
Dopo diciannove secoli, torna alla luce uno straordinario papiro dalla storia avventurosa. Destinato a ospitare un libro di geografia di Artemidoro di Efeso, già andato perduto, un papiro diventa un album da disegno utilizzato nelle botteghe d'arte dell'Alessandria di Cleopatra, e finisce in una maschera funeraria che lo conserva fino a noi. Questa scoperta emozionante offre ad Ernesto Ferrero l'occasione di un romanzo storico che ci restituisce vivacemente la vita quotidiana di due secoli, tra Efeso, capitale della provincia d'Asia, la Roma repubblicana e imperiale, la Spagna, Alessandria e i mari del Mediterraneo.
Siamo nella Roma dell'Ottocento. Gli originali avventori della Locanda Serny raccontano storie bevendo una tazza di tè; il signor Serny tiene un samovar sempre bollente per i suoi ospiti. Illusionisti, letterati, narratori occasionali, russi, francesi, tutti raccontano le loro storie: la storia del cicerone squartato, della santa merla, tratta da un volumetto fatto rilegare da un artigiano che possiede un dono inestimabile, quello di non saper leggere... e molte altre. Solo apparentemente queste storie sono slegate. In realtà esiste un filo logico e alla fine scopriremo che l'avventore russo era nientemeno che Gogol e il suo interlocutore francese un certo signor Stendhal.
Questo libro raccoglie sette casi tratti dalla fortunata trasmissione televisiva "Mistero in Blu", che Lucarelli ha condotto dagli schermi di Rai 2 nell'inverno 1997/98, e tre casi mai andati in onda. Delitti irrisolti: dal caso Alinovi al caso Falcidia, dal caso Vanni al caso Di Robilant, alla strage di via Caravaggio... Lucarelli e il suo team di consulenti, tra cui il vicedirigente della Scientifica di Bologna Silio Bozzi, narrano soprattutto storie di persone: ritraggono individui, descrivono ambienti, attraverso casi di cronaca nera tratteggiano il volto di una città, di una cultura, di un Paese. In questi racconti forniscono anche particolari misteriosi omessi nel format televisivo e i retroscena delle indagini, segnalano gli errori degli inquirenti e denunciano l'omertà di testimoni e familiari.
Di Francesca, morta inspiegabilmente suicida la sera di Venerdì Santo del 1961, Ermanno Rea tenta di ricostruire l'identità e la storia attraverso un libro che, come dice l'autore, è forse un libro di fantascienza, oppure semplicemente un giallo, un giallo esistenziale, perché indaga su un suicidio apparentemente senza ragione. O forse è piuttosto un libro di viaggio in forma di diario: un viaggio nel passato scandito dalla forma diaristica della scrittura, che mescola passato e presente, testimonianza e congettura, memoria e cronaca, in cui nulla è inventato. Nel tentativo di dare spiegazione a questa misteriosa morte, Rea torna nella sua città e apre uno squarcio sugli anni del dopoguerra a Napoli tra politica, ideali e sentimenti.
Ermanno Rea conduce un'indagine in forma di diario sulla scomparsa, avvenuta in una Napoli ferita dalla guerra fredda, di Francesca, giornalista dell' "Unità". Il suo è un dolente tentativo di ristabilire la verità sulla morte di una donna che aveva il fascino romantico e fragile di chi vuole essere libero e sogna la redenzione del mondo. Davanti a lui, e a noi lettori, sfilano giornalisti e politici, che dipingono il quadro di una Napoli spaccata fra gli americani padroni assoluti del porto e un Pci arroccato su posizioni staliniste.
Con le armi del grande narratore, Ermanno Rea conduce un'indagine in forma di diario sulle ragioni del suicidio di Francesca Spada, giornalista culturale de "l'Unità" e critico musicale. A ospitare la vicenda è una Napoli lacerata dalla guerra fredda. L'inchiesta è resa difficile dalla distanza temporale da eventi avvenuti oltre trent'anni prima, in un momento in cui le coscienze si confrontavano in modo ossessivo con la politica. Una stagione per certi versi drammatica in cui si intersecano le ragioni esistenziali dei protagonisti, il destino di una città come Napoli (il cui porto era controllato di fatto dagli americani), le incertezze di una generazione appena uscita dalla guerra, alle prese per di più con un Partito comunista ancora fortemente ancorato all'identità stalinista. A poco a poco, con un andamento concentrico, si fa luce sulla complessità dei fatti che spinge la giovane giornalista al suo atto estremo. Da storia privata quindi l'indagine si fa storia collettiva di un'intera classe politica, di una generazione, delle sue speranze e dei suoi valori.
"Mistica d'amore" riunisce cinque opere di ispirazione religiosa composte da Alda Merini fra il 2000 e il 2007, racconti poetici che hanno per protagonisti le figure fondamentali della fede cristiana. Le pagine di "Corpo d'amore" indagano l'enigma di Gesù e il potere del suo amore per gli uomini, "fiamma che sciolse tutti i ghiacciai dell'universo". Riflessioni riprese nel "Poema della croce", al centro del quale si staglia il teatro della crocifissione, il luogo terribile dove il dolore di Dio e quello dell'uomo convergono e la pietà e la speranza sembrano bandite per sempre. In "Magnificat", una Vergine Maria fragile e umanissima rivive il suo smarrimento di fronte al mistero della divinità del figlio e, in "Cantico dei Vangeli", Pietro, Giovanni, Giuda, Pilato, Maria Maddalena intessono con Gesù un dialogo intenso, ciascuno con accenti diversi - pensosi, drammatici o intimi. In "Francesco", infine, il santo di Assisi ripercorre, in un monologo che è a un tempo confessione e preghiera, le tappe fondamentali della sua vita, dalla rinuncia ai beni del padre all'attesa della morte. Ne risulta un unico canto di amore mistico, dove poesia e professione di fede si intrecciano in versi di potente suggestione e grande forza espressiva.
Il volume è insieme interpretazione di tutta l'esperienza mistica dell'Occidente e raccolta di testi mirabili e spesso ignoti. E' un percorso dalle sterminate ramificazioni, che va dalle dottrine misteriche pagane sino a quelle dei Padri della Chiesa, dal rigore dei primi ordini monastici fino alla passione francescana e ai grandi mistici dell'età moderna.
In ognuno di questi racconti, d'improvviso, irrompe lo scarto impensato, il guizzo inatteso, il fatto imprevedibile, il personaggio curioso o bizzarro che scombina la trama, travolge i protagonisti, dà una sterzata alla normalità trasformando il destino dei personaggi. È la mano sinistra dell'autrice che cattura così il lettore, lo trascina nella sua storia con un sorriso accattivante e gli sciorina vicende e protagonisti con una leggerezza di tocco che vela appena di un sorriso ambiguo l'intrecciarsi degli avvenimenti sulla scena del mondo, dei tanti oscuri e commoventi mondi degli uomini.
Achille Affresco, presidente del neonato Mò Vi Mento - Lira di Achille, paladino politico dell'uscita dell'Italia dall'euro, sta per sposare Elena Guarracino, erede di una multinazionale che produce preservativi. Non è esattamente un matrimonio d'amore, forse assomiglia di più a un'operazione di marketing messa a dura prova da autentici sentimenti che rischiano di mandare all'aria tutti i piani. Massimo Della Bozza, scrittore fallito, è lo strumento ingenuo e inconsapevole di un disegno politico che, tra intrighi e complotti, deve compiersi... Dalla sceneggiatura del film omonimo, l'autore e regista Gagliardi trae un romanzo divertente e leggero che ricrea lo spirito comico e paradossale del prodotto cinematografico. La vicenda è una intelligente parodia di temi politici e sociali dell'Italia più tradizionale, popolata da personaggi tipici della società del Bel Paese, subdolamente insidiata da una insospettabile lobby. Ma è anche una storia d'amore quella che sollecita le corde emotive del lettore e lo induce inevitabilmente a parteggiare per l'uomo giusto.
Nella notte hanno tentato un furto in comune, ma la guardia Firmato Bicicli non ha visto nulla. Invece, quando al gruppetto dei curiosi accorsi davanti al municipio s'avvicina Anna Montani, il maresciallo Accadi la vede, eccome: un vestito di cotonina leggera e lì sotto pienezze e avvallamenti da far venire l'acquolina in bocca. Da quel giorno Bicicli avrà un solo pensiero: acciuffare i ladri che l'hanno messo in ridicolo e che continuano a colpire indisturbati. Anche il maresciallo Accadi, da poco comandante della locale stazione dei carabinieri, da quel momento ha un'idea fissa. Ma intorno alla bella modista e al suo segreto ronzano altri mosconi: per primo Romeo Gargassa, che ha fatto i soldi con il mercato nero durante la guerra e ora continua i suoi loschi traffici; e anche il giovane Eugenio Pochezza, erede della benestante signora Eutrice nonché corrispondente locale della "Provincia". Il romanzo è centrato su una protagonista femminile vitale, ambiziosa e sensuale, un po' furba e un po' ingenua. Intorno al suo frequentatissimo atelier, tra cognac doppi e partite a scala quaranta, si muove e si agita tutto il paese: dal sindaco Balbiani con il segretario comunale Bianchi, giù fino al trio di giovinastri composto dal Fès, dal Ciliegia e dal Picchio, passando per l'appuntato Marinara, che deve rimediare alle distrazioni del superiore, e poi le misteriose titolari della farmacia Gerbera e Austera Petracchi, la cuoca di casa Pochezza e sua figlia Ersilia, lo spazzino Oreste e il messo Milico...