
Estate 2006. L'Italia sta vincendo il Campionato del Mondo di calcio. Luca e Benedetta sono in viaggio di nozze in Sicilia, dalle parti di Marsala. E lei, trentenne milanese in carriera, vuole un figlio a tutti i costi. Sulle spiagge assolate che guardano le Egadi, però, Luca incontra la tedesca Katja: il suo primo amore adolescenziale, in vacanza con la figlia Andrea, diciassettenne tutta piercing e windsurf. E con loro il vecchio generale Rallo, superiore del padre di Luca, morto da tempo in circostanze misteriose. Nella calda estate siciliana, il presente incalza attraverso le pretese di Benedetta e i titoli dei giornali. Ma Luca è costretto a fare anche i conti con il passato, senza contare che c'è pure da progettare il futuro, quel figlio che si ostina a restare solo un desiderio. Un ritratto esilarante e impietoso dell'Italia di questi anni, spassoso e feroce, provocatorio e toccante.
Alessio Slaviero è un uomo molto temuto nel suo quartiere, quel triangolo di strade strette che si estende a Milano tra viale Monza, via Padova e la ferrovia; il ventre oscuro della città, dove il territorio si conquista e si difende con la forza, tutti i giorni. Alessio Slaviero è un uomo assediato da mille ombre e da mille fantasmi. Il suo unico amico è Manuel, un travestito brasiliano bello come un adolescente cattivo, che abita nell'appartamento di fianco. Ma Alessio Slaviero è anche un uomo, forse l'ultimo, capace di intuire nella miseria del quotidiano la grandezza di un passato rimosso, e di aggrapparsi a una visione: una donna incantevole che ogni sera si affaccia, sul balcone di fronte al suo, per dare l'acqua alle piante. Se non una promessa di felicità, almeno la conferma che un senso può ancora esserci. Ma il caldo infernale dell'estate del 2003 avvolge e appanna la metropoli in una morsa che vanifica la speranza, istiga alla violenza e prelude a un ultimo scontro frontale. Ci saranno ferite e ritorsioni, passioni irrefrenabili, esaltazione e vergogna, finché arriverà il momento di prendere decisioni irreversibili. Alessandro Bertante restituisce una dimensione epica a un tempo, il nostro, che sembra avere smarrito la memoria. E ci regala un romanzo scorretto, di straordinaria potenza visionaria, che fa esplodere i contrasti e in cui ogni cosa, perfino la più semplice, vibra di un antico mistero.
Una giovane restauratrice, sposata e madre di un bambino, s'innamora di un giornalista e per lui lascia il matrimonio, il figlio, gli affetti domestici. Sullo sfondo della contestazione del Sessantotto, la donna viene attirata dal gruppo di amici del suo nuovo compagno che la accoglie, la vuole, e poi la rigetta. Come ha scritto Garboli, "Rosetta Loy è il solo scrittore italiano che abbia cercato di leggere la nostra storia con continuità, andando a stanare sotto la crosta di un decennio tragicamente euforico, gli anni Cinquanta, il seme di tutto ciò che è avvenuto dopo".
Una città si può raccontare in mille modi. Se poi è l'unica città che vanta il solo monumento equestre eretto a un cavallo e non a un cavaliere ti viene da scrivere, raccontandoti con ironia, che "siamo l'unica città secoli avanti nella lotta per la parità dei diritti tra umani ed equini". Con la penna che scorre agilmente sul foglio, Marocco descrive una generazione che vive la periferia di una città levantina come Bari, anche quando di questa città abita i quartieri "bene" e frequenta i posti alla moda. 6 racconti che tracciano e segnano, nei destini dei protagonisti, i linguaggi, i sogni, le solitudini e le acrobazie di una generazione immersa in una metropoli che è periferia perchè città del sud, che non sa essa stessa se dirsi antica o moderna... e che festeggia il suo santo patrono con le stesso ardore con cui ricorda l'estate in cui il Bari comprò João Paulo, mentre strizza l'occhio ad Antonio Cassano.
In una nuova edizione speciale, tornano le prime due indagini del commissario Marco Luciani: "Domenica nera" e "Il vicolo delle cause perse". "Domenica nera": Sul prato dello stadio di Genova i giocatori si guardano perplessi. Sulle gradinate il pubblico rumoreggia. Il secondo tempo della partita che può decidere le sorti del campionato dovrebbe essere già iniziato, ma l'arbitro Ferretti non arriva. Verrà ritrovato impiccato nel suo spogliatoio: è una bomba, per l'ambiente del calcio italiano. Tutti sussurrano la parola che non si può dire ad alta voce: corruzione. Ma il commissario Luciani non ci sta a fare il gioco di chi vorrebbe insabbiare la vicenda. Andrà fino in fondo, a costo di farsi nemici molto potenti. "Il vicolo delle cause perse": La segretaria di un broker viene trovata agonizzante in ufficio, un lunedì mattina presto: per lei non c'è più nulla da fare. Nessun testimone, nessun movente, l'arma del delitto sparita. Il commissario Luciani ha appena dato le dimissioni, dopo la fine dell'inchiesta sul mondo del calcio, quindi il caso di omicidio tocca al suo vice, Giampieri. Le indagini però si complicano, il numero di morti aumenta e gli eventi precipitano: perché tutte le tessere dell'oscuro mosaico vadano al loro posto sarà necessario l'intervento di Luciani, e forse anche l'aiuto di san Giuda, patrono delle cause disperate e dei desideri segreti.
Una madre e una figlia affrontano insieme l'ultimo viaggio verso un paese ignoto: il paese della malattia e della morte. Quando l'anziana ma vitale madre si ammala, la figlia si trova davanti a una realtà sconosciuta che si rivela sempre più difficile: la solitudine, la sofferenza e lo smarrimento della malata ma anche l'inospitalità della medicina, le contraddizioni dei medici e la loro incapacità di considerare una persona ferita nel corpo e vicina alla morte un essere umano a tutti gli effetti, un soggetto e non un oggetto.
Nel 1967 Manganelli dirige la serie italiana di una collana Einaudi. A preoccuparlo è la veste grafica, che con il suo opaco grigio rende i volumetti simili ad "antichi, nobili epitaffi": "E si veda il bell'egualitarismo del procedimento, che pareggia miopi, presbiti, ipermetropi, daltonici ed astigmatici in una comune, edificante inettitudine a leggervi alcunché" commenta. Basterà questo passaggio di una comunicazione "di servizio" per far capire che tipo di consulente editoriale sia stato Manganelli: eccentrico e brillante, sempre pronto a sfoderare uno humour di volta in volta giocoso, paradossale, corrosivo. Ma non ci si inganni: Manganelli è stato un editor (e traduttore) tutt'altro che sedizioso: disciplinatissimo, piuttosto, duttile e minuzioso. Un editor capace di progettare collane e costruire libri, suggerire titoli, periziare traduzioni con estroso rigore: "... qualche volta la traduttrice tende a dar più colore di quanto non competa a questa gelida carne..." scrive di una Ivy Compton-Burnett che gli era stata sottoposta. Ma capace soprattutto di stendere pareri di lettura e risvolti dove astratto furore dello stile, schietta idiosincrasia e verve beffarda celano una micidiale precisione di giudizio: "La sua pagina sa di virtuosa varichina, i suoi periodi vanno in giro con le calze ciondoloni..." (qui la vittima è Doris Lessing). Una precisione, tuttavia, che nel rifiuto sempre si premura di spogliarsi di ogni drasticità: "Il mio parere è negativo, ma senza ira".
Nel corso di questo nuovo caso - la più marina delle indagini di Montalbano l'ha definita Camilleri - che si svolge tutto nel porto di Vigàta, tra yacht e cruiser, il lettore resterà colpito dal cambiamento che si è verificato nel commissario, come se Camilleri avesse voluto scavare più intensamente dentro i sentimenti del suo beniamino. Una mattina viene trovato nel porto di Vigàta un canotto, all'interno il cadavere sfigurato di un uomo. L'ha riportato a riva un'imbarcazione di lusso, 26 metri, abitata da una disinvolta cinquantenne e da un equipaggio con qualche ombra. Proprietaria e marinai devono trattenersi a Vigàta fino alla fine dell'inchiesta sul morto (ammazzato col veleno stabilisce l'autopsia), ma intanto è proprio su di loro che Montalbano vuole indagare.
2010. Ivo Barrocciai, industriale fallito, scopre di avere un cancro. Caterina è una ragazzina esaurita perché il suo fidanzato ha pubblicato su Internet un video che li ritraeva in intimità. I due partono insieme perché Ivo vuole recuperare il suo sperma, congelato nel corso dei tentativi di avere un figlio con la ex moglie. Vorrebbe ingravidare Caterina e in cambio le darebbe il ricavato della vendita all'asta di una testina di bascon salvata dal fallimento. I due procedono come in un sogno in cui passato e presente si mischiano, raccontando il declino italiano e l'età dell'oro, un passato che non può più tornare. Un passato individuale, ma anche collettivo che assomma tutte le speranze degli italiani traditi dalla crescita industriale.
Niccolò, tredici anni, con i suoi attacchi di "nientite" e "fancazzismo", e le emozioni sequestrate dalla Playstation e dal computer, e una madre molesta che "strippa","sclera" e che "si evolve come i guerrieri giapponesi", e un padre fantasma senza parole e senza sguardo, e i genitori che litigano sempre, e poi "s'impallano" come un pc. E, ancora, la scuola con il narcotraffico e la fumeria, e i professori che guardano ipnotizzati le finestre, le canne, l'amore segreto di Camilla, piccola emo che si graffia le braccia e mena le mani quando occorre, di cui lui non si accorge, distolto dai suoi sogni: avere Giulia che la da per soldi nei bagni della scuola, entrare con prestazioni da bullo nel branco dei vincenti.. Caterina, primipara attempata, che convive col silenzio e con un figlio improvvisamente alieno, strafottente, ostile, di cui non sa più nulla; e intanto, è strattonata tra il lavoro e la famiglia, fa i conti con il tempo che corre troppo il fretta, tagliandole la strada. Tra indagine e romanzo, un nuovo viaggio di Marida Lombardo Pijola nel mondo dei ragazzi per documentare una deriva che si allarga inarrestabilmente e raccontare ciò che trasforma le famiglie in "non-luoghi nei quali si convive senza condividere".
Si conoscono durante un'estate a Mosca. Lui ha appena finito la maturità, è gravemente anoressico, lei lavora come architetto, è radiosa e piena di vita. Nasce dolcemente, quasi in sordina, un amore potentissimo, che i due ancora non comprendono. Grazie a lei lui guarisce. Ma la loro storia si consuma rapidamente, minata dalle insicurezze giovanili e dalla distanza. Lui torna in Italia, Tanja rimane in Russia, si dimenticano. Quarant'anni dopo, lui è uno psicoanalista affermato. Ma pur essendo circondato dall'amore delle due figlie e della compagna, sente che gli manca qualcosa. Capisce che quel senso di vuoto è collegato a Tanja, il suo primo grande amore, perciò si mette sulle sue tracce nella speranza di rivederla. Purtroppo scopre che Tanja è morta molti anni prima. Incapace di rassegnarsi all'idea di averla perduta per sempre, cerca in tutti i modi di entrare in contatto con lei. Fino a riuscirci, scoprendo dimensioni straordinarie.
Colpevole o vittima? Una controversa, indimenticabile figura di donna nell’atteso romanzo di uno dei maggiori scrittori italiani.
Un uomo e una donna si amano: oggi. Sono clandestini, ma presto sentono che la loro non è più una relazione fondata solo sull’attrazione fi sica e sulla passione. Giovanni vorrebbe Eva tutta per sé. Eva capisce di non poter più mentire al marito Fabrizio. E prende una decisione coraggiosa: lo lascia. Fabrizio, però, non si arrende. E, come accade allorché l’amore precipita nella prigione del puro possesso, la vicenda si fa aspra. Eva, quindi, dapprima resiste, smaschera l’egoismo del marito che la perseguita, e vive mesi di una smemorata, possibile felicità. Poi, di fronte a un imperativo più grande, cede: Fabrizio, infatti, si è ammalato e lei decide di tornare sui suoi passi. Tuttavia, questo sacrifi cio, che rende così umana la sua fi gura e al quale stavolta è Giovanni a non rassegnarsi, sarà inutile. Perché il destino è imprevedibile, sconvolge ogni piano. Eppure, quando tutti i protagonisti sembrano sul punto di perdere, o di perdersi, le loro vite sapranno ricomporsi in un disegno imprevedibile di redenzione.
GIORGIO MONTEFOSCHI (1946) è autore di quindici romanzi. Tra i suoi libri ricordiamo: La casa del padre (1994, Premio Strega), Il segreto dell’estrema felicità (2001), La sposa (2003), L’idea di perderti (2006) e Le due ragazze con gli occhi verdi (2010).