
Sono trascorsi quarant'anni, ma la Luisona è ancora lì, a guardarci benevola e indigeribile dalla bacheca del Bar Sport. Come sono ancora lì, invecchiati di nemmeno un giorno e identici a se stessi, il tennico, appoggiato con un gomito al fondo del bancone, proprio accanto all'uomo con cappello, il professore dal bell'accento partenopeo, il ragioniere innamorato della cassiera prosperosa e il playboy sparaballe, e poi il nonno in giacca e cravatta, con l'occhio fisso sullo schermo del televisore spento, e il bimbo del gelato. Fuori, l'insegna del Bar Sport campeggia intermittente - anch'essa, una sicurezza. Quest'edizione speciale vuole rendere omaggio a un classico del comico che mantiene intatta la sua capacità di parlare di noi, dei nostri vizi, dei nostri tic e delle nostre debolezze, attraverso la lente deformante di Stefano Benni.
Un romanzo avvincente, scritto con stile scorrevole, asciutto, essenziale, ma capace di esprimere e comunicare profondità di contenuto.
Si legge in un soffio e fa emozionare.
Siamo ad Ostuni, la «città bianca» della Puglia.
Giuseppe, figlio del più famoso barbiere del paese, affina il proprio sguardo adolescenziale sul mondo, proprio osservando i clienti del papà.
Il libro parla di sud, di letteratura americana, di cinema, di teatro… anche di Roberto Benigni…
Il romanzo infatti si conclude con un’apertura alla vita: una lettera che Giuseppe, divenuto uomo, scrive al proprio idolo. Un momento decisivo che consente al protagonista, per la prima volta, di «vivere dentro la vita» con coraggio e passione, liberandosi definitivamente da apatia, sterili furbizie e condizionamenti ambientali.
Questo racconto è stato scritto da un manager atipico, che per la prima volta si è cimentato in un campo che non è di sua specifica competenza. Come dichiara l'autore stesso, si tratta di un momento di riflessione di un "dilettante della letteratura" su argomenti aziendali per approfondire, umanizzare e, in un certo senso, sdrammatizzare gli eventi che ogni giorno accadono nelle aziende e determinano la vita degli individui e lo sviluppo della società. Gestire il cambiamento: questo l'imperativo delle scuole di management. Quando le aziende cambiano, per necessità, per scelta o per caso, i dirigenti devono essere in grado di affrontare piccole o grandi rivoluzioni di assetto, di mentalità, di cultura.
Sullo sfondo inconfondibile della "sua" Costiera Amalfitana, Franco Di Mare ci regala un nuovo, intrigante romanzo in cui vizi e virtù dei protagonisti si confondono con i nostri. E ci ricorda che tutti, nella vita, abbiamo bisogno di un pizzico di magia.
L'inverno a Bauci non è uguale a quello della Costiera: la pioggia batte forte e dai monti Lattari soffia un vento di tempesta che, se uno non c'è abituato, mette un po' di paura. È in una sera così, mentre le imposte sbattono e le nuvole coprono il cielo, che in paese arriva un misterioso sconosciuto. Capelli e barba bianchissimi, lungo pastrano nero, lo straniero non fa in tempo a presentarsi che già corrono voci su di lui. Chi è? Da dove viene? Cos'è venuto a fare qui, che vuole? La targa appesa alla sua porta recita: "Mago Barnaba, maestro di esoterismo, sacerdote di riti karmici, esperto di sciamanesimo, astrologia, tarocchi, chakra, malocchi, fatture". La curiosità è tanta, ma per le strade di Bauci un mago non s'è mai visto, e ad aumentare la diffidenza ci si mette pure don Balo, il parroco, che durante l'omelia non perde occasione per ricordare che ciarlatani e imbonitori non sono altro che servi del demonio. Resistere alla tentazione però è difficile, anche perché pare che Barnaba, con le sue profezie, non sbagli un colpo. In fondo, a fare domande che male c'è? È così che i baucesi, uno dopo l'altro, aspettano l'ora giusta per consultare il mago in gran segreto e scoprire cosa riserva loro il futuro...
«Un ragazzo sale su di un albero, si arrampica tra i rami, passa da una pianta all'altra, decide che non scenderà più. L'autore del libro non ha fatto che sviluppare questa immagine e portarla alle estreme conseguenze: il protagonista trascorre l'intera vita sugli alberi, una vita tutt'altro che monotona, anzi: piena d'avventure, e tutt'altro che da eremita, però sempre mantenendo tra sé e i suoi simili questa minima ma invalicabile distanza.»
Due racconti-inchiesta sulla Sardegna. Baroni in laguna narra la lotta dei pescatori di Cabras, sulla costa occidentale sarda, per l'abbattimento della piramide feudale che li schiaccia in uno stato di arretratezza e miseria. La società del malessere ricostruisce su documenti e testimonianze dirette la vita randagia di un eroe negativo, il brigante Graziano Mesina, filo nero per capire il fenomeno del banditismo sardo. Giuseppe Fiori ha pubblicato il romanzo Uomini ex con cui ha vinto il premio Napoli 1993. È stato vicedirettore del Tg2 e direttore di "Paese sera" oltre che senatore della sinistra indipendente.
Anno Domini 1553. Il Ducato di Milano è dominato dagli Asburgo di Spagna. Ludovico di Valois, arrogante e feroce, comandante della guarnigione della città, è l’uomo dal pugno di ferro. Ed è anche l’avversario contro il quale Fulvio Alciati, coraggioso guerriero errante, è fatalmente destinato a scontrarsi: nella gerarchia, nell’etica e forse fi no all’acciaio. Tra loro, Mariangela Comencini, donna dallo spirito indomabile sulla quale pesa un’accusa di stregoneria, impegnata in una fuga senza fi ne dalla persecuzione ossessiva di padre Guaraldo Giussani, un inquisitore con fi n troppi lividi sull’anima. Narrato con l’effi cacia di un thriller ma sostenuto da una rigorosa ricostruzione storica, I bastioni del coraggio è l’affresco crudo ma anche epico, a tratti addirittura poetico, di un’epoca in cui il potere è assoluto, la crudeltà è norma e la compassione è sempre troppo lontana.
Nel romanzo, pubblicato nel 1988, l'autore racconta i suoi vent'anni in uno slancio di affettuosa ironia: tutto ciò che allora poteva sembrare grave e solenne a un giovane appena uscito dall'esperienza partigiana, e immerso in un clima di attese e di promesse, di novità pubbliche e private, assume oggi caratteri di vivida o tenera comicità. L'Italia, l'immediato dopoguerra, le bizzarre speranze, gli avvenimenti rapidi, gli entusiasmi, le avventure. Gli amici, le moto, le ragazze, le idee, la scoperta della cultura europea: un'epoca breve, intensa e irripetibile.
In quella zona del basso Piemonte dove, anni dopo, sorgerà Alessandria, Baudolino, un piccolo contadino fantasioso e bugiardo, conquista Federico Barbarossa e ne diventa figlio adottivo. Baudolino affabula e inventa ma, quasi per miracolo, tutto quello che immagina, produce Storia. Così, tra le altre cose, costruisce la mitica lettera del Prete Gianni, che prometteva all'Occidente un regno favoloso, nel lontano Oriente, governato da un re cristiano. Avventura picaresca, romanzo storico in cui emergono in germe i problemi dell'Italia contemporanea, storia di un delitto impossibile, racconto fantastico, teatro di invenzioni linguistiche esilaranti, questo libro celebra la forza del mito e dell'utopia.