
Gli argomenti trattati affrontano, senza presunzione di completezza, i temi del diritto amministrativo generale. Sono stati redatti da studiosi che hanno completato o hanno in corso di ultimazione ricerche monografiche su di essi. L'obiettivo perseguito è quello di estendere a platee più ampie studi che, per la loro marcata connotazione di ricerche, sembrano riservate ad ambiti sempre più ristretti. In altri termini, si è cercato di convertire saggi per la ricerca in strumenti per la didattica, al fine di rappresentare al vasto pubblico degli studenti la ricchezza del dibattito esistente su ogni tema e le diverse opzioni interpretative.
Benedetto XIV (sec.XVIII), incontrastato maestro per la Cause di Beatificazione e di Canonizzazione, nel presente volume viene studiato ed approfondito sulla perfezione cristiana e, in particolare, sulla possibilita di porre un atto eroico nell'eta giovanile, ai fini di un'eventuale canonizzazione.
Attraverso la consultazione di numerose sentenze rotali e l’approfondimento della dottrina canonica più recente, l’autore è riuscito a ricostruire fedelmente il rapporto dialettico tra giudice e perito. La ricerca è stata collocata nell’ottica dell’antropologia personalista tracciata dal recente Magistero Pontificio. L’applicazione pratica delle nozioni di antropologia cristiana sul tema del matrimonio, con il supporto delle scienze umane, unite alla riflessione giurisprudenziale, ha portato ad una comprensione più chiara del problema dei disturbi dell’orientamento sessuale.
Jan Słowiński
sacerdote dell’Arcidiocesi di Poznań (Polonia), compiuti gli studi istituzionali filosofico-teologici presso la Pontificia Università Lateranense, ha conseguito il Dottorato in Diritto Canonico presso la stessa Università. Attualmente è iscritto allo “Studio Rotale” ed è cappellano del Gran Magistero del Sovrano Militare Ordine di Malta.
Nella Chiesa le norme canoniche sono al servizio delle persone e contribuiscono non solo alla tutela della loro essenza e della loro libertà, ma anche degli enti che nascono dalle loro iniziative. Il Codice di diritto canonico del 1983, accogliendo in ciò l'ecclesiologia conciliare, rappresenta un passo in avanti in questo ambito. La formalizzazione delle norme riguardanti gli enti nella Chiesa, siano questi nati dai fedeli o dall'autorità ecclesiastica, e la nuova configurazione dello statuto giuridico dei chierici, dei laici e dei fedeli che seguono la vita consacrata, incidono sicuramente sulla tutela dell'essenza e della libertà degli enti e delle persone nella Chiesa. In questo libro non si è cercato semplicemente di presentare la normativa vigente ma di strutturarla sistematicamente, collocandola in un contesto che ne renda possibile una più approfondita comprensione. Perciò accanto a temi più tecnici come la capacità giuridica, la capacità di agire e le circostanze che incidono su di essa, si analizzano i principali statuti giuridici personali come espressione della diversità sacramentale e vocazionale nella Chiesa. In questo modo si è in grado di intendere meglio l'agire dei soggetti all'interno della missione della Chiesa.
La settima edizione del Piccolo codice cadeva nel 15º anniversariodella scomparsa di T. Martines e nel 150º dell'unità d'Italia. L'ottava si limita a registrare la riforma costituzionale sul pareggio di bilancio. Questo codice ospita una raccolta di testi normativi, di materiali giurisprudenziali e di altri documenti d'interesse costituzionale, destinata alle esigenze della didattica universitaria nel settore del diritto pubblico, ma che può soddisfare anche chi desideri informarsi sulle linee fondamentali dell'ordinamento vigente. Il criterio di scelta delle leggi e degli altri materiali che ne formano il tessuto consiste nella loro "contiguità" ai principi costituzionali, ossia nell'attitudine a precisarne o a svilupparne il senso. Ma questo volume si segnala soprattutto per la sua facilità di lettura, ottenuta per un verso attraverso l'attenta selezione di quanto inciascun documento risponda a un interesse sostanziale; per altro verso attraverso la distribuzione delle singole in calce alle disposizioni costituzionali di riferimento, così offrendone con immediatezza la portata normativa. Completano il codice un indice cronologico e un ampio indice analitico.
Nella discussione sulla riforma della Costituzione è divenuta cruciale la questione del potere giudiziario. Il disegno politico e giuridico in cui si colloca la Magistratura è stato delineato nella Costituzione grazie alle proposte di Calamandrei: una Magistratura che «costituisce un ordine autonomo» e «provvede da sé, e senza alcuna ingerenza del potere esecutivo, al proprio governo», vigilata e tutelata da un Consiglio superiore. Una indipendenza funzionale, una Magistratura unitaria, un giudice precostituito per legge. Inoltre una Corte costituzionale che sindaca la conformità delle leggi al testo costituzionale. Così il grande giurista scriveva nel suo progetto del 1946. In occasione delle celebrazioni per il sessantennio della scomparsa del Maestro ne discutono sulla base degli Atti dell'Assemblea costituente Paolo Grossi, Enzo Cheli e Guido Alpa.

