Nel racconto live di tre anni di "ora di religione" a scuola il grido dei giovani - sotterraneo, duro e angosciato - rivolto agli insegnanti, agli educatori e alla Chiesa: ritrovare il valore del corpo per la fede, questione decisiva del cristianesimo nell'epoca della realtà virtuale. Il libro trasmette la quotidiana esperienza di un insegnante di religione cattolica, "dove le grandi questioni di Dio e dell'uomo emergono dai mille spunti disseminati nel dialogo con ragazzi e ragazze tra i quattordici e i diciannove anni, con i loro problemi, le loro speranze, i loro gusti e le loro convinzioni. In questo dialogo, a partire dalle domande e dalle intuizioni dei suoi alunni, il docente non sale in cattedra per impartire noiose lezioni, ma neppure è in balìa del puro contingente. È lui a condurre la riflessione, a partire da una canzone o dal commento di un alunno. Lasciandosi però, a sua volta, interrogare e rimettere in discussione, come sempre dovrebbe fare un educatore degno di questo nome, come sempre dovrebbe fare un credente, per cui il dubbio di un altro può essere l'occasione di approfondire e verificare la propria fede." (dalla Prefazione di Giuseppe Savagnone)
L'obiettivo di questo percorso educativo (pensato per un itinerario annuale o per un campo estivo) è aiutare i giovani a sapersi orientare nella ricerca di Dio e interiorizzare l'esperienza dell'incontro con Cristo. Ogni tappa propone: il videoclip di una canzone inedita che lancia il tema, una dinamica di gruppo per interiorizzare il tema, il confronto con un "testimone", un momento di preghiera e la visione di un film da vedere insieme. Oltre a questo libro con i testi e il materiale per gli incontri e un dvd allegato con 10 videoclip, canzoni e testimonianze, è disponibile a parte il cd musicale con la registrazione delle dieci canzoni che danno lo spunto al cammino.
Il volume presenta e descrive l'esperienza di quasi settant'anni di oratorio tra le parrocchie di Roma e ha come obiettivo la condivisione del "metodo COR": un modello di oratorio nato nelle periferie romane del secondo Dopoguerra dall'intuizione di un laico, Arnaldo Canepa, figura importante per la realtà ecclesiale della diocesi di Roma. È un modello che fin dall'inizio si è strutturato attraverso il confronto tra i catechisti che operavano negli oratori e si è via via consolidato in uno stile e in una prassi educativa frutto della condivisione tra le diverse realtà parrocchiali. Un modello sempre in divenire, per raccogliere le sfide che le nuove generazioni ci chiedono di affrontare insieme a loro.
In dialogo con i giovani affrontando le criticità e le sfide tipiche di questa età: la responsabilità, le difficoltà e le ricchezze del rapporto intergenerazionale, la ricerca della propria realizzazione, il coraggio e la capacità di mettersi in gioco, di impegnare la vita per grandi ideali. Con un taglio vitale ed esperienziale, arricchito dal contributo delle scienze psicopedagogiche, il testo vuole offrire spunti per riflettere. In ogni capitolo saranno offerti brevi e concreti pensieri e stimoli, seguiti da spunti di riflessione nati dal dialogo sui più diversi argomenti. Protagonisti e primi destinatari del testo sono i giovani. Ma il testo non si rivolge solo a loro. Il libro vuole aprire un dialogo con il mondo di quanti - genitori, educatori, animatori - sono impegnati nella formazione, per vincere insieme la sfida di costruire rapporti intergenerazionali positivi e capaci di reciprocità.
Fermo a letto per un incidente in motorino, Loris riscopre vecchie amicizie e riflette sulla delusione di altre, che credeva vere. Il comportamento di Omar, per esempio, lo colpisce: non si sono sempre raccontati tutto? Ma la sua delusione diventa presto l'occasione per ripensare a tanti volti, aprirsi a nuovi incontri, scegliere i pezzetti della strada da seguire per essere davvero felice. Un nuovo volume della serie per adolescenti ed educatori di don Marco D'Agostino nel quale viene toccato il tema della libertà e della scelta. Una nuova serie sul mondo degli adolescenti "raccontati" da don Marco D'Agostino con una forma moderna e accattivante, a metà strada tra narrativa e riflessione esistenziale. Il protagonista di ogni volume è Loris, un adolescente alle prese con le avventure della crescita. Loris è un personaggio di fantasia, eppure è reale: nasce dai numerosi incontri dell'autore, prete impegnato nella pastorale giovanile, con i ragazzi di oggi. Vere sono quindi le sue paure, le speranze, le ferite e le gioie.
La vita di Marco, figlio unico, appassionato di giochi elettronici e molto schizzinoso a tavola, viene rivoluzionata dall'arrivo di una cugina di tredici anni, Camila, che viene dall'Argentina per trascorrere un po' di giorni di quell'estate dalla nonna di Marco, a Torino. Camila, esuberante e piena di voglia di fare, trascina Marco in oratorio, una realtà che fino a quel momento gli era del tutto sconosciuta. Con l'animatore Luca e gli altri ragazzi decidono di realizzare un piccolo film sulla vita di don Bosco. Per realizzare il film i ragazzi si documentano sulla vita di don Bosco. Anche se il piccolo film girato non è un capolavoro, Marco alla fine dell'estate è uscito dal guscio, ha trovato nuovi amici in oratorio e spera, l'estate successiva, di andare in Argentina da Camila. Età di lettura: da 6 anni.
Albino Sanna – autore di vari libri sul mondo adolescenziale – propone in queste pagine un nuovo itinerario per i giovani in un momento importante della loro vita, un momento in cui vengono esortati da papa Francesco a “non essere solo spettatori, ma protagonisti nella società, a non stare al balcone, ma a immergersi nei problemi della gente e dei giovani”.
Al sole che si riscopre sempre di più essere nel volto di Gesù, da cui ricevere forza e calore per la vita. Forza e calore per vivere ancora meglio il tempo dell'estate, che di solito è tempo di meritato riposo dopo le lunghe fatiche dell'inverno; è tempo per la ricerca di un lavoro che possa sostenere in qualche modo gli studi; è tempo di grandi scelte per la vita e anche di grandi amori. Questo, allora, è lo strumento giusto perché la vita possa girare "anche di notte" attorno all'unico grande sole, che è Gesù. Tra tutti gli incontri e le cose belle del tempo estivo, quello con Gesù diventa il più importante e decisivo.
Itinerari di evangelizzazione rivolti a preadolescenti e adolescenti. Ottimo testo per catechisti ed educatori che esprimono difficoltà nel fronteggiare efficacemente, in chiave educativa e di annuncio, questa fase della vita dei ragazzi.
Il libro nasce dalla predicazione degli esercizi spirituali a gruppi di giovani nell'Anno della fede e si presenta come un commento al Simbolo apostolico. Non si tratta di un testo esegetico, storico o teologico, ma di una riflessione che si propone di corrispondere all'indicazione che papa Francesco ha offerto nell'enciclica Lumen Fidei: "Colui che confessa la fede, si vede coinvolto nella verità che confessa. Non può pronunciare con verità le parole del Credo, senza essere per ciò stesso trasformato". Attraverso un percorso di meditazioni ed esercizi rivolti in modo particolare ai giovani, il testo accompagna il lettore nel cammino di progressiva trasformazione che la fede realizza nel credente.
Il calcio è solo un gioco, ma un gioco che aiuta a ricordare all'uomo che la vita non è un gioco... ma una cosa molto seria. Un insegnante con esperienza di insegnamento sia nelle scuole superiori che nell'Università ed anche nella catechesi dei giovani ci offre questa riflessione sul gioco del calcio e sui sorprendenti aspetti comuni con la catechesi cristiana. Il calcio come sport eminentemente cattolico perché: "È l'unico sport in cui è così frequente il pareggio. È l'unico sport in cui può vincere non solo la squadra più debole, ma anche quella che gioca peggio. È l'unico sport in cui non si deve essere totalmente selettivi dal punto di vista fisico. È l'unico sport in cui salta la regola della bravura come soluzione infallibile. È l'unico sport in cui non solo non è indispensabile, ma è perfino dannoso che i calciatori di una squadra siano tutti campioni. È l'unico sport che esprime con chiarezza l'identità culturale di un popolo. È l'unico sport in cui si è davvero lontani da ogni intellettualismo."
"Se io fossi un ragazzo, non avrei tanta voglia di parlare con adulti piagnucolosi e impauriti, oppure rabbiosi e incattiviti con il mondo. Per questo invito tutti a ricominciare a dimostrare amore per le nuove generazioni, fiducia nelle loro capacità e possibilità. Dare "valore all'altro e costruire relazioni non è un gesto isolato, è un processo continuo che si deve percorrere con determinazione e volontà. E grazie alla speranza che molte persone hanno potuto cambiare vita, anche attraverso percorsi tortuosi. Il mio lavoro è costruire speranza, che nella pratica quotidiana traduco con 'cercare il cuore per costruire progetti'". Cambiare è possibile: è quello che insegna l'esperienza di un prete in prima linea nell'impegno verso i giovani, nelle carceri minorili e in un'importante comunità di accoglienza.