
Curata da Gioia Mori, la monografia - che accompagna l'esposizione romana ripercorre la carriera di questa affascinante artista polacca che visse in Russia, a Parigi, in Italia, per approdare poi negli Stati Uniti e passare gli ultimi anni della sua vita in Messico. Attraverso dipinti e opere su carta, viene ricreata l'atmosfera del tempo, i grandi eventi storici, ma anche le tendenze dell'arte a lei contemporanea, in un percorso che consente al lettore di immergersi e di immedesimarsi nel mondo e nella vita dell'artista, piena di glamour ma segnata anche dai grandi eventi storici del Novecento. Pittrice cosmopolita e icona dell'Art déco, Tamara de Lempicka ha creato immagini che sono diventate il simbolo di un'epoca, "i folli" anni Venti e Trenta di cui diventa la più brillante interprete, introducendo nei suoi dipinti i simboli della modernità e rappresentando la donna emancipata, libera, indipendente e trasgressiva. Considerando la vita come un'opera d'arte e sostenuta da una volontà ferrea di affermazione, Tamara coltiva il suo talento artistico, ma anche costruisce con cura la propria immagine di donna elegante e sofisticata, divenendo presto la protagonista stravagante della mondanità europea.
I padri tornano alla ribalta. Il cinema italiano, e non solo, indaga e riscopre la figura del padre. Una panoramica attraverso una ventina di film ed una decina di interviste ad attori, attrici e registi come: Luca Argentero, Anita Kravos, Diane Fleri, Pupi Avati, Alessandro Angelini.
Un classico della letteratura musicale, risalente al 1934, ma ancora di grande valore per il lettore che ami e conosca la musica classica, o che desideri affacciarsi a questo mondo vasto e complesso quanto ricco e affascinante. Un’ampia panoramica sulla storia della musica, sui suoi movimenti e protagonisti, sui suoi capolavori, cha aiuta a comprendere un aspetto, quello musicale, di grande importanza nella costruzione di una civiltà.
C'è un'idea - di casa persino al ministero dei Beni culturali italiano in questi anni - secondo cui l'Italia potrebbe diventare una grande «Disneyland culturale»: ma è davvero a questo che serve il tessuto artistico e paesaggistico che abbiamo ereditato e che stiamo rovinando?
Per rispondere, si può partire dalla storia di un crocifisso attribuito a Michelangelo e acquistato dal governo Berlusconi per piú di tre milioni di euro: raccontarla significa parlare del potere del mercato, dell'inadeguatezza degli storici dell'arte, della cinica manipolazione dei politici e delle gerarchie ecclesiastiche, del perverso sistema delle mostre, del miope opportunismo dell'università e della complice superficialità dei mezzi di comunicazione.
Il degrado del ruolo della storia dell'arte nel discorso pubblico accompagna la metamorfosi del ruolo del patrimonio storico e artistico: da gratuito strumento di crescita culturale garantito dalla Costituzione, a parco dei divertimenti a pagamento.
In questo libro, Ball esplora i meccanismi che ci consentono di dare un senso alla musica e di emozionarci di fronte alla più semplice melodia come alla più elaborata composizione. In modo esauriente e documentato, l'autore avvicina il neofita e gli appassionati ai misteri di un'arte presente in tutte le culture, illuminandoci sull'incredibile lavoro che il nostro cervello compie per interpretare i messaggi sonori. Con il piglio dell'esperto, ma soprattutto dell'amante della musica, Ball conduce il lettore in un viaggio attraverso discipline che vanno dalla psicologia alla filosofia, dalla matematica alla neurologia e alla teoria musicale, di cui ripercorre l'evoluzione dai tempi di Pitagora ai nostri giorni. Ricco di esempi che spaziano da Bach a Jimi Hendrix, dal jazz al gamelan indonesiano e dalle filastrocche per bambini fino ai più arditi esperimenti dei compositori contemporanei, il volume affronta senza pregiudizi accademici o culturali gli aspetti che fanno della musica un'arte a sé stante, della quale non possiamo fare a meno. Introduzione di Franco Fabbri.
Michelangelo Pistoletto è conosciuto in Europa come uno dei maggiori artisti viventi ed è considerato negli Stati Uniti un sensibile anticipatore delle pratiche artistiche di partecipazione contemporanea. Il catalogo presenta oltre 130 lavori, provenienti da collezioni private sia americane che europee. Il lettore potrà seguire il percorso artistico di Pistoletto, dalla rigorosa indagine sulla rappresentazione di se stesso fino allo sviluppo delle collaborazioni creative che hanno caratterizzato la sua ricerca, grazie all’analisi dei primi ritratti della metà degli anni cinquanta fino alle azioni collettive dei tardi anni sessanta e primi settanta. I testi di approfondimento sono a cura di studiosi italiani e internazionali quali, Carlos Basoaldo, anche curatore del volume, Angela Vettese, Claire Gilman, Gabriele Guercio, Jean François Chevrier, Suzanne Penn. A chiusura del catalogo una cronologia storico - artistica.
Il viaggiatore che nella seconda metà del Quattrocento scopre il fascino del "Bel Paese" è mosso da un sentimento laico ben diverso dallo spirito che spingeva i pellegrini del Medioevo. L'Italia appare la culla di una nuova civiltà. Alla base di questa rivoluzione c'è tanto la rinascita delle 'humanae litterae' quanto l'invenzione della prospettiva. Personaggi come Albrecht Dürer e Erasmo da Rotterdam sono così i precursori di una conquista dell'Italia e dei suoi tesori, proprio come Palladio, Machiavelli, Giorgione e Tiziano con i loro trattati o con le loro tele sono gli agenti promotori della cultura italiana in tutta Europa. L'apice della fortuna dell'Italia si avrà però in pieno Settecento, con lo straordinario successo del Grand Tour, che come un fiume in piena porta nella penisola aristocratici, letterati, artisti e filosofi che la considerano una meta ineludibile per la formazione della coscienza europea.
Figura controversa, a fronte di un’indiscussa fama come eccezionale virtuoso del pianoforte, per il suo talento compositivo Franz Liszt manca ancora oggi di una definitiva collocazione nella storia della musica.
Michele Campanella, fra gli interpreti lisztiani più noti a livello internazionale, ne delinea un ritratto complesso e “vissuto”, che parte dalla sua personale esperienza di concertista. Dall’esposizione del “caso” Liszt, attraverso un discorso metodologico sugli aspetti tecnici necessari a un’adeguata interpretazione dei testi, si sviluppa un percorso musicale che è anche un racconto biografico, sino alla definizione di una nuova immagine del compositore ungherese.
Trionfante virtuoso e frequentatore dell’alta società, Liszt termina i suoi anni chiuso nella riservatezza dell’asceta e nella sperimentazione di nuovi linguaggi musicali.
Una storia da riscoprire.
A letto, in salotto, ad alta voce, in viaggio, all’aperto, in biblioteca, incapaci di staccare gli occhi dalla pagina scritta, immerse nel piacere della lettura, donne intelligenti e, per questo, pericolose, che si dedicano al sapere, all’arte di vivere, all’ozio, alla seduzione. Dopo il bestseller Le donne che leggono sono pericolose, andato dritto al cuore di molte lettrici, questo nuovo volume ci mostra quante ancora possano essere le sfaccettature della passione femminile per i libri.
Un nuovo viaggio attraverso le sale di un museo immaginario con le più belle immagini di Edgar Degas, Edward Hopper, Gustave Caillebotte, Tamara de Lempicka, Félix Vallotton, Diego Velázquez e molti altri.
Leggere incanta. Chi legge scopre paesi lontani, pensieri profondi e conosce la materia di cui sono fatti i sogni.
Le donne che leggono sono pericolose e intelligenti, e la possibilità di accedere a biblioteche proibite e a libri prima irraggiungibili le ha rese, nel corso dell’ultimo secolo, più consapevoli e più sagge. Cominciando a mettere in discussione le limitazioni imposte loro, sono diventate non solo insidiose per le convenzioni, ma sempre più audaci perché immancabilmente più coscienti del prossimo e dell’arte di vivere.
In questo museo immaginario incontriamo donne che si dedicano allo studio, all’ozio, alla seduzione, alla lettura ad alta voce, alla lettura in senso moderno, alla filosofia, ai salotti, e ancora molte altre figure che hanno saputo uscire dal conformismo nella vita reale oppure attraverso il mondo immaginario di chi le osserva.
STEFAN BOLLMANN ha studiato germanistica, storia e filosofia, con una tesi di dottorato su Thomas Mann. Autore di numerose pubblicazioni, insegna all’Università di Monaco.
Una vecchia signora con un lungo e molto vario passato, sempre in bilico tra realtà e finzione, e una segretaria viceversa ossessionata dall'esigenza di chiarezza: due personaggi in realtà inscindibili, due facce della stessa medaglia, forse una proiezione scissa dell'autrice.
E poi un figlio (forse), una cameriera e una stufa di maiolica. Questi i personaggi del più recente lavoro teatrale scritto da Franca Valeri.
Una commedia allo stesso tempo comica e metafisica, quasi beckettiana, sull'ambiguità della vita (e del teatro) anche all'approssimarsi delle ultime scadenze.
Questo volume racconta il mondo "sottosopra" immaginato da Marc Chagall (Vitebsk, 1887 - Saint-Paul de Vence, 1985), uno dei più originali, immaginifici e complessi artisti del secolo scorso. Edito in occasione di una mostra ospitata a Roma - già presentata al Musée National Marc Chagall di Nizza - il volume documenta circa ottanta opere tra dipinti e disegni, alcuni dei quali inediti, provenienti dal Musée National D'art Moderne Centre Georges Pompidou, dal Musée National Marc Chagall di Nizza e da collezioni private. A fare da sfondo a queste è un universo sottosopra, in cui il capovolgimento dell'ordine costituito può derivare tanto da catastrofi e tragici sconvolgimenti quanto dal fascino e dal piacere. La selezione di opere presentate consente di indagare, in particolare, le affinità che l.artista condivise con i Surrealisti - anche loro seguaci della "rivoluzione" e del sovvertimento dei valori stabiliti - e il forte legame con la sua identità religiosa, strettamente connesso alle origini russe ed ebraiche. Il volume ed è completato da apparati biobibliografici.

