
Attraverso eventi, esperienze, ricerche, buone prassi e storie quotidiane in cui la persona con disabilità emerge nei volti di persone passate e presenti, il volume mira a promuovere la Convenzione Internazionale ONU sui diritti delle persone con disabilità applicata alla quotidianità. I punti cardine del documento, articolati uno per capitolo e accompagnati da spunti di riflessione e attività da svolgere in gruppo o autonomamente, danno vita a sei tele in cui il testo stesso della Convenzione funge da ordito sul quale prendono forma parole, volti, storie e situazioni, alcune molto positive e altre negative. Si pone così in evidenza che, a parità di condizioni, è l'agire quotidiano a costituire la vera base dell'inclusione. La scelta di utilizzare il linguaggio dei diritti umani applicato all'esperienza umana e professionale inoltre è un invito esplicito a sentirsi partecipe, responsabile e promotore di cambiamento: come un sasso che cade nell'acqua, la Convenzione dovrebbe generare in chi la legge cerchi concentrici di pensiero e movimento che si allargano, riverberano e trasformano. Il libro si rivolge a educatori, formatori, insegnanti e a quanti vogliano con curiosità e creatività accogliere questa sfida: che nessuno sia più invisibile.
Con un ampio respiro che tende alla multidisciplinarietà, questo scritto ha l'obiettivo di analizzare i Gender Studies insieme al correlato concetto-base dell'identità di genere che hanno ormai da tempo imposto la differenza epistemologica tra la prospettiva sessuale e quella del genere. Non vi è dubbio che i Gender Studies abbiano condotto a un processo di destrutturazione e desimbolizzazione della differenza tra i sessi, svuotando dall'interno il triangolo familiare padre/madre/figlio ed eliminandone la tradizionale polarità sessuale maschile/femminile.
Diritti o desideri? Diritti o poteri? Diritti o possibilità? Insomma, Diritti o distorti, cioè falsi diritti inventati per soddisfare i propri disegni o per scardinare una società ritenuta retrograda? Questi interrogativi riguardano i cosiddetti "nuovi diritti", che prendono sempre più piede e crescono anche di numero. Tra le novità sono, ai due estremi reciproci, il "diritto di morire" e, tanto per fare un esempio, il "diritto all'insulto" reclamato a gran voce dalle "curve" degli stadi delle domeniche calcistiche. In mezzo si collocano il diritto all'aborto, alle manipolazioni genetiche, ai mutamenti di genere, al matrimonio fra persone dello stesso sesso. Il titolo di questo libro non è un gioco di parole, ma un dilemma drammatico che investe la nostra vita personale, quella dei nascituri e di chi è stanco della vita e non necessariamente prossimo alla morte. Investe la società civile e la rete delle relazioni, che ne è lo scheletro, la religione e quindi la fede, ma anche l'ethos degli agnostici e degli atei, infine le ideologie residue e la politica, perché riguarda l'antropologia e dunque l'intera idea, il concetto, l'immagine, la visione, il significato dell'uomo sulla Terra. L'autore del Dizionario dell'Antilingua, traccia in queste pagine una visione potente della nuova Babele, dell'uomo che oggi esattamente come migliaia di anni fa sostituisce al Verbo la sua parola, all'Assoluto la sua finitezza, affermando sé stesso col tentativo di dare un nome nuovo a tutte le cose.
Il volume mette in luce, nell'ambito della storia del diritto internazionale, le origini del progetto coloniale dell'Occidente e i suoi tentativi di civilizzare il mondo extra-europeo. In una ricostruzione che va dalla prima metà del Cinquecento all'epoca contemporanea, vengono illustrate le ideologie che hanno giustificato le conquiste coloniali, legittimando l'idea della "superiorità" dei paesi occidentali: dapprima la superiorità dei popoli cristiani (sec. XVI), poi dei popoli "civili" (see. XIX), poi dei popoli "sviluppati" (sec. XX) e ora dei popoli democratici e della loro dottrina dei diritti. L'autore mette in discussione il presunto universalismo della concezione occidentale dei diritti umani e del diritto internazionale, sottolineando le analoghe pretese universalistiche del mondo musulmano e sostenendo conseguentemente la necessità di una visione relativistica e l'importanza di assumere una prospettiva "inter-civiltà" contro ogni ipotesi di scontro di civiltà.
È opinione diffusa e condivisa che l'Unione Europea si trovi in un momento costituente e che tale fase abbia avuto inizio con la stesura e la successiva proclamazione della Carta dei diritti fondamentali. Il volume presenta le diverse ipotesi del costituzionalismo europeo e la riflessione sui contenuti di quel documento che più ne dovrebbe sintetizzare la portata politico-simbolica. Il libro è diviso in tre parti: quale Costituzione per l'Europa?; i contenuti della Carta dei diritti; il rapporto della Carta dei diritti e del costituzionalismo europeo con le tradizioni di tutela dei diritti fondamentali degli Stati membri.
Il volume raccoglie gli scritti di diversi studiosi di diritto internazionale, italiani e stranieri, dedicati ai diritti fondamentali della persona nella sfera economica, sociale e culturale. I temi affrontati, pur riguardando una delle principali categorie in cui sono tradizionalmente classificati i diritti umani, hanno ricevuto a lungo un’attenzione secondaria rispetto ai diritti civili e politici, e solo in tempi più recenti sono divenuti oggetto di studio e di approfondita riflessione nella comunità internazionale.
Attraverso l’esame delle norme rilevanti e della prassi internazionale, i vari studi offrono le chiavi di lettura e gli elementi necessari per comprendere il contenuto degli obblighi e dei diritti fondamentali in quest’ambito, il loro comune obiettivo di garantire la realizzazione di condizioni di vita dignitose per ogni essere umano, nonché per cogliere le connessioni che i diritti in esame hanno non solo tra di loro ma anche con i diritti civili e politici. A tal fine, oltre ad analisi di taglio generale e sistematico, sono affrontati nel dettaglio alcuni tra i più rilevanti diritti nel settore in questione (il diritto all’alimentazione, all’istruzione, all’abitazione, a un ambiente sano e i diritti in materia di lavoro).
Ampio spazio è dedicato all’opera dei principali soggetti cui compete la tutela internazionale in tale materia, a partire dalle organizzazioni internazionali che hanno predisposto strumenti di protezione specifici (l’ONU, l’Organizzazione Internazionale del Lavoro, il Consiglio d’Europa, l’Organizzazione degli Stati Americani). A questa prospettiva tradizionale il volume affianca l’analisi del ruolo fondamentale che nella promozione dei diritti economici, sociali e culturali spetta ad altri attori dell’attuale vita di relazione internazionale, quali le istituzioni finanziarie internazionali, l’Unione Europea, le imprese multinazionali.
Scritti di: Francesco Bestagno (Università Cattolica del Sacro Cuore), Michael Bothe (Università di Francoforte «W. Goethe»), Francesco Costamagna (Università degli Studi di Torino), Marise Cremona (Istituto Universitario Europeo), Pasquale De Sena (Università degli Studi di Napoli «Federico II»), Claudio Di Turi (Università degli Studi della Calabria), Claudio Dordi (Università Commerciale «L. Bocconi»), Marco Gestri (Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia), Gisella Gori (Consiglio d’Europa), Giorgio Malinverni (Corte europea dei diritti dell’uomo), Card. Renato Martino (Santa Sede), Riccardo Pisillo Mazzeschi (Università degli Studi di Siena), Silvia Sanna (Università degli Studi di Sassari).
A fronte di rapide trasformazioni geo-politiche globali, il tema dei diritti fondamentali - quale sia la loro struttura, quali debbano considerarsi tali, in qual modo li si possa garantire, quale il rapporto con la cittadinanza e la democrazia - acquista sempre maggiore rilevanza nella discussione pubblica. Luigi Ferraioli propone su questi problemi un'originale e innovativa riflessione, suscitando un dibattito in cui si coniugano rigore scientifico e passione civile.
I diritti fondamentali sono uno dei contenuti principali del costituzionalismo dei moderni fin dalla sua origine. La protezione costituzionale dei diritti – nonché la loro tutela internazionale e sovranazionale – è uno dei principali temi del dibattito pubblico nello Stato contemporaneo, che tende a manifestarsi quasi ogni giorno con sfide nuove. Questo manuale si propone di analizzare i diritti fondamentali con un approccio sistematico, che talora tende a smarrirsi di fronte alle istanze di tutela di diritti sempre nuovi, che il potere giudiziario riconosce in maniera generosa, ma disorganica e non sempre in modo idoneo ad arricchire di un patrimonio definito con certezza la sfera giuridica delle persone e delle formazioni sociali. Dopo una prima parte dedicata all’esame dei profili generali della tutela dei diritti fondamentali nell’ordinamento italiano, queste lezioni studiano più dettagliatamente le libertà classiche, che dei diritti fondamentali costituiscono l’architettura portante. Gli altri diritti fondamentali (i diritti economici, sociali e culturali, ma anche quelli in materia di inizio e fine vita e quelli relativi alla famiglia) completano il quadro delle situazioni soggettive di vantaggio che caratterizzano lo Stato italiano come democrazia costituzionale. Il volume si conclude con la presentazione dei principali problemi posti dai diritti politici e dai doveri inderogabili di solidarietà.
I diritti fondamentali sono uno dei contenuti principali del costituzionalismo dei moderni fin dalla sua origine. La protezione costituzionale dei diritti - nonché la loro tutela internazionale e sovranazionale - è uno dei principali temi del dibattito pubblico nello Stato contemporaneo, che tende a manifestarsi quasi ogni giorno con sfide nuove. Questo manuale si propone di analizzare i diritti fondamentali con un approccio sistematico, che talora tende a smarrirsi di fronte alle istanze di tutela di diritti sempre nuovi, che il potere giudiziario riconosce in maniera generosa, ma disorganica e non sempre in modo idoneo ad arricchire di un patrimonio definito con certezza la sfera giuridica delle persone e delle formazioni sociali. Dopo una prima parte dedicata all'esame dei profili generali della tutela dei diritti fondamentali nell'ordinamento italiano, queste lezioni studiano più dettagliatamente le libertà classiche, che dei diritti fondamentali costituiscono l'architettura portante. Gli altri diritti fondamentali (i diritti economici, sociali e culturali, ma anche quelli in materia di inizio e fine vita e quelli relativi alla famiglia) completano il quadro delle situazioni soggettive di vantaggio che caratterizzano lo Stato italiano come democrazia costituzionale. Il volume si conclude con la presentazione dei principali problemi posti dai diritti politici e dai doveri inderogabili di solidarietà.
La domanda che dà origine a questa ricerca è quella sulla nozione di «diritti» di cui è titolare la Chiesa cattolica; sul contenuto e sulle implicanze giuridiche di questa affermazione; il suo senso nell’ordinamento canonico e la sua proiezione dinanzi alla Comunità politica.
La trattazione verte sull’insieme delle disposizioni del Codice di diritto canonico che contengono affermazioni sull’autonomia della Chiesa in se stessa e dinanzi ai poteri temporali, espressa in diritti e libertà qualificati come «propri», «esclusivi», «nativi», «originari» o con altri aggettivi somiglianti. Queste norme, sia per il fatto di attribuire certi diritti alla Chiesa come soggetto giuridico, sia perché quei diritti sono attribuiti con qualche qualificazione speciale, portano a pensare che questi diritti manifestano il convincimento della Chiesa sulla pienezza del proprio ordinamento giuridico.
Il presente lavoro si propone di analizzare, in sintonia con il magistero conciliare sulla libertà religiosa e sul rapporto Chiesa-Comunità politica, la possibilità del ricupero dell’argomento dei diritti nativi in diverse prospettive, soprattutto la prassi concordataria postconciliare. In questo modo si cerca di rivalutare la presenza delle affermazioni sui diritti nativi nel Codice, rilevando la loro funzione attuale nell’ordinamento canonico e verso la Comunità politica.