
"Il 'Quaderno' Finanza ad impatto sociale soddisfa una duplice esigenza. Quella di offrire una sorta di explicatio terminorum a beneficio di tutti coloro per i quali il linguaggio della moderna finanza appare (ancora) un linguaggio esoterico. Lodevole è perciò lo sforzo profuso da Claudia Gonnella e Silvia Cerlenco per cercare di chiarire il significato e l'uso dei tanti termini del nuovo vocabolario finanziario. Inoltre, questo testo è di grande aiuto per comprendere la portata e il significato della valutazione d'impatto sociale (VIS) come elemento che caratterizza l'agire dei soggetti del Terzo settore. È questa un'esigenza molto avvertita dopo che con la L. 106 del 2016 il Parlamento ha approvato la delega al Governo per la prima riforma organica del Terzo settore. In questa legge viene introdotto per la prima volta l'obbligo, per gli enti del Terzo settore, di dare conto dell'impatto sociale delle attività da essi realizzate. Preziosa è, pertanto, l'iniziativa che la Fondazione Tertio Millennio ha voluto porre in essere, pubblicando questo piccolo ma denso manuale". Dalla Prefazione di Stefano Zamagni.
Un testo singolare tra il saggio e il pamphlet di grande interesse e attualità per il fatto che l'autore affronta temi che riguardano tutti noi molto da vicino come l'economia, sempre più disastrata, ed un sistema politico più che mai vacillante, con le difficoltà, piuttosto marcate, della famiglia media italiana; il rapporto difficoltoso con le banche; l'allettante ma non sempre redditizio investimento in Borsa.
Questo testo nasce dalle parole di Papa Francesco e dalla sua denuncia: "La solidarietà diventa uno stile di costruzione della storia" (EG 188)Il volume, snello e senza pretesa di esaustività, vuole dare qualche suggestione alla nostra società attraverso un triplice sguardo: quello di un teologo (Walter Magnoni), di un filosofo (Silvano Petrosino) e di un economista (Luigi Campiglio). Magnoni si lascia pro-vocare dalla parabola di Gesù del Buon Samaritano, che si trova a essere solidale senza averlo programmato; Petrosino riflette sul termine "solidarietà" tentando di smascherarne alcune tentazioni in atto, come quella che la considera un "lubrificatore sociale"; Campiglio, infine, analizza concetti quali "solidarietà naturale" e "solidarietà della ragione" sottolineando l'importanza della solidarietà tra generazioni ed eredità. Il cardinale Angelo Scola firma la prefazione del testo e riconosce come la solidarietà possa essere uno stile virtuoso per "includere socialmente i poveri".
Il commercio equo e solidale sta attraversando un vero e proprio boom. Negli ultimi tre anni, con l'avvento della grande distribuzione, sono aumentati in modo vertiginoso i fatturati, la gamma dei prodotti e i soggetti coinvolti. Il commercio equo e solidale affronta una crisi di crescita ed è dunque a un punto di svolta. Superata la fase pionieristica e consolidate le strutture di base, si aprono i problemi di governo della crescita. Si tratta di accettare altre sfide, con il rischio di perdere parte della spinta ideale, ma anche di formare un'inedita classe imprenditoriale e nuove professionalità; significa, infine, allargare la scelta ai prodotti di massa e coinvolgere nuove aree geografiche.
Con "Il banchiere dei poveri" ha raccontato la storia straordinaria della fondazione della Grameen Bank e ha mostrato come il sistema del microcredito sia capace di sottrarre milioni di persone alla miseria e allo sfruttamento. Da allora ha esteso il raggio d'azione di Grameen dal campo strettamente finanziario a quelli dell'alimentazione, dell'educazione, dell'assistenza sanitaria, delle telecomunicazioni. Oggi il premio Nobel per la pace Muhammad Yunus è pronto per una nuova sfida: proporre quell'esperienza come un modello e un punto di riferimento per riuscire finalmente a estirpare la piaga della povertà mondiale. La sfida si può vincere, secondo Yunus, con lo sviluppo e la diffusione del "business sociale": un nuovo tipo di attività economica che ha di mira la realizzazione di obiettivi sociali anziché la massimizzazione del profitto. Una forma di iniziativa economica capace di attivare le dinamiche migliori del libero mercato, conciliandole però con l'aspirazione a un mondo più umano, più giusto, più pulito. Sembra un sogno a occhi aperti. Ma è un sogno che ha aiutato il Bangladesh quasi a dimezzare il suo tasso di povertà in poco più di trent'anni. E che comincia a coinvolgere multinazionali, fondazioni, banche, singoli imprenditori, organizzazioni no profit in ogni parte del mondo.
Oggi l'Italia è una grande economia industriale, integrata nell'area dell'euro. Questo libro offre un sintettico atlante ragionato delle condizioni economiche dell'Italia, aggiornato in questa nuova edizione al dopo-euro; racconta il cammino che ha portato il nostro paese dall'instabilità e dai conflitti degli ultimi anni '70 ai ritrovati equilibri macroeconomici della fine degli anni '90; elenca e discute infine quelli che appaiono oggi i migliori nodi irrisolti del nostro sviluppo.
L'espresione "Ricerca & Sviluppo", abbreviata R&S, è ormai entrata a far parte del lessico comune per indicare l'insieme di tutte quelle attività teoriche e sperimentali volte ad accrescere le conoscenze e a renderle utilizzabili per nuove applicazioni. Questo libro definisce la R&S con rigore, fornisce dati sulle risorse finanziarie e umane in essa investite non solo nei Paesi europei ma anche negli Stati Uniti e nelle grandi economie asiatiche.
Il volume, ideato in occasione del Giubileo delle donne e degli uomini che fanno impresa che si terrà a Roma nei giorni del 13 e 14 maggio 2016, raccoglie i discorsi di Papa Francesco indirizzati al mondo dell'impresa, dell'economia e del lavoro e si fonda sulla convinzione che anche l'imprenditore è un operatore di misericordia.
Una raccolta di contributi a firma di studiosi autorevoli e qualificati a commento del documento Oeconomicae et pecuniariae quaestiones. Considerazioni per un discernimento etico circa alcuni aspetti dell’attuale sistema economico-finanziario della Congregazione per la Dottrina della Fede e del Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale. Il documento, «frutto di una feconda collaborazione tra i due dicasteri, ha inteso rispondere ad una crescente e anche preoccupata esigenza di orientamento etico, in un campo, come quello economico-finanziario, che negli ultimi anni ha subito trasformazioni e sviluppi per certi aspetti drammatici, coinvolgendo ampie fasce della popolazione e non solo gli operatori del settore» (dalla Prefazione di Mons. Giacomo Morandi).
NOTIZIE SULL’AUTORE
Riccardo Bollati, nato nel 1962, è presbitero della Diocesi di Roma. Laureato in Giurisprudenza presso l’Università Lateranense, insegna Dottrina Sociale della Chiesa nella facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Roma. Dal 1995 è a servizio della Santa Sede presso la Congregazione della Dottrina della Fede. Nel 2015 diventa Segretario Aggiunto della Commissione Teologica Internazionale.
Collabora inoltre con diverse riviste di teologia.

