
Il volume raccoglie gli esiti di un'ampia ricerca, promossa dall'Ist. Di diritto canonico San Pio X e dal CESEN dell'Univ. Cattolica del Sacro Cuore, sul tema del patrimonio culturale di interesse religioso dopo l'Intesa sottoscritta il 26 gennaio 2005.
Le tendenze individualiste che caratterizzano ampi tratti delle società occidentali espongono queste ultime al rischio di cancrene sociali feraci di danni irreparabili dal punto di vista dei rapporti interpersonali. I legami sono una delle realtà più ferite. La domanda sulla riparazione è un'esigenza che ha ormai acquisito il carattere di urgenza. La riflessione che prende forma in questo testo si svolge in tre fasi principali. Nella prima e nella seconda viene affrontato il tema del conflitto da un punto di vista filosofico e sociologico, in modo da offrire una base di pensiero sufficiente a comprenderlo e situarlo. Nella terza fase viene invece affrontato il tema della riparazione facendo ricorso alla tradizione biblica, all'ermeneutica simbolica di Paul Ricoeur e all'approccio umanistico della Restorative justice.
L'interesse specifico dell'opera e la sua utilità radicano proprio nella pluralità tematica del libro - comunque riconducibile ai temi fondamentali della canonistica -, nonché nell'essenzialità e nel carattere sintetico del linguaggio utilizzato. Questo lavoro non è la presentazione discorsiva dei risultati di una ricerca monografica, bensì l'esposizione riassuntiva ed ordinata dei frutti di un'intera vita di appassionata dedizione alla scienza canonista, vita scandita da un'abbondante ed altamente apprezzata produzione scientifica costituita da monografie e da articoli apparsi nel corso degli anni sulle principali Riviste della nostra disciplina. Il diuturno e protratto lavoro che questo scritto presuppone dà ragione dei contenuti esposti nel presente volume a modo di conclusioni, in uno stile asseverativo e diretto legittimato da anni di ricerca e di stimolante confronto scientifico.
Questo libro, volutamente agile nell’impianto e nella lettura, inaugura la Collana dell’Università Cattolica del Sacro Cuore «Diritti della persona e Comunità internazionale» affrontando, nella prospettiva delle vittime, il tema delle gravi violazioni dei diritti umani compiute dalle giunte militari e non nei Paesi dell’America Latina (scomparse forzate, torture ed esecuzioni sommarie) e delle leggi di amnistia che hanno assicurato ai responsabili l’impunità, valutandone la legittimità internazionale soprattutto alla luce della giurisprudenza della Corte Interamericana dei Diritti dell’Uomo.
L’attenzione è rivolta anche alla giurisprudenza nazionale di alcuni Stati del continente latinoamericano che ha coraggiosamente tentato di superare il silenzio delle amnistie e di fare finalmente giustizia.
La tesi sostenuta è che tutti i crimini gravi, indipendentemente dalla loro qualificazione tecnico-giuridica, debbano poter essere perseguiti in sede giurisdizionale e che tutta la verità debba essere conosciuta. Per rispetto delle vittime. Per non dimenticare.
Michelangela Scalabrino, docente a contratto presso la Facoltà di Giurisprudenza dell’Università Cattolica di Milano, si occupa da anni dei problemi connessi con la tutela internazionale dei diritti umani, con particolare riferimento all’America Latina. Tra le sue opere più recenti: International Code on Religious Freedom (Leuwen 2003), The Latin American Response to Terrorism (in A. Bianchi, ed., Enforcing International Law Norms against Terrorism, Oxford 2004), I cammini silenziosi del diritto internazionale dei diritti dell’uomo. Vittime e risarcimento del danno nelle ultime pronunce della Corte Interamericana dei Diritti dell’Uomo (in Studies in Honour of Professor Antônio Augusto Cançado Trinidade, Porto Alegre 2005), Les travailleurs clandestins dans la jurisprudence de la Cour Interaméricaine des Droits de l’Homme (in V. Chetail, ed., Mondialisation, migration et droits de l’homme: le droit international en question, Bruxelles 2007).
INDICE DEL VOLUME:
Introduzione
I. Le leggi di amnistia del continente latinoamericano
II. Le leggi di auto-amnistia in Perù e Cile. I fatti e il precedente
III. Giudici e amnistie prima e dopo Barrios Altos. Salvador, Argentina e Messico
IV. Il Perù della post-transizione tra Barrios Altos e La Cantuta
V. La giurisprudenza della Corte Interamericana sull’auto-amnistia cilena
VI. La giurisprudenza della Corte Interamericana sull’auto-amnistia peruviana
Conclusioni
APPENDICE
1. Breve scheda informativa sulla tutela dell’individuo nel sistema interamericano di protezione dei diritti umani
2. Convenzione Americana sui Diritti dell’Uomo
3. Giurisprudenza della Corte Interamericana sulle amnistie e auto-amnistie (Estratti della sentenza di merito sul caso Barrios Altos. Estratti della sentenza d’interpretazione sul caso Barrios Altos. Estratti della sentenza Almonacid Arellano. Estratti della sentenza La Cantuta).
Casi giurisprudenziali citati.
Bibliografia
Il volume desidera offrire una rilettura, scientificamente critica, di alcuni punti della plurisecolare storia giuridica dell’Impero Romano d’Oriente, ponendo in evidenza come il diritto sia un aspetto, oggi come ieri, della declinazione della geopolitica, proponendo così un nuovo orizzonte di ricerca in un quadro di interdisciplinearietà avanzata. Per Gabor Hamza, autore della prefazione, l’A. sembra aver voluto evidenziare che: “L’Impero Romano d’Oriente è stato quindi espressione di una geopolitica del diritto pensata per rendere più efficiente una gerarchica architettura di relazioni che fu la base operativa del suo proficuo fare e pensare geopolitico”.
Danilo Ceccarelli Morolli è professore ordinario nella Facoltà di Diritto Canonico Orientale del Pontificio Istituto Orientale e docente (associato) nell’Università telematica Guglielmo Marconi. È Membro Corrispondente del Pontificio Comitato di Scienze Storiche. Inoltre è membro del Comitato Scientifico: della Rivista Marittima e della Rassegna dell’Arma dei Carabinieri. È Ufficiale superiore della Marina Militare Italiana (Riserva Selezionata) ed ha frequentato lo IASD presso il CASD (XIV Sessione Speciale).
La prospettiva del Promotore di Giustizia
Prefazione di Mons. Carlo Fabris
Un’accurata indagine sulle vicende legate al ministero del promotore di Giustizia nel processo penale canonico, in vista di un’opportuna rivalutazione del suo ruolo.
Il presente volume intende delineare un approccio diverso al processo canonico presso gli organismi diocesani o gli istituti religiosi tenendo conto sia dei rilievi che vengono dall’ordinamento civile italiano, sia delle esigenze di Giustizia rilevate dalla società ecclesiastica e civile.
Lo studio – diviso in tre parti – riflette l’approccio proprio dell’autore che ricerca nell’analisi puntuale della storia i fondamenti della materia; studia il diritto attualmente vigente rilevandone gli elementi di forza e di fragilità nella prassi ecclesiale; per poi ricavare dal confronto con gli ordinamenti italiano ed europeo possibili vie di riforma ed adeguamento alle odierne esigenze.
La lettura è rivolta ai vari operatori del Diritto – soprattutto a coloro che svolgono il ministero di Promotore di Giustizia – oltre che a quanti sono interessati a sviluppare un dibattito aperto ed anche attualizzante sui progetti di riforma del Diritto penale canonico.