
Il libro presenta una metodologia di didattica speciale, cioè più efficace e più umana, alcuni metodi specifici di lavoro e varie "buone prassi" realizzate. L'insegnante avrà così a disposizione una cornice culturale generale, modelli operativi ed esempi selezionati con cura dalle ultime annate della rivista "Difficoltà di apprendimento". Gli esempi e le buone prassi sono state scelte con i criteri della novità, dell'efficacia nel raggiungere gli obiettivi e delia replicabilità in contesti diversi.
Il volume affronta la didattica del museo, delle mostre temporanee, dell'arte contemporanea nel suo stretto legame con la didattica del patrimonio, con la scuola e gli insegnanti, nel riconoscimento di standard qualitativi e percorsi formativi per progetti ed educatori museali.
Il gioco è un'occasione di apprendimento complessa e coinvolgente, che possiede tutte le caratteristiche necessarie a rendere l'apprendimento efficace e duraturo. Esso coinvolge abilità fondamentali per lo sviluppo del bambino, come quelle sociali (collaborazione, rispetto delle regole), cognitive (pianificazione, strategia), motorie (coordinazione, senso dello spazio), emotive (competizione, paura).
Questo libro si rivolge agli insegnanti curricolari, di sostegno e assistenti alla comunicazione che lavorano con apprendenti sordi. Ogni capitolo del volume è costituito da una prima parte teorica in cui viene approfondita la tematica presa in esame, seguita poi da una parte operativa in cui vengono offerti al lettore strumenti pratici per lavorare in classe. Vengono proposte indicazioni per scrivere la programmazione e il PEI, attività guidate per stimolare e migliorare la produzione scritta, itinerari metodologici per costruire unità didattiche tradizionali o multimediali utilizzando Power Point, la LIM, i social network, le piattaforme e-learning, esemplificazioni pratiche per ideare prove di verifica, suggerimenti su come valutare uno studente sordo. Il libro nasce dal felice incontro tra docenti di lunga esperienza e giovani ricercatori che, seguendo il modello dell'embodied cognition, dello storytelling e applicando strategie di facilitazione sul testo (sperimentate nel progetto Firb "Visel" - visel.cnr.it), hanno fatto propria la sfida di migliorare attraverso le nuove tecnologie la competenza linguistica e l'accesso al libro di testo da parte degli alunni sordi. È dedicato a tutti coloro che cercano suggerimenti, strategie didattiche ed esempi concreti per fare scuola in modo da incidere sulle conoscenze linguistiche e scolastiche dei loro alunni sordi.
Questo volume sviluppa l'idea che l'obiettivo di costruire una società inclusiva non possa non partire dalla costruzione di una scuola inclusiva i cui principi ispiratori, radicati nella lotta alla discriminazione, alla disuguaglianza e all'esclusione dall'istruzione, sono tesi alla rimozione delle barriere che ostacolano l'apprendimento e la partecipazione di tutti gli alunni alla vita scolastica.
Un manuale, pensato per gli studenti dei corsi di laurea in Scienze della formazione primaria, con spunti di approfondimento, casi reali e argomenti presentati in modo stimolante e motivante. Il testo si focalizza sull'approfondimento dei diversi modelli e approcci relativi alla didattica, problematizzando le idee di insegnamento e apprendimento che sono a essi legati. Questa edizione presenta inoltre due capitoli sui metodi e sull'analisi della conversazione.
La Didattica Digitale Integrata non è la risposta a un'emergenza, ma la naturale evoluzione della scuola del XXI secolo, in cui ambiente fisico e ambiente digitale sono pensati come complementari e sinergici. In questo libro abbiamo provato a raccontare, attraverso esempi concreti e con il supporto delle evidenze di ricerca, come si può utilizzare in modo intelligente e creativo l'ambiente digitale per la didattica, valorizzandone al massimo le potenzialità, in modo da aggiungere valore all'esperienza di apprendimento. Nella consapevolezza che non è la tecnologia a migliorare la scuola, ma la visione dei docenti e la loro expertise, l'uso del digitale che vi suggeriamo è fondato su metodologie didattiche che promuovono apprendimento attivo di competenze, favoriscono la motivazione degli studenti e contribuiscono allo sviluppo di atteggiamenti positivi verso l'apprendimento. La nostra guida illustra l'uso di numerosi strumenti sempre pensandoli funzionali a una scuola che si propone di educare alla comprensione profonda, all'esercizio del pensiero critico, alla cittadinanza attiva e interpreta la valutazione come pratica al servizio dell'apprendimento. È un testo che nasce dall'esperienza e all'esperienza vuole tornare, fornendo spunti e lanciando proposte di immediata e facile applicazione nel lavoro quotidiano.
"Nato per muoversi": l'uomo possiede una struttura corporea e una mente concepite per muoversi e interagire con l'ambiente. Fin dalla nascita e per tutto l'arco di vita le funzioni motorie ci permettono di entrare in relazione, comunicare, traslocare, coordinare i movimenti grosso-motori e quelli di coordinazione fine (come la scrittura, il linguaggio verbale e le abilità manuali) grazie a un processo di apprendimento che caratterizza tutta l'età evolutiva. Tali acquisizioni si strutturano in modo spontaneo e imitativo ma possono essere indotte e facilitate da un intervento educativo che sappia valorizzarle, farle piacere ma soprattutto orientarle alla formazione globale e al benessere della persona. Il testo risponde alle quattro domande più ricorrenti nell'ambito delle attività motorie per l'età evolutiva: perché sia necessario proporle; chi ne deve beneficiare in modo adattato alle caratteristiche (fisiche, socio-cognitive ed emotivo-affettive) individuali e tipiche dei periodi evolutivi; come insegnarle attraverso un'analisi dei principali metodi, stili e strategie di insegnamento; infine dove proporle con riferimento esplicito ai contesti scolastico ed extra-scolastico. La trattazione si addice a coloro che scelgono di diventare insegnanti efficaci nell'ambito delle attività psico-motorie e motorio-sportive: studenti e laureati in Scienze motorie o in Scienze della formazione primaria, ma anche maestri, docenti o istruttori.
I discorsi degli storici sono discorsi scientifici come lo sono quelli della fisica e della biologia? E se non lo sono, in che cosa e perché ne differiscono? Quali son i limiti della verifica nelle scienze storiche? Che cos'è, poi, un fatto storico? L'autore si propone di rispondere a questi e altri interrogativi, trasformandoli in altrettante "regole di controllo" del discorso degli storici.
La scuola può essere il centro di una grande rete di contatti, ponte con il territorio e palestra di sguardo solidale. Si impara davvero quando apprendimento e servizio degli altri si incontrano, non quando il sapere diventa autoreferenziale o, peggio, si isola dal contesto e non incontra chi vive ai margini. Il service learning è una proposta pedagogica che permette di inserire nella prassi ordinaria l'attenzione al servizio progettandolo, monitorandolo e valutando le competenze apprese. Sì, perché servire insegna, anzi insegna più del lavoro in aula. Invitare a sperimentare gli apprendimenti in contesti reali, creando le condizioni per vere «prove esperte», è una grande opportunità educativa e culturale, oltre che di solidarietà. Già ampiamente diffuso nel mondo, da qualche anno il service learning - grazie al lavoro dei docenti e dei formatori della scuola di Alta Formazione Educare all'Incontro e alla Solidarietà (EIS) della LUMSA, che hanno collaborato anche a questo testo - sta trovando un suo spazio anche in Italia. Le scuole salesiane delle Figlie di Maria Ausiliatrice hanno individuato in questa proposta dei chiari punti di contatto con il loro stile educativo, il sistema preventivo di don Bosco: un modo per coniugare la loro tradizione pedagogica con uno strumento che permette di portare nella didattica ordinaria - dalla progettazione alla valutazione - alcune accortezze tipiche del loro carisma. Nasce così questo volume, che nelle prime due parti mette a confronto la pedagogia salesiana nella sua essenza con la proposta del service learning. La terza parte, infine, presenta alcuni progetti realizzati in scuole FMA di ogni ordine e grado, per diffondere e proseguire questo interessante connubio.
Ha ancora senso, nella scuola dei nativi digitali, la lettura delle opere della tradizione letteraria? Le tecnologie possono aiutare l'insegnamento della letteratura? E, soprattutto, che cosa significa insegnare letteratura nell'era digitale? Quali sono le pratiche didattiche più adeguate per sviluppare le competenze digitali e la capacità critica delle nuove generazioni? Il libro - coniugando didattica della letteratura, informatica umanistica, ciberpsicologia e tecnologia dell'educazione - esplora le possibilità di rinnovamento del ruolo del docente di lingua e letteratura italiana e, più in generale, della funzione della letteratura all'interno dei sistemi educativi, fornendo strumenti, idee e materiali per una didattica con e senza le nuove tecnologie.

