
In occasione dell'Anno della Fede, l'ACEC ha realizzato questo volume.«Il bisogno di credere è un bisogno pre-politico e pre-religioso sul quale poggia il desiderio di sapere. Riconoscendo l'importanza di tale bisogno, noi atei possiamo favorire il dialogo tra credenti e non credenti...». Così si esprimeva, recentemente, la filosofa francese Julia Kristeva. Molti film sono stati inseriti nel presente volume proprio partendo da questa considerazione. Anche quelli che apparentemente sembrano muoversi su territori lontani dalla fede, ne sono talvolta profondamente vicini. I valori cristiani seminati a larghe mani nella lunga storia di duemila anni, improvvisamente emergono quasi carsicamente nella letteratura, nel teatro e nel cinema che, tra tutte le forme d'arte, è forse quella che riesce a metabolizzare meglio il credo cristiano in chiave contemporanea. Il cinema contemporaneo, quello che sa osare e non si adatta a riprendere e ad adeguarsi al "politicamente corretto", crede in una alterità posta al di fuori di se stesso. È un cinema, naturalmente, che di solito non offre risposte, ma pone tante domande, lasciandole spesso irrisolte. La vera difficoltà, non solo per il cinema, sta casomai nella capacità di porle correttamente, anche perché le risposte stanno nel cuore delle stesse domande.Le 14 schede dei film sono redatte da Cinema in prospettiva con la supervisione critica e pastorale di Don Gianluca Bernardini.
Un libro per esplorare alcuni capolavori della musica occidentale e avvicinarsi al senso profondo ed ultimo dell'esistenza: l'ascolto musicale si fa icona dell'ascolto del Logos, che diviene a sua volta accoglienza dell'Incarnazione. "Ascolta, Israele": il comando dello shema', dello spalancare le porte del proprio cuore tramite il senso dell'udito, prelude al comandamento dell'amore divino e dell'amore del prossimo. Dall'ascolto del Bello musicale può nascere una contemplazione assorta ed orante, che si traduce in charitas se trova un'adeguata disposizione dello spirito. Percorrere i sentieri di cui le musiche di Bach, Händel, Haydn, Beethoven e Mussorgskij sono intessute diventa quindi quasi un pellegrinaggio: la gioia che nasce dall'ammirazione per i paesaggi musicali scaturiti dalla penna dei compositori si assomma alla felicità dell'avvicinarsi alla Civitas Dei, tempio divino sfolgorante di bellezza. E se il Verbo di Dio fosse anche il canto di Dio? Quando la musica è al servizio dell'incontro con Cristo.
Il Cantico delle Creature di san Francesco d'Assisi è un ponte gettato fra un medioevo in cui la natura è, per il mistico, trasparenza di Dio, ed una modernità lacerata da intime scissioni, vuoti di senso, afasie artistiche. Eppure, molti fra i massimi compositori del "secolo breve" hanno trovato nel testo senza tempo di Francesco ben più di uno stimolo creativo: le versioni di Schnittke, Messiaen e Gubaidulina aprono ampi squarci su un orizzonte di fede ritrovata e di intensa serenità spirituale. Dallo studio di queste partiture emblematiche, il discorso si amplia fino a toccare le più profonde domande di senso: esse confluiscono in un'originalissima "postfazione corale", reinterpretazione contemporanea del Cantico da parte di personalità quali Massimo Cacciari, Khaled Fouad Allam, Irene Iarocci, Peter Hill, Giampiero Bof, Katarina Pajchel, Lubomir Zak, Margherita Coletta, Giuseppe Brondino, Davide Rondoni, in un mosaico interdisciplinare in cui la diversità diventa culla della pienezza. La fecondità del testo francescano continua a fare appello agli uomini di oggi, suscitando in ciascuno delle scintille personalissime e originali.
Il teatro è forma di espressione e rappresentazione culturale di una comunità. Per i suoi elementi essenziali - chi lo agisce e chi vi partecipa -, il teatro richiede la presenza dello spettatore e rende condivisibile il vissuto che lega il primo al secondo. Partendo da queste considerazioni, il volume inquadra il fenomeno teatrale all'interno della sala della comunità, tenendo conto delle sue peculiarità di luogo culturale e pastorale in cui nascono gruppi teatrali amatoriali e dove si ospitano compagnie di professionisti, definendo una proposta di tipo umano e culturale unica. Nelle pagine finali, inoltre, si traccia un vademecum essenziale per chi opera nelle sale della comunità, indicando i principali adempimenti burocratici e amministrativi e suggerendo strategie di programmazione, comunicazione e promozione dell'attività teatrale.
Un'interpretazione diretta e non allegorica del Cantico dei Cantici attraverso numerosi riferimenti cinematografici. Non un commento esegetico, ma una lettura d'amore, un invito a comprendere che l'incontro di un "io" con un "tu", quando diventa un "noi", spalanca le porte della vita divina. Per evitare che questo poema diventi una sorta di "Atlantide" della Sacra Scrittura e per farlo conoscere e amare. Il Cantico, perla custodita nella conchiglia della Bibbia, vede come protagonista una coppia che non smette mai di dichiarare il proprio amore: due attori, due amanti che manifestano il loro desiderio e anelano a vivere l'amore profondamente gioioso e tenero, dono straordinario del Dio-Creatore. "...e in ogni caso, non è al possesso che aspiro. Credo invece che siamo entrambi dentro un altro essere che abbiamo creato, e che si chiama 'noi'." (Robert ,Clint Eastwood, ne "I ponti di Madison County")
"La figura del padre nella serialità televisiva" è il tema del Convegno che la Facoltà di Comunicazione della Pontificia Università della Santa Croce ha organizzato a Roma il 22 e 23 aprile del 2013, i cui atti sono raccolti in questo volume.Partendo dalla figura del padre si voleva riflettere su come persona, famiglia e società siano oggi rappresentate nelle serie televisive, che sembrano vivere una nuova età d'oro: hanno raggiunto grandi livelli di qualità tecnica, e grazie alla globalizzazione e a internet hanno moltiplicato la loro capacità di creare e modellare stili di vita, al punto che qualcuno ha indicato i loro autori come "i grandi narratori del XXI secolo". Il modello narrativo è quello tipico della serialità, usato fin dall'antichità nella letteratura popolare e da numerosi scrittori classici. L'uscita differita nel tempo dei vari capitoli e delle varie puntate possiede un grande fascino e offre ampie possibilità per lo sviluppo di trame, personaggi e temi. Ma può anche generare meccanismi perversi che diminuiscono l'unità e l'identità narrativa di questo tipo di prodotti d'intrattenimento, ormai fortemente condizionati dalla pubblicità e dall'audience.
Cosa rappresenta un affresco di Leonardo piuttosto che un olio di Mondrian? Cosa ha voluto dire l'artista e quali sono le tecniche con cui è stato prodotto? Per leggere e apprezzare un dipinto è importante distinguere gli stili e i linguaggi, riconoscere i temi, cogliere il significato voluto dall'artista e l'espressione della cultura del suo tempo. Questo manuale suggerisce come avvicinarsi ad un'opera pittorica con il piacere di capirne e saperne di più.
Compositore, direttore d'orchestra e didatta ammirato da alcune delle personalità più importanti dell'ambiente artistico e intellettuale della prima metà del Novecento - Appia, Stanislavskij, Max Reinhardt, Diaghilev, Nijinsky ira gli altri - Emile Jaques-Dalcroze (Vienna 1865 - Ginevra 195O) ha lasciato una traccia indelebile nella pedagogia moderna. Contro l'arido grammaticalismo e nozionismo della didattica ottocentesca, ha per primo rivendicato la centralità del corpo come fucina, laboratorio in cui la musica prende forma e senso, a cominciare dal ritmo. Nella ritmica, o euritmica (questo il nome che Dalcroze diede al suo sistema), il corpo è coinvolto per intero, nel ventaglio delle sue funzioni: respirazione, controllo della tensione muscolare, equilibrio, pratica di movimenti diversi compiuti con le diverse membra; acquisizioni che si rivelano preziose anche per l'insegnamento degli strumenti. L'interesse per queste idee non si limitò al mondo musicale, e Jaques-Dalcroze, oltre ad aver esercitato un influsso determinante sul teatro, è considerato uno dei principali innovatori della danza del XX secolo. Questo libro, pubblicato per la prima volta a Parigi nel 1919, raccoglie alcuni degli scritti fondamentali di Jaques-Dalcroze, e rappresenta la migliore via d'accesso a un pensiero e a un metodo che mantengono intatta la loro attualità.
Ci sono registi che ci portano lontano, scrittori capaci di mostrarci il mondo attraverso una pagina soltanto e note destinate a segnare certi luoghi per sempre. Si può davvero viaggiare senza allontanarsi da casa? Sorvolare il Kenya con i protagonisti di "La mia Africa", ballare all'Avana sui ritmi cubani e risalire il Nilo in compagnia di Hercule Poirot. "Viaggiare in poltrona" è una selezione di 500 film, libri e musiche che vi condurranno dalle mete più vicine a quelle più remote. Per sognare ad occhi aperti e poi, magari, partire davvero. Attraversate il deserto guardando "Il paziente inglese", esplorate la giungla davanti a "La foresta di smeraldo" e lasciatevi guidare da Indiana Jones nell'antica città di Petra. Viaggiate al suono della musica pop e rock da Manchester alla California passando per Memphis e ballate ai ritmi del funk brasiliano e del tango argentino. Fate il giro del mondo leggendo avvincenti romanzi noir, racconti di avventurieri e storie d'amore Concedetevi una fuga nei castelli bavaresi di Ludwig con Visconti e scoprite i segreti dell'India grazie a "Bollywood". Allontanatevi dai sentieri più battuti ed esplorate, con un bel libro o un film avvincente, lo Yemen, la Mongolia, l'Iran, la Corea del Nord, le steppe dell'Asia centrale...
Sin dai primi e incerti passi compiuti in posizione eretta, l'uomo ha viaggiato. La storia dell'umanità è infatti pervasa da migrazioni, scoperte e conquiste. Questa inquietudine, causa di numerose tragedie, è tuttavia il punto di partenza di molte delle cose straordinarie e meravigliose di cui siamo a conoscenza oggi. Questo volume mira a invogliare i lettori a intraprendere nuovi viaggi, affrontando senza pregiudizi le profonde diversità e i contrasti del nostro pianeta, raccogliendo contributi variegati da parte di autori, fotografi ed esperti di tutto il mondo.
Avete il mondo in mano. Abbiamo sintetizzato per voi 40 anni di esperienze di viaggio nella prima guida all'intero pianeta. In questa enciclopedia dalla A alla Z, per ogni paese troverete una cartina dettagliata, informazioni essenziali, immagini stimolanti e attrattive da non perdere. D'ora in poi, ogni vostro viaggio partirà da qui.
Dall'Antartide alla foresta amazzonica, dalle Cascate Vittoria alla Grande Muraglia, Lonely Planet ha scelto i luoghi più straordinari da vedere nel mondo, tra e opere create dall'uomo e meraviglie naturali.
101 destinazioni per lasciarsi ispirare, itinerari a misura di budget, consigli su come e quando andare e dve pernottare.
Visitare le meraviglie della Terra è molto più facile di quanto si potrebbe pensare.