
Un altro? Ancora un libro sul linguaggio audiovisivo e sull’analisi del film? Non sono già abbastanza le opere di questo tipo che – più o meno polverose – popolano gli scaffali delle librerie? Questi immagino possano essere gli interrogativi che subito verranno alla tua mente di lettore quando (per caso o per scelta) ti troverai in mano questo libro. E questi sono stati i dubbi che hanno accompagnato i primi passi del mio lavoro. Alle esitazioni e ai timori si sono però, giorno per giorno, contrapposte le ragioni e le passioni che stanno dietro questo lavoro, immaginato e desiderato in tanti anni di incontri. Incontri con i film, con i loro spettatori e con i tanti – diversi – esperti dell’affascinante universo cinematografico. Cineforum, conferenze, laboratori e corsi di approfondimento, serate in cui la discussione si protraeva fino a tardi, costando a tutti il giorno dopo un risveglio più brusco del consueto. Nessuna ambizione teorica. Soltanto l’intento di offrire uno strumento votato ad un particolare ‘uso’ dell’analisi del film, che ne commisuri la pratica alle esigenze del cineforum.
Alberto Bourlot è docente presso l’Università Cattolica di Milano e svolge un’intensa attività professionale di consulenza semiotica. Ha pubblicato Parola, Immagine e Simbolo (San Paolo 1997), Immagini della Scrittura (Queriniana 2002) e il primo volume di questa Introduzione alla metodologia del cineforum (Effatà 2007). Insieme a Mariagrazia Fanchi ha pubblicato anche La Sala della Comunità (Effatà 2004) e I pubblici della Sala della Comunità (Effatà 2006).
Quali sono i processi intellettuali e biologici che presiedono alla nascita di un'opera musicale? è possibile capire da un punto di vista scientifico in che modo e per quali ragioni un compositore, un musicista o un direttore d'orchestra scelgano di mettere insieme una nota con l'altra? più in generale, quale relazione sussiste tra le strutture elementari del nostro cervello - le molecole, le sinapsi, i neuroni - e le attività mentali complesse, come la percezione del bello o la creazione artistica? E dunque: che cos'è la musica? che cos'è un'opera d'arte? quali sono i meccanismi della creazione? che cos'è il bello? Due protagonisti assoluti della cultura contemporanea, Pierre Boulez - il grande compositore e direttore d'orchestra - e Jean-Pierre Changeux - il neurobiologo che ha fatto del cervello l'oggetto privilegiato delle sue ricerche - affrontano questi interrogativi, insieme al musicologo Philippe Manoury, in un dialogo che rappresenta un inedito e originale tentativo di fondare una "neuroscienza dell'arte".
Quali sono i processi intellettuali e biologici che presiedono alla nascita di un’opera musicale? è possibile capire da un punto di vista scientifico in che modo e per quali ragioni un compositore, un musicista o un direttore d’orchestra scelgano di mettere insieme una nota con l’altra? più in generale, quale relazione sussiste tra le strutture elementari del nostro cervello – le molecole, le sinapsi, i neuroni – e le attività mentali complesse, come la percezione del bello o la creazione artistica? E dunque: che cos’è la musica? che cos’è un’opera d’arte? quali sono i meccanismi della creazione? che cos’è il bello? Due protagonisti assoluti della cultura contemporanea, Pierre Boulez – il grande compositore e direttore d’orchestra – e Jean-Pierre Changeux – il neurobiologo che ha fatto del cervello l’oggetto privilegiato delle sue ricerche – affrontano questi interrogativi, insieme al musicologo Philippe Manoury, in un dialogo che rappresenta un inedito e originale tentativo di fondare una “neuroscienza dell’arte”.
Questo volume presenta una panoramica di una stagione del teatro italiano per molti versi sottovalutata, ovvero ridotta ai suoi massimi protagonisti: il mezzo secolo che va da d'Annunzio alla fine del fascismo. Bottoni dedica al teatro un'attenzione centrata più sui testi che sulla macchina spettacolare: copioni, trame dunque, ma anche vicende e prese di posizione di autori, attori, critici che contribuiscono a definire un capitolo di storia del teatro fervido e avventuroso.
Alain de Botton affronta un aspetto centrale dell'esistenza di tutti gli esseri umani: le case, le città, la geografia dei luoghi che abitiamo e in cui ci muoviamo, la necessità che abbiamo di sentirli belli e accoglienti. E lo fa partendo da alcune semplici domande: Che cosa rende una casa bella? E perché ciò che per alcuni è bello, per altri è invece inguardabile? Ed è ragionevole passare parte del proprio tempo a cercare di rendere più belli i luoghi in cui viviamo? E, soprattutto, i luoghi, gli edifici, le stanze e gli uffici possono renderci più o meno felici?
Dieci saggi affidati ai maggiori specialisti e sessanta schede delle opere esposte compongono il catalogo di una mostra che vuole proporre con integrità filologica il racconto di Omero. Conosciamo dunque vis à vis gli dèi e gli eroi immortalati in statue di marmo mentre soprattutto sui vasi attici più antichi e nelle più recenti pitture pompeiane sono narrati gli eventi che hanno luogo nell'undicesimo anno della guerra tra Greci e Troiani: immagini avvincenti quasi come le parole di questa vera enciclopedia del mondo antico. La furia di Achille, l'astuzia di Ulisse, la debolezza di Patroclo, la magnanimità di Ettore e il dolore di Priamo ci colpiscono ancora così a fondo perché i valori che animano questi personaggi sono gli stessi che abbiamo oggi ancora cari: il coraggio, la pietà, l'onore, l'amicizia.
Nelle mostre organizzate al Colosseo la Soprintendenza archeologica di Roma ha avviato l'esplorazione dei grandi temi della civiltà antica. Il tema scelto quest'anno è la cultura nel mondo classico: partendo dalle sue origini simboliche incarnate dalle Muse, che presiedono al pensiero e alle arti in tutte le loro forme, per approdare alla figura dell'intellettuale nella società antica, indagata anche attraverso la sua iconografia, come segno della rappresentazione di valori condivisi e segnale di trasformazioni.
Il femminismo non è un movimento che ha a che fare solo ed esclusivamente con 'questioni di donne'. Costituisce, piuttosto, una forma di critica dell'ordine sociale nella sua globalità. Consente di affinare la concezione dell'oppressione attraverso un'analisi dei modi di dominio interiorizzati e di decostruirli. Chiara Bottici propone una teoria filosofica radicale, che definisce anarcafemminista, ispirata a due affermazioni principali: la prima è che c'è qualcosa di specifico nell'oppressione delle donne; la seconda è che, per combatterla, dobbiamo districarci tra tutte le altre forme di oppressione e dall'antropocentrismo che le caratterizza.
Paul Klee è uno degli artisti più importanti del Novecento e sicuramente uno dei più amati: la sua pittura raggiunge tutti, incanta i bambini come i filosofi che ne hanno molto scritto. Ha dipinto diecimila opere, sperimentando, creando nuove tecniche, usando linguaggi diversi, reinventandosi sempre: è stato astratto e figurativo, lo hanno chiamato post-cubista, surrealista, espressionista, ma nessuna definizione riesce a racchiuderlo. Diceva di essere 'inafferrabile'. E in qualche modo è così. Chi era davvero Paul Klee? Questo libro indaga il mistero di un genio dotato di molti doni: poteva essere un poeta o un musicista, ma è con la pittura che ha cambiato la storia dell'arte. Dominato da una potente ispirazione e da un'inesauribile furia creatrice, che ha saputo regolare ed educare con la più metodica delle vite: un caso molto raro tra i suoi colleghi artisti. Attraverso i suoi Diari e i densi scritti teorici che ha lasciato, Gregorio Botta ricostruisce e intreccia la formazione di un uomo e la nascita di un'estetica che ha segnato il secolo. Dotata di un ricco apparato iconografico a colori, questa è una biografia artistica scritta con un linguaggio chiaro e avvincente da un autore che è a sua volta un artista.
Da più di un secolo i musei pubblici e privati di tutto il mondo fanno a gara per aggiudicarsi le opere dei maestri italiani. Fuori dall'Italia per molteplici motivi spesso al centro di incredibilli vicende, le statue di origine romana, i dipinti del Rinascimento, le strabilianti invenzioni degli scultori contemporanei documentano in tutte le regioni del pianeta la ricchezza di una tradizione culturale che non ha eguali nel mondo. Nel volume le illustrazioni sono commentate da schede, destinate anche a un pubblico di non esperti, le quali, oltre a inquadrare le opere nell'ambito della storia dell'arte, danno ragione delle loro attuali collocazioni.

