
Sam è una donna realizzata. Ha quarantaquattro anni, una galleria d’arte, una vita sociale ricca e piena. Le manca solo l’amore, ma è certa che prima o poi qualcuno la prenderà per mano. Per il momento, gli uomini sono solo un breve lampo nel cielo sereno dell’amicizia.
Una sera, dalla radio accesa, una voce sembra rivolgersi proprio a lei. Le parla di musica e di bellezza, le apre le porte di un mondo fino a quel momento quasi sconosciuto. Sam ascolta, sempre più attratta da quelle sfumature sonore così calde e avvolgenti. Ma ci si può innamorare di una voce? Sam è decisa a scoprirlo. Esce allo scoperto, dalla quieta riservatezza in cui vive. Contatta la Voce, che da quel momento in poi parla davvero solo con lei. Il dialogo cresce, la confidenza aumenta fino a trasformarsi in passione: un rapporto vissuto senza mai vedere l’altro, scoprendolo attraverso le parole, i profumi, il gusto e le carezze, in un universo di sensazioni che va dritto all’anima, oltre la superficie, oltre la pelle. Un amore cieco, assoluto, che minaccia di inghiottire ogni certezza, e che rischia di svanire al primo sorgere del sole...
Agosto 1922. La Parma popolare dell'Oltretorrente resiste alle squadre fasciste di Italo Balbo. Guido Picelli è alla testa degli Arditi del Popolo nell'ultimo episodio di opposizione rivoluzionaria all'incalzare della dittatura. Picelli e Balbo, il mito socialista e il camerata fascista, rivivono nei ricordi di un vecchio Ardito, il giorno dei funerali di Mario Lupo nel 1972, quando lo scontro fra sinistra extraparlamentare e neofascisti riconduce quasi naturalmente agli avvenimenti di cinquant'anni prima. Fra memoria storica e invenzione narrativa, Pino Cacucci evoca quelle giornate di lotta e i suoi protagonisti.
Sono i giorni decisivi che seguono l'8 settembre '43. L'Italia è un paese allo sbando. Si combatte per mettere fine a un conflitto. E si combatte casa per casa, paese per paese. I destini di molti si incrociano. Il romanzo fa perno intorno alla vicenda di Solidea e Rinaldo e al loro amore. Che è appena cominciato quando lui entra nelle fila partigiane, e lei deve difendersi dall'ingiuria della violenza: catturata dai fascisti, per salvarsi la vita, Solidea diventa l'amante di un ufficiale tedesco. La storia dei due, destinata a drammatici sviluppi, si incrocia con quella di tanti altri personaggi; storie che Silvia Di Natale intreccia con il tono epico-lirico del suo "Kuraj". La scrittrice, nata a Genova, vive in Germania dal 1975.
Parigi 1793. Un uomo e una donna s'incontrano mentre i sogni della Rivoluzione stanno per trasformarsi negli incubi del Terrore. Lui, Gilbert, è un avventuriero americano in cerca di denaro; lei, Mary, è un'inglese coraggiosa e spregiudicata che vuole conoscere da vicino gli avvenimenti francesi dei quali è fervente sostenitrice. Attraverso le parole della cameriera Marguerite, che racconta la travolgente e fallimentare storia d'amore di due protagonisti, rivive nel romanzo una figura realmente esistita, quella di Mary Wollstonecraft, scrittrice e saggista della fine del Settecento, autrice di una battagliera "Rivendicazione dei diritti delle donne" e madre di Mary Shelley.
Una famiglia borghese nella Milano anni Sessanta, una bella coppia, due bambine, attorno l'Italia lieta del boom economico. Sembra che non manchi niente, e che tutto debba andare bene, ma lentamente le ombre si addensano in casa Brot, si approfondiscono, come crepe che si allargano in vecchi muri. L'amore silenziosamente si svuota, si alzano le voci nei primi litigi, si allargano i silenzi. Le due figlie però crescono in apparenza perfette, come la loro madre, di cui tutti ammirano l'eleganza e la bellezza, e che entrambe adorano. La tempesta inizia in un giorno come gli altri, da un particolare da niente: il leggero zoppicare della sorella maggiore, colto dalla madre, affacciata alla finestra. La tempesta sulla famiglia Brot è feroce, e si consuma in pochi mesi. Poi si allontana, lasciandosi dietro le sue rovine di solitudine e alienazione. La casa nel cuore di Milano è come un'isola nell'oceano: nessuno attorno pare accorgersi di nulla. Una storia intensa e dolorosa, quella raccontata da Marina Corradi, che anticipa le vicende di molte altre famiglie di oggi, travagliate o spezzate. Ma che testimonia come, dentro a una dura battaglia con la malattia e la solitudine, si possa ritornare a sperare.
Queste "ombre bianche", cioè "storie brevi, divertimenti e dialoghi; infine occasioni, satire scritte negli ultimi quindici anni" che Flaiano radunò nel 1972 nella certezza che la realtà avesse ormai superato la satira, raccontano di «un "io" che detesta l'inesattezza ed è stato sopraffatto dalla menzogna». Vi ritroviamo dunque il Flaiano più risentito, impassibile e feroce, capace come pochi di mostrarci le allucinazioni di cui siamo vittime: e mentre legge e sorride è come se uno spiffero gelido investisse d'improvviso il lettore, perché nei mostri messi in scena riconosce, non solo la realtà che lo circonda, ma a tratti, e con raccapriccio, un po' di se stesso.
Il Fondo manoscritti creato da Maria Corti presso l'Università di Pavia nel 1968 è diventato una delle più vive realtà culturali italiane, il luogo dove si conservano e si studiano i testi autografi dei maggiori scrittori dell'Otto e del Novecento. La Corti racconta in questo libro molti aneddoti di prima mano che coinvolgono famosi scrittori, vedove votate alla gloria letteraria dei propri mariti, banchieri generosi, personaggi maggiori e minori che si incrociano come in un romanzo. Ma "Ombre dal fondo" è anche un libro di riflessioni sulla letteratura e una rassegna di interventi critici su una serie di autori fra i più amati dell'autrice, da Montale a Fortini, ad Amalia Rosselli.
Sulle montagne sopra il lago di Como, durante i lavori di costruzione di una nuova strada verso il confine svizzero, vengono alla luce dei resti umani. A chi appartengono? Quale identità si nasconde dietro la misteriosa sigla K.D. ritrovata su un portasigarette d'argento? E come è coinvolta in tutto questo la potente famiglia Cappelletti, trincerata nella sua villa e nel suo immenso giardino? L'indagine è affidata al commissario Stefania Valenti, quarantacinquenne, separata, con una figlia di undici anni, ostacolata perché donna, ma molto più determinata e in gamba di tanti suoi colleghi maschi. Tra svolte che si succedono come in un dispositivo a orologeria, sempre accompagnate dal vento leggero di Breva, le ricerche affondano a poco a poco nel passato, quando sulle rive del lago transitavano clandestinamente persone e cose: contrabbandieri, disertori, partigiani, agenti segreti, membri della Gestapo, ebrei in fuga, e quadri, oggetti preziosi, denaro. Perché è qui, ben nascosta, che c'è la soluzione del caso... Una doppia indagine che illumina un presente gravato da intrighi famigliari e pressanti ricordi e insieme un brano cruciale della Storia italiana.
Partito per l'india del sud senza ragioni o necessita evidenti, a pochi giorni da una immane catastrofe naturale, un uomo capitò per caso in un posto chiamato Mullur. Mentre i giorni passavano, quella che doveva essere la prima tappa del suo viaggio iniziò a trattenerlo, come se fosse dotata di una volontà propria, e di un progetto nei suoi confronti. Ma un viaggio che si ferma alla prima tappa è ancora un viaggio? E se non lo è, c'era forse un altro nome più adatto?
Robert W. Coates è un giovane meccanico americano, di buon carattere, religioso, affezionato alla famiglia. Coltiva però pregiudizi razziali e un patriottismo che sconfina nel nazionalismo. Ciò lo induce a diventare un infiltrato, per conto di agenzie specializzate, nei sindacati e nel movimento operaio, con il fine di spezzare gli scioperi e di ricondurre i lavoratori alla disciplina. Attraverso i suoi occhi seguiamo il percorso spesso tragico del sindacalismo americano lungo l'arco di un cinquantennio, con i suoi episodi grandiosi e terribili. Dai grandi scioperi dei ferrovieri di fine Ottocento fino all'epopea degli Wobblies, gli Industrial Workers of the World, nei primi vent'anni del Novecento: l'organizzazione che cercò di unificare gli operai precari e non specializzati di tutte le etnie, usando armi inedite quali i volantini multilingue, la canzone, il fumetto. Un romanzo dalle tinte via via più nere, costellato da figure storiche e memorabili, tra cui lo scrittore Dashiell Hammett. Lo stesso Robert W. Coates fu, negli anni Trenta, tra i protagonisti del processo che svelò la cupa realtà dello spionaggio sindacale negli Stati Uniti.