
Vittorio Tanlongo sa cosa si prova. Conosce il senso di onnipotenza di chi legge dentro i sogni, le avidità, le frustrazioni degli altri. Titolare di un avviato studio legale per i più, abilissimo faccendiere per i pochi che hanno potuto permettersi i suoi servigi, ha assaporato il sottile piacere del burattinaio che tira i fili ed è maestro nel condurre gli affari, ora allettando e corrompendo, ora invece truffando, minacciando, ricattando. Ma dopo un grosso colpo per il quale ha rischiato di perdere tutto, Tanlongo con quella vita ha chiuso ed è sparito per qualche anno. Ora che è tornato, sua moglie Elisa, i suoi tre bambini e la villa seminascosta sul lago di Bracciano sono il suo unico orizzonte.
Ma il passato non dimentica. Alcuni russi che aveva saputo servire bene lo hanno rintracciato e pretendono che lavori di nuovo per loro. Non c’è spazio per un rifiuto: hanno eliminato Teo, il suo braccio destro, e prendono in ostaggio la sua famiglia.
Ci sono di mezzo trenta miliardi in bond americani sequestrati alla frontiera con la Svizzera e un’inchiesta condotta da un magistrato, Federica Assioli, che è anche l’unica donna che Vittorio abbia mai amato prima di sua moglie. L’unica che, come sua moglie, non vorrebbe ingannare. Ma la posta in gioco non sono più il denaro, il successo, il potere: la posta in gioco ora è la vita.
Senza possibilità di scelta, Vittorio comincia a imbastire la sua commedia.
Solo che questa volta anche lui è un burattino, e la commedia rischia di farsi tragedia già al secondo atto.
Un bambino, sua madre. Due vite fragili tra altre vite fragili: donne e uomini che passano sulla terra troppo leggeri per lasciare traccia. Intorno, a contenerle, un luogo che non dovrebbe esistere, eppure per qualcuno è perfino meglio di casa. Lorenzo Marone scrive uno struggente romanzo corale, un cantico degli ultimi che si interroga, e ci interroga, su cosa significhi davvero essere liberi o prigionieri. Diego ha nove anni ed è un animale senza artigli, troppo buono per il quartiere di Napoli in cui è cresciuto. I suoi coetanei lo hanno sempre preso in giro perché ha i piedi piatti, gli occhiali, la pancia. Ma adesso la cosa non ha più importanza. Sua madre, Miriam, è stata arrestata e mandata assieme a lui in un Icam, un istituto a custodia attenuata per detenute madri. Lì, in modo imprevedibile, il ragazzino acquista sicurezza in sé stesso. Si fa degli amici; trova una sorella nella dolce Melina, che trascorre il tempo riportando su un quaderno le «parole belle»; guardie e volontari gli vogliono bene; migliora addirittura il proprio aspetto. Anche l'indomabile Miriam si accorge con commozione dei cambiamenti del figlio e, trascinata dal suo entusiasmo, si apre a lui e all'umanità sconfitta che la circonda. Diego, però, non ha l'età per rimanere a lungo nell'Icam, deve tornare fuori. E nel quartiere essere più forte, più pronto, potrebbe non bastare.
Una signora borghese, Flaminia, con un passato rimosso e mai raccontato a nessuno che si è fatta una vita nuova e irreprensibile. Due figli: Carlo e Caterina. Un equivoco in una feroce domenica di calcio a Roma Nord, zona stadio. Una telefonata: Carlo è morto, ucciso dalla polizia durante una giornata di scontri con gli ultras. Solo che Carlo non è un ultras, ed è morto per niente o quasi niente. Un desiderio di vendetta che prende forma con rapidità, diventa folle ossessione e poi progetto condiviso con l'amica del cuore di tempi molto bui. Un giro di vecchie amicizie che si mette in moto all'improvviso, in odio all'ingiustizia. Un poliziotto. Una soffiata. Una pistola. Due cinquantenni che tornano ragazze per cancellare l'ultimo e più insopportabile torto della vita.
A quasi settant'anni dalla morte, Anna Alrutz, che in vita è stata una braune Schwester, una delle infermiere specializzate volute da Hitler, non è che un fantasma, una voce senza corpo che vive e rivive brandelli della sua breve esistenza. Primogenita di una ricca famiglia borghese, il padre medico, la madre elegante e colta ma di salute cagionevole, Anna ha trascorso un'infanzia serena. Per via della malattia polmonare cronica della madre e della sorella, tutte le estati della famiglia Alrutz si sono svolte nella stessa amena località termale, Bad Salzgitter. Lì Anna ha conosciuto Helene, l'amica di tutta la vita, e il pastore Rudinski, il suo primo amore impossibile. Ma Bad Salzgitter è anche il luogo dove si è formato il suo carattere, insolitamente forte, ossessionato dall'ordine e dalla disciplina. Nel 1927, dopo la morte della sorella, contravvenendo al volere della famiglia, Anna lascia Medicina per iscriversi alla nuova scuola per infermiere e diventa una braune Schwester. Richiamata a Gottinga dal suo ex professore, il ginecologo Hartmann, diventa la sua assistente personale e svolge con lui un compito molto particolare, voluto per decreto da Hitler: sterilizzare il più alto numero di donne, per "purificare" la futura razza ariana. Anna crede nell'ordine e nel benessere sociale che ne consegue ma quando nella clinica viene ricoverata l'amica Helene, apre gli occhi e quel che vede è, improvvisamente, l'orrore.
Il romanzo è ambientato in Sicilia nel 1593. Un vescovo e un Capitano di Giustizia arrivano in un paese dell'entroterra dedito con eccessivo fervore alla lussuria. Per le leggi del tempo, l'adulterio è peccato ma anche reato. Una nobildonna, al centro di trame e tradimenti, rischia l'infamante imputazione.
Lo sfondo, sempre presente, è la Milano di un tempo, fragile e fortissima, nucleo pulsante del cambiamento del paese. Su questo palcoscenico un professore di liceo appassionato di enigmistica muore improvvisamente. Oppure, mentre fuori cade fitta la neve, viene ritrovato il corpo di un vecchio adagiato sulla poltrona di casa. O ancora esaminiamo una foto in bianco e nero della recinzione che divideva Italia e Svizzera durante la guerra. Poche immagini e il mondo che ruota attorno al maresciallo dei carabinieri Pietro Binda appare subito vivido, così come gli intrecci semplici ma travolgenti con i quali Piero Colaprico e Pietro Valpreda ci mostrano come si svolge un'indagine.
Il volume raccoglie "I gatti lo sapranno", Ci saranno altre voci", "Il silenzio degli occhi". "I gatti lo sapranno" è la prima indagine del commissario Ottavio Ponzetti. Niente di complicato, almeno all'apparenza: nel quartiere Esquilino hanno investito una gattara, lasciandola in fin di vita; la faccenda però è destinata a ingarbugliarsi nel più classico dei "pasticciacci". In "Ci saranno altre voci", la sparizione di un uomo dipinto da tutti come tranquillo, all'antica, solo un po' misantropo, è al centro della seconda indagine del commissario Ponzetti. Un caso che finirà addirittura in tv, scatenando un putiferio tra i ragazzi del liceo Mameli (dove lo scomparso insegnava) e le loro rispettive famiglie. Tra i silenzi ovattati del quartiere Parioli, affiancato dai simpatico ispettore Iannotta, il commissario dovrà vedersela con ben tre donne, implicate a vario titolo nel mistero inscenato. Ne "II silenzio degli occhi" il commissario Ponzetti ritrova nella sua auto un bambino di circa quattro anni, scalzo e sordomuto. Una faccenda non da poco, cui si aggiungono le iniziative della famigerata "banda dei suv", che lascia la sua firma squarciando le gomme a decine di auto. La terza indagine di Ponzetti inizia nei toni di una farsa per assumere presto le tinte di un intrigo che lo obbligherà a fare i conti persino con i Servizi Segreti.
Vedovo, con una figlia che cresce velocemente, il colonnello Aurelio Reggiani dedica tutte le sue energie alla lotta contro i furti di opere d'arte. E non importa se queste hanno già varcato i confini del paese: Reggiani e i suoi uomini sono pronti a seguirne le tracce anche in Sudamerica e nella Jugoslavia sull'orlo della guerra. Un lavoro che non richiede solo acume investigativo e organizzazione, ma pure una buona dose di savoir-faire, perché gli ambienti in cui ci si muove non sono propriamente "semplici". Alti prelati, nobiltà e trafficanti internazionali: sono questi i soggetti con cui entrano in contatto l'affascinante colonnello e la sua squadra, composta da uomini efficienti e preparatissimi... anche se talvolta un po' bon vivants.
Anna sta recitando una parte, ma non lo sa. O forse non vuole saperlo, perché altrimenti dovrebbe chiedersi chi è, e cosa desidera dalla vita. Del resto, ha due meravigliosi bambini, un padre che la adora e un marito chirurgo estetico che è appena diventato primario di Villa Sant'Orsola, la clinica privata di famiglia. Ha anche un amante, Javier, il papà spagnolo di una compagna di scuola del figlio: si incontrano due volte alla settimana in un appartamento che diventa subito uno splendido altrove, un luogo di abbandono. E allora, cos'è che non funziona? I nodi, si sa, presto o tardi arrivano al pettine. Il suo matrimonio, il suo rapporto con i figli, la reputazione della clinica: uno dopo l'altro, tutti i pilastri della sua esistenza iniziano a vacillare. Anna è costretta a fare ciò che non avrebbe mai immaginato: aprire gli occhi e attraversare il confine sottile che separa l'apparenza dalla realtà. Per scoprire che le ferite, anche se fanno male, a volte sono crepe dalle quali può entrare una nuova luce. Con lucidità e una scrittura che non concede niente alla retorica, "Le imperfette" getta uno sguardo su quel groviglio interiore che ci portiamo dentro, dove le bugie che gli altri ci raccontano si mescolano agli inganni dei nostri stessi sensi. Vincitore del premio DeA Planeta 2020.
Culla della civiltà occidentale, nell'Antica Grecia furono gettate le basi del pensiero moderno. Meno nota è la tradizione bellica dalle poleis elleniche, all'apparenza civilissime città-stato. Invece, la risoluzione dei loro contrasti avveniva attraverso sanguinose battaglie, guerra totale, conflitti combattuti con l'unico intento di sterminare l'avversario. Non a caso il soldato semplice - l'oplita, armato di scudo, elmo, corazza e schinieri - è un soggetto frequente nell'arte antica, e lo strumento bellico più efficace sui campi di battaglia - la falange - fu inventato dai Greci. Eppure questo popolo non fu mai in grado di costituire un impero, perché troppo diviso e impegnato in lotte intestine. La storia dell'antica Grecia è quindi una fitta cronaca militare, i cui protagonisti furono grandi strateghi, abili comandanti al servizio dei propri concittadini, ma condannati spesso a una breve vita politica e a un inglorioso tramonto. Andrea Frediani ripercorre gli episodi salienti dell'antica storia ellenica, passando in rassegna gli episodi principali, dalle guerre persiane alla conquista macedone: i personaggi e gli scontri più significativi, per terra e per mare, di un impero mancato.
«Giricoccola, il soldato napoletano, Rosmarina, i cinque scapestrati, Pomo e Scorzo, Naso d'Argento, Sfortuna, Giufà, Cecino, Giovannin senza paura, il gobbo Tabagnino si aggiungono al corteo di Biancaneve, Barbablù, Hänsel e Gretel». "Le fiabe italiane" racchiudono il tesoro della tradizione fiabistica popolare. Da quello scrigno Calvino stesso ha selezionato per i più piccoli queste storie, in cui le vite di persone e animali si intrecciano a magia e meraviglia senza tempo. Età di lettura: da 8 anni.
Alle prese con ambizioni frustrate e desideri infranti, tre quarantenni tentano goffamente di resuscitare dalle ceneri di fallimenti piccoli e meno piccoli, rincorrendo una maturità che quasi sempre ha il volto di una donna. È il caso del protagonista di "Segni d'oro", che pensava di insegnare all'università e si ritrova bibliotecario infelice in un paesino di provincia. In crisi con la moglie, dopo una fuga passionale sui Colli Euganei scopre di trovare verità e bellezza solo nell'esaltante lessico degli antichi poeti. In "Eccesso di zelo", un dattilografo si perde nella stessa inconcludenza. Sullo sfondo di una Roma disfatta dal caldo, si lascia coinvolgere in un conflitto di coppia altrui dapprima per pura cortesia, poi con un fervore sempre crescente, lanciandosi in un'impresa cavalleresca alla rovescia che metterà a rischio tutte le sue conquiste dell'età adulta. Altrettanto ansioso e nel pieno di una crisi è infine il protagonista di "Denti", un racconto che si dischiude come una bocca aperta sulla vita di un insegnante divorato dai ricordi e ossessionato dalla gelosia, nonché dai propri incisivi enormi. Con una postfazione dell'autore.