La Bibbia di Gerusalemme pubblicata da EDB, compie 50 ANNI, e per l'occasione si rinnova nella veste grafica, guardando alla modernità del segno grafico e dei materiali. Una nuova font, nuovi colori e un design più accattivante. Per impreziosire gli interni, un ripensamento della posizione delle tavole. Si chiama Bibbia di Gerusalemme perché è frutto del lavoro degli studiosi dell'École Biblique, la Scuola biblica e archeologica che ha sede a Gerusalemme, poco fuori dalla Porta di Damasco, gestita con una forte impronta internazionale dai padri domenicani francesi. Le introduzioni, le note, i quadri cronologici e riassuntivi e gli indici tematici di quella edizione (1973) vengono tradotti in italiano e pubblicati a commento della traduzione ufficiale della CEI: nasce così nel maggio 1974 la prima Bibbia di Gerusalemme delle edizioni dehoniane. In particolare, sono i rimandi intratestuali ad essere la caratteristica di questo testo: aiutano a percorrere i legami tra i vari libri biblici e mostrano che la Bibbia è un libro in movimento che dice, ridice e si rilegge in continuazione.
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<tr><td align="right" valign="top">Message:</td><td><b>WARNING:</b> No link_id found. Likely not be connected to database.<br />Could not open database: <b>libreriacoletti</b>.</td></tr>
<tr><td align="right">Date:</td><td>Tuesday, November 30, 2021 at 11:38:13 AM</td></tr>
<tr><td align="right">Script:</td><td><a href="/demo/obtain_abstract.php?codice=978889221384">/demo/obtain_abstract.php?codice=978889221384</a></td></tr> </table>
La Bibbia ci sprona ad amare la giustizia, perché essa esprime la perfezione del soggetto spirituale. E la stessa divina Scrittura ci insegna come praticarla; ci indica infatti le vie da percorrere, per essere figli di Dio, simili al Padre. L'agire dell'uomo giusto è messo alla prova soprattutto quando egli si trova confrontato con il compito di ristabilire la giustizia. La Parola di Dio detta in primo luogo le regole fondamentali per un retto sistema giudiziario. Ma essa prospetta anche una diversa procedura giuridica, volta a salvare il colpevole. Uno degli apporti più significativi della tradizione biblica, non ancora adeguatamente recepito, riguarda infatti le dinamiche della "controversia bilaterale" (in ebraico chiamata rîb). Una volta tematizzata e illustrata, questa via che conduce alla riconciliazione sorprende per la sua luminosa evidenza e commuove per l'impatto di consolazione che induce nella storia personale e comunitaria. Perché questo è il modo con cui Dio si rivela nella storia. Ed è questo il progetto più alto assegnato a ogni persona e a ogni civiltà.
Dice il libro della Sapienza: «Davvero stolti per natura tutti gli uomini che vivevano nell'ignoranza di Dio, e dai beni visibili non riconobbero colui che è, non riconobbero l'artefice, pur considerandone le opere… Difatti dalla grandezza e bellezza delle creature per analogia si conosce l'autore» (Sap 13, 1.5). E san Francesco, nel Cantico delle creature: «Laudato sii, o mio Signore, per tutte le creature; specialmente per messer Frate Sole, il quale porta il giorno che ci illumina. Ed esso è bello e raggiante con grande splendore: di te, Altissimo, porta significazione». Insomma: possiamo conoscere il Creatore contemplando le Sue creature. Quindi, anche il nostro cane, con i suoi istinti e i suoi atteggiamenti, può indurci a meditazioni teologiche. Tuttavia, nel mondo moderno la contemplazione non solo non è più di moda; non è nemmeno agevole, considerato il caos nel quale conduciamo le nostre esistenze. In questo agile libretto, ecco le meditazioni teologiche che il cane ha suscitato nello psicoterapeuta Roberto Marchesini; perché possano aiutare i lettori a elevare la propria vita contemplando le creature. Anche quelle più umili e quotidiane.
In un mondo dominato da ritmi frenetici e da bisogni spesso fraintesi o disordinatamente appagati, accogliamo l'invito a un ritorno all'essenziale: l'incontro profondo con Gesù, unico vero nutrimento dell'anima. Attraverso una lettura spirituale e antropologica del Vangeli, accompagnata dalla piramide dei bisogni di Maslow, l'autore ci guida a riconoscere in Cristo Colui che spezza il pane e versa il vino per ogni fame e ogni sete. I bisogni umani si rivelano così non solo impulsi da soddisfare, ma segni che rimandano a un Altro, aperture al mistero. Un cammino di autenticità e di senso, alla luce della Parola.
Il Discorso della montagna: tutti ne hanno sentito parlare, pochi lo hanno davvero letto. Beatitudini, mitezza, «porgere l’altra guancia», l’essere sale e luce: parole spesso travisate o ridotte a slogan moralistici. Beati i poveri, i miti, gli operatori di pace… Ma chi ci crede ancora? Ernesto Borghi rilegge il Discorso della montagna senza retorica, con passione e chiarezza. Ne emerge un Vangelo sorprendentemente concreto: non un ideale irraggiungibile, ma un cammino per chiunque desideri una vita piena e relazioni autentiche. Un volumetto tascabile, immediato e intenso, da portare con sé come bussola quotidiana.
"Vi è mai capitato di sentirvi amici di una persona che non avete mai conosciuto? Vi siete mai sentiti talmente vicini a qualcuno che è vissuto millenni prima di voi da mettervi a conversare con lui? Suppongo di sì: i libri e lo spirito compiono di questi miracoli. Di recente a me è capitato con Giona, un po’ per caso. Credevo di sapere già tutto di lui dopo aver ascoltato la sua storia innumerevoli volte. Mi sbagliavo. Questa volta, mettendomi a leggere le pochissime pagine della Bibbia che raccontano la sua bizzarra vicenda, mi è sembrato di incontrarlo davvero". In queste brevi pagine l’autore entra in dialogo con Giona, intrattiene una corrispondenza con lui, lo interpella, lo chiama a fare verità in sé stesso, gli si fa accanto per aiutarlo a compiere quel passo, tanto faticoso quanto liberante, che porta verso la vita adulta. Ciascuno di noi può riconoscersi in quel Giona che si ribella a Dio e sceglie, per paura, strade mortifere, ma che porta in sé un profondo desiderio di una vita piena.
Una parola scorre sotto tutte le parole della Bibbia, come una corrente sotterranea, una nervatura delle pagine. Questa parola è "vita". A partire dal libro della Genesi, quando Adamo divenne un essere che ha vita (Gen 2,7), proseguendo con i racconti dell’Esodo quando, nei giorni dell’alleanza, il Signore disse: «Hai davanti a te la vita e la morte, scegli!» (Dt 30,19), attraversando i Salmi, la cui supplica più ripetuta è: «Fa’ che io viva!», fino ai Profeti, che rivelano il volto del Dio della vita, tale parola agisce da protagonista nascosta. Queste pagine ci accompagnano lungo un itinerario che culmina nella figura di Gesù: questi ha l’audacia di attribuirsi, come suo nome proprio, come sua identità, la vita: «Io sono la vita» (Gv 14,6); anzi, ne fa la sua missione specifica: «Sono venuto perché abbiano la vita in abbondanza» (Gv 10,10).
Con un semplice "Ciao carissimi!" un parroco si rivolge ai suoi fedeli, all’inizio di ogni omelia della Messa della domenica. Questa raccolta di riflessioni sui Vangeli festivi dell’anno A (in cui si legge il Vangelo di Matteo) nasce con l’obiettivo di creare, dentro di noi, uno spazio ancora più grande da destinare alla Parola di Dio, attraverso cui la nostra fede è continuamente illuminata.
Ed erano perseveranti nell'attendere all'insegnamento degli apostoli, nella comunione fraterna, nello spezzare il pane e nelle preghiere [Atti 2:42].
La chiesa è appena nata: Gesù risorto aveva soffiato lo Spirito S discepoli (Giovanni 20:21, 22); nel giorno di Pentecoste, poi, tutti sarebbero stati riempiti di Spirito Santo (Atti 2:1-4), Pietro avrebbero annunciato la Parola di Dio pubblicamente e "quelli che accettarono la sua parola furono battezzati; e in quel giorno furono aggiunte a loro circa tremila persone". La prima cosa che avviene subito dopo, e che avrebbe caratterizzato la Chiesa nascente anche erano perseveranti nell'attendere all'insegnamento degli apostoli..."
Da quel giorno in poi quei credenti si sarebbero incontrati con costanza e regolarità per ascoltare l'insegnamento della Paro del Signore. Anche oggi la chiesa non deve allontanarsi da questo modello, sapendo che: "Ogni Scrittura è ispirata da Dio e utile insegnare, a riprendere, a correggere, a educare alla giustizi: (II Timoteo 3:16).
La pubblicazione di questa collana è pensata proprio per fornire al credente un semplice strumento di studio che prende in esame diversi argomenti biblici: dai libri della Bibbia ai temi di etica cristiana. Scritti accessibili e, allo stesso tempo, affidabili per "ricevere la Parola", "esaminare le Scritture" e per "vedere se le cos stanno così" (cfr. Atti 17:11).
Lo studio intende offrire uno sguardo d'insieme comparativo tra la Bibbia, come Antico e Nuovo Testamento, utilizzata nelle varie confessioni cristiane (Cattolica, Ortodossa e delle Chiese Riformate), la Bibbia come Scritture Giudaiche (o Bibbia Ebraica), e il Corano, che si presenta come autentica formulazione della Bibbia dei cristiani e della Bibbia degli ebrei. Il confronto riguarda anche le interpretazioni dei testi sacri nelle tre grandi religioni attraverso i temi principali della controversistica islamo-cristiana e islamo-ebraica, fino a toccare la Dichiarazione Nostra Aetate del Concilio Vaticano II, le evoluzioni post-conciliari, il magistero pontificio e il senso della Lettera dei Centotrentotto saggi musulmani dell'Accademia di Amman, indirizzata a Benedetto XVI e alle principali guide spirituali delle altre comunità cristiane.