
Anna Torretta racconta quanto vita e montagna siano strettamente intrecciate, se non la stessa cosa. Perché ha salito pareti di roccia e cascate gelate in ogni angolo del Pianeta, perché si è imposta in un ambiente maschile. E perché forse, da donna e madre, percepisce più forte il palpito vitale della natura. C'è tutto un mondo che prende vita in queste pagine, da una scalata all'altra: la guida alpina che distrugge i segnali sul percorso, perché se non sai ascoltare le fate del bosco che ti indicano la via, non sei degno di scalare. Lola, l'alpinista rimasta paralizzata, che, grazie agli amici, torna in quota. Le tante persone incontrate nei molti viaggi, ognuna con la sua storia. La bellezza che, come l'aria, salendo si fa pura, diventa quintessenza. Attraverso le esperienze di Anna, vediamo la montagna trasfigurarsi: da posto fisico diventa la meta che si sposta ogni volta che pensi di averla raggiunta, Diventa continua ricerca, l'istinto stesso che ti spinge a cercare e a cercarti. La montagna ti pone sempre un'altra sfida, come la vita.
I corpi privi di vita di due senzatetto vengono ritrovati nella periferia di Brescia. La ricca e bella moglie di un medico molto in vista nella città viene barbaramente uccisa davanti a casa sua. Due casi di omicidio apparentemente lontanissimi, ma entrambi molto scomodi perché attirano l'attenzione pubblica. Due casi che scottano sulla scrivania del commissario Miceli. Ma anche questa volta Miceli non sarà solo a sbrogliare l'intricata matassa: al suo fianco, oltre ai collaboratori più fidati troveremo l'ex giudice Petri, che, assetato di giustizia e insofferente della sua altrimenti noiosa vita da pensionato, non esita a buttarsi in una nuova indagine. Ma se il primo caso sembra non trovare risposta - chi poteva avercela con due barboni che non avevano mai dato fastidio a nessuno? - il secondo parrebbe averne troppe, perché molti potevano avere interesse a togliere di mezzo la bella signora -il marito, dall'alibi zoppicante, l'amante troppo giovane per lei, il marito dell'amica assetato di soldi... Un giallo noir teso fino alle ultime pagine.
"Citati segue con impressionante precisione la progressiva caduta nel buio delle due farfalle, come prima la loro ascesa nella luce sfolgorante. Penetra a fondo nell'animo dei Fitzgerald, nell''incrinatura' che in lui si fa sempre più profonda, nella molteplicità e nella metamorfosi dello scrittore: nelle crisi di lei, nella complessità e tenacia del loro rapporto. Il ritratto che disegna della malattia mentale di Zelda, rapido e ritardato, pieno di particolari ma sovrastato dall'incombente Dümmerung, è un'opera al nero di prima grandezza che fa venire i brividi." (Piero Boltani)
Giovanni Bovara, nato in Sicilia, ma trasferitosi a soli tre mesi d'età a Genova, viene mandato nell'isola come ispettore ai mulini, dopo che i due che l'hanno preceduto sono morti ammazzati. A Vigàta rimane invischiato nei potentati locali, dal prete ai politici, agli uomini d'onore a infidi azzeccagarbugli che gli mandano messaggi in codice che Bovara, integerrimo funzionario, non può capire. Va dritto per la sua strada, che è quella della legge, e ragiona in dialetto genovese, ma è proprio questo che gli impedisce di cogliere la rete che lo va stritolando...
1482. Quando Leonardo da Vinci arriva alla corte di Ludovico il Moro, in veste di ambasciatore a Milano per conto del Magnifico Lorenzo, porta con sé in dono una lira d'argento a forma di teschio di cavallo, che ha progettato e costruito personalmente. Artista già noto a Firenze, Leonardo è anche un grande musico, ed è venuto alla corte sforzesca con due seguaci: il giovane allievo Atalante Migliorotti e Tommaso Masino, esperto nel leggere i moti degli astri e affascinato della magia, che si fa chiamare Zoroastro. Ben presto, però, lo strumento pensato da Leonardo rivela delle proprietà che sfuggono all'intelligenza del suo inventore: già alla prima esibizione pubblica, infatti, il maestro intuisce che la lira è dotata di volontà propria, e che le melodie che ne scaturiscono sono uniche e potenti, capaci di mettere in profonda connessione l'anima di chi la suona e di chi la ascolta. Qualità, queste, che Leonardo non riesce a spiegarsi razionalmente, ma che pure mette a frutto per realizzare il ritratto di Cecilia Gallerani, amante del Moro. Mentre diventa il protagonista della scena artistica di Milano, il genio toscano ospita in casa altri apprendisti, tra cui Salaì, un bimbo vivace e furbo proprio come il Saladino del Pulci. E quando all'improvviso la lira scompare nel nulla, sarà lui il primo indiziato, mentre Leonardo dovrà fare i conti con forze oscure e irrazionali che si rifiutano di sottostare alle amate leggi della scienza.
Firenze 1957. Hans-Joachim Staude è un pittore che da molti anni vive con la famiglia in una bella villa ai margini della città. Un giorno riceve una visita inaspettata: si tratta di Vero Besso, l'erede degli Einstein che, dopo la morte di Albert, sta inventariando le proprietà del fisico e di sua sorella Maja. Staude ha ricevuto in custodia, alla partenza di Maja per sfuggire alle persecuzioni razziali, poco prima dello scoppio della guerra, l'amato pianoforte Blüthner, dono del fratello per il suo cinquantesimo compleanno, e Besso è giunto a chiederne conto. Nell'accogliere l'ospite, Staude gli narra sin dal principio la storia di quell'incredibile strumento, che è al contempo la storia di un'epoca, della famiglia Einstein e anche la sua, di un giovane artista inquieto e insoddisfatto alla ricerca della propria identità. Ispirato a vicende vere, con personaggi reali, il romanzo si ammanta di fantasia trascinando il lettore nelle meraviglie di una Firenze che resiste all'orrore grazie alle note indimenticabili di immortali melodie.
Un giro del disco durava più di un secondo: dal boccaporto del grammofono usciva la melodia, il canto. Restavo a guardare la puntina capace di leggere il solco e pure la polvere. C'entrava l'elettricità e la finestra chiusa per tenere fuori l'ammuina. E dentro la stanza avveniva lo spazio e il silenzio per farla suonare. Le canzoni come gli odori, e più della vista, affilano i ricordi. Dai solchi dei dischi comincia l'ascolto assorbente che non permette altra mossa. Niente riuscivo e riesco a fare in sua presenza. Non l'ho potuta usare a sottofondo, la musica provata.
Due vite, apparentemente agli antipodi ma accomunate dalla fierezza di chi è nato ai margini e deve guadagnarsi un posto al sole. Due storie dall'incipit eclatante e amorale, raccontate con voce lucida e partecipe da Walter Siti. Filippo ha vent'anni quando, all'ombra dell'Etna, uccide la madre fedifraga e forse troppo amata. Ruggero ne ha qualcuno in più quando in America, col nome d'arte Carlo Masi, inizia la sua carriera di pornoattore; tornato a Roma, incontrerà Giovanni del Drago, l'uomo che farà di lui una principessa. In bilico tra fiaba e tragedia, quelle di Filippo e Ruggero sono esistenze davanti alle quali sospendere il giudizio, ma sono anche la filigrana attraverso cui l'autore affronta il suo buio più segreto proprio mentre sperava di allontanarsene; perché i romanzi sono più intelligenti del loro autore e si parlano tra loro. Siti ci consegna un libro potente e disperato, scommettendo su una letteratura che sia ancora capace di farsi domande e di accettare l'imprevisto come risposta.
Un uomo di molti mestieri è incaricato di un delicato restauro. La statua del crocifisso contiene segreti che si rivelano solo al tatto. Bisogna risalire a diverse nudità per eseguire. C'entra una città di mare e un villaggio di confine, un amore d'azzardo e una volontà di imitazione.
Un uomo di molti mestieri è incaricato di un delicato restauro. La statua del crocifisso contiene segreti che si rivelano solo al tatto. Bisogna risalire a diverse nudità per eseguire. C'entra una città di mare e un villaggio di confine, un amore d'azzardo e una volontà di imitazione.
Milano, 1736, monastero di Santa Radegonda. Una giovane contessa in clausura per imposizione della famiglia ha una sola ragione di vita: la passione per la musica e la sua voce di contralto, scura e potente. Oltre la grata, nel corso delle messe cantate, un diplomatico inglese in missione presso l'arciduca d'Austria nota la sua voce e non la dimentica. Nasce così, da una suggestione del canto e da immagini rubate, l'amore proibito fra la novizia Paola Pietra e sir John Breval, a cui farà seguito la fuga dal convento sino a Venezia e da lì il viaggio della ragazza per nave in un mare pieno di insidie... Un attualissimo personaggio femminile che rivendica la propria libertà di vivere e di amare.
È una vita come tante, quella del palermitano Giovanni Ribaudo: un lavoro dignitoso, una moglie, Vera, e un figlio, Salvatore, che frequenta l'ultimo anno delle superiori. Un ragazzo simile a molti altri, con un po' di sogni per la testa e qualche piccolo segreto. Ma una notte la paura che è di ogni genitore diventa realtà: una telefonata sveglia di soprassalto i Ribaudo, una sconosciuta cerca Salvatore con voce agitata. Salvatore però non è rientrato. La mattina, dopo angosciose ricerche, Giovanni scopre che suo figlio è stato arrestato: un reato grave, un'accusa incomprensibile. E per quest'uomo, che ha sempre creduto a parole come onestà, giustizia, serietà, e ha cercato di viverle, inizia un incubo, nel quale precipita tutta la sua famiglia. Schiacciato negli affetti, assurdamente e crudelmente privato di un figlio, si trova a dover combattere una battaglia personale contro un muro di indifferenza, di arroganza, di corruzione: una macchina capace di stritolare chiunque, che lo porterà lontano, molto lontano dalla persona che era... Una storia di sopraffazione e una requisitoria morale che investe un mondo intero.