
L'origine, lo sviluppo e la funzione della fiaba studiato dal grande narratore che ha portato a termine la prima grande raccolta organica del patrimonio favolistico italiano.
Queste conferenze, scritte dal ventisettenne Nietzsche nel 1872, quando era ancora professore a Basilea, contengono alcune delle affermazioni più radicali e rivoluzionarie contro il sistema della cultura moderna che mai siano state enunciate. Nel suo tentativo di «indovinare l’avvenire» fondandosi, «come un augure, sulle viscere del passato», Nietzsche è riuscito qui a individuare il nesso fra l’educazione scolastica, anche nelle sue zone più apparentemente disinteressate, e l’utilizzazione della forza-lavoro intellettuale da parte della società e ai fini della società stessa, che sono poi quelli di «allevarsi quanto prima è possibile utili impiegati, e assicurarsi della loro incondizionata arrendevolezza». Di fronte a tale brutale intervento, ogni cultura che non voglia identificarsi con l’ordine costituito dovrà agire contro di esso. Dietro la spinta verso una diffusione sempre maggiore della cultura, in cui riconosceva uno dei «dogmi preferiti dall’economia politica di questa nostra epoca», Nietzsche vide dunque un proposito di oppressione e di sfruttamento, insomma l’ombra stessa dell’«economia politica» nel suo senso più generale. Apparirà perciò giustificato leggere questo testo anche come una preveggente analisi dell’industria culturale – e lo storicismo, qui attaccato frontalmente come il maligno incanto che riesce a «paralizzare» ogni impulso a mettere la cultura in immediato contatto con «l’ambiguità dell’esistenza», si rivelerà essere appunto l’agente di un enorme e nefasto processo sociale tuttora in corso.
Fra i pochi studiosi contemporanei che abbiano scritto sull’innamoramento e sull’amore (come sottolinea Alberoni nella sua prefazione), Ortega affronta, in questi saggi brillanti, ricchi di pathos e di cultura, il problema centrale di ogni rapporto amoroso: quale parte dobbiamo attribuire nelle scelte affettive alle nostre proiezioni e ai nostri desideri, e quale alle qualità intrinseche dell’essere amato?
Saggi sulla gioia della liberta e sul piacere del gioco.
II 27 aprile 1994 si tennero in Sudafrica le prime elezioni democratiche con suffragio esteso a tutte le razze, in cui venne eletto presidente il capo dell'Anc Nelson Mandela. Protagonista di uno dei più importanti processi di transizione democratica, da allora il Sudafrica non ha fatto che accrescere il proprio ruolo internazionale, partecipando a operazioni di mediazione e di peace-keeping sul continente africano, divenendo membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (ottobre 2006-fine 2008), e portavoce dei Paesi del Sud del mondo alle riunioni dei G8. Ma l'interesse per la realtà sudafricana riposa nella sua storia di paese colonizzato, nei decenni di lotta contro l'apartheid che tante coscienze occidentali ha mobilitato, nell'eccezionalità della transizione alla democrazia. Il volume illustra il quadro politico-costituzionale, il panorama socio-economico, i risultati ottenuti, le zone di ombra e le sfide di un paese multi-religioso, multi-linguistico, multi-nazionale.
Concepito come un companion di media studies, il volume "accompagna" in un campo di studi multiforme e che nel tempo si è fortemente specializzato e diversificato. Scritti da accademici e accademiche di varie sedi italiane e straniere, i capitoli approfondiscono una serie di prospettive disciplinari e di parole chiave che sono oggi al centro degli studi sui media, con lo scopo di fornire un quadro, necessariamente parziale ma il più possibile rappresentativo, dei temi fondamentali della materia. Pensato in primo luogo come uno strumento didattico per chi studia i media e la comunicazione o per chi vuole capire come integrare la prospettiva mediale nei suoi studi, il testo rappresenta anche uno strumento d'informazione e riflessione per chiunque intenda conoscere meglio la complessa realtà dei media. Il volume è a cura di Gabriele Balbi, Francesca Comunello, Francesca Pasquali e Michele Sorice.
Il libro introduce agli studi sociali sulla scienza e la tecnologia (STS), un ambito di ricerca divenuto ormai di riferimento per analizzare e comprendere i complessi rapporti tra innovazione tecno-scientifica e contesto sociale, politico e culturale. Frutto del lavoro collettivo dei principali studiosi italiani del settore, il volume è strutturato in tre parti, che ricostruiscono le origini e i principali approcci degli STS, presentano i concetti e le questioni di base e offrono un ampio spettro di temi e settori in cui scienza e tecnologia sono oggi particolarmente rilevanti per la comprensione dei fenomeni sociali: dalla sostenibilità ambientale alla salute, dalle tematiche riguardanti il genere e il corpo al ruolo delle reti e degli algoritmi, dalle trasformazioni nel mondo del lavoro a quelle dei processi educativi.
Dal Maestro dell'Osservanza, attivo nella Siena del '400, ai caravaggeschi Orazio Borgianni e Carlo Saraceni; da Guercino a Mario Ceroli, dalla critica di Libero de Libero al cosiddetto 'Ciborio di Sisto IV"; da Rutilio Manetti alle questioni lessicali delle 'Vite" del Baglione; dall'analisi delle strutture linguistiche e retoriche sottese al metodo compositivo di Giorgio de Chirico al riesame della 'disputa critica del Barocco"; dalla ricognizione del pensiero di Lionello Venturi sul ritratto antico all'indagine sul processo d'informatizzazione di Iconclass; dalla cultura domenicana di Caterina da Siena, a quella francescana e al suo profondo amore per la Creatura; dalla contemplatività di san Girolamo al carisma profetico di Giobbe; dalla revisione ideologica imposta alla figura di san Carlo Borromeo alla mariologia di sant'Ambrogio; dall'iconografia alla filologia, dalla ricerca archivistica all'iconologia. I saggi di questa raccolta, scritti fra il 1997 e il 2006, sono collegati dall'idea della profonda continuità della Tradizione, che vige anche al di là delle fratture e delle discontinuità, e che ancora in questi tempi, nascostamente, mantiene viva la nostra identità.
Lo "Strumento di valutazione per la propensione alla schizofrenia", versione per adulti (SPS-A), valuta un'ampia gamma di lievi disturbi autopercepiti, indicati in origine con il nome di sintomi di base. È stato concepito allo scopo di supportare la diagnosi precoce del primo episodio psicotico, ma, in realtà, rappresenta un valido contributo anche per indagini cliniche e di ricerca lungo le varie fasi della malattia. Lo SPS-A permette un'indagine approfondita di quei disturbi e deficit subclinici che spesso precedono l'episodio psicotico franco e permangono durante le fasi di remissione. Perciò, il libro è rivolto prevalentemente a psichiatri e psicologi interessati alla clinica e alla ricerca scientifica sulle psicosi, ma può risultare interessante anche per altri professionisti del settore, studenti, pazienti e familiari coinvolti nell'assistenza di persone affette da psicosi. I pazienti stessi, inoltre, possono trovare nello SPS-A un valido aiuto per comprendere meglio la loro esperienza soggettiva, spesso tanto difficile da esprimere.

