
Il volume, in questa nuova edizione riveduta, aggiornata e aumentata, tratta tutti gli aspetti che è necessario conoscere per affrontare il problema della sordità in ambito familiare o professionale e si propone quale valido aiuto agli udenti per avvicinarsi senza filtri e preconcetti al mondo dei sordi. L'opera offre una chiave di lettura continuativa senza segmentare i singoli momenti della sordità, partendo da una visione globale del bambino nelle sue diverse fasi evolutive sino all'adulto. Viene consigliato un modello di educazione bilingue: si ritiene importante che il bambino sordo sia precocemente esposto sia alla lingua dei segni sia all'italiano parlato. Si analizza inoltre l'inserimento nella società e nel mondo del lavoro e l'attuale situazione legislativa in materia.Il volume è arricchito da un approfondimento e da un'ampia bibliografia per ogni capitolo.
Siamo sempre più vulnerabili perché soggetti a una doppia fonte di incertezza: l'incertezza che ci viene dalla precarietà del mercato e l'incertezza che ci viene dalla politica per la sicurezza. In un saggio breve, una riflessione inedita e chiarificatrice sul rapporto tra individuo e potere. A essere in gioco è infatti la libertà perché il potere risiede oggi tanto nella possibilità di decidere la flessibilità altrui, quanto nella possibilità di decidere i modi con cui rendere sicuri gli individui. Questo doppio registro del potere attiva due logiche contraddittorie che mettono a repentaglio sia la globalizzazione che la democrazia. Paolo Ceri è professore ordinario di Sociologia all'Università di Firenze.
Questo studio è la prosecuzione di un altro lavoro sulle società aperte relativo al periodo antico e medioevale, già pubblicato in questa collana. Partendo da quell'itinerario si analizza il difficile rapporto, spesso conflittuale e drammatico, tra i teorici delle società aperte e coloro che hanno inseguito utopie e chimere di vario genere. Il filo conduttore tra i due saggi passa attraverso le istituzioni politiche della repubblica romana e del parlamentarismo inglese, pilastri delle società anticamente libere, sebbene imperfette e per questo sempre soggette al miglioramento. Certo non è un caso che a questi due modelli si rifanno tutti quei grandi pensatori, come Vico, Montesquieu, Hume ed altri, che costituiscono i punti di partenza del moderno liberalismo.Il testo, analizzando il non facile cammino dell'affermazione dei diritti, ripercorre il pensiero politico moderno e l'approccio a quello contemporaneo cercando di criticare non pochi luoghi comuni e mettendo in evidenza come, anche nei secoli più recenti e per mezzo di pensatori ritenuti per tanto tempo tra i più illuminati, si è operata la negazione completa della società aperta. Tutto ciò è avvenuto non solo in modo esplicito, tramite quelli che vengono definiti i nemici della libertà, ma anche in modo più o meno larvato tramite pensatori utopisti di vario genere. Non meno pericolosa è l'analisi di quelli che vengono definiti i paradossi della modernità che, dietro apparenti idee innovatrici, hanno poi esaltato metodi e principi che con la libertà e la sua storia non avevano niente a che fare.Queste pagine, oltre al profilo storico del problema, intendono mettere in guardia ciascuno di noi sulla delicatezza degli equilibri delle società aperte che, al pari della libertà, vanno difesi con la massima lucidità e determinazione.
Un'analisi storica alla ricerca delle basi di una societa' democratica e liberale.
A livello internazionale, l'atteggiamento è unanime: non possono lavorare i soggetti che non abbiano ancora raggiunto almeno i 14 anni, come stabilito dalla Convenzione ILO n.138. Non esiste però un accordo per quanto riguarda il lavoro degli adolescenti. Nei paesi ad economia avanzata prevale un approccio di tipo abolizionista, secondo cui gli unici lavori ammessi per un adolescente dovrebbero essere quelli leggeri, non retribuiti, come la partecipazione nelle faccende domestiche o nelle attività economiche della famiglia; viceversa, il lavoro svolto nel mercato del lavoro è considerato un'attività da limitare o addirittura da bandire. Tuttavia un approccio drasticamente abolizionista rischierebbe di eliminare la possibilità per un adolescente di svolgere un'attività formativa, di vivere un'occasione di socializzazione economica, di acquisire maggiore autonomia. Viceversa, l'adozione di un approccio possibilista dovrebbe prevedere le condizioni e i criteri per definire con una chiarezza la soglia di accettabilità dei lavori consentiti per legge ad un adolescente. Questo testo intende offrire un contributo in questa direzione, presentando appunto un gruppo di ricerche sulla socializzazione al lavoro e degli adolescenti.
L'Europa ha perso slancio e vigore. E si è allontanata la prospettiva di una federazione europea. Le rigide politiche di austerità ma anche le resistenze opposte alle riforme strutturali hanno diviso l'Unione tra un'area forte nordica e mitteleuropea a trazione tedesca e un'area debole meridionale e mediterranea. Le conseguenze della crisi esplosa nel 2008 hanno aggravato questa spaccatura, accresciuto i pericoli di stagnazione economica, generato vaste sacche di povertà e di emarginazione sociale, accentuato le nevrosi dell'opinione pubblica, alimentando un'ondata di sfiducia e di scetticismo. Per sopravvivere e tornare padrona del proprio destino, l'Europa deve riacquisire la sua ragion d'essere originaria con una strategia incentrata sugli obiettivi dell'integrazione politica, della crescita e della competitività. Di questo compito dovrebbe farsi carico, per prima, la Germania, che ha conquistato negli ultimi anni un ruolo economico preminente senza però assumersi funzioni e responsabilità di leadership politica per costruire, insieme agli altri partner, un'Europa più equilibrata e solidale. Valerio Castronovo ha analizzato le vicende dell'Europa, a partire dalla caduta del Muro di Berlino: l'allargamento a Est e le sue complesse modalità, la nascita dell'euro e i problemi dell'unione monetaria, i controversi rapporti fra i paesi membri, il naufragio del progetto costituzionale, le relazioni ambivalenti con gli Stati Uniti...
Che cos'è la sindrome di Down, perché può nascere un bambino con la trisomia 21, e come aiutarlo a crescere fino a farne una persona autonoma e integrata nel mondo della scuola e del lavoro? Il volume, dedicato a genitori, insegnanti, operatori, ripercorre la storia di vita delle persone con sindrome Down e della loro famiglia: il momento difficile della nascita, in cui ai genitori viene comunicato che il proprio figlio è nato con una disabilità, la necessità dei continui controlli medici dall'infanzia all'adolescenza, il lungo percorso educativo attraverso le terapie di riabilitazione, infine il distacco dalla famiglia e la conquista dell'indipendenza, di un posto di lavoro, ma anche di una propria vita affettiva fatta di relazioni di amicizia e di amore.
In nome di una sterile ‘neutralità’, la nostra società ha abdicato al suo ruolo di formatrice delle nuove generazioni. Nel rapporto del Comitato per il Progetto Culturale CEI, il tema centrale dell’educazione.
Stiamo vivendo una vera ‘emergenza educativa’.
Mentre per le società del passato l’educazione era un compito largamente condiviso, per la nostra sta diventando soprattutto una sfida. Se fino a ieri sembrava quasi scontato che la generazione adulta dovesse farsi carico dell’educazione della nuova, ormai questo automatismo si sta dissolvendo.
Il rapporto curato dalla CEI vuole sollecitare una riflessione sullo stato dell’educazione e, più in generale, sulla realtà esistenziale e socioculturale dell’uomo d’oggi, alla luce dell’antropologia e dell’esperienza cristiane.
L’obiettivo è quello di promuovere una consapevolezza che possa dar luogo, nel nostro Paese, a una sorta di alleanza per l’educazione; un’alleanza che sia in grado di coinvolgere – con un raggio d’azione che vada ben oltre l’ambito del cosiddetto mondo cattolico – tutti i soggetti interessati al problema, dalla famiglia alla scuola, al mondo del lavoro, a quello dei media.
Attraverso l’individuazione di alcuni temi particolarmente sensibili allo stato di attuale ‘emergenza’ – dallo sviluppo affettivo e sessuale della persona al suo rapporto con le nuove forme di socialità, anche elettroniche, dall’educazione nell’ambito dello sport, della moda e dello spettacolo al vissuto scolastico delle giovani generazioni – il volume offre un quadro complessivo dei problemi più urgenti, e, anche sulla base di dati empirici, prospetta una serie di soluzioni operative.
Il Progetto Culturale promosso dalla Chiesa italiana viene costituito nel 1997 all’interno della Segreteria Generale della Conferenza Episcopale Italiana, su iniziativa del cardinale Camillo Ruini, come centro di raccordo tra le diocesi, i centri culturali cattolici, le associazioni e i movimenti, gli ordini religiosi, le Facoltà teologiche, le riviste e gli intellettuali di matrice cattolica.
Il Servizio collabora con gli Uffici della CEI per sviluppare l’aspetto culturale dell’evangelizzazione nei diversi settori della vita della Chiesa; svolge un’azione di monitoraggio, di osservatorio e di documentazione sulle iniziative volte a coniugare fede e cultura; organizza incontri di studio a carattere nazionale su temi di rilievo per il progetto culturale; coordina il Centro Universitario Cattolico.
Il fenomeno migratorio, sempre più intenso e articolato, viene qui affrontato dal sociologo Vincenzo Cesareo con un sguardo ampio e attento alla sua dimensione di sfida che coinvolge differenti attori (il migrante, il Paese di origine e il Paese di arrivo) e diversi ambiti (politico, sociale, economico e culturale). Una ricostruzione storica delle migrazioni, che dà conto delle loro cause e segue le tracce dei percorsi di inserimento dei migranti nelle società di arrivo, fornisce le basi per uno studio insieme preciso e coinvolgente delle migrazioni nel nostro Paese, che oggi si trova a essere, allo stesso tempo, luogo di partenza, di arrivo e di transito. E la presenza sempre più stabile di stranieri in Italia viene monitorata attingendo a dati significativi come l'aumento della scolarizzazione e dei ricongiungimenti familiari. Il caso italiano non rimane però isolato. L'autore lo inserisce in una prospettiva di più ampio respiro, affrontando con lucidità alcune questioni ancora aperte, come la globalizzazione e il transnazionalismo e le difficoltà di convivenza tra gruppi diversi. Oggi più che mai diventa urgente provare a rispondere a un quesito fondamentale: quale sarà l'impatto della mobilità umana sulle società del futuro? I flussi migratori saranno una risorsa o un problema?
Come porre limiti e regole senza inasprire i conflitti ma rafforzando il legame con il bambino e favorendo il suo sviluppo mentale. Daniel Siegel e Tina Payne Bryson, autori di "12 strategie rivoluzionarie per favorire lo sviluppo mentale del bambino", si occupano ora, con la stessa competenza e lo stesso approccio innovativo, della sfida più importante per chi cresce un figlio: la disciplina. Il testo chiarisce il rapporto tra lo sviluppo cerebrale del bambino e il modo dei genitori di reagire ai suoi cattivi comportamenti, offrendo un valido piano d'azione per affrontare, senza violenza ma con comprensione, tensioni e crisi di collera. Partendo dal reale significato del termine "disciplina" (istruire e insegnare, non rimproverare), gli autori mostrano come entrare in sintonia con il bambino e incanalare le sue emozioni per trasformare una crisi di rabbia o di pianto in un'opportunità di crescita. Così si potrà spezzare il circolo vizioso di capricci del bambino e punizioni del genitore, sostituendolo con strategie più efficaci e adeguate a ogni fase dello sviluppo. Grazie alle spiegazioni semplici e chiare, ai consigli pratici, ai fumetti e ai disegni accattivanti che chiariscono con immediatezza le indicazioni degli autori, questo libro costituisce una grande risorsa per ogni famiglia.
Le grandi trasformazioni sociali, economiche, tecnologiche, culturali che in un breve arco temporale hanno modificato la nostra società obbligano i sistemi formativi a ripensare il loro compito. Gli orientamenti internazionali in materia di istruzione segnalano la necessità di cambiare il paradigma della didattica: insegnare ad apprendere è diventato il nuovo valore guida. Questo pone gli insegnanti di fronte ad alcune grandi sfide. La sfida della competenza, che richiede di adottare setting didattici basati sulla ricerca, sulla soluzione dei problemi, sulla didattica laboratoriale e progettuale; la sfida della realtà, che sollecita la promozione di un apprendimento non solo accademico, ma anche capace di misurarsi con la vita reale, incentivando competenze trasversali e trasferibili; la sfida della cooperazione, che passa attraverso il riconoscimento della dimensione non individualistica ma collaborativa dell'apprendimento; la sfida dell'inclusione, che chiede di integrare i valori dell'accoglienza con quelli della competenza, la valorizzazione della diversità con la lotta alla diseguaglianza.
Il presente volume è incentrato sul lavoro integrato in favore delle persone migranti che, non di rado, aggiungono alle loro vulnerabilità anche lo status di "povere". In Italia, la questione della povertà solo recentemente è entrata nell’alveo dei servizi che prevedono la presa in carico complessa, coinvolgendo nel processo di aiuto le Istituzioni e gli Stakeholder territoriali. Obiettivo dei curatori è allora quello di fornire una panoramica ricca di spunti di riflessione e approfondimenti teorico-pratici su temi antropologici, psicologici, sociali ed economici nella consapevolezza della complessità dell’argomento e della necessità di (ri)pensare al tema della migrazione e delle nuove e vecchie povertà da più punti di vista, adottando un atteggiamento epistemiologico pluralista e pragmatico. Sono così affrontate, grazie anche al competente contributo di professionisti dei settori cardine dell’opera, tematiche di evidente grande attualità, tali da configurare questo libro come una lettura irrinunciabile per quanti, a vario titolo, operano o intendano operare nelle aree di integrazione sociosanitarie con moderni strumenti di coprogrammazione e coprogettazione.

