
Il volume, che si inserisce nella collana degli "Studi giuridici", prende in esame il diritto amministrativo canonico e in particolare quella specifica l'attività che il Vescovo diocesano svolge ricorrendo allo strumento del decreto della Chiesa particolare, nell'esercizio della potestà amministrativa. Nella trattazione l'autore traccia dapprima un excursus sull'evoluzione, nel corso dei secoli, del diritto amministrativo canonico e dei decreti singolari; si sofferma poi sulla questione dell'esistenza di un'autonoma potestà amministrativa distinta dalla funzione giudiziaria e conclude infine il suo studio con il confronto tra il diritto amministrativo civile e quello ecclesiale. Il lavoro, completo anche di tavole con i principali atti amministrativi singolari della diocesi, risulta di particolare interesse oltre che per gli studiosi di diritto canonico, anche e soprattutto per le Curie diocesane e per gli operatori della pubblica amministrazione nella Chiesa.
Il volume - frutto del IV corso intensivo sui delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede organizzato dalla Facoltà di diritto canonico della Pontificia Università Urbaniana - approfondisce, sotto il profilo storico, teologico e canonistico il tema dei delitti contro il sacramento dell'Eucaristia. I contributi, affidati a studiosi di riconosciuta competenza nel tema, ricostruiscono il background storico-teologico dell'attuale disciplina ed approfondiscono singole fattispecie delittuose disciplinate nell'art. 3 del m.p. Sacramentorum sanctitatis tutela.
Nell'opera viene analizzata la materia, assolutamente attuale, dei delitti riservati alla Congregazione per la Dottrina della Fede, alla luce delle recenti modifiche ad essa apportate da Benedetto XVI, il 21 maggio 2010. In particolare vengono esaminati gli aspetti sostanziali e i profili procedurali della normativa afferente la predetta tipologia delittuale, in modo tale da fornire al lettore un quadro il più possibile esaustivo delle implicanze.Il volume si caratterizza per il taglio pratico. Infatti, i vari contributi si propongono non solo di procedere ad una esposizione dei principi generali e ad una rassegna particolareggiata degli orientamenti dottrinali in materia, ma anche di segnalare gli aspetti applicativi concreti della normativa.
Il volume approfondisce tematiche relative alla tutela dei minori alla luce delle innovazioni recentemente introdotte da papa Francesco nel campo del diritto e della procedura penale. Tra i temi oggetto di approfondimento si segnalano: la tutela che il diritto ecclesiale offre nei riguardi del minore di età e dei soggetti ad esso equiparati (Matteo Visioli); il caso di accuse mosse nei confronti di un Ordinario alla luce del M.P. Vos estis lux mundi e del M.P. Sacramentorum sanctitatis tutela (Robert Geisinger); le Linee guida della Conferenza Episcopale Italiana e della Conferenza Italiana dei Superiori Maggiori circa la tutela dei minori (Luigi Sabbarese); il testo del nuovo regolamento del Collegio per l’esame dei ricorsi in materia di delitti riservati e i pronunciamenti emessi in tema di delictum contra sextum cum minore dal Supremo Tribunale della CDF (John Paul Kimes); l’esame di casi concreti, in materia di delitti di competenza della CDF (Claudio Papale).
- Diritti degli azionisti di società quotate, valore delle azioni e ambito di applicazione della relativa disciplina (N. Ciocca)
- La convocazione dell’assemblea (L. Marchegiani)
- L’informazione dei soci in occasione dell’assemblea (N. Ciocca)
- La definizione dei temi della riunione assembleare (F. Martino)
- L’informazione postassembleare (F. Martino)
- La legittimazione all’esercizio del voto in assemblea (L. Furgiuele)
- Nuove modalità di intervento e di voto in assemblea (M. Nicolai)
- La maggiorazione del dividendo (di E. Marchisio)
- La “maggiorazione del voto” (E. Marchisio e Maras)
- Le deleghe di voto (F. Accettella)
- Bibliografia
- Giurisprudenza
La seconda edizione inglese è stata pubblicata nel 2011, e subito è stato accolto dai movimenti ecologisti e dai più eminenti pensatori e intellettuali come il libro-manifesto di un nuovo e rivoluzionario modo di rapportarsi alla natura e agli ecosistemi, finalmente riconosciuti - ecco il cambio di prospettiva - come persone legali aventi diritti e bisognose di tutele. "I diritti della natura" nasce dal senso di frustrazione davanti ai disastri ambientali e dalla constatazione che trattati, leggi, vertici e summit politici sono incapaci di rallentare la distruzione del nostro unico habitat. "I diritti della natura" coniuga la più stretta attualità politica alla filosofia, alla giurisprudenza e alla saggezza popolare, dando vita a un libro di alta leggibilità e capace di ispirare e stimolare le persone al dibattito. "I diritti della natura" è il frutto di cinque anni di conferenze e congressi in tutto il mondo, che lo hanno portato in breve tempo a diventare uno dei temi più attuali e nuovi per il movimento ambientalista mondiale.
Questo è un libro sull’anti-relativismo. È un libro per tutti coloro che non si rassegnano alla mentalità oggi dominante, secondo cui è impossibile cercare qualcosa di vero e di significativo per ciascun essere umano. Non è forse vero che oggi bisogna accettare qualunque scelta di vita altrui – o di non vita – come meritevole di tutela, altrimenti si è prevaricatori e irrispettosi? Che appaiono come nuove frontiere di conquista il diritto all’eutanasia e all’eugenetica? Che alla famiglia si vuole equiparare il matrimonio gay? Che è un tabù nominare la legge 194 e dire che l’aborto è la soppressione di una vita nascente (ormai neppure i cattolici arrischiano più tanto)? Che ha più attenzione la festa di Halloween del Natale? Che si giustificano la poligamia o la sottomissione della donna e l’incesto quali espressioni di una diversa cultura? Che nell’evoluta Europa si vogliono eliminare i crocefissi, per un malinteso rispetto delle coscienze, in nome di un’astratta fratellanza universale, mentre nel mondo muoiono – dimenticati da tutti – i nuovi martiri cristiani? È in atto una “rincorsa a trasformare in diritto qualunque nuovo desiderio. Questo libro è dedicato a chi non vuole veder atrofizzato il desiderio di verità, di giustizia, di felicità, che risiede nel cuore più profondo di ogni uomo.
Sono trascorsi settant'anni anni dalla proclamazione della "Dichiarazione universale dei diritti umani" eppure attorno a essi è ancora molto acceso un dibattito in cui più voci continuano a esprimere scetticismo e a metterne in dubbio l'esistenza. I diritti umani, infatti, non sono leggi, né sono stati pensati per doverlo diventare: talvolta hanno ispirato le norme giuridiche, ma la loro validità si estende al di là di esse. Inoltre, spesso non sembra chiaro a chi spettino i doveri implicati dai diritti umani né quale sia l'estensione di tali doveri, e anche questa forma di indeterminatezza ha suscitato accese critiche. Il volume prende avvio da un'analisi storico-filosofica della "Dichiarazione" e del modo in cui essa venne concepita e scritta, analizzando le radici profondamente morali dei diritti umani stessi. Nel seguito si afferma l'esistenza dei diritti umani come nonne in primo luogo morali, e se ne mostra l'efficacia; si indagano i doveri da essi generati per determinare a chi spettino e con quali limiti. Infine, passando dalla teoria alla prassi, si analizza il caso delle migrazioni, un fenomeno di portata globale che riguarda la protezione dei diritti umani di chi è costretto ad abbandonare il proprio paese di origine alla ricerca di quella ospitalità che con sempre crescente fatica viene concessa dagli altri Stati.
Cosa sono i diritti umani? A che punto siamo con la loro tutela? Cosa possiamo fare noi, semplici cittadini, se non vogliamo restare sordi alle istanze di chi ne è privato? La problematica dei diritti umani, così importante sul piano politico, su quello delle ideologie e soprattutto del progresso civile degli Stati moderni, ha appassionato non solo uomini politici e organizzazioni intergovernative, ma anche associazioni religiose o sindacali, privati e organismi non governativi che si adoperano perché i governi si conformino sempre più alle norme internazionali a difesa di quei diritti.
Il m. p. Mitis Iudex Dominus Iesus ha riorganizzato integralmente la materia concernente i fori competenti dei processi di nullità di matrimonio. Rispetto all’abrogato can. 1673, il vigente can. 1672 conserva il foro della celebrazione, il foro del domicilio e quasi-domicilio della parte convenuta e del domicilio della parte attrice, come pure il foro del maggior numero delle prove; aggiunge il foro del quasi-domicilio della parte attrice e ha, invece, abrogato le procedure concernenti le condizioni affinché una causa possa essere radicata presso il foro dell’attore e del maggior numero di prove.
Qualche autore ha sollevato alcune difficoltà in merito a tali innovazioni, in particolare riguardo al fatto che non si rinvengano più alcune norme procedurali. Il presente studio, facendo un’analisi approfondita del vigente can. 1672 attraverso la lettura attenta e analitica delle fonti, cerca di cogliere lo spirito della nuova normativa e di rispondere indirettamente anche a tali difficoltà.
Il testo sviluppa, approfondisce e completa una conferenza dell’autore tenuta nel settembre 2019 alla Pontificia Università della S. Croce, durante il «7° Corso di aggiornamento in Diritto matrimoniale e processuale canonico».
La tesi centrale del libro è che un canone non possa essere compreso e interpretato in maniera completa senza tener conto del suo contesto storico-genetico. Ciò permette di non assolutizzare la propria posizione percettiva e, mettendosi in dialogo con la storia, è possibile arrivare a constatare che quanto in un’epoca fu ritenuto problematico o, per certi versi, anche inammissibile, in un’altra non lo fu; e viceversa.
Questa prospettiva mette lo studioso e l’interprete del diritto in una posizione di umiltà, dovendo distinguere tra ciò che è sovrastruttura di origine meramente culturale e ciò che è più essenziale e affetta il diritto naturale e, per estensione, anche la norma evangelica. Ciò richiede onestà intellettuale e alta preparazione tecnico-giuridica.
Davide Salvatori (1971), presbitero della Chiesa di Bologna (1996), è giudice del Tribunale Apostolico della Rota Romana (2012). Ha conseguito il dottorato in Diritto Canonico presso la Pontificia Università Gregoriana (2000) e il Diploma di Avvocato Rotale (2001). Dal 2002 al 2012 è stato giudice e poi (2006-2012) anche Vicario Giudiziale Aggiunto del Tribunale Interdiocesano Flaminio (Bologna). Dal 2002 al 2012 è stato docente di diritto canonico presso la Facoltà Teologica dell’Emilia-Romagna – Sezione Domenicani (Bologna) – e contemporaneamente presso lo Studium Antonianum dei Frati Minori di Bologna. Dall’anno accademico 2010/2011 è docente presso la Facoltà di Diritto Canonico San Pio X di Venezia, dall’anno accademico 2012/2013 della Pontificia Università Gregoriana e dall’anno accademico 2019/2020 della Pontificia Università della Santa Croce. È autore di diversi contributi scientifici e ha pubblicato, per i tipi della Vaticana, il libro dal titolo Ricerca della verità, tutela della propria intimità e diritto di difesa. Considerazioni sul processo matrimoniale canonico.
Introduzione. – I. I mercanti nel tempio: economia, diritto e religione (A. Fuccillo). – II. I fondamenti religiosi dell’economia nell’Islam. – (M. d’Arienzo). – III. Contratti bancari e fattore religioso (F. Sorvillo). – IV. Le pie fondazioni tra diritto canonico e diritto islamico (R. Santoro). – V. L’“orientamento” della carità verso fini di solidarietà sociale. L’esperienza della Caritas (C. Ciotola). – VI. Strumenti e modalità finanziarie della Chiesa di Scientology in Italia (G. Carobene).
È sempre possibile coniugare il rispetto delle convinzioni religiose dei genitori con l’esercizio dei diritti del minore e lo sviluppo delle sue capacità? E quale ruolo sono chiamate a svolgere le istituzioni per assicurare il best interests del bambino? Nella prospettiva degli studi di diritto e religione, e seguendo il perimetro disegnato dalle fonti internazionali ed europee, il volume ripercorre la lunga e travagliata vicenda del riconoscimento dei minori di età quali autonomi soggetti con propri diritti, fino alla consacrazione di tale principio nella Convenzione ONU sui diritti del fanciullo. Da questo punto di osservazione, si dipana una riflessione intorno alla relazione che unisce la libertà religiosa dei genitori, gli interessi delle istituzioni pubbliche e i diritti del minore, che si affermano progressivamente con lo sviluppo della sua maturità. Una relazione che il più delle volte si presenta nelle vesti di un’alleanza ma che talvolta assume quelle di uno scontro. Prendendo a prestito l’approccio delle capabilities, nel volume si propone di considerare, quale ragionevole criterio assiologico di risoluzione dei conflitti, la salvaguardia di alcune capacità essenziali del minore, riassumibili in quell’insieme di conoscenze, competenze e relazioni umane in grado di garantirgli la possibilità di un «futuro aperto». Decisivo si rivela, pertanto, l’ambito educativo. Questioni come la partecipazione alla vita scolastica, il pluralismo educativo e le esperienze di homeschooling, sono rilette alla luce di una prospettiva olistica, nella quale famiglie, comunità di fede e istituzioni, ciascuna col proprio retroterra religioso e culturale, sono chiamate a operare in sinergia per realizzare il miglior interesse del minore.
Silvia Angeletti, PhD, è professoressa associata di Diritto ecclesiastico e canonico nel Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università degli Studi di Perugia. È autrice di lavori monografici, articoli e saggi, pubblicati in riviste e volumi italiani e stranieri. Tra le sue pubblicazioni si segnalano: "Libertà religiosa e Patto internazionale sui diritti civili e politici. La prassi del Comitato per i diritti umani delle Nazioni Unite" (Giappichelli, 2008) e "Poliarchia e bene comune. Chiesa, economia e politica per la crescita dell’Umbria" (curato con G. Armillei, Il Mulino, 2010).

