
Tratta la materia con completezza ed analiticità, senza perdere il carattere di sintesi.
Si qualifica quindi per la prosa autorevole e collaudatissima (essendo giunto alla 16^ edizione)
Per questo è diventato un classico della materia
Premessa.
I. FONTI . – 1. Il diritto processuale civile ed il processo giurisdizionale in materia civile . – 2. Le fonti costituzionali del diritto processuale civile. – 3. Le fonti comunitarie. – 4. Le fonti convenzionali e lo jus commune europeo. – 5. La legge ordinaria (il codice di procedura civile). Cenni ai criteri di interpretazione della legge processuale. – 6. Il decreto-legge in materia processuale civile. – 7. Il referendum abrogativo. – 8. La legge regionale. – 9. Il regolamento governativo. – 10. Consuetudini ed usi. – 11. Cenni al problema delle sentenze della Corte costituzionale.
II. VICENDE. – 1. L’interpretazione della legge processuale. Il ruolo della giurisprudenza civile. – 2. Mancanza nel codice di procedura civile di disposizioni specifiche sull’applicazione della legge processuale. – 3. Gli artt. 11 e 15 delle preleggi: loro significato in rapporto alla materia processuale. – 4. Il decreto-legge fonte del diritto processuale civile; differenza tra perdita di efficacia per decadenza del decreto-legge e successione temporale di leggi. – 5. Le decisioni della Corte costituzionale dichiarative dell’illegittimità di norme processuali. La decorrenza degli effetti.
Il volume raccoglie gli atti del Convegno internazionale su “International Religious Freedom and the Global Clash of Values”, co-organizzato dal Dipartimento di Giurisprudenza della LUMSA di Roma e dai Center for Law and Religion e Center for International and Comparative Law dell’Università di St. John’s, di New York, e svoltosi a Roma il 20 e 21 giugno 2014. Vi si sono discussi, da parte di accademici, di esperti e di personalità politiche, di diverso orientamento e cultura, aspetti giuridici e politici della libertà religiosa: la dimensione concettuale, la natura di diritto fondamentale inerente alla dignità dell’essere umano, il rapporto con le norme sui diritti umani, l’effettività, per citarne alcuni. In un momento storico nel quale la libertà religiosa è gravemente minacciata da quello che appare un conflitto globale dei valori, e nel quale guerre, atti di terrorismo e persecuzioni, che sono la negazione stessa della dignità umana, vengono compiuti in nome della religione, il convegno si prefiggeva di compiere un passo in avanti nella definizione “approfondita e grandemente precisa”, per stare all’auspicio espresso da Papa Francesco, dei presupposti giuridici e politici della libertà religiosa, necessari per assicurarne l’effettivo ed universale riconoscimento quale diritto fondamentale della persona umana, base essenziale di una convivenza giusta e pacifica, a livello nazionale e internazionale, che persegua il bene comune dell’umanità.
Per interpretare il mondo c'è bisogno di ethos, logos e pathos. Per cambiarlo dobbiamo riscoprire un quadro di principi per cui valga la pena impegnarsi a costruire un altro mondo possibile.
La lunga transizione istituzionale ha trovato nell’approvazione della nuova legge elettorale (n. 52/2015, il cosiddetto Italicum) un primo momento di consolidamento nella direzione di una democrazia immediata, cioè di un sistema politico istituzionale nel quale gli elettori possono esprimersi, di norma, sulla scelta del Governo. Nella stessa direzione va anche la riforma costituzionale che le Camere stanno per approvare e che sarà sottoposta a referendum nell’autunno 2016. Si tratta di una revisione che si ispira a proposte avanzate, ma in ultimo non fatte proprie, dall’Assemblea Costituente, a causa della Guerra Fredda. Con essa si dovrebbe poter completare il disegno di nuovo regionalismo attraverso la riforma del Senato e, nel contempo, eliminare quel doppio circuito fiduciario che è un unicum al mondo. Al di là di taluni aspetti opinabili, il progetto costituisce un’innovazione di grande portata: al punto che il 2016 potrebbe portare a soluzione gran parte dei problemi lasciati aperti nel 1946.
Per il successo della filosofia di Kant non meno importanti delle opere pubblicate furono le trascrizioni delle lezioni, che circolarono in tutta la Germania in innumerevoli copie. Esse costituiscono da circa trent'anni un oggetto centrale della Kantforschung. Di queste lezioni, una parte significativa è rappresentata dai corsi che Kant tenne regolarmente sul diritto naturale, dei quali ci è rimasta oggi una sola trascrizione manoscritta, relativa a quello tenuto nel semestre estivo del 1784. Si tratta però di un testo di grande importanza: Kant tenne infatti il corso mentre stava finendo di scrivere la Fondazione della metafisica dei costumi onde i due testi si illuminano a vicenda, aprendo scorci importanti per comprendere la filosofia morale kantiana in un suo snodo decisivo. Tale corrispondenza tra i due scritti non è certo casuale: Kant era infatti fermamente convinto che lo studio del diritto presupponesse una formazione filosofica e que le lezioni sul diritto naturale iniziano infatti con una presentazione della sua filosofia pratica in generale. Dal punto di vista della filosofia del diritto, un motivo centrale d'interesse di queste lezioni è che costituiscono la prima presentazione organica del pensiero giuridico di Kant, tredici anni prima della Metafisica dei costumi (1797). Esse consentono perciò di gettare uno sguardo nuovo sull'evoluzione di tale pensiero e inoltre sulla formazione della filosofia della storia e della politica di Kant.
L'opera è aggiornata a: D.lgs. 15 gennaio 2016, n. 8 (Disposizioni in materia di depenalizzazione, a norma dell'art. 2, co. 2, I. 28 aprile 2014, n.67); D.Lgs. 15 gennaio 2016, n. 7 (Disposizioni in materia di abrogazione di reati e introduzione di illeciti con sanzioni pecuniarie civili, a norma dell'art. 2, co. 3, I. 28 aprile 2014, n. 67); L. 28 dicembre 2015, n. 208 (c.d. Legge di stabilità per il 20 16); D.Lgs. 18 agosto 2015, n. 142 (Attuazione della direttiva 2013/33/UE recante norme relative all'accoglienza dei richiedenti protezione internazionale, nonché della direttiva 2013/32/UE, recante procedure comuni ai fini del riconoscimento e della revoca dello status di protezione internazionale).
L'indagine condotta in questo libro ha per oggetto quell'elemento della giuridicità che non può non apparire caratterizzante ed essenziale: l'obbligatorietà. La tesi qui svolta è che l'obbligatorietà delle norme derivi la loro giustificazione in termini di ragione e che tale giustificazione trovi il suo fondamento nell'ineliminabile struttura coesistenziale del vivere umano.
La solidarietà è una pretesa anacronistica, inconsapevole di una società divenuta liquida, perennemente segnata dal rischio, dilatata nel globale? I principi appartengono al tempo delle grandi "narrazioni" cancellate dalla post-modernità? La solidarietà è un principio nominato in molte costituzioni, invocato come regola nei rapporti sociali, è al centro di un nuovo concetto di cittadinanza intesa come uguaglianza dei diritti che accompagnano la persona ovunque sia. Appartiene a una logica inclusiva, paritaria, irriducibile al profitto e permette la costruzione di legami sociali nella dimensione propria dell'universalismo. Di legami, si può aggiungere, fraterni, poiché la solidarietà si congiunge con la fraternità. Nei tempi difficili è la forza delle cose a farne avvertire il bisogno ineliminabile. Solo la presenza effettiva dei segni della solidarietà consente di continuare a definire "democratico" un sistema politico. L'esperienza storica ci mostra che, se diventano difficili i tempi per la solidarietà, lo diventano pure per la democrazia.
Il panorama legislativo in materia di diritto scolastico risulta quanto mai composito e non sempre di immediata trasposizione nella pratica, anche a fronte degli innumerevoli provvedimenti normativi di continuo emendamento. Il riferimento ultimo e rappresentato dall'approvazione della L. 13 luglio 2015, n. 107, recante Riforma del sistema nazionale di istruzione e formazione, cd. Buona scuola, che, da un lato contiene interventi puntuali (alcuni immediatamente esecutivi, altri in attesa di decreto attuativo), dall'altro fornisce ampie deleghe al Governo per la revisione di importanti aspetti dello stesso apparato scolastico, individuandone obiettivi, criteri e finalità. Questa raccolta tende a riorganizzare con intento sistematico l'incessante produzione in materia, offrendo un contributo di comprensione alla normativa di riferimento principale - il Testo unico delle disposizioni legislative vigenti in materia di istruzione per le scuole di ogni ordine e grado -, attraverso il complemento della più importante produzione legislativa di settore e una selezione dei principali provvedimenti di normazione generale. Il dettagliato indice analitico, accompagnato da un indice sistematico e da un indice cronologico, rende il testo di facile consultazione e consente una rapida e ragionata ricerca del dato normativo.
La XIV Assemblea del Sinodo dei Vescovi ha rappresentato un significativo punto di svolta circa le problematiche relative alla famiglia. Per lungo tempo la normativa della Chiesa si è mostrata "silente" rispetto ad esse. Tuttavia ci avverte Salvatore Berlingò - occorre non scambiare il silenzio delle leggi con il silenzio del diritto, il cui sostrato essenziale, ma spesso occulto, tocca agli interpreti fare emergere. Ripercorrendo un itinerario di ricerca inteso a gettare luce sulla dimensione familiare o domestica ("economica") del diritto canonico, l'autore evidenzia, con gli scritti raccolti in questo volume, la graduale rivalutazione del mistero trinitario, che si presta a essere trascritto in termini giuridici, quale "famiglia di Dio" rispecchiata nel sacramentum magnum di ogni famiglia umana, a cominciare dalla famiglia "umana" per eccellenza che è la Chiesa. Siffatto itinerario di riscoperta del "diritto canonico silente" interseca le risultanze dell'Assemblea sinodale e l'indizione del Giubileo straordinario, che si propongono di rianimare nel cuore della Chiesa e di ogni uomo la dimensione di un Dio relazionale, fonte di carità e amore, senza di cui non vi è vera giustizia.
Il volume offre un quadro completo e aggiornato, ma allo stesso tempo sintetico, dei principi e delle norme fondamentali della contabilità di Stato e degli enti pubblici.
Esso è organizzato in cinque parti:
— Fonti e soggetti della contabilità di Stato e degli enti pubblici;
— Il bilancio dello Stato;
— Contabilità di Regioni, enti locali, Università, AUSL e Camere di commercio;
— Beni e contratti pubblici;
— Il sistema dei controlli e le responsabilità.
Nel revisionare il testo si è tenuto conto dei principali provvedimenti che hanno interessato la materia; tra questi evidenziamo:
— il D.Lgs. 160/2015, in tema di stima e monitoraggio dell’evasione fiscale e monitoraggio e riordino delle disposizioni in materia di erosione fiscale, il quale ha modificato la L. 196/2009 (Legge di contabilità e finanza pubblica);
— il D.Lgs. 126/2014, di modifica del D.Lgs. 118/2011, che ha definito le modalità di realizzazione del processo di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio degli enti locali e delle Regioni, indicando nel 2015 l’anno di definitiva entrata in vigore del nuovo regime.