
"Ha visto alfine la luce, dopo un tormentoso e tormentato iter parlamentare, la legge di riforma della responsabilità sanitaria. Parto non poco sofferto, dietro i cui significanti, rappresentati da ciascuna delle disposizioni approvate in seconda lettura alla Camera, pare celarsi un chiaro significato, che tutto permea di sé la silenziosa filosofia dell'intera riforma: l'Impero del Lebendesrecht (di forma e di sostanza) giurisprudenziale volge al tramonto, s'annuncia l'avvento della Repubblica della Norma positiva (né altro senso potrebbe attribuirsi a quel buffo calembour previsto, in guisa di singolare 'norma di chiusura', dal comma 5 dell'art. 7, malcelato presagio d'un'oscura minaccia: «le disposizioni del presente articolo costituiscono norme imperative ai sensi del codice civile») (sic !). Una novella i cui echi paternamente consolatori della spaurita classe medica risuonano nel cuore pulsante dell'art. 7, atteso e agognato rimedio allo sguardo di Medusa della 'medicina difensiva', definitivo ritorno ad un salutare doppio binario di responsabilità (con cui parrebbe coniugarsi l'alta velocità del rito sommario), sperabile contenimento dei costi assicurativi, auspicato ridimensionamento dei temutissimi risarcimenti 'non patrimoniali', stretti nella camicia di Nesso di numeri e tabelle. Ecco un primo libro approfondito di analisi sia sistematica sia pratica, curato dal prof. Claudio Consolo di Roma, nato nello Istituto giuridico della Sapienza." (dalla prefazione di Giacomo Travaglino).
Tanto i processi di mondializzazione del diritto quanto la mutazione dei presupposti del costituzionalismo nazionale, rendono sempre più complesso far valere la 'superiorità' dei principi presenti nelle costituzioni nazionali, determinando una progressiva e apparentemente inarrestabile caduta della loro forza prescrittiva. Il diritto costituzionale, perduta la sua vitalità originaria, si mostra così un diritto debole. Ma un'altra ragione spiega la crisi odierna. Il costituzionalismo si è affermato nel corso della storia della modernità in quanto mezzo per la realizzazione dei diritti. Inevitabile diventa chiedersi se c'è ancora un progetto al tempo del disincanto e quali siano i soggetti che nell'epoca attuale possono dare forza materiale al costituzionalismo.
La poliedrica riflessione scientifica di Gustavo Zagrebelsky interroga studiosi di molte discipline. La trasversalità del suo approccio invita giuristi e non giuristi a confrontarsi col suo pensiero. Il volume raccoglie gli scritti di alcuni intellettuali e studiosi che hanno avuto e hanno particolare familiarità, affinità e consuetudine con la sua opera. Ciascuno dei contributi, nell'eterogeneità di impostazione e nella libertà di scelta dei singoli temi, prende spunto da uno degli ambiti di ricerca sviluppati da Zagrebelsky. L'indice di quest'opera rappresenta quindi una sorta di ideale griglia tematica del suo pensiero, con il quale gli autori dialogano e si misurano.
L'accesso ai farmaci è parte integrante del più ampio tema del diritto alla salute, che a sua volta è parte del dibattito internazionale su equità e diritti umani. Tuttavia è interessante notare che, mentre la salute è menzionata come diritto umano fondamentale in 135 Costituzioni, solo cinque Paesi riconoscono espressamente nel loro ordinamento l'accesso ai farmaci essenziali come componente del più ampio diritto alla salute. La monografia analizza il rapporto che intercorre tra proprietà intellettuale e diritto alla salute, individuando un ambito concreto di applicazione di tale rapporto: l'attività in materia di brevetti dell'Organizzazione Mondiale del Commercio e le conseguenze prodotte dalla normativa TRIPs quanto alla protezione della proprietà intellettuale. Proprio il rafforzamento dei diritti di proprietà intellettuale ha condotto Stati, Organizzazioni intergovernative, organizzazioni della società civile e mondo accademico ad esprimere crescenti preoccupazioni nei competenti fora della Comunità internazionale. Delle diverse posizioni sin qui emerse si illustra non solo l'aspetto patologico dei meccanismi operanti, ma soprattutto il loro profilo sostanziale e procedurale, prospettando la necessità di elaborare un'alternativa al sistema esistente.
il libro offre una documentata indagine sulla legislazione relativamenta al diritto alla vita prenatale, con riferimento all apporto specifico offerto dalla santa sede. La disciplina relativa alla vita prenatale interessa contemporaneamente l'ordine socio-ec onomico, giuridico, politico e culturale. L'attualita e la vivacita del dibattito su tale questione ha spinto l'autore a compiere un'accurata ricer ca sul diritto alla vita prenatale nell'ordinamento interna zionale e, in quest'ambito, a d approfondire in particolare l'apporto offerto dalla santa sede. Il libro offre soprattutto una prospettiva giuridica, presentando un'analisi organ ica della legislazione internazionale uno studio dei principi fondamentali che stanno alla base dei diriitti inalienabili della persona umana. Per completezza vengono testualmente citate le norme e le dichiarazioni esaminate, riportando in nota la traduzione in italiano di quanto necessario.
Il volume vuole aiutare a scoprire la varieta delle Chiese locali: illustri canonisti chiariscono i diversi aspetti del codice orientale e ne offrono un approfondimento scientifico
Questa introduzione alla filosofia del diritto è sorta dall'esperienza pluriennale nell'insegnamento di questa materia nell'ambito della Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università della Santa Croce. Il libro è destinato perciò in primo luogo agli studenti dei corsi di filosofia o teoria del diritto in qualsiasi ambito universitario. Il testo segue una ben determinata idea di fondo: il diritto come bene giuridico. Si tratta di una presentazione del realismo giuridico classico, che si ispira ad Aristotele, i giuristi romani e Tommaso d'Aquino, riproposto nell'epoca contemporanea da diversi autori, tra cui spiccano Michel Villey e Javier Hervada. Per questo motivo il volume può interessare a un pubblico più vasto, anzitutto ai giuristi che vogliano riconsiderare criticamente le basi del loro sapere ed operare, ma anche a coloro che si occupano di filosofia e di teoria del diritto, per conoscere un filone di pensiero che spesso non trova spazio nella letteratura specializzata sul diritto.
L'interesse del fedele a non essere colpito da pena se non nei casi previsti dalla legge, elevato dal legislatore della riforma al rango di diritto soggettivo, ed il confronto con le esperienze giuridiche laiche aprono nuovi scenari per un ripensamento sul valore del principio di legalità penale nella Chiesa. Il libro, per gli argomenti trattati, è rivolto sia agli specialisti del settore sia a coloro che, affrontando per la prima volta lo studio del diritto penale, desiderano affiancare al manuale istituzionale una lettura complementare utile ad un approccio "utroquistico" alla materia.
A poco meno di due anni dalla prima uscita del volume, vede la luce questa nuova edizione che, inalterate finalità didattica e metodo, tiene conto non solo degli sviluppi normativi intervenuti nella disciplina del pubblico impiego contrattualizzato ma anche dei nuovi contratti collettivi, i primi che, ai fini della disciplina comune di natura patrizia, accorpano in soli quattro comparti le pubbliche amministrazioni.
L’analisi della normativa di fonte collettiva costituisce il tratto di maggiore diversificazione dalla precedente edizione. il volume, infatti, nelle materie ove la contrattazione collettiva ha potere di regolamentazione, riporta la disciplina contrattuale comune ai quattro comparti, senza, però, tralasciare le differenziazioni tra i diversi comparti, se presenti.
Nella predisposizione dell’aggiornamento si è tenuto conto della compiuta realizzazione della quarta riforma, i cui decreti attuativi erano stati emanati proprio in prossimità della stampa della prima edizione, che pur se già trattata ha comportato una rivisitazione del testo di tipo contenutistico e stilistico.
L’aggiornamento normativo, poi, ha riguardato tutti i provvedimenti legislativi intervenuti sino alla data di stampa, tra i quali da ultimo la cd. "legge concretezza" (1. 19 giugno 2019, n.56) che ha modificato alcune norme in materia di reclutamento e mobilità, prevedendo l’istituzione di un apposito Ufficio "Nucleo della concretezza" all'interno del Dipartimento della Funzione pubblica e l’introduzione di nuovi sistemi di controllo delle presenze.
Luigi Fiorillo
Il Manuale costituisce la parte speciale e il naturale complemento del Manuale Principi di diritto delle organizzazioni internazionali, dello stesso autore. Il testo costituisce uno strumento aggiornato per lo studio delle organizzazioni internazionali. Pensiamo alle Nazioni Unite, dove sono intervenuti mutamenti in settori cruciali dell' attività, quali il consolidamento della pace e la promozione dei diritti fondamentali dell'Uomo, ma sono ancora in corso processi evolutivi per quanto riguarda, ad esempio, l'annosa questione della riforma del Consiglio di sicurezza.
Di fronte ai grandi soggetti economici che sempre più governano il mondo, l'appello ai diritti individuali e collettivi è la via da seguire per impedire che tutto sia soggetto alla legge "naturale" del mercato. Nel 2000 l'Unione Europea si è data una Carta dei diritti fondamentali, la prima del nuovo millennio. Ma non bisogna fermarsi soltanto alle dichiarazioni formali. I fatti ci dicono altro: le donne e gli uomini dei paesi dell'Africa mediterranea e del Vicino Oriente si mobilitano attraverso le reti sociali, occupano le piazze, si rivoltano in nome di libertà e diritti, scardinano regimi politici oppressivi; lo studente iraniano e il monaco birmano, con il loro telefono cellulare, lanciano nell'universo di internet le immagini della repressione di libere manifestazioni, anche rischiando feroci punizioni; i dissidenti cinesi chiedono l'anonimato in rete come garanzia della libertà politica; le donne africane sfidano le frustate in nome del diritto di decidere liberamente come vestirsi; i lavoratori asiatici rifiutano la logica patriarcale e gerarchica dell'organizzazione dell'impresa e scioperano; gli abitanti del pianeta Facebook si rivoltano quando si pretende di espropriarli del diritto di gestire i loro dati personali. L'elenco potrebbe continuare a lungo perché la "rivoluzione dell'eguaglianza", mai davvero compiuta, è oggi accompagnata dalla "rivoluzione della dignità" e sta dando vita a una nuova antropologia, che mette al centro l'autodeterminazione delle persone...