Breve biografia di Santa Teresa Benedetta della Croce.
No es fácil encontrar sintetizado y sistematizado un determinado mensaje o cuerpo doctrinal. Menos aún si este tiene la extensión y calado del de Edith Stein. Pues esto es lo que nos ofrece Fco. J. Sancho en esta obra. Conjugándolo todo, con una visión peculiar gracias a la cual concebimos esta experiencia y doctrina como una nueva espiritualidad para el hombre de hoy.
Un testo per pregare Maria con Santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein).
L’autrice presenta dapprima il contesto storico, biografico, filosofico e spirituale che porta la Stein alla scoperta della dimensione religiosa e alla conversione alla fede cattolica.
In un secondo momento, esamina gli scritti della Stein per far emergere la sua comprensione della natura propriamente teologica della fede.
In occasione della proposta avanzata in Vaticano dalla Curia Generale dell'Ordine dei Carmelitani Scalzi per il riconoscimento di "Dottore della Chiesa" per santa Teresa Benedetta della Croce (Edith Stein), molti studiosi e specialisti del pensiero della filosofa hanno convogliato le proprie energie e ricerche - coordinati dallo studioso Francesco Alfieri - con l'obiettivo di analizzarne gli scritti per mettere in risalto la sua "eminente dottrina", requisito indispensabile per l'ottenimento del riconoscimento di Dottore della Chiesa. Dalle ricerche contenute in questo fascicolo emerge che la Stein non sia morta il 9 agosto 1942 nel campo di sterminio di Auschwitz, ma che sia sopravvissuta un altro anno in questo campo di sterminio, e quindi che sia morta nel 1943: una rivelazione fondamentale, che apre a nuove e inesplorate piste di ricerca sugli studi steiniani.
Edith Stein, come la sua maestra santa Teresa di Gesù, considera la preghiera come un modo di essere e di vivere, come l'impresa più alta di cui è capace lo spirito umano. Quindi, parlare di preghiera in Edith Stein non è parlare di una semplice pratica devozionale, ma di un'esistenza umana modellata sotto il principio di un Dio vicino e presente nella vita dell'essere umano. In questo senso, la preghiera di Edith Stein ci invita a tornare alle vere radici della preghiera cristiana, che è relazione d'amore, considerato che il vero culto che dobbiamo a Dio non è altro che quello di riconoscerlo come Padre.
Un saggio profondo e completo sulla figura di Edith Stein, che si intreccia con la narrazione della vita e del dramma personale e del popolo ebraico, che la grande mistica e teologa visse da una prospettiva unica. Cristiana Dobner descrive i dettagli del percorso interiore, esistenziale, psicologico, filosofico e spirituale della ricchissima avventura umana e cristiana di suor Teresa Benedetta della Croce. Seguendo il simbolo dei sette sigilli, l'autrice conduce il lettore a comprendere la straordinaria portata ecumenica della figura di Edith: ebrea, filosofa, credente, carmelitana, martire cristiana e, contemporaneamente, fiera appartenente al popolo ebraico. L'esempio di come un percorso spirituale e filosofico possa appassionare come un grande affresco narrativo.
Edith Stein, studiosa e assistente universitaria ebrea convertita al cattolicesimo, filosofa e religiosa carmelitana martirizzata ad Auschwitz, è stata una donna straordinaria, saggia e forte, che cercando la verità ha trovato Cristo. Dal suo carattere ricco di sfaccettature, l'uomo di oggi viene accompagnato e introdotto nel vivo della filosofia e della teologia contemporanea. In questo libro si vuole mettere in luce il suo pensiero, ripercorrendo alcune tappe significative della sua vita e della sua formazione filosofica e religiosa. Tanti sono gli aspetti della sua personalità e della sua storia che la rendono vicina a noi, nostra contemporanea: l'incontro e lo scontro di culture e di fedi religiose, il desiderio di autonomia e la volontà di raggiungere sempre nuovi traguardi e nuove mete, l'esperienza dell'incredulità e la conversione alla fede in Dio rivelato per mezzo del Figlio, la passione morale e la ricerca dell'autenticità, l'esperienza dell'angoscia e la ricerca appassionata di un senso dell'esistenza, infine l'esperienza mistica e la consapevolezza di camminare mano nella mano con il Signore. I pensieri della compatrona d'Europa ci accompagnino ogni giorno per diventare anche noi come lei adoratori di Dio «in spirito e verità» (Gv 4,23).
Una lettura del personalismo di Edith Stein come relazione all'essere ed etica della testimonianza, per la formazione integrale dell'umano, nel progetto di una sintesi filosofico-teologica. L'idea di persona-logos è articolata in un'inedita mappa concettuale, nel contesto degli anni che videro la drammatica ascesa del nazismo al potere, in una puntuale ricognizione storico-teorica delle fonti, che qualifica il pensiero come vocazione per la vita e apertura alla trascendenza.
Le scuole filosofiche rappresentano comunità di ricerca attorno a un focus unitario: perciò soffermarsi sul rapporto tra Edith Stein e il suo maestro Edmund Husserl è un modo per indagare la nascita della scuola fenomenologica nel Novecento. Se non è possibile comprendere cosa sia la fenomenologia limitandosi alle opere dei discepoli di Husserl, tanto più è necessaria una conoscenza approfondita del Maestro per comprendere ciascuno degli allievi, anche quando se ne siano poi allontanati. I testi qui raccolti scavano nelle indagini husserliane e mostrano che senza un riferimento a Husserl non è possibile parlare della filosofia della Stein: seguendo le riflessioni di entrambi ci si trova ad affrontare i grandi temi della filosofia occidentale, riguardanti il conflitto fra realismo e idealismo, metafisica e antimetafisica. Due itinerari sì divergenti, eppure meno di quanto si ritenga comunemente: una approfondita lettura dei testi husserliani consente di ascrivere il filosofo a un peculiare "realismo trascendentale che conduce ad aperture metafisiche", avvicinandolo così alla Stein. Tale prospettiva, facendo luce sul legame fra i due pensatori, insieme fa emergere i nodi teoretici della fenomenologia nel suo complesso, di carattere antropologico, gnoseologico, metafisico: qual è il senso dell'essere umano, la sua possibilità di conoscenza e trascendenza? Un percorso di chiarificazione della "cosa stessa" che è il filo conduttore dei contributi di questo volume.
Prefazione di Laura Boella
Appendice di Francesco Alfieri
DESCRIZIONE: La recente pubblicazione del volume di Francesco Alfieri, Die Rezeption Edith Steins, testimonia che, offrendo una rassegna completa della bibliografia esistente, l’autore ha tessuto una vera e propria tela, ha creato uno spazio di incontro e di dialogo tra studiosi e lettori di Edith Stein, europei e extraeuropei, finora rimasti perlopiù sconosciuti gli uni agli altri. Dal lavoro di Alfieri è derivato in maniera sorprendente un effetto di rinnovamento degli studi steiniani. Si sono dischiuse, infatti, nuove prospettive di ricerca, sono stati scoperti inediti significativi, nuova luce è stata gettata su aspetti ancora oscuri della biografia intellettuale della santa patrona d’Europa. Il presente volume può essere considerato un’importante espressione di una nuova generazione di contributi che vogliono esplorare l’intensità con cui la figura di Edith Stein parla a chi vive nel nuovo millennio.
Dalla Prefazione di Laura Boella.
COMMENTO: I maggiori specialisti presentano le più recenti prospettive di ricerca su Edith Stein (1891-1942), religiosa e filosofa tedesca dell'Ordine delle Carmelitane Scalze, arrestata in Olanda dai nazisti e rinchiusa nel campo di concentramento di Auschwitz, tra le maggiori pensatrici del Novecento.
PATRIZIA MANGANARO è professoressa di Storia della filosofia contemporanea presso la Pontificia Università Lateranense. Tra le sue pubblicazioni: Filosofia della mistica. Per una pratica non-egologica della ragione (Lateran University Press, 2008); Empatia (emp, 2014).
FRANCESCA NODARI, direttore scientifico del "Festival Filosofi lungo l’Oglio", collabora con la cattedra di Filosofia teoretica all’Università di Milano-Bicocca. Tra le sue pubblicazioni: Il pensiero incarnato in Emmanuel Levinas (Morcelliana, 2011); Il bisogno dell’Altro e la fecondità del Maestro. Una questione morale (Giuntina, 2013).