto, è solo per sette giorni. E chissà che la mamma, finita questa settimana, non inizi a pensare ai problemi veri. Perché in casa un problema c'è...
In una quieta cittadina di provincia la vita della famiglia Ansaldi viene stravolta dall'arrivo di una zia lontana. Chiara, liceale dolce e bella, sta crescendo con i timori che l'adolescenza porta con sé. Gli amori e gli affetti la trascinano in un turbine di emozioni e confusione. L'amicizia con la zia la aiuterà a scoprire cosa significa voler bene. Cecilia, delizioso "maschiaccio" di otto anni, è un torrente in piena che disturba con la sua positività il mondo dei grandi. Si aspettava una "zia da guardia": incontrerà invece una donna sorprendente che modificherà i suoi schemi di piccola peste.Un intreccio di fatti imprevedibili, drammatici o esilaranti, seguirà il corso delle stagioni, regalando un'opera prima dedicata ai giovani, alla loro voglia di vivere e alla bellezza di diventare grandi.
Quello tra Giuseppe Ungaretti e la poesia di William Blake è stato un incontro di rilevanza storica, una fedeltà di lunga durata: «sette lustri», dichiara il poeta-traduttore nel suo "discorsetto" introduttivo. Un incontro tra figure d'epoche lontane, in cui, secondo modalità espressive (ma non solo) inevitabilmente molto diverse, è stata dominante quella tensione interna capace di spingersi verticalmente dagli enigmi del silenzio alla libertà della parola. Una parola sempre alla ricerca del senso originario di una autentica innocenza espressiva. Ungaretti esplora con passione la realtà visionaria della poesia di Blake, ne è fortemente attratto, che rappresenti la Tigre o il suo apparente opposto, l'Agnello, realizzando quadri poetici capaci di una bellezza trasognata o di accensioni vorticose o di canti profetici, in un insieme al tempo stesso tanto delicato quanto feroce. Il suo intervento non è stato però solo quello del traduttore, ma quello del poeta che ricrea il testo classico di partenza, lo assorbe interamente nel proprio speciale sistema di valori di scrittura e ne offre infine una versione che diviene un fondamentale capitolo della sua stessa opera. Un capitolo, oltre tutto, destinato ad appassionare - per l'estro inventivo e la forza comunicativa che lo caratterizza - ben oltre i tempi della sua creazione e ripresa novecentesca. In quanto, come Ungaretti stesso ci avverte, «la poesia è però poesia solo se uno udendola, da essa subito si senta colpito dentro, senza immaginare ancora di potersela spiegare, o non ancora indotto a doversi confessare di non potere mai essere in grado di valutarne le manifestazioni, miracoli». E tutto questo indubbiamente continua ad avvenire per noi, nella irripetibile avventura poetica e nei fantastici simboli suggestivi di queste Visioni.
Nella Via Privata Vassallo, a Sestri Ponente, il tempo trascorre lento, le tradizioni si rispettano e il clamore del mondo arriva attutito. Regine di questo regno, chiunque vi abiti lo sa, sono le signorine Devoto: Santa, Mariannin e Siria, uguali eppur diverse, e convinte che il genere umano si divida in due: le persone per bene, rispettabili, cristiane e all'antica, e quelle poco raccomandabili, cioè tutte le altre. Miti e riservate, saranno proprio loro, tuttavia, a scendere in campo per prime e con insospettabile decisione quando la tranquillità e il buon nome del loro mondo verranno minacciati. Qualcuno infatti ha messo gli occhi sulle belle proprietà della Via Privata Vassallo, qualcuno pronto anche al crimine pur di ottenere ciò che vuole. Il romanzo di Renzo Bistolfi è una fotografia degli anni Cinquanta, velata di amabile nostalgia per un luogo e un tempo ormai scomparsi, e per una piccola folla di personaggi di straordinaria umanità.
Dopo "Il quadro mai dipinto", ecco i "Foto/grammi dell'anima", il primo libro di Massimo Bisotti, in una versione ampliata e riveduta dall'autore, impreziosita da dieci illustrazioni di Stefano Morri realizzate per l'occasione. Un libro che ha l'apparenza di una raccolta di fiabe contemporanee: "Il giardino dell'anima", "Il mare e la luna", "L'ombrellaio del tempo", "L'istrice solitario"... sospese tra le favole di Esopo e "Il Piccolo Principe", capaci di evocare e incantare, come solo la letteratura più grande e vera sa fare. Attraverso queste storie, in cui non sempre l'uomo è protagonista, impariamo l'importanza dell'umiltà e la fatica che ognuno di noi fa per diventare se stesso. Raccontando l'amore fra due note su un pentagramma o i bisticci che agitano i colori sulla tavolozza di un pittore, Massimo Bisotti ci parla di noi, dei nostri entusiasmi e dei nostri errori di felicità, che tanto spesso ci conducono lontano dal cammino previsto. Questo libro nasconde dentro di sé un piccolo miracolo: la capacità dell'autore di scavare dentro il suo cuore e raggiungere contemporaneamente quello del lettore, creando un contatto di anime che si mettono a nudo. Ancora una volta Bisotti riesce a stupire e a commuovere, mostrandoci un cammino di vita in cui sono deposti i giudizi e i pregiudizi, diretto al riconoscimento di quello che è più vero, profondo e necessario, dentro di noi e dentro chi incontriamo nel nostro percorso.
Alex Gioia è uno dei più famosi cantanti italiani. La sua vita, baciata dal successo, è attraversata da un cruccio che lo tormenta: non aver potuto vivere fino in fondo la sua storia d'amore con Greta, una ragazza più giovane di lui, conosciuta durante un evento a Napoli. Alex e Greta si sono rincorsi, si sono sfiorati, ma il momento per loro non è stato mai quello giusto. Da qualche tempo Alex si è trasferito a Parigi, per riprendere fiato in una città in cui non conosce nessuno e nessuno lo conosce, per ritrovare la sua ispirazione perduta. Un giorno, in metrò, si incuriosisce osservando una donna che scende sempre a fermate diverse con persone diverse, facendo delle bolle di sapone. Ne resta affascinato, si presenta e si ritrovano a parlare di occasioni mancate e di rimpianti. Improvvisamente Nirvana, questo è il nome della ragazza, offre ad Alex un dono: un tubo di bolle di sapone. Un tubo magico, gli spiega, e ogni volta che soffierà potrà tornare a un giorno del suo passato, e cambiarlo. Ma ogni viaggio avrà un prezzo. Per ogni tentativo fatto per tornare indietro nel tempo, Alex dovrà dare in cambio un anno della sua vita. Un anno per un giorno. Alex torna all'albergo in cui vive, credendo sia uno scherzo. Finché, ripensando a Greta, non osserva il tubo e viene preso dalla voglia di soffiare. E se Nirvana avesse detto la verità? Se davvero il passato si potesse cambiare?
Alex Gioia è uno dei più famosi cantanti italiani. La sua vita, baciata dal successo, è attraversata da un cruccio che lo tormenta: non aver potuto vivere fino in fondo la sua storia d'amore con Greta, una ragazza più giovane di lui, conosciuta durante un evento a Napoli. Alex e Greta si sono rincorsi, si sono sfiorati, ma il momento per loro non è stato mai quello giusto. Da qualche tempo Alex si è trasferito a Parigi, per riprendere fiato in una città in cui non conosce nessuno e nessuno lo conosce, per ritrovare la sua ispirazione perduta. Un giorno, in metrò, si incuriosisce osservando una donna che scende sempre a fermate diverse con persone diverse, facendo delle bolle di sapone. Ne resta affascinato, si presenta e si ritrovano a parlare di occasioni mancate e di rimpianti. Improvvisamente Nirvana, questo è il nome della ragazza, offre ad Alex un dono: un tubo di bolle di sapone. Un tubo magico, gli spiega, e ogni volta che soffierà potrà tornare a un giorno del suo passato, e cambiarlo. Ma ogni viaggio avrà un prezzo. Per ogni tentativo fatto per tornare indietro nel tempo, Alex dovrà dare in cambio un anno della sua vita. Un anno per un giorno. Alex torna all'albergo in cui vive, credendo sia uno scherzo. Finché, ripensando a Greta, non osserva il tubo e viene preso dalla voglia di soffiare. E se Nirvana avesse detto la verità? Se davvero il passato si potesse cambiare?