Li chiamano "curas villeros". Sono i preti che vivono nelle "villas miserias", le baraccopoli di Buenos Aires. Parroci di periferie sterminate, impegnati a portare la gioia del Vangelo tra gli immigrati senza casa né diritti, tra i ragazzi dipendenti dalla droga, in mezzo a quei poveri che papa Francesco considera il "tesoro" della chiesa. "Sono preti che pregano e lavorano", ha detto di loro il futuro pontefice, che da vescovo frequentava spesso le "villas miserias" per incontrare le famiglie, partecipare a una processione o celebrare battesimi. Ma cosa fanno questi "curas villeros"? Come vivono? Perché scelgono di essere là dove nemmeno lo stato riesce ad arrivare, in quartieri segnati da violenza e degrado, ma anche benedetti da numerose, inaspettate risurrezioni? Silvina Premat racconta i giorni e le opere di questi pastori di strada, dediti a far crescere la fede di un popolo che crede e, nonostante tutto, spera. I curas sono autentici interpreti del Movimento dei sacerdoti per il Terzo mondo, in particolare di padre Carlos Mugica, assassinato in Argentina nel 1974. Premat racconta una storia di fede e civiltà che rappresenta un esempio preciso di come Francesco vorrebbe la chiesa. I curas testimoniano che il Vangelo compie l'umanità, il cristianesimo è lievito di una società più giusta, Cristo libera realmente ogni persona. Prefazione di don Luigi Ciotti.
La situazione giuridica degli enti ecclesiastici è molto cambiata rispetto al passato, le relazioni con gli Stati sono diventate più difficili e gli "addetti ai lavori" dovranno obbligatoriamente prevedere una formazione più ampia e aggiornata con la nuova situazione. A conclusione del Simposio celebrato nel mese di marzo 2014, avente come tema appunto la gestione dei beni ecclesiastici, si offrono suggerimenti utili alla riorganizzazione degli enti ecclesiastici, indicando ai Responsabili ai vari livelli gli elementi fondamentali di gestione delle opere. L'argomento è di scottante attualità e prevede una presa di coscienza dei cambiamenti che il mondo dei religiosi deve attuare anche in vista degli insegnamenti di papa Francesco a riguardo, della sua richiesta di apertura di vita da parte dei religiosi e religiose, di una attualizzazione dei loro carismi. In vista dell'anno della vita consacrata questo documento risulta di vitale importanza per la testimonianza profetica dei consacrati che dovranno tenere conto della "dimensione evangelica dell'economia secondo i principi di gratuità, fraternità e giustizia, ponendo le basi di un'economia evangelica di condivisione e di comunione". Queste linee orientative possono essere di aiuto ai religiosi per rispondere, con rinnovata audacia e profezia, alle sfide del nostro tempo e per continuare a svolgere la propria missione nel mondo.
Nel cinquantesimo anniversario di sacerdozio, l'autore ripercorre mezzo secolo della sua vita di prete, educatore, psicoterapeuta e docente, attraversata da un impegno costante nell'attività formativa. Il libro rivolge un'attenzione prevalente non tanto alle verità da credere e da vivere, ma soprattutto ai processi della crescita, ai passaggi da compiere affinché i valori divengano autentiche motivazioni e vita vissuta. "L'esperienza di una formazione umana, spirituale e ministeriale mi ha portato ripetutamente e in tanti modi ad assaggiare e gustare la pienezza di vita ricercata nei vari tempi e luoghi di servizio", scrive l'autore. "Questa pienezza di vita me la ero sentita proporre da dentro e da fuori come una promessa affidabile nelle varie fasi della chiamata vocazionale". Prefazione di Amedeo Cencini.
L’ACCOMPAGNAMENTO
La strategia formativa vincente e trasversale di ogni percorso formativo è l'accompagnamento personale e di gruppo come esperienza di comunione e stile per esprimere l'amore. Essa richiede nella formatrice e nella comunità formativa adeguate competenze relazionali, ma soprattutto la consapevolezza di essere chiamate a condividere il cammino vivendo sempre più in profondità e autenticità il proprio essere, nella radicalità del dono a Dio e ai giovani.
La pubblicazione raccoglie alcuni dei contributi presentati nel Convegno per le Maestre di Noviziato del|'lstituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice svoltosi a Roma dal 19 febbraio al 21 marzo 2013 sul tema dell'accompagnamento formativo via privilegiata per ogni Figlia di Maria Ausiliatrice, chiamata oggi a costruirsi un'identità carismatica aperta e dinamica, chiara e credibile.
I vari contributi favoriscono la riflessione su alcuni interrogativi, risuonati in fase di progettazione condivisa: chi sono le giovani novizie, oggi? In quale contesto socioculturale ed ecclesiale vivono? Qual è la meta a cui le dobbiamo condurre? Chi è la formatrice che le accompagna? Come gestire, nei processi formativi, alcune questioni emergenti: sessualità-affettività, mondo della comunicazione, sobrietà e solidarietà, processi decisionali, formazione interculturale, formazione per la missione?
Il testo, pur essendo rivolto prevalentemente alle Maestre contiene indicazioni utili per l'accompagnamento formativo in ogni età della vita.
Questo volume intende presentare il pensiero di alcuni Padri orientali e occidentali sul ministero ordinato attingendo direttamente dai loro scritti e facendo parlare loro stessi. L'attenzione dell'autore è rivolta a cinque scritti dei Padri che attraversano l'intero periodo patristico (Lettera a Corinti di Clemente Romano; A Donato di Cipriano; De Sacerdotio di Giovanni Crisostomo; De Officiis di Ambrogio; Regula Pastoralis di Gregorio Magno). L'analisi di queste fonti è preceduta da uno studio, di carattere generale, sul munus regendi (il compito di guida pastorale) nei Padri della Chiesa. Alla luce della loro peculiare esistenza umana, culturale e pastorale i Padri ci offrono delle piste per essere "preti del e nel nostro tempo". Essi ci indicano delle priorità spirituali e pastorali, ci sono di esempio e di modello per una inculturazione della fede e per una evangelizzazione forte e coerente in un presente tanto complesso quanto affascinante. Attingere ai loro scritti, e quindi alla loro esperienza, vuol dire avere la possibilità di una conoscenza "sapienziale" di Cristo e della Chiesa, ma anche di un confronto con i loro metodi e le loro concrete vie di evangelizzazione. Ciò potrà costituire un aiuto e un alimento per la vita spirituale e pastorale non solo dei ministri ordinati, ma anche dei religiosi e dei laici. Con una introduzione di Vittorino Grossi dell'Istituto "Augustinianum" di Roma.
"Che cosa cercate?" sono le prime parole di Gesù all'inizio del suo ministero dopo l'esperienza del battesimo nel Giordano e del deserto. Sono rivolte a Giovanni e Andrea. I due giovani chiedono a Gesù: "Maestro, dove dimori?". Ed egli si limita a rispondere: "Venite e vedrete". Allora essi "andarono e videro dove egli dimorava e quel giorno rimasero con lui; erano circa le quattro del pomeriggio". Il Vangelo di Giovanni è stato redatto molti anni dopo e ricordare a distanza di tanto tempo l'ora esatta indica che quell'incontro fu un'esperienza che illuminò di senso la loro vita. Andrea "condurrà" il fratello Simone a conoscere Gesù, poi sarà la volta di Filippo, che ne parlerà con Natanaele: inizia così il percorso di un discepolato che suscita la felicità di vivere il senso della vita nella comunione.
La vita religiosa sta con fatica cercando nuove strade per reinventarsi, nel desiderio di non lasciarsi imprigionare dal passato, anche se glorioso, e nello sforzo di immaginare un futuro ancora tutto da inventare. Sembra più facile elencare le frustrazioni prodotte da maldestri tentativi di riforma che godere di qualche frutto, segno di una stagione nuova che sta per iniziare. Papa Francesco, con il suo parlare semplice e diretto, evangelico e profondamente umano, invita ad uscire dal tempo delle diagnosi per entrare nel tempo della profezia. Ma come? La vita religiosa è ancora capace di cogliere il soffio dello Spirito per fare strada con l'uomo d'oggi, guardandolo con simpatia e cordiale amicizia, offrendo un'esperienza di fraternità che non esclude nessuno, ma che coinvolge tutti perché ricca di umanità? Proprio "la custodia dell'umano", argomenta l'autore, invita a "essere fedeli al tempo che ci rende fedeli all'eterno", fedeli alle persone che cambiano le relazioni e le istituzioni.
In una manciata di pagine, p. Guy ci dà una lettura della storia plurisecolare della vita religiosa facendoci cogliere anzitutto che esiste una unità della vita religiosa, prima della molteplicità delle sue forme, e che pertanto tutte le forme precedenti hanno qualcosa da dire sul modo in cui oggi cerchiamo di viverla.
Le riflessioni riportate nel presente volume sono il frutto di una giornata di studio tenutasi presso la Pontificia Università Lateranense nell'ottobre del 2011, organizzata dallo studio legale "Merlini & Merlini" e dallo studio di consulenza tributaria "Curina & Rossi", impegnati da molti anni nel seguire la gestione delle opere degli enti ecclesiastici in generale e specificatamente degli Istituti di vita consacrata. Alla presenza di oltre 400 persone si sono esaminati da vari punti di vista il tema dell'amministrazione dei beni e della loro gestione da parte delle opere ecclesiastiche adeguando il tutto alla difficile situazione attuale, il modo di riorganizzarle e a chi affidarle quando si è costretti a lasciarle, e secondo quali criteri in linea con il carisma originario del singolo Istituto, nel rispetto delle leggi civili e in vista della particolare configurazione di persone giuridiche nella Chiesa e quindi ente ecclesiastico. L'opera propone tre Relazioni e tre Comunicazioni di esperti del settore: S.E. Vincenzo Bertolone, il Prof. P. Vincenzo Mosca (curatore), l'avvocato Massimo Merlini, il Prof. P. Agostino Montan, l'avvocato Mons. Andrea Celli e l'avvocato Federico Rossi.
Un testo che esce in terza edizione ampiamente rifatto e con l'aggiunta di alcuni capitoli, dopo le prime due edizioni andate esaurite. Consacrazione, missione, voti, ma anche comunità, discernimento spirituale e carisma sono i temi affrontati dall'autore, che si propone di riflettere sulla vita consacrata in modo non astratto, ma a partire dal cammino concreto che essa ha compiuto nei secoli e dal percorso che, pur faticosamente, cerca di fare oggi. "Dio parla nella storia ed è lì che lo dobbiamo cercare", scrive Guccini. "Io sono abituato a muovermi così e mi sembra di essere arrivato, in collaborazione e dialogo con tanti amici, a una visione insieme storica e sapienziale che è - così mi pare - l'unico modo per individuare anche oggi i percorsi a cui siamo chiamati come consacrati".
Con l'aiuto del magistero dei papi, dei documenti conciliari e post conciliari, ma anche di esperti nell'ambito della vita consacrata, di scrittori e poeti, il libro rilegge il cammino di fede di tanti uomini e donne che hanno scelto di mettersi radicalmente alla sequela del Maestro in tempi nei quali la fede e la speranza sono messe a più dura prova. La prima parte del libro si muove nell'orizzonte teologico e spirituale, la seconda parte in quello psicologico e formativo. Le riflessioni e le finestre operative prevedono una lettura e una revisione della vita di ciascuno e di ciascuna comunità concreta nello stile di papa Francesco; non un metodo libresco, ma una immersione personale nei doni che Dio dà, nelle verità che accompagnano la vita interiore, di comunità e di testimonianza, in vista di provocare gesti personali e comunitari di gioia del Vangelo e di testimonianza della fede.
Il volume propone una traccia mariana della vocazione e della crescita nelle virtù teologali del discepolo di Cristo. Le virtù teologali descrivono tutto il dinamismo dell'esistenza cristiana, nel cammino della piena realizzazione dell'immagine e somiglianza di Dio. La riflessione è sulla fede, la speranza e la carità come virtù realizzate nella vita di Maria, Madre di Dio , portando così il lettore in mezzo a un cammino di vita beata, in Maria già compiuta, ma che pure ha conosciuto la durezza della lotta e della prova proprie di ogni credente. Quindi, uno sguardo mariano" sulle virtu'teologali del cristiano. "