Il Cristo nascente dimora in ogni interiorità umana. Ci sono semi di divinità disseminati ovunque. Gesù di Nazaret venne a svegliarci e da allora sta albeggiando, nonostante il nostro intorpidimento.
"Nicea" è diventata una specie di cifra, che sta a indicare tante cose: la "sollecitudine" degli imperatori, un modo di parlare di Dio, il rapporto fra il Vangelo e le sue tante "traduzioni", un sinodo che dà vita a un processo. Perché si tratta di un anniversario audace? Si può leggere la qualità dell'operazione svolta da Nicea e provare ad attualizzarla? Che cosa hanno compiuto i padri conciliari, quale esercizio hanno svolto? Cercare Dio e "dire" la fede è ancora il compito assegnato alla nostra epoca, nella diversità dei contesti storici e culturali.
La ricerca si interroga sui risvolti che possa avere una rilettura dell'agire (e del ragionamento teologico-morale) a partire dalla categoria di pratica. Dopo l'introduzione di alcuni nodi contemporanei, l'indagine si sposta su un terreno poco frequentato quale è la teologia nordamericana contemporanea, nello specifico sostando sul pensiero di David Kelsey. La lettura dell'agire umano che ne emerge guadagna in spessore in merito al ruolo della comunità, del contesto e dell'immaginazione.
Il presente volume va a comporre, con "La vita spirituale del cristiano", un dittico sull'esperienza interiore del credente: se nel precedente testo, che l'autore stesso definiva "il lavoro di una vita", veniva messa al centro la descrizione della singolarità del vivere salvato del credente in Cristo, qui l'autore affronta il tema di quella che può essere descritta come la "vita trinitaria" che raggiunge il credente e lo invita a sperimentare un'esistenza che, lungi dal non essere più umana, è però divina: è l'esistenza di colui che è diventato "uomo integrale", "essere vivente unitario", persona cristificata nella comunione divina che è, appunto, comunione trinitaria d'amore. Luigi Borriello percorre in queste pagine la storia della mistica, radicandola fin nelle pagine originarie di Genesi, per giungere alle grandi figure anche contemporanee di questa ricerca ininterrotta del mistero che siamo chiamati ad abitare. Ne viene una storia affascinante, in cui il lettore si trova a essere guidato nella comprensione delle più alte vette dell'esperienza di Dio nel cristianesimo: da Dionigi Areopagita a Giovanni della Croce, da Meister Eckhart a Edith Stein, in un percorso di straordinario fascino. Prefazione di Nunzio Galantino.
Tutti ogni giorno inseguiamo delle speranze. Il progresso scientifico e la tecnologia riempiono di speranze i nostri discorsi. L'attesa di una soluzione positiva fornita dalla medicina ci illude che di fronte ad una malattia possa essere trovata una cura. Ma è questa la vera speranza? In quale speranza riponiamo la nostra fiducia? A queste e ad altre domande vuole rispondere il presente volume, proponendo alcune riflessioni sul significato autentico della speranza che riguardano tutti, credenti e non credenti, perché, come afferma Papa Francesco nella Bolla di Indizione del Giubileo: «Tutti sperano. Nel cuore di ogni persona è racchiusa la speranza come desiderio e attesa del bene». Le speranze che quotidianamente facciamo nostre, purtroppo, possono andare facilmente incontro alla delusione. Ecco allora l'invito di queste pagine: la vera speranza, quella fondata su Gesù Cristo, non illude né delude, perché è basata sulla certezza che niente e nessuno potrà mai separarci dall'amore di Dio. Questa speranza trasforma la vita, anzi è vita, è un grido per la vita. È questo il messaggio che si ricava dall'insegnamento cristiano sulla speranza, soprattutto da san Paolo, e che il prossimo Giubileo intende sostenere come contenuto peculiare per raggiungere la mente e il cuore di tutti.
Primario intento dell'opera è la riesposizione gioiosa e ammirata del dono e dell'offerta che Cristo Signore fa di sé stesso nell'Eucaristia. Scandagliata nelle sue molteplici dimensioni, è descritta in special modo nella sua funzione di edificare la Chiesa in quella vita di comunione e di amore che sgorga dal seno della Trinità. La divino-umanità del Figlio, Agnello di Dio, Sommo Sacerdote e Sposo, è comunicata alla Chiesa per fare di essa come un sacramento di unità per il mondo, il segno e lo strumento nelle mani di un Dio compassionevole e amante dell'uomo. L'attuale stagione della sinodalità impone la riaffermazione del fondamento teologico e teologale del camminare insieme dei cristiani in mezzo alla comunità degli uomini, senza mai perdere di vista la meta della comunione definitiva con lo Sposo nella Gerusalemme celeste.
La ricerca della felicità, come compito e missione di ogni uomo, trova nell'esercizio della teologia morale cristiana una via privilegiata che permette all'uomo di ottenerla realizzando pienamente la sua umanità. Lungi dall'essere una serie di richieste e privazioni, per il credente la teologia morale fondamentale è percorso, stimolante e gioioso, verso una vita piena che nessuna realtà mondana potrà dare.
Nelle Sacre Scritture, riprese dal Catechismo della Chiesa Cattolica e dai Catechismi CEI, vi sono alcune, poche, ma fondamentali affermazioni riguardanti: la Cosmologia:
Dio è creatore, c’è stato un principio; l’Antropologia, Dio ha creato l’uomo dopo aver creato gli animali. Come educare i ragazzi e i giovani alla fede cristiana imparando ad avere nella Scienza e nella Rivelazione due ali per conoscere, capire e amare l’universo? Come educarli ad un approccio documentato e post ideologico sui temi scientifici sensibili? Essendo aggiornati e documentati! Questo libro intende aiutare a leggere sapientemente i testi biblici e a cogliere come le grandi scoperte scientifiche aiutino a comprendere al meglio le Sacre Scritture e le grandi verità rivelate del Cristianesimo.
Un libro per chi ama educare: genitori, insegnati, catechisti, animatori.
"La lettura di queste omelie può accrescere in molti la considerazione la stima verso i Nunzi Apostolici: non semplici funzionari e diplomatici, ma generosi servitori della Chiesa e del Vangelo, che, mentre tessono relazioni tra la Santa Sede, i Vescovi e le Autorità dei vari Paesi, incontrano anche le popolazioni e le evangelizzano con la parola e la testimonianza della vita. Numerosi e molto efficaci dal punto di vista educativo sono i racconti delle esperienze personali, utilizzati come veicolo e comunicazione di vita spirituale".
Ennio cardinale Antonelli Presidente emerito del Pontificio Consiglio per la Famiglia
Spiritualità e teologia sono mondi mai del tutto separabili: ciò che li cementa e li unisce "indissolubilmente" è la fede cristiana. Spiritualità e teologia sono infatti dimensioni interiori del cristianesimo: meglio, sono la fede cristiana che mostra la potenza liberante della verità salvifica di Cristo secondo modi differenziati, manifestandola dentro registri comunicativi diversi, quello spirituale e quello teologico. Cosa è spiritualità, se non fede vissuta nella carità/agape? E la teologia? È la fede ("operante per mezzo della carità") portata a pensiero critico, ad espressione razionale.
L'affermazione di Gesù «Questo è il mio corpo», detta di un pezzo di pane azzimo, è in sé folle, paradossale. Per i cristiani ha comprensibilmente rappresentato, lungo la storia, un vero e proprio rovello: come pensare la "presenza reale" di Cristo nel pane eucaristico? La formalizzazione teologica della dottrina della transustanziazione (pane e vino cambiano sostanza, diventando corpo e sangue di Cristo) è giunta al termine di un percorso, non lineare, ricco di sfumature, sottolineature e sfide enormi per il pensiero. E ancora oggi ci si chiede: che cosa significa dire "presenza", "realtà" e "corpo"? Per rispondere, occorre frequentare un dibattito filosofico straordinariamente ampio, che indaga quei tre ambiti. Il saggio di Belli si pone sul crinale fra teologia e filosofia. In una prima parte propone una ricostruzione del dibattito medievale delle dispute eucaristiche, muovendo alla ricerca della pluralità dei linguaggi in cui esso si è espresso. Successivamente avvia il confronto con il mondo filosofico, in particolare quello di matrice fenomenologica, per comprendere i possibili arricchimenti reciproci fra teologia e filosofia. E scoprendo che la teologia eucaristica sfida la filosofia ad ampliare la nozione stessa di corporeità.