
Le questioni penalistiche sottese alla disciplina dell'immigrazione hanno assunto un crescente rilievo nel panorama giurisprudenziale, al quale si è accompagnata una più chiara consapevolezza della loro complessità: da qui l'esigenza di una trattazione organica della materia. La prima parte del volume offre un quadro generale dallo statuto costituzionale dello straniero e una rassegna della normativa sull'espulsione amministrativa e sulle relative misure esecutive. La seconda parte affronta analiticamente io studio delle figure di reato previste dal testo unico sull'immigrazione: una particolare attenzione è dedicata alla ricognizione del diversi orientamenti giurisprudenziali che si sono confrontati soprattutto a proposito del delitti di favoreggiamento delle migrazioni illegali e dei reati collegati all'espulsione. La terza parte del volume si occupa dei vari tipi di espulsione disposta dal giudice (a titolo di misura di sicurezza, di sanzione sostitutiva e di sanzione alternativa alla detenzione), mentre la quarta analizza i profili processualpenalistici della normativa contenuta nel testo unico sull'immigrazione (nulla osta all'espulsione, autorizzazione al rientro, sentenza di non luogo a procedere per avvenuta espulsione, arresto, giudizio direttissimo) e la disciplina codicistica in tema di assistenza linguistica all'imputato straniero.
Questo libro analizza la crisi dei fondamenti del diritto penale espressa dal profondo divario tra il sistema normativo delle garanzie e il funzionamento effettivo delle istituzioni punitive. Ne rintraccia le radici nella fragilità teorica del modello garantista tramandato dalla tradizione illuministica e nella concorrenza ad esso opposta, fin dal secolo scorso, dal continuo riemergere di archetipi penali premoderni e di mai spente tentazioni autoritarie. Illustra le forme molteplici d'illegittimità e d'ingiustizia prodotte dall'inadeguatezza o dalle lesioni delle singole garanzie. E propone, di fronte alla crisi del modello, una sua rifondazione filosofica e politica nel quadro di una teoria generale del garantismo. La prefazione è a cura di Norberto Bobbio.
Laicità, diritto, religione: attorno a questi termini ruotano i temi più attuali del diritto ecclesiastico, finora centrato sul rapporto fra Stato e religioni, e oggi sfidato a trovare risposte adeguate alle domande che emergono dal contesto multi religioso e multiculturale delle nostre società europee. Concordato, otto per mille, obiezioni di coscienza, insegnamento della religione, matrimonio degli omosessuali, simboli religiosi, testamento biologico non riguardano solo le relazioni tra Stato e Chiese, ma coinvolgono la libertà delle coscienze e il diritto di ciascuno a essere se stesso.
Il diritto ecclesiastico, finora centrato sul rapporto fra Stato e religioni, deve oggi trovare risposte adeguate alle domande che emergono da un contesto sempre più multireligioso e multiculturale. Concordato, otto per mille, obiezioni di coscienza, insegnamento della religione, matrimonio fra persone dello stesso sesso, simboli religiosi testamento biologico sono questioni che riguardano non solo le relazioni tra Stato e Chiese, ma anche la libertà delle coscienze e il diritto di ciascuno a essere se stesso. Questa nuova edizione, arricchita con aggiornamenti giurisprudenziali, normativi e bibliografici, propone un primo bilancio della gestione della contemporanea politica ecclesiastica italiana, collocandola nel più ampio spazio europeo.
Pierluigi Consorti ha promosso il rinnovamento del tradizionale 'diritto ecclesiastico' verso lo studio a tutto campo delle relazioni fra diritto e religione. In questo libro ne chiarisce le basi storico-giuridiche e ne propone alcune prospettive di sviluppo nella società contemporanea, caratterizzata dalla convivenza di una pluralità di fedi e dalla gestione di emergenze che sembrano non finire mai. In questa nuova edizione sviluppa le prospettive della libertà religiosa guardando ai sempre più difficili equilibri geopolitici in un contesto di sfide globali che impongono scelte politiche eticamente condivise.
La condizione giuridica delle confessioni religiose in America Latina è oggi al centro dell'attenzione grazie al concorso di diversi fattori: il consolidarsi del pluralismo religioso; l'affermarsi di comunità indigene che rivendicano una propria originale visione del mondo; l'imporsi, dopo decenni di regimi autoritari, della democrazia. Il volume ricostruisce l'assetto dei rapporti fra gli Stati e le confessioni religiose in questa parte del mondo, con l'obiettivo di fornire una panoramica articolata dei sistemi giuridici esistenti, che ha l'ulteriore pregio di evidenziare immediatamente analogie e differenze.
Indice: Parte prima: Stato, Chiese e libertà religiosa in America Latina (scritti di J.G. Navarro Floria; C. Salinas Araneda; J.J. Ruda Santolaria). - Parte seconda: I sistemi giuridici nazionali (scritti di J.G. Navarro Floria; J.M. Navarro Ameller; E.C. Callioli; A.M. Celis Brunet; V. Prieto; J. Baquero; R. González Schmal; G. Flores Santana; C. Asiaín Pereira; M. Nuñez Torres).
Juan G. Navarro Floria insegna Diritto civile, Diritto ecclesiastico argentino, nonché Diritto della Chiesa e dello Stato in America Latina presso la Pontificia Università Cattolica Argentina. E' membro fondatore e attuale Presidente del Consejo Argentino para la Libertad Religiosa (Calir) e del Consorcio Latinoamericano de Libertad Religiosa. E' membro del comitato promotore dell'International Consortium for Law and Religious Studies (Iclars). Autore e curatore di diversi volumi e di numerosi articoli pubblicati in America ed Europa, è stato Capo di Gabinetto della Secretaría de Culto della Repubblica argentina. Daniela Milani è ricercatrice presso la Facoltà di Giurisprudenza dell'Università degli Studi di Milano. Svolge inoltre attività di insegnamento e ricerca all'Istituto Internazionale di Diritto Canonico e Diritto Comparato delle Religioni (DiReCom) della Facoltà di Teologia di Lugano. Tra le sue pubblicazioni: "Segreto, libertà religiosa e autonomia confessionale. La protezione delle comunicazioni tra ministro di culto e fedele" (Lugano, Eupress Ftl, 2008).
Il volume risponde ad una duplice esigenza. Innanzitutto fare il punto della situazione, nell'ambito dei Paesi membri del Consiglio d'Europa, sul grado di tutela dei diritti di libertà religiosa e di coscienza, così come regolati dall'art. 9 della Convenzione Europea dei Diritti dell'Uomo, e sul modo in cui questi ultimi sono interpretati e applicati dalla Corte di Strasburgo. In seconda battuta, il volume muove da un approccio pragmatico dettato dall'esigenza di capire dai diretti protagonisti, i giudici, sollecitati dal confronto diretto con la dottrina europea, quali siano i problemi reali sottesi agli attuali orientamenti giurisprudenziali in materia di libertà religiosa, di coscienza e di antidiscriminazione. A contributi di carattere più squisitamente dottrinale che descrivono il quadro generale di applicazione dell'art. 9 CEDU all'interno del Consiglio d'Europa, seguono analisi critiche della giurisprudenza di Strasburgo da parte di giovani ricercatori provenienti da diverse università europee, incentrate su questioni chiave - simboli religiosi, libertà di insegnamento, ordine pubblico e sicurezza - che hanno scandito negli ultimi due decenni gli orientamenti dei giudici della Corte europea dei diritti dell'uomo
Qual è la portata sostanziale e quale la forza reale del modello italiano di laicità in un panorama che appare sempre più globalizzato ma, al tempo stesso, sottoposto a tensioni identitarie che mettono in pericolo l'efficacia inclusiva dei diritti, a partire da quello di libertà religiosa, così indissolubilmente personale e universale? E quale spazio può rivendicare l'attuazione di questo modello nel contesto europeo? Ma soprattutto: qual è lo scarto registrabile ancora oggi in Italia fra laicità procedurale - ossia, laicità giuridica "in progetto" - e laicità sostanziale, ossia laicità giuridica "in bilancio"? Quali campi normativi ne risultano interessati? A chi vanno imputati, e come possono essere colmati, gli scarti che si registrano? Il volume si impegna a dare risposta a queste domande, e a offrire, insieme, sia un contributo teorico alla rivalutazione della portata di significato e di valore del metodo della laicità giuridica quale garanzia di governo non dispotico delle società pluraliste, sia un contributo pratico immediato al disegno di una "mappa" degli interventi regolatori del gioco pluralista operati sino ad oggi dal diritto italiano, sulla quale risultino più chiaramente indicate le principali mete già raggiunte e quelle ancora da raggiungere
Atti del Convegno internazionale (Villa Mondragone, Monte Porzio Catone (RM), 27-29 novembre 2008).
Dal punto di vista storico, un legame strettissimo tra religione e diritto ha accompagnato con varie modalità tutta la vicenda dell’umanità. Oggi, però, di fronte alle accese discussioni e alle perplessità suscitate intorno a questioni come, ad esempio, l’esposizione del crocefisso nei luoghi pubblici, l’uso del velo islamico, la definizione delle festività, è necessaria un’approfondita riconsiderazione del sistema vigente per realizzare l’armonizzazione di esigenze e diritti spesso in conflitto tra loro. In principio era la legge e in principio era il giudice: i due modelli si contendono la scena e spetta al giurista, con la sua infaticabile mediazione tra ius e lex, tra equità e giustizia, coltivare l’incantesimo del diritto. E spetta al giurista a maggior ragione in un’epoca come la nostra, nella quale, per quanto ci riguarda, Europa attende e, come nel mito, per la vergine figlia di Fenice ci si dà battaglia e questa volta si inizia proprio dai simboli religiosi.
Se il diritto è una scienza sociale che abbraccia tutte le prospettive connesse alla natura stessa dell’umanità, non può fare a meno di confrontarsi anche con la coscienza e la fede religiosa. La relazione fra diritto e religione è un tema che in Italia è stato tradizionalmente riferito al cosiddetto ‘diritto ecclesiastico’, che riguarda, appunto, le norme dell’ordinamento statale relative alle questioni religiose. Con questo volume, Pierluigi Consorti si pone l’obiettivo di chiarire le basi storiche e giuridiche di questa disciplina e proporne alcune prospettive di sviluppo. In dieci capitoli, a partire dalla nascita del diritto ecclesiastico nell’Ottocento fino alla sua applicazione nella realtà contemporanea, Consorti traccia un percorso che segue l’evoluzione della polarità fra diritto ed etica, legge e coscienza, cultura e religione. Ne risulta uno studio attuale che indaga la capacità degli ordinamenti giuridici di fare i conti con identità diverse, che reclamano il riconoscimento della propria pluralità, e di rispondere dunque ai bisogni umani, intesi nella loro complessa articolazione fra esigenze del corpo, della ragione e dello spirito.