Itinerario di conoscenza e di approfondimento dei 12 AMEN della elabrazione eucaristica per riscoprire e rinnovare i pilastri della fede.
Dire AMEN non è una semplice formula di chiusura di preghiera, ma una autentica professione di fede.
Attraverso un itinerario di conoscenza e di approfondimento degli AMEN pronunciati nella celebrazione eucaristica, nel testo si offrono spunti per riscoprire e rinnovare i pilastri della fede, cogliendo il loro legame con gesti e atteggiamenti della vita quotidiana.
Per ognuno degli AMEN si propongono:
· un’introduzione biblico-pastorale a partire dai riferimenti biblici per entrare nei contenuti e analizzare il loro significato nell’oggi;
· elementi di approfondimento liturgico, che spingono la riflessione personale all’incontro con Dio;
· brani tratti dai Messaggi del Papa sul “senso del credere”;
· l’Amen nella vita di alcuni testimoni: figure di grandi santi e giovani d’oggi che raccontano come vivono nel quotidiano il sì alla fede;
· dinamiche personali e di gruppo, canzoni e film sui temi.
Significativo il “sottofondo vocazionale” di tutto il cammino proposto: la consapevolezza del senso dell’AMEN farà scoprire una relazione di fedeltà tra Dio e ognuno di noi. Saranno 12 AMEN per dire “sì” al Suo Amore che coinvolge la vita.
Con linguaggio piano e accessibile a tutti, e con l’aiuto di vivaci illustrazioni a colori, sono riproposti alcuni concetti di fondo (il senso della Domenica, il valore dell’edificio “chiesa”), ma soprattutto si ripropongono le basilari norme di comportamento che caratterizzano il fedele consapevole del significato dei gesti e dei riti della Messa (che cosa fare entrando in chiesa; come vanno compiuti i gesti, partendo dal segno della croce; come si riceve la Comunione ecc.). Rivisto dai responsabili della Pastorale liturgica della diocesi di Milano, questo fascicolo è uno strumento unico e prezioso per parrocchie e comunità che vogliono vivere (o ritrovare) uno stile celebrativo all’altezza del mistero celebrato, rivolgendosi anche ai “fedeli dell’ultimo banco”.
"Sembra che la riforma liturgica abbia inferto un duro colpo all'osservanza delle norme fondamentali della liturgia romana, se non al principio stesso di diritto liturgico. Cosa è successo? Commissioni di esperti hanno fatto passare nella liturgia le loro opinioni e nella pratica le hanno sapute trasformare in legge liturgica. Papa Benedetto XVI ha precisato ad esempio che "il nuovo Messale veniva inteso come un'autorizzazione o perfino come un obbligo alla creatività, la quale portò spesso a deformazioni della Liturgia al limite del sopportabile". Se l'antica liturgia era un "affresco coperto", la nuova ha rischiato di perderlo per la tecnica aggressiva usata nel restaurarlo. Il Motu Proprio "Summorum Pontificum" ha ripristinato per legge lo stato antecedente in modo che il nuovo rito possa guardare con equilibrio all'antico come questo al nuovo, e il restauro possa continuare con pazienza tenendo conto del movimento di innovazione che in modo naturale accompagna la liturgia della Chiesa." Sperimentando i benefici e le deficienze della riforma liturgica dopo il Concilio Ecumenico Vaticano II, l'autore ha voluto capire le cause che hanno contribuito all'inosservanza del diritto liturgico nel tempo postconciliare e perciò alla trascuratezza dello ius divinum." (dalla prefazione del card. Raymond Leo Burke).
Uno strumento utile per tutti coloro che vivono all'interno delle parrocchie e delle Comunità pastorali un impegno di responsabilità, come quello della catechesi dell'iniziazione cristiana, dell'animazione dell'Oratorio o dell'Azione Cattolica. L'Agenda è realizzata in collaborazione con Pastorale Giovanile diocesana (Servizio Giovani e Fom), Azione Cattolica ambrosiana, Servizio per la Catechesi e Servizio per la Famiglia della diocesi di Milano. L'Agenda dell'Operatore Pastorale è destinata a diventare un punto di riferimento importante, da tenere sempre sotto mano, per ricordare appuntamenti e incontri della vita liturgica ambrosiana, il cammino diocesano e della pastorale ordinaria e dove segnare i propri impegni settimanali.
La Chiesa italiana è in attesa della recognitio della Congregazione per il Culto sulla traduzione italiana alla terza edizione del Messale.
Il voto, espresso in modo pressoché unanime dai Vescovi d’Italia, affinché le parole sul calice siano lasciate nella forma che siamo abituati a sentire da oltre 30 anni (il calice del mio sangue versato per voi e per tutti) non ha alcuna speranza di essere accolto dalla Santa Sede, come dimostrano chiaramente il precedente dei paesi anglofoni e la recente lettera di Benedetto XVI all’episcopato tedesco.
Il volume, sulla scia di quanto già detto da insigni biblisti e liturgisti (A. Vanhoye, C. Marucci, C. Giraudo. E. Mazza…) cerca di dimostrare l'inopportunità della nuova traduzione “il calice del mio sangue versato per molti”, che dietro l'assonanza con il latino "pro multis” nasconde "in realtà" un senso difforme dall'intenzione del testo biblico, facilmente percepibile in italiano come contrario al dogma dell’universalità della redenzione.
È urgente dunque avanzare un’alternativa che non risulti pastoralmente traumatica.
L’occasione può essere propizia per rivedere in particolare l’intero testo delle parole eucaristiche in forma più aderente al testo tipico latino, in conformità ai criteri dell’istruzione Liturgiam Authenticam.
La Presentazione di Severino Dianich approfondisce significativamente l'analisi del problema sotto il profilo pastorale.
L'opera, che ha avuto numerose ristampe in lingua tedesca e che è già stata tradotta in molte lingue, sviluppa la riflessione di Romano Guardini sui "santi segni", con grande attenzione alla sua attualità. Siamo in presenza di una vera inflazione di parole e immagini, che rapidamente compaiono e altrettanto rapidamente spariscono. Anche oggi, però, in tutte le culture e in tutte le religioni ci sono la parola e l'immagine che rimangono, pur in mezzo al continuo scorrere delle parole e delle immagini.
Di questi segni, che hanno peso e durata che permangono nel tempo, parla questo libro. Essi sono particolarmente presenti e significativi nella liturgia della Chiesa cattolica, ma anche nella vita quotidiana dei suoi fedeli. Mons. Kapellari ripropone in quest'ottica domande come: che cos'è il Sacro? Che cosa sono i "segni"? Che significato hanno, in particolare, i segni che caratterizzano la liturgia e la preghiera, come i colori, i gesti, gli oggetti, i tempi…?
Esecuzione a cura della Cappella Musicale Pontificia Sistina, maestro direttore Massimo Palombella.
In cammino verso Gerusalemme, per completare, dopo Santiago e Roma, i tre famosi pellegrinaggi medievali. 16 giorni a piedi tra Israele e Palestina, sulle orme degli antichi pellegrini che, sbarcati ad Acri, avevano come meta la Città Santa. L'itinerario, che può essere percorso in entrambi i sensi, ha come cuore la "salita" a Gerusalemme. Ma altre tappe fondamentali sono Nazaret e il Tabor, il monte delle Beatitudini, Gerico, Betlemme... Come sempre, spostarsi a piedi obbliga a incontrare le persone, le culture, le religioni. E poi la natura: dalla pianura della costa alla depressione del Giordano alle colline della Giudea. L'ospitalità è in monasteri, kibbutz, scuole, ostelli. Una guida per gruppi di pellegrini ma anche per singoli.
Una guida originale per un cammino sulle tracce di S. Agostino. Le autrici, che testano "sul campo" ogni percorso proposto, ci invitano a ripercorrere a piedi alcuni luoghi agostiniani da Genova a Pavia, soffermandosi sui punti di interesse turistico, culturale e spirituale. Sant'Agostino si trasferì a Milano nel 385 e l'abbondante toponomastica agostiniana presente nel tratto che collega Genova a Pavia suggerisce che abbia frequentato a lungo quei luoghi. Le sue spoglie sono sepolte a Pavia, nella Chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro.