Scrivere la vita di un santo di cui s'è scritto già molto, può essere paragonato all'interpretazione che dà il direttore d'orchestra di una sinfonia famosa, notissima. L'opera musicale è la stessa, l'esecuzione può essere originale. Quella che hai tra le mani non è la solita biografia, spesso noiosa e scontata, ma un "botta e risposta" veloce e incalzante tra un giovane curioso di sapere e un monaco saggio. La giovinezza è il tempo delle scelte decisive della vita; è bene perciò che i giovani abbiano, come esempio, dei testimoni credibili per santità di vita. Ecco quindi uno scritto rivolto a tutti, ma soprattutto ai giovani, affinché possano trovare in san Benedetto un punto di riferimento per superare le varie difficoltà della vita e una guida per crescere nell'amore verso Cristo Gesù, modello supremo di amore.
Rod Dreher cominciò a parlare di Opzione Benedetto dieci anni fa, dalle colonne dei giornali conservatori americani. Quando gli chiesero di raccogliere le proprie ipotesi in un libro, Dreher scrisse questo testo che è diventato un vero e proprio manifesto sia del conservatorismo, sia delle prospettive future per il cristianesimo. La tesi di fondo è semplice: in un mondo come il nostro, molto simile a quello che vide la fine dell'Impero Romano con l'arrivo dei barbari, è necessario fare come Benedetto da Norcia, separarsi dall'Impero per poter ritrovare le proprie origini, radici e identità, così da poter essere in prospettiva "sale della terra- non insipido. Tacciato di favorire un ghetto cristiano, il libro di Dreher è molto più ricco, e non mancherà di creare dibattito anche in Italia, dove prima ancora di essere pubblicato è stato recensito e commentato. «Leggete questo libro e imparate dalle persone che vi incontrerete, e lasciatevi ispirare dalla testimonianza delle vite dei monaci. Lasciate che vi parlino tutti al cuore e alla mente, poi attivatevi localmente per rafforzare voi stessi, la vostra famiglia, la vostra Chiesa, la vostra scuola e la vostra comunità» (Rod Dreher).
Poco prima del 540 san Benedetto redasse il testo di una Regola per la comunità di monaci raccolti intorno a lui nel monastero di Montecassino. Articolata in un prologo e 73 capitoli, è ancora oggi l'elemento fondativo delle comunità benedettine. Il suo valore e la sua efficacia travalicano però l'ambito rigorosamente monastico e infatti essa è ormai frequentemente invocata come una guida valida per i laici, sia nella vita privata che in quella professionale. Proprio la "Regola" è al cuore di questo libro, in cui Dom Guillaume, forte dell'esperienza maturata come monaco e come abate, traduce in un linguaggio semplice e concreto le sue norme antiche e sempre nuove, permettendo anche a noi, uomini e donne del XXI secolo, di apprezzarne la bellezza e l'attualità. Vivere secondo la "Regola", assimilando la sapienza dei monasteri, ci permetterà di trasformare profondamente la nostra vita e di cambiare il modo in cui guardiamo il mondo, gli altri, noi stessi. Essa ci sprona a considerare l'esistenza come un itinerario di fede e un ritorno alla sorgente di tutte le cose, scendendo nel profondo, dove Dio abita, ci abita, e ci attende amorevole e fiducioso. Questo è, almeno per noi contemporanei, il grande paradosso: una "Regola" ci permette di conseguire la vera libertà e la pace di chi ha trovato la verità.
L’uomo contemporaneo galleggia in mezzo al mare, in una notte senza stelle.
Se Dante, all’inizio della Divina Commedia, descriveva la sua condizione di smarrimento spirituale come una selva oscura dalla quale, in qualche modo, poteva trovare un via d’uscita, l’uomo moderno versa in uno stato di malessere e instabilità, come un naufrago tra i flutti, che sale e scende in balia delle onde. Si è persi nella perdizione, si erra nell’erranza.
Padre Lepori, monaco e pastore, propone una via antica ma sempre efficace, ispirata al Vangelo e alla Regola di san Benedetto, per prendersi cura di chi è ferito e indicare il cammino a chi vaga senza direzione.
Esce questo nuovo volumetto della fortunata e prolifica collana I Santi oggi. Qui viene presentata, dal notissimo autore il Padre benedettino Giuseppe Febbo, l’attualità del messaggio del Patrono d’Europa: Ora et Labora, prega ed opera. È dalla contemplazione, da un forte rapporto di amicizia con il Signore che nasce in noi la capacità di vivere e di portare l’amore di Dio, soprattutto nelle periferie esistenziali.
Terzo volume della collana Ascolta e Cammina che raccoglie gli scritti dell'abate generale dei Cistercensi Padre Mauro Giuseppe Lepori. Per il modo di esprimere i suoi pensieri e di fermarli sulla carta Lepori è uno degli autori più letti e seguiti nel panorama della cultura cattolica italiana. Nel libro il padre Lepori approfondisce il tema della preghiera che rappresenta un canale privilegiato per parlare e per ascoltare Dio. L'autore attingendo dalla tradizione dell'Ordine cistercense, di cui è abate generale, compie suggestive riflessioni sulla spiritualità propria del monachesimo occidentale.
"In Christi amore prò inimicis orare. Pregare per i nemici nell'amore di Cristo." (KB 4,72). È questo il consiglio della Regola di San Benedetto che meglio sintetizza il centro e l'ampiezza della mistica, del cuore mistico della nostra vocazione cristiana e monastica. Mistica non vuol dire essere fuori dalla realtà, ma vivere con la coscienza della realtà totale, quindi mettere al centro della nostra vita e del nostro cuore il rapporto con Dio. Non essere coscienti della natura profonda del nostro cuore ci rende meno vivi, non solo nel vivere le esperienze drammatiche ed estreme, ma la vita quotidiana, la vita che ci è data da vivere ogni giorno con pienezza. È urgente che ci aiutiamo a capire come vivere consapevolmente l'esperienza centrale del cristianesimo, perché essa è appunto l'esperienza centrale della nostra natura umana, è il cuore della nostra umanità, è la scoperta del nostro cuore. Perché è solo da lì che può sempre rinnovarsi e fiorire una vita, una vocazione, una comunità, un Ordine, la Chiesa tutta.
All'inizio della notte da sempre i cristiani innalzano lodi al Signore e intercedono per tutta l'umanità di cui vogliono essere voce. È nel buio di quest'ora che, a partire dalla Regola di Benedetto, sono state pronunciate le parole indirizzate da un priore ai suoi fratelli e alle sue sorelle, e qui radunate in un'unica raccolta inedita. Parole sapienti, che appartengono alla tradizione e nel vangelo cercano luce; parole per questo capaci di illuminare il viaggio interiore di chiunque sia alla ricerca di un senso, di un "oriente" per la propria vita.
Il volume del p. abate Pierre Miquel vuole essere una presentazione della vita monastica secondo il pensiero di san Benedetto. Ma il testo non è riservato solo alla piccola schiera dei monaci; nel pensiero dell’Autore esso può servire anche ai laici cristiani per avere una migliore consapevolezza del ruolo dei monaci nella chiesa attuale.
L’autore delinea la fisionomia e la spiritualità di san Benedetto, il suo carattere, e passa in rassegna i temi maggiori della Regola così che viene messo in rilievo il pensiero del suo autore.
La Bibbia costituisce la base dei temi presenti nella Regola di san Benedetto, ispirandosi liberamente alle tradizioni dell’Oriente e dell’Occidente.
Abbiamo qui una riflessione sul monachesimo secondo san Benedetto, sia attraverso la sua Regola che i temi a lui cari.
La lettura del volume è profiqua per conoscere e approfondire la figura di san Benedetto e il suo messaggio.
I monasteri benedettini sono da 1500 anni un esempio illuminante di che cosa significhi vivere e lavorare in un contesto dove tutti abbiano chiari finalità e obiettivi, ruoli e mansioni e sappiano fare della comunità il proprio punto di forza. Un'organizzazione perfetta che ha attraversato i secoli e che molte cose può dire al mondo manageriale, grazie alla corretta gestione di valori condivisi, a una leadership diffusa e alla capacità di far lavorare insieme persone motivate e consapevoli delle proprie responsabilità. La Regola di San Benedetto è stata per secoli il faro di questi monasteri e ha saputo irradiare buon senso unito a un'estrema concretezza. Oggi rappresenta un richiamo forte alle radici comuni del vivere organizzato, alle sue regole di appartenenza può contribuire a ridare slancio alla vita aziendale e al governo delle imprese. Premessa di Roberto Comolli. Prefazione di Giuliano Vigini.
Scritta all’inizio del VI secolo, la Regola di san Benedetto conserva ancora oggi tutta la sua bellezza e validità. È un testo fondamentale non solo per i monaci che ad essa si ispirano, ma anche per ogni discepolo che vuole fare del Maestro l’unico punto di riferimento della sua vita. Sicuramente un libro che non può mancare nella biblioteca di un cristiano impegnato o anche semplicemente di chi desidera conoscere più da vicino il fenomeno del monachesimo nella Chiesa.