"Privo di titolo" intreccia la storia dell'unico martire fascista siciliano del biennio rosso con la colossale beffa di Mussolinia, la città nei pressi di Caltagirone che avrebbe dovuto celebrare per sempre la gloria del Duce. In un'intervista, concessa a "La Nazione" il 17 gennaio 2002, Andrea Camilleri dichiarò: "Voglio assolutamente scrivere la storia di un eroe immaginario in un paese immaginario. Mi riferisco alla storia dell'unico martire fascista che poi ho scoperto essere stato ammazzato dai suoi per un errore. L'ambientazione ovviamente sarà quella che sarebbe dovuta divenire Mussolinia, la città che non fu mai costruita e della quale al duce, nel 1928, fu mostrato un fotomontaggio".
La terza "sublimis cantica" - come il suo autore stesso, con profonda consapevolezza e bellezza, la chiamò - contiene in sé qualcosa di unico, che la fa diversa da ogni altra composizione della letteratura a noi nota. Essa appare nuova anche rispetto alle altre due parti del poema, già così rivoluzionarie nell'invenzione e nel linguaggio. Perché la poesia del Paradiso non racconta vicende di uomini, non descrive paesaggi. Essa si sostanzia di cose che non si vedono e che, soltanto, per fede, si sperano. E tuttavia anche e soprattutto qui il genio di Dante riesce a esprimersi con versi di grande potenza, che si imprimono per sempre nella mente del lettore con immagini di straordinaria forza suggestiva.
Il secondo regno dantesco, "dove l'umano spirito si purga / e di salire al ciel diventa degno", è, dei tre, quello che porta nella sua struttura, sia fisica sia morale, la maggiore novità d'invenzione, tanto da poter dire che esso è un mondo, nel suo aspetto e nel suo spirito, soltanto dantesco. Circola per tutto il Purgatorio un'atmosfera difficilmente definibile, come di raccolto incanto, che coglie il lettore fin dall'inizio e l'accompagna fino alle soglie del Paradiso: attingere lo spirito di quella delicatissima aura che tutto avvolge è la via per intendere il Purgatorio dantesco nella profonda bellezza che lo distingue.
L'autore, rivolgendosi alle due figlie gemelle nate nel 1996, ripercorre quasi diaristicamente le tappe che hanno segnato la scoperta della sua paternità, e prosegue fino a quando le bambine abbandonano il nido e, ormai "grandi", iniziano l'avventura dell'asilo. Il libro ha un tono commosso, a tratti poetico, riflette una sensibilità diffusa e forte, ma ancora poco affrontata nei testi narrativi. L'autore, invece, riesce bene a descrivere questa esperienza come apertura verso il cambiamento del proprio stile di vita e della propria visione delle cose.
I due volumi che raccolgono le "Prose di ricerca, di lotta di comando, di conquista, di tormento, d'indovinamento, di rinnovamento, di celebrazione, di rivendicazione, di liberazione, di favole, di giochi, di baleni", ripropongono l'edizione curata tra il 1947 e il 1950 da Egidio Bianchetti. L'edizione raggruppava in tre tomi ciò che D'Annunzio aveva pubblicato in singoli volumi secondo il "Disegno dell'Edizione di Tutte le Opere" da lui stesso approntato nel 1927. Contenitore multiplo e aperto, le "Prose di ricerca" erano concepite per risistemare opere già pubblicate e insieme per raccoglierne di ulteriori.
In un'isola che non si fatica a riconoscere come l'Elba, si svolge una storia di speculazioni edilizie, di intrecci poco chiari tra banche e imprenditori, mentre un giovane scrittore passa dalla denuncia dei soprusi a una carriera d'integrazione. Finché un nubifragio, che il devastante tsunami nel Sudest asiatico ha reso di attualità , costringe a voltar pagina, drasticamente. Con questo breve romanzo, Doni ci dà un altro saggio della sua letteratura d'impegno politico e di passione civile.
Monica Maggioni ha condotto diversi telegiornali e programmi RAI (TV7, Unomattina) e ha realizzato molti reportage dall'estero. Nel 2003 segue dagli Usa le diverse fasi di preparazione della guerra in Iraq e subito dopo parte per il conflitto al seguito delle truppe americane. Dopo la dichiarazione della fine ufficiale dei combattimenti rimane in Iraq a documentare le difficili fasi della guerra. In questo libro la giornalista guida il lettore in un viaggio verso l'Iraq dei soldati americani, soldati che vivono un universo parallelo fatto di linguaggi, abitudini, codici sconosciuti, soldati che non sono Rambo né raffinati professionisti della guerra.
Desideri divisi turbano Erika, impegnata in una ricerca di architettura a Berlino. Erika viene dall'est e la sua "crisi" si rivela nei dialoghi con un anziano studioso e con un giovane architetto. Sulla scena di quartieri sconvolti, di piazze famose ridotte a resti archeologici, le vicende personali di Erika, le immagini della follia della madre e della sorella uccisa sul "muro", si annodano e sciolgono infine il segreto, aprendo un moto di tenerezza e d'amore. In un'interrogazione alla storia tedesca, si intrecciano passato e presente. La città e il confine sono realtà e metafora, in un'analisi che presagisce e annuncia gli eventi del 1989.
GLI AUTORI
Giuliana Morandini è nata a Udine e vive tra Venezia e Roma. Si è occupata del rapporto tra letteratura e psicoanalisi e di scrittura femminile con E allora mi hanno rinchiusa (1977) e La voce che in lei (1980). Ricordiamo poi i suoi romanzi di atmosfera mitteleuropea: I cristalli di Vienna (1978), Angelo a Berlino (1987), Sogno a Herrenberg (1991), Giocando a dama con la luna (1996); presso Marietti ha pubblicato Sospiri e palpiti (2001) Premio Speciale della Giuria -Premio Rapallo 2002.
Un bambino, un ragazzo, un giovane uomo alla scoperta del mondo che lo circonda, di se stesso, della fede. Il mondo è quello di un piccolo paese del Sud, un paese come tanti eppure unico, tra vera miseria materiale e vera ricchezza spirituale in anni difficili: il fascismo, la guerra, l'immediato dopoguerra. Il giovane inizia un cammino arduo ma meraviglioso. E un giorno succede di di riascoltare l'eco lontana dei ricordi, e tronare a guardare affettuosamente quei primi passi.. È la storia romanzata di un fanciullo irrequieto e vivacissimo che, divenuto adulto, non ha mai perso il grande amore per la vita e per la terra che gli diede i natali.
GLI AUTORI
E' nato a Parghelia (Vibo Valentia) nel 1930. Finiti gli studi teologici e giuridici, è stato negli anni ’50, anche a contatto con Luigi Sturzo, ha conseguito il dottorato in “Scienze Sociali” alla Pontificia Università Gregoriana. Dopo aver ricoperto l’incarico di Segretario delle “Settimane Sociali dei Cattolici d’Italia”, è stato stretto collaboratore di S. E. Mons. Giovanni Benelli. E’ autore di non pochi saggi teologici, storici e sociologici. Ha collaborato con “L’Osservatore Romano”, con “Avvenire” ed altri giornali. Tuttora è responsabile di una rubrica settimanale sul quotidiano “Il Tempo”. Elevato all’Episcopato Giovanni Paolo II (1979), è Vescovo di Civitavecchia-Tarquinia.
Alessandro Forte, 43 anni, pubblicitario senza lavoro, alla deriva, abbandonato da moglie e figlia, per una serie di coincidenze strane, indecifrabili, si trova in pieno agosto, a camminare sulla strada che da Gerusalemme va ad ovest verso il mare. Dopo circa 7 chilometri, non lontano dal villaggio di Emmaus, viene avvicinato da uno strano personaggio vestito di una semplice tunica, che sembra appena uscito da un dipinto classico. Nasce un rapporto sconvolgente, giocato sul dubbio tra realtà e visione.
Un'ampia e ambiziosa riflessione - sedimentata in dieci anni di lavoro - sul rapporto tra storia, politica e religione da parte di uno dei più originali pensatori e prosatori italiani. Da Agostino che approda a Roma dall'Africa ai tormenti di Giobbe, dai cattolicissimi sovrani di Spagna al Re Sole, dalla Riforma al terremoto di Lisbona, dall'Inquisizione alla Rivoluzione, da Pascal e Sade fino al complotto antinazista del 20 luglio 1944, attraverso una serie di episodi e personaggi, momenti e aneddoti storici, Cordero riflette sul senso della storia e sulla natura umana.