
Archeologo ed autore di celebri romanzi storici, tra cui la trilogia "Aléxandros", Valerio Massimo Manfredi si cimenta in questo testo inedito con la forma del racconto. Che siano ambientate nell'antica Grecia o nelle corti rinascimentali, ai tempi delle guerre puniche, o in una centrale nucleare all'alba del 2000, queste storie confermano il desiderio costante dello scrittore di rendere la Storia sempre più "vicina" al lettore contemporaneo.
Non a tutti è concesso di sapere in anticipo il giorno della propria morte. Lucio Battistini, quarantenne ex pallanuotista con moglie e due figli piccoli, invece lo conosce esattamente. Anzi, la data l'ha fissata proprio lui, quando ha ricevuto la visita di un ospite inatteso e indesiderato, un cancro al fegato che ha soprannominato, per sdrammatizzare, "l'amico Fritz". Cento giorni di vita prima del traguardo finale. Cento giorni per lasciare un bel ricordo ai propri figli, giocare con gli amici e, soprattutto, riconquistare il cuore della moglie, ferito da un tradimento inaspettato. Cento giorni per scoprire che la vita è buffa e ti sorprende sempre. Cento giorni nei quali Lucio decide di impegnarsi nella cosa più difficile di tutte: essere felice. Perché, come scriveva Nicolas de Chamfort, "la più perduta delle giornate è quella in cui non si è riso".
«La vicenda di una bambina vissuta poco più di tre mesi evoca tutto il dolore del mondo e della storia; lo sguardo contemplativo di "mamma e papà" sulla piccola dolce Maria Gabriella si incontra con il travaglio di pensieri, sentimenti, imprecazioni, eroismi e generosità di tutta l'umanità » (dalla Presentazione di Carlo Casini). (pp. 248).
Questo libro è una prima guida a quel mondo possibile che si è manifestato in una foresta di pagine sotto il nome Adelphi: circa millecinquecento titoli a partire dal dicembre 1963. E nel corso di quarant'anni numerosi lettori hanno notato come, a tenere insieme questi libri, ci sia qualcosa, un legame tenace, che va oltre la qualità. Questo legame tenace che la casa editrice tenta di indicare fin dall'inizio, per quanto possibile in modo esplicito, nell'unica forma in cui l'editore accompagna ogni singolo libro: il risvolto di copertina. Fra gli oltre mille risvolti che ha scritto, Roberto Calasso ha isolato quei cento che più gli sembravano capaci di una vita indipendente, e li ha inanellati come altrettante "lettere a uno sconosciuto".
«La mia contraddizione era tutta lì, angelo e demone allo stesso tempo».
Fra le strade di Roma, il tarlo dell’autodistruzione scava un solco nella vita di Attilio – figlio modello in casa, criminale modello fuori – fino alla condanna per omicidio. La lunga carcerazione è il punto di svolta che lo costringe a riguardare sé stesso.
«Avevo distrutto tutto e tutti, ma volevo ricominciare».
Fabio Masi attinge a dieci anni di corrispondenza tra Attilio e l’amico Massimo, e racconta una potente storia di amicizia e cambiamento che ci parla del bene e del male, di incoscienza e riscatto, di sconfitta e rinascita.
"Volete avere, di questo nostro pianeta, l'opinione ch'esso meriti un certo rispetto, e che non sia poi tanto piccolo in rapporto alle passioni che ci agitano, e che offra molte belle vedute e varietà di vita e climi e di costumi; e poi vi chiudete in un guscio e non pensate neppure a tanta vita che vi sfugge, mentre ve ne state tutti sprofondati in un pensiero che v'affligge o in una miseria che v'opprime".
Da quando Julia, la donna che ama, se ne è andata con un altro, il protagonista non sa più guardare al domani. Forse è per questo che l’amato nonno gli lascia in eredità solo un taccuino rilegato in cuoio con cento pagine bianche, dalle proprietà, a suo dire, magiche. Un taccuino che non ha prezzo, che gli segnerà la vita. Dapprima scettico, il giovane si ricrede il giorno in cui scrive su una pagina un ricordo, e all’improvviso quello si materializza intorno a lui, vivido e palpabile come fosse vero. La cagnolina della sua infanzia, l’insegnante di flauto, i nonni teneramente abbracciati sulla spiaggia, l’incontro con Julia: in breve, il passato diventa una droga. Un ricordo dopo l’altro, le pagine del taccuino si assottigliano e intanto il giovane dimentica di avere un presente. Conosce Clarisse, che lo ama profondamente e con cui trascorre una notte appassionata, ma non riesce a staccarsi da Julia, che intanto si è rifatta viva portando con sé una bambina. Confuso su se stesso e sui propri sentimenti, sempre più imprigionato in un passato da cui non sa uscire, lacerato dai dubbi del cuore, e ormai arrivato alle ultime pagine del taccuino, l’uomo dovrà affrontare i fantasmi in carne e ossa della gelosia, dell’invidia e della perdita prima di imparare una lezione davvero preziosa: i ricordi migliori sono quelli che dobbiamo ancora costruire.
Colto e citazionistico, ma immediato alla lettura, autobiografico e "vero" nei contenuti. Romantico e sentimentale nella tonalità di fondo, ma attraversato da un'ironia che si incastona negli snodi strutturali del libro, oltre che nelle sue pieghe più visibili. Testimonianza di un'ossessione privata, ma anche lucida analisi dei mostri che possono dominare la mente dell'uomo.
Apparso per la prima volta nel 1979, "Centuria" viene ripresentato in un'edizione che affianca agli originali "cento piccoli romanzi fiume" non solo trentuno "altre centurie", ma anche sette racconti scartati da Manganelli nel corso dell' elaborazione dell'opera. Arricchisce il volume il saggio che Italo Calvino scrisse nel 1985 per presentare al pubblico francese la traduzione di "Centuria".
Spinto dal desiderio di scoprire il segreto della musica di Beethoven, un giovane si mette sulle tracce del celebre compositore durante un'estate trascorsa a Heiligenstadt, un sobborgo di Vienna dove Beethoven si reca abitualmente in villeggiatura. Il sogno di Wilhelm è quello di diventare un grande musicista, ma non è il solo a coltivare questo desiderio di successo in una città in cui abbonda l'ambizione, vista la presenza di numerosi intellettuali, artisti e scrittori. Con lui ci sono anche Andreas, un giovane boemo - violinista e pianista - discendente da una famiglia nobile, e una ragazza a dir poco enigmatica, Queenia. Alcuni incontri metteranno in contatto i tre, legati dalla stessa ossessione, con il Maestro, dopo un goffo tentativo di introdursi nella sua abitazione in cerca di un misterioso manoscritto. Sullo sfondo di questa vicenda, che sconvolgerà la mente di uno dei protagonisti, gli avvenimenti burrascosi e le figure decisive della Vienna di inizio Ottocento con i suoi sfarzosi salotti, i magnifici teatri e i lussureggianti giardini. In questo romanzo il fermento della Vienna di Beethoven è ricostruito nel racconto di aneddoti su eventi e intellettuali dell'epoca - da Novalis a Hoffmann, da Goethe a Grillparzer - in una celebrazione della cultura del tempo.