Il 4 dicembre 2023 la Costituzione conciliare sulla liturgia Sacrosanctum concilium compie 60 anni. È il primo dei grandi documenti del Concilio ad essere stato promulgato. Ha dato il via alla grande riforma liturgica della Chiesa, uno dei frutti più maturi del Vaticano II. L'autore rilegge il testo, capitolo per capitolo, con l'obiettivo di rilanciare la riforma liturgica, non ancora pienamente realizzata, perché sappia manifestare il mistero di Cristo e della Chiesa. Una rilettura che mette in crisi il «si è sempre fatto così» nella ricerca di cosa lo Spirito chiede oggi alle comunità cristiane perché portino frutti.
«L'adorazione eucaristica è stata la pratica che ha cambiato la mia esperienza di incontro con la realtà che si apre davanti a me. Fissare l'ostia eucaristica mi addestra a guardare la realtà trovando Lui presente, o almeno a domandare con impeto di poter individuare la Sua presenza». Vincent Nagle «È sempre affascinante ascoltare questo prete anche perché non sai mai dove lui ti condurrà, su quali strade verrai portato. Egli non corre certo il rischio del discorso banale e neppure è preoccupato di risultare gradito. Qualche volta può sembrare "sconveniente", può far sussultare sulla sedia, d'altra parte egli è come l'ultimo rappresentante di quella folla di sconvenienti che sono i seguaci di Gesù. I suoi piedi sono piantati nella storia presente della nostra umanità, ma il suo cuore è adorante, come ci hanno insegnato queste pagine» (dalla Postfazione di mons. Massimo Camisasca)
Se si crede ai testi sacri il regno dell'Anticristo è inevitabile. Nessun uomo può allontanarlo da noi, ma dipende da ciascuno di noi portare o no la sua pietra al mostruoso edificio. Vi sono sin d'ora coloro i quali con il pensiero, la parola e gli atti, inconsciamente edificano il trono dell'Anticristo; ma Vi sono anche coloro che con l'amore, l'esempio e la preghiera, ne contrastano la venuta e la potenza. Presto saremo chiamati a scegliere tra l'Agnello e la Bestia. Ma già coloro che leggono questo testo hanno fatto la loro scelta. La seconda parte del libro contiene uno studio interessantissimo sulla teologia del Ritorno.
Solenne partitura dedicata al mistero della Trinità. Il più elaborato della fede cristiana. Le parole, quando sono unite a note musicali ispirate e calde come quelle di quest'opera, il Dio lontano si fa vicino e nasce il desiderio di entrare a colloquio con Lui. Questo è il merito dei tre canti che l'autore dedica al Padre, al Figlio e allo Spirito Santo. Ogni composizione è preceduta da una breve, ma intensa presentazione, conclusa con una frase del Vangelo.
Un nuovo libro che faccia l'apologia della pace non serve. Serve, e molto, ogni contributo che aiuti lo sviluppo del pensiero critico intorno a una sfida radicale per tutta l'umanità, in merito alla quale si addensano tradizionalmente pregiudizi, forme di stupidità, trivialità, discorsi interessati e parole dette in malafede. Dare un contributo di questo tipo è lo scopo di queste pagine scritte da due autori con competenze diverse, ma qui accomunati nel tentativo di offrire spunti di meditazione che vadano oltre l'esistente. Possono venire alla luce un'esistenza, una società e una storia che si svolgano nella libertà dal principio di potere e di guerra? «Da parte nostra», scrivono gli autori, «la risposta non può che essere positiva, ma potrà esserlo solo se si accetta il rischio di pensare altrimenti, superando i luoghi comuni del pensiero convenzionale e facendo nostro il valore essenziale della responsabilità». Dichiarare impossibile la pace è già un gesto che equivale ad abdicare alla nostra umanità. Non esiste una posizione asettica. Il tipo di pensiero che sviluppiamo è inscritto nel nostro modo di esercitare la responsabilità storica per la condizione dell'umanità e del pianeta. Più si accetta questa responsabilità con coraggio e fedeltà e più si riesce a cogliere la verità della pace.
L'Antropologia è quel settore della filosofia che studia l'uomo. L'uomo è l'unico essere vivente corporeo che si interroga su se stesso, sulla propria esistenza, sulla propria origine, sul senso della propria vita, sulla sua morte e sul suo futuro dopo la morte. In sintesi i gli argomenti trattati: la grandezza dell'uomo e la complessità del suo mistero; i grandi paradigmi dell'antropologia; la fenomenologia dell'agire umano; la vita umana; la conoscenza; le tendenze affettive; la volontà; la libertà; le passioni; il linguaggio e la comunicazione; il lavoro e la tecnica; il corpo e le sue funzioni; l'autotrascendenza e la dimensione spirituale dell'uomo; l'uomo come persona e come individuo; il rapporto tra il corpo e l'anima; la sopravvivenza dopo la morte; la filosofia della cultura; i fondamenti della cultura; il problema dell'educazione; il soggetto e le finalità della pedagogia; la coltivazione dell'uomo.
La traduzione di questo inedito (1931-1939) è un tassello fondamentale per comprendere il pensiero di Guardini sull'antropologia cristiana nella sua evoluzione. È centrale, in queste pagine, la necessità di rispondere, in quanto cristiano, alle incognite del mondo moderno - come l'evoluzionismo, l'eutanasia, l'eugenetica o l'ingegneria sociale - e riflettere sulla portata dei mutamenti sociali e culturali che esso comporta. Una domanda che attraversa l'intera opera guardiniana e mostra qui il suo nucleo antropologico più profondo: ontologicamente l'uomo è relazione aperta, verso l'altro, Dio, o il nulla. Spetta all'uomo - provocato dalla modernità - la libera decisione. Premessa di Carlo Brentari.
Questi Appunti per una teologia della sinodalità di mons. Ettore Malnati costituiscono un felice contributo per comprendere appieno il lavoro di tutto il Popolo di Dio nella corresponsabilità sinodale voluta da Papa Francesco, per attuare quella Chiesa-comunione auspicata dal Concilio Vaticano II. Sono riflessioni teologiche che ci fanno assaporare il mistero della Chiesa, la bellezza e l'importanza di una sinergia sinodale, che è ripresentazione del mistero trinitario e contemporaneamente attenzione per i segni dei tempi, da cogliere con quella sapienza evangelica che fa della Chiesa il Buon Samaritano dell'intera umanità.
Il sesto volume del Dizionario Dinamico di Ontologia Trinitaria intende esplorare l'inventio della ontologia trinitaria nel secolo IV, con un'attenzione specifica sull'incontro fra l'intelligenza ecclesiale della rivelazione e quella corrente della filosofia tardoantica che ha segnato in profondità l'elaborazione della teologia patristica, il neoplatonismo. La questione di tale rapporto non può essere affrontata con pertinenza se non si fa riferimento all'"aporia del fondamento" che ha travagliato l'indagine filosofica sin dai suoi albori: l'essere è uno o molteplice? Essa si qualifica infatti per la postura tesa a includere in un unico ordine ontologico il primo principio e il mondo, senza così riuscire però a declinare persuasivamente il rapporto di unità e molteplicità. L'evento di Gesù Cristo, vissuto e interpretato nel solco dell'affermazione ebraica della trascendenza di Dio, propizia nel IV secolo un pensiero del rapporto uno-molti che, pur facendo i conti con esse, stravolge le categorie greche con lo sviluppo di un pensiero formalmente trinitario. A 1700 dal Concilio di Nicea, il volume è uno studio a più voci, al contempo storico e teoretico sull'incontro tra filosofia ed evento del Cristo e, in ultima analisi, sulla pensabilità e dicibilità dell'E/essere.
«È necessario smaschilizzare la Chiesa». Papa Francesco lo ha detto molte volte, e per questo ha chiesto a due teologhe e un teologo di approfondire, nella seduta del Consiglio di cardinali del 4 dicembre 2023, il "principio mariano-petrino" di H.U. von Balthasar. Il libro raccoglie i testi dei loro interventi, che illustrano sia i limiti del pensiero di Balthasar, e dell'uso che ne è stato fatto, sia i molti modi in cui nella Chiesa la differenza di genere è interpretata e attuata come disparità. In alternativa, Lucia Vantini, Luca Castiglioni e Linda Pocher propongono pensieri e pratiche che assumono la complessità del reale, affrontano i nodi critici della maschilità (anche e innanzitutto quella dei ministri ordinati) e ascoltano il Vangelo liberandolo dalle interpretazioni che hanno nascosto ed emarginato le donne. Prefazione di papa Francesco.
L'ampio ventaglio di prospettive con cui è possibile accostare il tema del sacrificio ha indotto i docenti del Seminario di Milano a integrare un primo volume ad esso dedicato (Oltre il sacrificio?, Àncora 2022) con una seconda serie di contributi, raccolti in questo libro. Prendendo avvio dallo studio della variegata prassi sacrificale di Israele, la ricerca si orienta successivamente verso l'ermeneutica di alcune espressioni eucologiche di stampo sacrificale, presenti negli antichi sacramentari, come pure nei messali preconciliari, per rivolgersi poi a considerare criticamente la spiritualità vittimale dell'epoca moderna. L'indagine prosegue con l'esame delle soteriologie di H.U. von Balthasar e Anselmo d'Aosta, per concludersi con uno sguardo di fenomenologia religiosa sui sacrifici delle religioni, il sacrificio todah e il sacrificio di Cristo.
Giovanni Moioli scrisse questo volume - sino ad ora pubblicato solo come "pro manuscripto" - come "momento storico" e "lettura delle fonti" bibliche e patristiche relative alla figura di Gesù di Nazaret. Questo perché in una prospettiva più "dinamica", desiderava mettere in luce la "logica interna" dei momenti chiave della storia della fede cristiana. Riuscì, così, a documentare con attenzione e profondità che nella sua Pasqua realizza definitivamente le modalità con le quali Gesù viene presentato come «il Cristo e il Signore l suo rapporto con la Salvezza- Alleanza». Un rapporto che «è di manifestazione - creazione - mediazione: concretato nel dono dello Spirito». In Gesù e «attraverso lui appare il volto "trinitario" e "condiscendente" di Dio» e «per lui ed in lui il mondo e l'uomo storico trovano il proprio senso e la propria verità: così che soltanto cristicamente può essere pronunciata l'ultima concreta parola su Dio e sull'uomo».