DESCRIZIONE: Buona o malvagia, amica o nemica, la morte è la vera prospettiva della vita. C’è una naturalità della morte che noi però abbiamo oggi perduta: nel pensiero antico il buio che si oppone alla vita è fonte di lamento o rimpianto, ma non di scandalo, è nell’ordine del destino che può essere crudele, come lo è perfino la morte di un bambino: Rachele può piangere i suoi figli, ma sa che il potere della nascita è il suo potere, un potere che genera sopravvivenza. Allora – al di là di ogni pianto – la morte si inserisce in questo piano creaturale, è premessa o condizione di nuova vita. La “civiltà” moderna e postmoderna ha però devastato questo ritmo biologicamente determinato con le guerre di massa, con lo sterminio di massa, con il genocidio ideologicamente predeterminato; a milioni ancor oggi si muore di fame, di sete, di corpi spogliati e venduti. Se la vita non conta nulla, che può allora contare la morte? Dove la vita è invece diventata potenzialmente lunghissima, la biologia, la medicina tecnologica operano continue “scoperte”, in una incessante modifica dell’esistente (rappezzato, riparato, via via sostituito) in una disarmante o orripilante rassegna. A questa vita dilatata corrisponde, contradditoriamente, la “morte celata”, nascosta nel gelo degli obitori, nel progressivo indebolimento del lutto, nella volontà di rimozione. Vale allora per noi la preghiera forse più umana: la preghiera per una “buona morte” del De profundis, un grande grido che dal buio profondo dell’anima sale alla speranza. Speravit anima mea...
COMMENTO: A partire da una riflessione biblica, il tema della morte tra religione e cultura contemporanea.
SAGGI DI : Luigi Berzano- Paolo Borgna - Paolo De Benedetti - Giovanni Filoramo - Amos Luzzatto - Laura Novati - Sandro Spinsanti - Piero Stefani - Ida Zatelli.
BIBLIA, Associazione laica di cultura biblica, da più di vent'anni si propone un compito di alta divulgazione e conoscenza biblica.
L'aggettivo "laico" che figura nella sua titolazione allude alla dimensione accogliente dell'Associazione, di cui fanno ugualmente parte cristiani di ogni confessione, ebrei e agnostici, purché interessati al dialogo, allo studio dei testi criticamente e scientificamente fondato.
Per questo da sempre articola la sua azione in seminari, convegni, viaggi di studio, che si tengono in ogni parte d'Italia e all'estero, cui sono invitati a partecipare i maggiori specialisti italiani e stranieri.
Per dare maggiore visibilità e diffusione al suo lavoro, alla ricchezza dei materiali raccolti, l'Associazione ha deciso di avviare la pubblicazione di: I libri di Biblia/Studi e I Libri di Biblia/Testi.
Nella prima serie si presentano i risultati più significativi dei convegni annuali; nella seconda si pubblicano libri anticotestamentari, neotestamentari, deuterocanonici, apocrifi, accompagnati da un saggio introduttivo e da un'appendice storico-critica.
Recensione
Cosa significa essere un pro-life? Prima ancora che l’adesione a un insieme di verità circa il retto operare dell’essere umano, significa credere in una possibilità di senso che riscatti la vita di ognuno di noi dall’insignificanza e dal vuoto. Significa essere consapevoli del fatto che, anche nell’esistenza più debole e nella situazione più tragica, l’orizzonte ultimo è quello della positività e della speranza. Negli Scritti che avete tra le mani, un pro-life di lunga data come Francesco Agnoli ci aiuta a misurare su queste premesse questioni attuali e drammatiche come l’aborto, la fecondazione artificiale, il divorzio, l’eutanasia, l’evoluzionismo, l’emergenza educativa e molto altro: scopriremo nel corso della lettura che le regole della morale non sono fatte per ingabbiare l’uomo, ma per aiutarlo a direzionare il suo sguardo verso il bene, la felicità e la pienezza.
L'Autrice mette in evidenza come, sotto l'apparente diversità dell'agire umano, ci sia sempre un punto di riferimento comune che è appunto la natura personale dell'essere umano e il suo esprimersi nell'agire morale verso la pienezza di vita, che si trova nella gioiosa fedeltà al rispetto della verità della persona.
Eluana Englaro è morta il 9 febbraio 2009 a Udine, dopo diciassette anni di stato vegetativo, chiudendo una vicenda che ha lacerato il Paese, ma lasciando aperti gli interrogativi che hanno scosso le coscienze e diviso gli italiani: era ancora una persona o solo un involucro umano? Nutrirla e mantenerla sana era un accanimento o un diritto dovuto? La sua era vita o non-vita? La legge è stata rispettata o aggirata? Questo libro, raccontando i fatti senza censure, si propone di offrire al lettore gli elementi per farsi un’opinione sui problemi posti dalla drammatica e complessa vicenda.
I proventi degli autori sono interamente devoluti alle famiglie con figli in stato vegetativo indicate dall’associazione «Casa dei Risvegli - Luca De Nigris».
Bioetica: l’evidente centralità delle questioni della vita e della morte, e la crescita dei saperi sulla vita e sulla morte, stravolgono i connotati classici della politica. Quello che viene talora definito "paradigma biopolitico" muta i contorni della sovranità, e minaccia le certezze del diritto, innalzando le pretese di controllo sugli individui e sulle popolazioni. Costringe, in altri termini, a interrogarsi sulle nuove dimensioni che sta assumendo la persona. Il tema della laicità è ormai assurto a luogo di riflessione comune, declinato in modi assai diversi tra loro, discusso in contesti accademici, politici, religiosi, giornalistici. Lo stesso concetto ha ormai acquisito una valenza semantica molto varia, divenendo momento di definizione anzitutto di un atteggiamento mentale che si lega, in certe prospettive della scienza politica e giuridica, alla stessa idea di democrazia, di pluralismo, di inclusività integrativa. È un tema del massimo rilievo non solo sul piano della riflessione scientifica, ma anche su quello, ben più prosaico e contingente, della vita politica, specialmente in un contesto come quello italiano.
BIOETICA CATTOLICA E BIOETICA LAICA
Con un Poscritto 2009
Questo libro fornisce una panoramica imparziale, e al tempo stesso chiara e documentata, di un argomento di grande attualità, che sta condizionando profondamente il dibattito culturale e politico del nostro paese. Questa nuova edizione ampliata dell’opera − ormai ritenuta una sorta di classico sul tema − contiene sia un “Poscritto 2009”, in cui si traccia un bilancio critico complessivo della situazione odierna, avanzando, tra le altre cose, la suggestiva ipotesi di un “cambiamento di paradigma” da parte della Chiesa, sia un’estesa “Appendice” sui diversi modi di rapportarsi al problema bioetico dell’aborto.
INDICE
1. Un «sapere a vantaggio dell’uomo»: etica, bioetica e filosofia
Natura, compiti e origini della bioetica,
La vocazione “filosofica” della bioetica
2. I due paradigmi dominanti della bioetica odierna: problemi storiografici e critici
Modelli antitetici di bioetica
Casi “cruciali” e paradigmi
3. La bioetica cattolica della “sacralità della vita”
Esistenza di una bioetica cattolica ufficiale con valenze filosofiche
L’articolazione teorica del paradigma della sacralità della vita
Chiarificazioni e puntualizzazioni
Legge «naturale» e legge «eterna»
Il «deontologismo» della teoria della sacralità della vita
Legge morale e legge civile
Quale personalismo? I presupposti metafisici della bioetica cattolica,
4. La bioetica laica della “qualità della vita”
La “laicità” in bioetica. Questioni terminologiche e critiche
Il principio della “qualità della vita” e le sue interpretazioni teoriche fondamentali
5. L’articolazione del “paradigma” laico: prospettive, autori e modelli
La “koiné” laica e i suoi punti qualificanti
L’“umanità” della morale
Il rifiuto del concetto di “natura”
Il principio di “autonomia”
La “disponibilità” della vita
La conoscenza come strumento di progresso
La non accettazione del soffrire
Il diverso valore “qualitativo” delle vite
Il concetto funzionalista di “persona”
L’opzione “pluralistica”
L’opzione “liberale”. Morale e diritto
L’opzione “antiassolutistica”. Teleologia e deontologia “prima facie”
Perché la bioetica laica non è soltanto un’etica di “secondo grado”
Autori e modelli della bioetica laica internazionale
“Arbitrarismo” e “relativismo”: critiche e repliche
6. Una dicotomia arbitraria o una realtà di fatto?
Riconsiderazione del problema
Legittimità dell’ottica dicotomica
7. Bioetiche di matrice religiosa vicine alle posizioni laiche
Religioni e bioetica
Posizioni alternative
Repliche cattoliche
Fecondità euristica della distinzione fra laicità in senso “debole” e laicità in senso “forte”
8. Interpretazioni laiche del principio della sacralità della vita
Un principio pi√π antico del cristianesimo
Donagan e Rachels
Dworkin,
9. Indisponibilità e disponibilità della vita come chiavi di lettura della bioetica contemporanea
Una dicotomia pi√π comprensiva
Suicidio ed eutanasia come “cartine di tornasole” di opposte scelte paradigmatiche
10. Ancora su bioetica cattolica e laica. Tentativi di mediazione e persistenti differenze di paradigma
Tra incontri e scontri
Tentativi di mediazione
Il richiamo alla metafisica come “zoccolo duro” della bioetica cattolica
Due paradigmi contrapposti, costretti, loro malgrado, a coesistere e dialogare
Poscritto 2009
Un libro “attuale”
La teoria dei “paradigmi” bioetici
Obiezioni e repliche
In che senso parliamo di libro “profetico”
Inesistenza di una “terza via” tra indisponibilità e disponibilità della vita
L’“ipotesi” di un “cambiamento di paradigma” da parte della Chiesa
Dalle ipotesi sul futuro alla “realtà effettuale delle cose”: bioetica e mediazione politica
Appendice. Il problema dell’aborto nella bioetica cattolica e laica
Il problema
L’argomento scientifico
L’embrione come persona: la posizione cattolica
L’embrione come non-persona: la posizione laica
Due diverse antropologie di riferimento
L’argomento della potenzialità
L’argomento dell’autodeterminazione femminile
L’accusa cattolica di “cultura della morte”
L’argomento laico dello “spreco” naturale degli embrioni
L’argomento del “principio di precauzione”
La controversia sull’aborto come cartina di tornasole dell’opposizione paradigmatica fra due tipi di bioetica
Eutanasia, trapianti, le varie forme di fecondazione assistita, donazione e sperimentazione genetica: una presentazione chiara e leggibile dei più attuali temi della bioetica, che tiene conto sia degli aspetti medici e scientifici, sia delle analisi della filosofia morale e dell'etica teorica contemporanea. La nuova edizione aggiorna, corregge e rende più chiare alcune analisi presenti nel volume precedente. Gli aggiornamenti mettono al passo le analisi e le argomentazioni sviluppate con i casi della bioetica che sono stati al centro dei mutamenti della discussione pubblica dopo il 1999 e rendono conto dei mutamenti del contesto legislativo e giuridico italiano ed europeo.
Non esiste, ai nostri giorni, concetto del lessico giuridico, morale e bioetico più importante e controverso della dignità umana. Esso infatti sembra riassumere la giustificazione ultima della vita morale e ingloba l'immagine di fondo dell'essere umano che è alla base delle legislazioni e dell'organizzazione degli stati democratici, tanto da essere assunto in bioetica come punto di riferimento critico per distinguere tra pratiche accettabili e inaccettabili. Allo steso tempo la dignità umana appare a molti un mero artificio retorico o un concetto irrimediabilmente vago, come sarebbe dimostrato dal fatto sconcertante che in alcuni dibattiti bioetici (come, ad esempio, quello sull'eutanasia e il suicidio assistito) i diversi contendenti argomentano a partire da essa conclusioni normative diametralmente opposte. Cosa intendono dunque coloro che utilizzano tale concetto in bioetica? Cosa intendiamo noi, precisamente, quando impieghiamo tale espressione? La dignità umana è una nozione univoca o esistono diverse accezioni del termine dignità che poi vengono frettolosamente raggruppate sotto la stessa etichetta?
Con gli studi avanzati nella decodificazione genetica, con l'informatizzazione della biologia che penetra nelle dinamiche cellulari più intime, con i dispositivi nanomedici che promettono la riparazione a livello atomico dell'organismo umano, la previsione che tutte le cause di malattia, e quindi di morte, saranno sbaragliate è venuta a imporsi. L'immortalità terrena sembra assurgere come inevitabile, e non nella condizione di una vecchiaia sempre più decrepita, ma in un'eterna, energica e vitale giovinezza.
A recare la notizia sono vincitori di premi Nobel, direttori dei più rinomati istituti di ricerca, docenti delle più prestigiose università, scienziati, informatici: l'essere umano sarà "per natura" immortale.
Le nuove scienze ci prospettano una radicale estensione della vita a seguito di una radicale manipolazione dell'uomo. I filosofi parlano allora di 'post-umanità', 'homo cyborg', 'tecno-umanesimo'. Il volume conduce attraverso le teorie, gli argomenti e i protagonisti di questo nuovo passaggio epocale, che tocca la concezione stessa dell'uomo e che, di conseguenza, ha ricadute anche sul versante teologico o, più semplicemente, sulla nostra visione religiosa.
Sommario
Introduzione. I. Gli autori. 1. Ray Kurzweil: "Io non credo che morirò". 2. Kim Eric Drexler: vivere, con la nanotecnologia, fino al decadimento protonico. 3. Marvin Minsky: la "selezione innaturale" donerà l'immortalità all'uomo. 4. Max More: la morte è un'imposizione non più accettabile. 5. Jaron Lanier, Aubrey de Grey e altri: l'inevitabilità, a breve, dell'immortalità terrena. II. I concetti. 1. Singolarità. Il futuro non è più quello di una volta. 2. Natura. "Vivi secondo natura!". "Cioè…?". 3. Informazione. It from bit. 4. Algenia. Quando l'evoluzione si consegna all'uomo. 5. Realtà. "Siamo ancora nel gioco?". III. Incroci teologici. 1. Incrocio di speranze eterne. Il saccheggio del paradiso. 2. Incrocio di linguaggi. Il saccheggio delle metafore. 3. Incrocio sul misticismo. Neuroteologia. 4. Incrocio sullo spirituale. Spiritualità desacralizzata, spiritualità impoverita e altri tipi. 5. Incroci sull'immortalità. L'ultimo nemico ad essere sconfitto sarà la morte. Conclusione. L'amicizia di fede e tecno-scienza. Bibliografia.
Note sull'autore
Andrea Vaccaro ha pubblicato presso le EDB Perché rinunziare all'anima? La questione dell'anima nella filosofia della mente e nella teologia (2001, 22002) e, presso la Lateran University Press, Il dogma del paradiso (2005).
Nell´immaginario collettivo l´aborto è percepito come un «diritto» della donna, in nome del quale si vìola il fondamentale diritto alla vita del concepito.
Un autentico capovolgimento culturale a cui contribuiscono la cattiva informazione, la congiura del silenzio, l´assenza di un´adeguata prevenzione.
90 domande e 90 risposte: per contrastare il pensiero unico, per ricostruire la speranza, per amare la verità.