
"Joyce è il caso limite di tutto il Novecento letterario, un caso abnorme, forse il più anomalo. L'immane apparato che gli hanno stretto intorno farebbe passar la voglia di affrontarlo, a tutto scapito dell'opera però, della sua vitalità inesausta. Dotato di un orecchio unico, assoluto, di un senso del linguaggio come nessun altro mai, nella sua cecità vedeva la "meccanica" più che il contenuto del linguaggio e ciò gli permise di convogliarvi tutto. Joyce è lo scrittore che fa qualcosa che nessun altro scrittore sa fare o sa fare così bene con le parole e quel qualcosa è il testo stesso in tutta la sua grazia, la sua gloria. Per il lettore questo libro rappresenta l'opportunità di un guado meno arduo, superabile con pochi, brevi, allegri e accorti balzi, tra i due pinnacoli dell'opera joyciana, 'Ulisse' e 'Finnegans Wake. Finn's Hotel' è ancora il primo e già il secondo. E sempre Joyce: il sommo artefice che scrive il Libro, l'opera d'arte totale, la Grande Opera alchemica, passata beninteso al setaccio dell'ottica sprezzante modernista. Da qui, da queste pagine succose, nucleari, è possibile partire per arrivare a intravedere l'onniespansiva ragnatela d'echi da lui messa in onda e che si carica di altre sfumature nel nuovo millennio." (Ottavio Fatica)
La vigilia di Natale, un caso fortuito fa incrociare i destini di Ellen, quarantenne irlandese, ma americana d'adozione, a Dublino per cercare la madre naturale, e di Martin, ex poliziotto, un matrimonio fallito e un figlio ucciso da un pirata della strada. Ma un altro caso fortuito lega i loro destini: la madre naturale di Ellen vive nella stessa località dove è sepolto il figlio di Martin. Ai due protagonisti, divenuti prima amici e poi amanti, non resta che prendere insieme la strada che li porterà alla metà comune: la penisola di Inishowen. Una strada che cambierà profondamente le loro vite.
Dublino, Natale 1994. I destini di Ellen e Martin si incrociano per caso: la donna si sente male per strada e l'uomo, ispettore di polizia, le presta soccorso. Ellen e Martin sono entrambi segnati da tragedie personali e familiari. Lei ha lasciato marito e figli in America per cercare le proprie radici. Lui, ex poliziotto di Dublino, ha visto il proprio matrimonio andare in fumo dopo la tragica morte di un figlio. Ma il caso lega ancor più profondamente i loro destini, e li lega ad un luogo: la penisola di Inishowen. Lì vive la vera madre di Ellen, ed è sempre lì che è sepolto il figlio di Martin. Inizia così un viaggio alla ricerca di un senso d'identità perduto o mai avuto, un viaggio per ritovare affetti sepolti.
Corre l'anno 885 e la Terra degli Angli è un regno in pace, ma diviso. I danesi hanno esteso i propri domini nei territori a nord, i sassoni hanno rafforzato il loro potere a sud. Un corso d'acqua separa i due mondi: il Temes, l'odierno Tamigi. Ma quando un'ondata vichinga assedia l'antica città di Londra, insediandosi all'interno delle sue mura, il già delicato equilibrio sembra vacillare. I nuovi arrivati spadroneggiano nelle campagne, razziano i tranquilli villaggi del Wessex, riducono in schiavitù donne e bambini. E i numerosi fortilizi, spuntati come funghi, non bastano a fermarli. Lord Uhtred, signore di Bebban-burg, impavido guerriero sassone cresciuto tra i danesi, ha combattuto duramente per il suo re. Ma la vita agiata e il rispetto acquisiti non lo soddisfano, e l'inettitudine dell'erede al trono mette a dura prova il suo animo avventuroso che vorrebbe tornare a brandire la spada, a battere i gelidi mari del nord, a conquistare quelle terre che gli spettano di diritto. Quando il pio Alfredo chiede il suo aiuto per frenare l'orda nemica, Uhtred non sa che fare. Deve scegliere fra il giuramento che lo lega al re e il pericoloso mulinello di alleanze che mutano e di poteri che passano di mano. Ma ha tra le mani le sorti di un regno, un'isola sferzata dal vento dove la pace duratura è ancora un miraggio: deve prestare fede alla sua promessa o seguire la via tracciata dalla spada? Saprà rendersi onore e tornare a combattere, in nome della futura Inghilterra?
Camminare sul filo del rasoio è difficile e, in effetti, tutt'altro che facile si presenta l'impresa di Larry, un giovane americano traumatizzato dagli orrori della Grande Guerra che si decide a percorrere - molto in anticipo sui suoi coetanei di qualche decennio dopo - la via dell'India, e dell'Illuminazione. E lo fa senza rinunciare a una fitta schermaglia amorosa con l'incantevole Isabel, a un duello col feroce zio di lei, e al cimento più arduo di tutti: la mera sopravvivenza nella spietata comunità di espatriati che fra le due guerre abitava la Riviera francese.
Camminare sul filo del rasoio è difficile e, in effetti, tutt'altro che facile si presenta l'impresa di Larry, un giovane americano traumatizzato dagli orrori della Grande Guerra che si decide a percorrere - molto in anticipo sui suoi coetanei di qualche decennio dopo - la via dell'India, e dell'Illuminazione. E lo fa senza rinunciare a una fitta schermaglia amorosa con l'incantevole Isabel, a un duello col feroce zio di lei, e al cimento più arduo di tutti: la mera sopravvivenza nella spietata comunità di espatriati che fra le due guerre abitava la Riviera francese.
Augusto è malato e il nascente Impero, dai palazzi di Roma alle più lontane province, è scosso da una guerra occulta per la successione. Il quadro politico è indecifrabile, lo scontro sotterraneo ma spietato e coinvolge tutti i gruppi di potere, fino agli amici più intimi e alla famiglia dell'Imperatore. In questi giorni di grande incertezza, Curzio Rufo, centurione caduto in disgrazia a causa della sua vita dissoluta, viene inviato sulle coste africane per liberare la figlia di un funzionario sequestrata dai pirati. Ma il rapimento è solo la tessera di un più grande complotto ordito dai nemici di Augusto, e la riuscita della missione di Curzio sembra dipendere da un'altra donna: Selene, figlia di Antonio e Cleopatra e ora sposa del Re di Mauretania. In questo classico del genere, finalmente tradotto in italiano, l'autore di Aquila nella neve descrive con precisione il clima politico della Roma imperiale, costruendovi attorno un implacabile ingranaggio spionistico.
Londra, fine anni '70. Chris, un quarantenne infelicemente sposato, abborda una ragazza per strada, credendola una prostituta. Lei, una serba di nome Roza, è divertita dall'equivoco e accetta un passaggio, chiarendo subito il malinteso. Chris, dal canto suo, è ammaliato dalla singolare bellezza e dalla sensualità della ragazza, che accomiatandosi lo invita a tornare a farle visita. Un incontro dopo l'altro, Roza si dimostra molto interessata a parlare, a raccontare tutto di sé e del proprio passato: il rapporto con l'amatissimo padre, un partigiano della resistenza antifascista iugoslava sotto il comando di Tito, l'avventuroso arrivo in Inghilterra, i suoi tanti amori, i lavori che è stata costretta a fare per sopravvivere e i drammi vissuti. Ha così inizio un'amicizia molto particolare, un sottile gioco di seduzione fatto di sguardi e parole, di lunghi racconti e immaginazione. Dopo "Il mandolino del capitano Corelli", Louis de Bernières tratteggia un'indimenticabile figura femminile sullo sfondo della recente storia europea. E costruisce un romanzo che, sino al finale del tutto inaspettato, è un'appassionata quanto sofferta riflessione sul tema eterno del discorso amoroso.
Nella Londra del Diciassettesimo secolo, Coriander Hobie ha ragione di credere nella felicità. La sua infanzia trascorre radiosa, protetta dal padre Thomas, un mercante di seta, e dalla madre Eleanor, donna sapiente e gentile, profondamente esperta di erbe medicamentose. Niente sembra poter turbare quella pace; ma all'improvviso, quasi inspiegabilmente, Eleanor Hobie muore, e oltre al terribile dolore di quella perdita Coriander si trova a dover affrontare un'amara realtà: la monarchia inglese è caduta, i repubblicani di Cromwell hanno preso il potere, suo padre è considerato un traditore e rischia la condanna a morte. In un estremo, disperato tentativo di salvarsi e passare inosservato al nuovo regime, Thomas si risposa. Ma con la nuova moglie in casa Hobie arriva anche il flagello del sospetto, del fanatismo, della ferocia; e più pericoloso di tutti arriva il predicatore Arise Pell, violento e privo di scrupoli. Costretto alla fuga, Thomas abbandona Coriander nelle mani, dei due criminali: in una notte d'incubo, Coriander viene picchiata, trascinata in una stanza e chiusa a chiave in un baule. Ma invece di morire, una nuova vita le si apre davanti: una vita in un luogo dove il tempo non ha significato dove i mortali non possono arrivare e dove viene incaricata di una missione che cambierà per sempre il suo futuro. Età di lettura: da 10 anni.