"La gioia dell'amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa". Affidando alla Chiesa l'Esortazione postsinodale che raccoglie il lavoro dei due Sinodi, papa Francesco auspica che "ognuno, attraverso la lettura, si senta chiamato a prendersi cura con amore della vita delle famiglie, perché esse 'non sono un problema, sono principalmente un'opportunità'".
Di fronte alle nuove sfide che il contesto contemporaneo rivolge alle famiglie, la Chiesa deve modificare alcune disposizioni disciplinari? La diffusione delle convivenze prematrimoniali e la presenza nelle comunità cristiane di coppie divorziate e risposate sono motivi sufficienti e non più derogabili per modificare la dottrina sul matrimonio? In altri termini, le situazioni familiari vanno assunte così come si presentano oppure la Chiesa deve preoccuparsi di ribadire con maggiore chiarezza il proprio orientamento? Le catechesi di papa Francesco sulla famiglia offrono un contributo significativo a questo dibattito poiché l'approccio del pontefice non è la proposta di un modello di famiglia ideale, ma la presa in carico delle situazioni familiari reali, in modo da fare emergere che lo specifico familiare non consiste nell'impegno ecclesiale o nella trasmissione della fede ma nella cura delle relazioni. In questo modo il papa affronta e supera la contrapposizione tra dottrina e pastorale offrendo una nuova articolazione tra insegnamento della Chiesa e mondo contemporaneo.
La gioia dell'amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Come hanno indicato i Padri sinodali, malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, "il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa". Come risposta a questa aspirazione "l'annuncio cristiano che riguarda la famiglia è davvero una buona notizia". (...)
La gioia dell'amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Come hanno indicato i Padri sinodali, malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, "il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa". Come risposta a questa aspirazione "l'annuncio cristiano che riguarda la famiglia è davvero una buona notizia". (...)
L’Esortazione apostolica Amoris laetitia intende ribadire con forza non l’«ideale» della famiglia, ma la sua realtà ricca e complessa. Vi è, nelle sue pagine, uno sguardo aperto, profondamente positivo, che si nutre non di astrazioni o di proiezioni ideali, ma di un’attenzione pastorale alla realtà. Il documento è una lettura densa di spunti spirituali e di sapienza pratica, frutto di esperienza concreta con persone che sanno realmente che cosa siano la famiglia e il vivere insieme per molti anni. L’Esortazione parla infatti il linguaggio dell’esperienza e della quotidianità vissuta.
CON AMPIA E APPROFONDITA GUIDA ALLA LETTURA DI P. ANTONIO SPADARO
La gioia dell'amore che si vive nelle famiglie è anche il giubilo della Chiesa. Come hanno indicato i Padri sinodali, malgrado i numerosi segni di crisi del matrimonio, "il desiderio di famiglia resta vivo, in specie fra i giovani, e motiva la Chiesa". Come risposta a questa aspirazione "l'annuncio cristiano che riguarda la famiglia è davvero una buona notizia". (...)
"La Chiesa vuole raggiungere le famiglie con umile comprensione, e il suo desiderio 'è di accompagnare ciascuna e tutte le famiglie perché scoprano la via migliore per superare le difficoltà che incontrano sul loro cammino'". A pochi mesi di distanza dalla chiusura del Sinodo dei Vescovi sulla famiglia, celebrato a Roma nell'ottobre 2015, Papa Francesco consegna alla Chiesa la sua Esortazione apostolica, tanto attesa, perché destinata a rivoluzionare letteralmente la pastorale familiare. Molte le questioni lasciate volutamente aperte dai due Sinodi sulla Famiglia, sulle quali ora Papa Francesco prende posizione, in modo particolare l'accesso ai sacramenti della Riconciliazione e dell'Eucaristia dei divorziati risposati e le unioni delle persone dello stesso sesso. Su tutte la raccomandazione di una maggiore attenzione da parte della Chiesa nella preparazione dei fidanzati al matrimonio e soprattutto un nuovo annuncio della bellezza del matrimonio cristiano, senza dimenticare i numerosi attacchi di cui oggi la famiglia è oggetto. Con Introduzione di Chiara Giaccardi e Mauro Magatti e Indici a cura di Giuliano Vigini.
Uomini e donne di fronte alla complessità delle antiche e nuove sfide dello stare insieme: trasformare il conflitto in dialogo, accogliere le emozioni, conciliare i tempi di lavoro con quelli di famiglia, ritagliarsi spazi per rigenerarsi; il rapporto con i figli ma anche con i suoceri; e ancora: la sessualità, il dramma del tradimento, la fatica di riconquistare fiducia e speranza, la gioia di chi si è perso e si ritrova. L'autore raccoglie la sua esperienza in studio come consulente di coppia, ed alcune tra le centinaia di lettere arrivate alla rubrica che segue sul mensile "Sempre". Pagine da leggere di fila, seguendo il flusso talvolta caotico delle tante questioni che affliggono la famiglia, o seguendo un percorso tematico, accompagnati dagli (hashtag), la moderna forma di etichettatura e ricerca delle parole chiave, tanto cara ai ragazzi e agli adulti che frequentano i social. Ne esce un testo veloce e pratico, che va dritto alla ricerca della soluzione del problema, senza rinunciare ad inquadrarlo nella cornice più ampia del matrimonio come vocazione e sfida da vivere al meglio e da costruire, con coraggio, nella quotidianità.
Questo libro contiene una serie di domande sulla vita della mamma e lo spazio per rispondere. Ogni capitolo ha un tema: l'età della giovinezza, l'adolescenza, la dolce attesa, gli hobby, i viaggi, i ricordi e lo stile. Il libro contiene anche delle pagine bianche per inserire aneddoti, fotografie e tutto ciò che la mamma vorrà includere.
Il volume, che si inserisce nella collana "Famiglia e Vita", curata dal Pontificio Consiglio per la Famiglia, raccoglie gli interventi della giornata di incontro "Ortodossi e Cattolici, uniti per la Famiglia", organizzato dal Dipartimento delle Relazioni Esterne del Patriarcato di Mosca, dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e dal Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani. L'evento consolida il rapporto tra le due Chiese e mostra l'intenzione di offrire una comune testimonianza sulla preziosità del grande dono «che il Signore ha fatto all'umanità con il matrimonio e la famiglia». Questo incontro vede le due Chiese l'una accanto all'altra e segna una tappa significativa: «Oggi - afferma il Patriarca Kirill - il tema della famiglia uno dei temi centrali nelle relazioni della Chiesa con il mondo circostante [?] la famiglia è quel tema attorno al quale noi oggi possiamo insieme attivamente cooperare, perché condividiamo la stessa visione su tutte le questioni»
È possibile affrontare il tema delle relazioni e dei conflitti familiari da un punto di vista costruttivo: quello della comunicazione non violenta. Ognuno di noi, infatti, può assumersi la responsabilità dei sentimenti che prova e trasmettere i propri messaggi in maniera corretta, principalmente al proprio coniuge. Dobbiamo superare l'idea che l'altro sia "un avversario" e considerarlo invece un alleato nella ricerca delle soluzioni. In questo senso, anziché sfuggirlo, occorre coltivare la capacità e il coraggio di "stare nel conflitto" per gestirlo al meglio e, nel limite del possibile, risolverlo. I conflitti sono necessari per la nostra maturazione e, quando li accettiamo e li consideriamo una sfida per crescere, diventiamo persone più forti, nella vita come nel matrimonio. Un metodo efficace per affrontare i conflitti in modo corretto e pacifico.
"Povertà economica e famiglia cristiana. Spiritualità e missione del laicato cattolico italiano" è un testo che ha il fine di dimostrare la stretta relazione che sussiste tra la vita dei poveri, la vita delle famiglie cristiane e la vita economica del Paese. La "relazione" di cui sopra è una "relazione evidente" nel senso che senza beni e servizi economici non si possono fondare e costituire famiglie solide e felici e senza famiglie solide e felici l'economia generale e settoriale del Paese non può né nascere bene né crescere meglio.