
Un innovatore e senza dubbi uno dei creatori di un teatro moderno, realista che ebbe sui contemporanei un effetto clamoroso, suscitando entusiasmi e polemiche. Inventore di personaggi immortali, ispirati all'osservazione del mondo reale, non gli eroi della tragedia ma nemmeno le maschere delle farse, figure che conservano nel tempo la loro modernità. Questo libro non si presenta come un "tutto Molière" da conservare in biblioteca, ma propone invece al lettore quello che è opportuno e divertente conoscere tra quanto Molière ha scritto e portato sulle scene.
Frutto di un'intera carriera di studi, il libro è il primo quadro d'insieme sull'urbanistica e l'architettura di Venezia e sugli interventi veneziani nelle città dei suoi territori in un'epoca che coincide da un lato con l'espansione della Repubblica in terraferma, dall'altro con l'aprirsi del confronto mediterraneo tra il potere marittimo veneziano e quello ottomano. In questo contesto, sono ridelineati i rapporti fra Venezia e i nuovi saperi tecnici e architettonico-militari fra cui le relazioni con la cerchia di Francesco di Giorgio Martini e con fra' Giocondo, così come il finora enigmatico apporto di Leonardo da Vinci ai piani di difesa del Friuli.
Secondo l'autore il mistero di Vermeer non dipende, come si è sempre sostenuto, da una enigmatica qualità poetica; al contrario, Vermeer ha costruito deliberatamente questo mistero, con l'intento di esercitare un particolare effetto sullo spettatore. Attraverso l'analisi dettagliata delle opere, delle loro strutture e contenuti, Arasse dimostra, ad esempio, come ogni "scena d'interno" diventi in lui pittura dell'intimità, "d'interno di un interno", una sfera riservata e inaccessibile nel cuore del mondo privato. La poetica di Vermeer è inseparabile dalle sue ambizioni pittoriche. Ambizioni non senza relazioni col cattolicesimo del pittore, con la fede nell'immagine dipinta che incorpora una misteriosa presenza.
Il cinema europeo non può fare a meno di guardare all'America in termini di confronto e di emulazione e tuttavia, dopo centodieci anni di film, ha saputo sviluppare caratteristiche proprie, elementi di riconoscibilità, aspettative condivise, coesione tra gli spettatori. Un affascinante percorso alla ricerca dell'identità del Vecchio Continente, attraverso alcuni concetti chiave come 'realismo', 'scrittura', 'cinema d'autore e autorialità', 'generi autoctoni e d'imitazione.
52 incontri ravvicinati, o meglio 52 ritratti in Primissimo Piano.
Un'autobiografia in cui Lina Wertmüller racconta se stessa. Insieme alla Roma del dopoguerra, ai primi passi nel teatro dei burattini in giro per il mondo, all'incontro con Fellini e la Dolce vita, all'invenzione di un cinema tutto suo, tanto originale da meritarsi la candidatura all'Oscar con "Pasqualino Settebellezze". Uno sguardo sull'Italia attraverso la macchina da presa di una maestra del cinema italiano. Il CD allegato contiene 32 canzoni interpretate dall'autrice.
Nato negli anni Trenta, il musical è l'unico genere cinematografico che nel corso di quasi un secolo di intense sperimentazioni si è trasformato senza rinunciare alle sue caratteristiche distintive. Questo volume racconta la storia del musical attraverso foto di film, trame, attori e cantanti, ma anche tecniche di ripresa, ispirazioni musicali, temi ricorrenti e gli innumerevoli "trucchi" dietro le quinte.
Il repertorio figurativo di immagini artistiche presentato in questo dizionario rappresenta la progressiva evoluzione delle conoscenze geografiche reali, presunte o immaginarie, a partire dalla scoperta del Nuovo Mondo alla fine del Quattrocento. Il primo capitolo è dedicato al globo terrestre e alla sfera celeste e include la cartografia, le figure del geografo e dell'astrologo, le rappresentazioni allegoriche di luoghi come Gerusalemme, Roma o i grandi fiumi. Il secondo capitolo indaga i continenti e i suoi abitanti, con particolare attenzione agli usi e costumi di popolazioni lontane. Segue infine il capitolo su animali esotici e creature mitiche e fantastiche.
In una nuova e originale formula, tutto Leonardo: il pittore della Gioconda e lo studioso di anatomia, lo sperimentatore del volo umano e l'inventore di macchine da guerra.
Il volume prende avvio dal saggio di Keith Christiansen e da un contributo sulla fortuna critica di Gentile in età moderna e le interessanti vicende collezionistiche. Ciascuna sezione del catalogo delle cento opere in mostra, costituita da schede esaurienti affidate a specialisti e corredate da immagini di qualità, è introdotta da micro-saggi di Andrea De Marchi che ricostruisce la preziosa e variegata produzione artistica di Gentile. Chiude il volume una consistente mole di apparati che prevede la pubblicazione di tutti i documenti sull'autore, un regesto illustrato della sua opera completa, un repertorio biografico di tutti gli artisti del Quattrocento, esposti in mostra, che intorno a lui gravitarono.
Il volume accoglie una scelta di saggi dedicati dall'autore all'arte del Tre e Quattrocento, lungo il crinale di quel momento d'eccezione della cultura figurativa europea che annuncia e accompagna la soglia fra Medioevo e Rinascimento. Scritte fra il 1934 e il 1985, queste pagine intessono un dialogo appassionato con artisti sommi o semplicemente grandi, come Giotto e lacopo della Quercia, i grandi riminesi e Pisanello; raccontano di opere epocali, come la Maestà di Duccio e l'affresco giottesco del primo Giubileo; svelano monumenti della complessità e novità del Duomo di Siena e di Orvieto; invitano a riflettere sulle differenze di struttura che possono segnare le diverse civiltà figurative.