
Che cos'è l'apprendimento e come si manifesta? Che funzioni vi svolgono le istituzioni educative? In che modo è possibile educare al comprendere? Si sono fatti progressi nello studio dello sviluppo cognitivo, ma le nuove conoscenze generalmente non vengono applicate al campo dell'educazione. Si sa che la mente del bambino non è una "tabula rasa" e possiede una galassia di piccole e grandi teorie, infantili ma funzionali, persistenti e spesso sbagliate; ma la pedagogia tradizionale tende per lo più a trascurarle. L'istruzione formale non riesce a diventare risposta a un bisogno in continuità con gli apprendimenti sensomotori dell'infanzia. Gardner suggerisce alcune soluzioni pratiche alla riforma della scuola e indica nuove vie di ricerca.
Che cos'è l'apprendimento e come si manifesta? Quali sono le funzioni svolte dalle istituzioni scolastiche nell'educare al comprendere? Si sono fatti progressi nello studio dello sviluppo cognitivo, ma ancora oggi queste conoscenze generalmente non vengono applicate al campo dell'educazione. La scuola basata su una didattica che mira essenzialmente al superamento di certe prove si appiattisce sul "compromesso delle risposte corrette" e rinuncia all'obiettivo ambizioso e globale, per l'individuo e la collettività, del vero comprendere. Gli stereotipi e le concezioni della mente non scolarizzata sopravvivono al tempo, ma le metodologie di studio attuali non consentono che siano riplasmati o sradicati dagli insegnanti: nascono da qui le gravi lacune di comprensione tanto diffuse tra gli studenti di oggi, che impediscono una reale padronanza delle materie studiate. L'autentica persona "istruita" dovrebbe poter indagare autonomamente i campi del sapere, usare in contesti nuovi le informazioni acquisite e continuare ad apprendere per tutta la vita. Situazione che oggi si verifica solo in una minima parte degli studenti, anche universitari. Gardner approfondisce i diversi aspetti dell'apprendimento e suggerisce alcune soluzioni pratiche per migliorare i metodi di istruzione, indicando nuove promettenti vie di ricerca.
II libro propone uno spaccato sul panorama dell'editoria digitale, illustrando i presupposti che ne favoriscono la diffusione e analizzando nel dettaglio linguaggi, formati, dispositivi e concrete esperienze editoriali, con un occhio di riguardo ai problemi pratici legati alla produzione dei libri digitali e ad alcune criticità come quelle poste - per esempio - dal copyright. Queste le domande intorno a cui si sviluppa il discorso: cos'è l'editoria digitale? Su quali prodotti si concentra? Come vengono distribuiti? In quali formati? Come cambia il flusso di lavoro sul contenuto? Al centro una riflessione sull'alternativa tra libri stampati e libri elettronici, e un'analisi sulle possibilità offerte da nuove tecnologie per la presentazione dei contenuti. Senza dimenticare che attraverso il Web e i motori di ricerca "trovare e leggere" è diventato più semplice e veloce. Un libro per riconsiderare il processo che porta un contenuto al lettore. In pratica per imparare a fare "editoria digitale".
In occasione del decennale della scomparsa di Edda Ducci si riportano, in questo volumetto, alcune pagine dell'amico e collega, Francesco Mattei, e di uno dei suoi ultimi allievi, Cosimo Costa. Sono pagine da cui trarre l'azione viva dell'autrice, capace di lasciare sane impronte nell'animo di chi personalmente la conobbe e di chi tuttora la legge. Amante appassionata della conquista umana del vero, lontana dall'enfasi che la recente ricerca pedagogica ha evidenziato, Ducci è qui ricordata attraverso le annotazioni e le sottolineature delle dispense usate a Bari nel corso delle sue prime letture ebneriane e alcune delle sue principali "categorie paidetiche". Intenta a riflettere sulla parola per farla divenire Logos, Edda Ducci giunge a una concezione pedagogica dove l'uomo diviene umano grazie ad una paideia di natura dialogica che scava nell'in sé e si dà all'altro come necessarietà. Un ricordo affettuoso, dunque, e un invito alla lettura di pagine non ancora stinte dal tempo.
Questo libro intende fornire una introduzione ai principi dell'economia, le idee fondamentali che sottendono l'intero edificio teorico della disciplina, e a come questi principi possono essere applicati nel mondo reale per orientare le scelte individuali, le decisioni delle imprese e le politiche pubbliche. Il volume, dedicato a corsi universitari di livello introduttivo, si concentra sui concetti più importanti della microeconomia e della macroeconomia, illustrandoli in modo chiaro e minuzioso e mostrandone la rilevanza pratica con una intelligente scelta di esempi applicativi riferiti ai contesti più diversi. Una particolare attenzione è riservata alla crisi economica globale iniziata nel 2008, che viene analizzata nella sua complessità con molteplici strumenti teorici. L'edizione italiana comprende ampi riferimenti al processo di integrazione europea e alla realtà istituzionale che ne è conseguita.
La sesta edizione di Economia pur collocandosi in continuità con le precedenti presenta diverse novità rilevanti. Il manuale continua ad essere pensato per insegnamenti tenuti in tutti i corsi di laurea e particolarmente in percorsi di studio in cui l’economia politica e la politica economica hanno un ruolo formativo-culturale generale in collegamento con altre materie delle scienze storiche, giuridiche, politico-sociali e statistiche.
«L'Economia Pubblica, termine ormai interscambiabile con quello classico di Scienza delle Finanze, è la disciplina che studia il funzionamento del settore pubblico. La principale forma di organizzazione istituzionale del settore pubblico è stata finora rappresentata dallo Stato nazionale, o moderno. Oggi osserviamo una struttura assai più articolata del settore pubblico con la comparsa sulla scena delle organizzazioni sovranazionali, o ad ambizione mondiale come le Nazioni Uniti e/o su scala regionale, come l'Unione Europea. Lo Stato nazionale si è recentemente alleggerito di alcune sue funzioni trasferendole ai cosiddetti governi subnazionali, rappresentati nel nostro Paese dalle Regioni e dagli Enti locali. Chi voglia analizzare questa struttura complessa e diversa ha bisogno di alcuni strumenti analitici nuovi adattabili a tutti i livelli di governo. Ho scritto quest'agile manuale per metterli a disposizione degli studenti e del pubblico interessato a comprendere il funzionamento del settore pubblico nelle società moderne. Ritornando alle caratteristiche emergenti del settore pubblico, la maggior parte delle organizzazioni sovranazionali svolgono politiche e forniscono beni e servizi pubblici non molto dissimili, per caratteristiche economiche e strutturali, da quelli forniti dallo Stato. Quello che differisce è la dimensione delle politiche e dei servizi il cui ambito oltrepassa gli Stati e si estende all'intero pianeta. Inoltre, per capirne il funzionamento occorre non puntare sulla coazione, ma piuttosto sulla persuasione, la ricerca del consenso e sugli incentivi a collaborare. Probabilmente, il potere di coazione dello Stato moderno è stato esagerato, cosa che ha condotto a sottostimare l'importanza del raggiungimento del consenso nel funzionamento dei sistemi politici. Ha indotto anche a considerare in modo troppo gerarchico le relazioni fra il governo nazionale, o centrale, e i governi subnazionali. Queste relazioni si sono modificate nel tempo sostituendo ín misura crescente i rapporti gerarchici con quelli di tipo contrattuale...» (Dall'Introduzione)
Come qualsiasi altra disciplina scientifica, l'economia politica non matura lungo un tragitto lineare ma si caratterizza per il succedersi, affiancarsi, scontrarsi e intersecarsi di diversi filoni. Questi costituiscono altrettante articolazioni del discorso teorico che gli uomini hanno elaborato interrogandosi sulla natura, sulla struttura e sul funzionamento del fenomeno economico. Il volume ricostruisce la storia del pensiero economico mettendo in relazione le teorie economiche con il particolare contesto storico, economico e sociale che le ha prodotte. Uno strumento utile per cogliere nella loro globalità e complessità gli sviluppi della scienza economica e, al tempo stesso, per avvicinarsi a quei contributi scientifici che, pur nel mutare delle condizioni storiche, continuano a costituire i fondamenti della disciplina.
Anche se nell'ultimo ventennio l'attenzione nei confronti del fenomeno è nettamente cresciuta, il Terzo settore rappresenta ancora una sfida aperta per la teoria economica. I modelli interpretativi basati sul paradigma mainstream, che dipingono gli individui come agenti guidati da motivazioni egoistiche, fanno infatti fatica a render conto dell'esistenza e della vitalità di organizzazioni che non possono far leva, per mobilitare le risorse, né su strumenti coercitivi, né sulla lusinga del guadagno personale. Eppure il Terzo settore esiste e prospera a dispetto della sostanziale incomprensione della letteratura economica. Questo volume si propone di avvicinare i lettori alla conoscenza del Terzo settore attraverso un percorso articolato tra teoria economica, storia politica ed evoluzione istituzionale: vengono introdotte le nozioni base di microeconomia necessarie ad interpretare il funzionamento delle organizzazioni di Terzo settore; se ne ricostruisce il ruolo giocato nella complessa transizione dal modello di Welfare State ai modelli di Welfare Mix e Welfare Community; infine si delinea sinteticamente il quadro normativo che sta emergendo nel nostro Paese all'esito della ambiziosa operazione di riordino del settore avviata con la legge delega n. 106/2016.
La fine della Seconda guerra mondiale ha segnato l'inizio di una fase di straordinaria accelerazione dello sviluppo economico, di mutamenti profondi nella demografia e nella società, di riassetto degli equilibri politici ed economici mondiali. Il libro si propone di descrivere questo periodo nel suo complesso, individuandone e spiegandone le caratteristiche portanti. Per la sua semplicità di esposizione, si rivolge a un lettore privo di preparazione economica specifica.