"Il lavoro migliore di una vita di ricerca può saltare fuori per caso: lo si incontra su una strada percorsa per andare da un'altra parte." "Le idee spesso sono come un boomerang: partono in una direzione ma poi vanno a finire altrove. Se si ottengono risultati interessanti e insoliti, le applicazioni possono apparire in campi assolutamente imprevisti." Realtà sperimentali che sembrano sfuggire a ogni legge, ricerche che portano a scoperte che sorprendono lo stesso ricercatore, il lampeggiare dell'intuizione fisica e matematica: è il mondo indagato da più di cinquant'anni da Giorgio Parisi, vincitore nel 2021 del premio Nobel. Dall'ingresso, nel 1966, all'istituto di Fisica di Roma (dal retro, perché gli studenti dei primi due anni non potevano passare dalla porta principale) al Nobel sfiorato già all'età di venticinque anni, dagli studi pionieristici sulle particelle all'interesse per fenomeni enigmatici come le trasformazioni di stato, i "vetri di spin" e il volo degli storni, dalle riflessioni su come nascono le idee a quelle sul senso della scienza nella nostra società, questo libro è un viaggio nella mente geniale di un fisico che ha cercato le regole dei sistemi complessi, perché quelli semplici gli sono sempre sembrati un po' troppo noiosi.
“Ogni volta che scocca l’esperienza di un avvento, è segno che la Chiesa s’accinge a rifiorire, e comincia a sognare un Vangelo nuovo senza che essa rifiuti quello antico” (M. Pomilio). È l’esperienza sorprendente che oggi si verifica nella Chiesa quando si legge la Bibbia nello Spirito. Il concilio Vaticano II ha fatto prendere coscienza al popolo di Dio che possiede un bisogno vitale, un diritto congenito ed inalienabile alla parola di Dio. È tempo di rimettere il Vangelo al primo posto e al centro della vita cristiana e non le dottrine, le regole, i precetti: è il Vangelo di Gesù Cristo che va annunciato, celebrato, vissuto e testimoniato dalla Chiesa. Riscoprire Cristo e il suo Vangelo porterà al rinnovamento radicale delle strutture religiose del nostro tempo e della vita pastorale delle comunità cristiane. È una grande occasione da non perdere, evento di grazia, in risposta alle attese della Chiesa e alle urgenze dell’uomo d’oggi. È necessario rinnovare l’ascolto della parola di Dio nella liturgia, nella catechesi e nella pastorale con la pratica della lectio divina, promossa in tutta la Chiesa come lettura ecclesiale ed orante della Parola.
“La monografia, nata da una matura esperienza di vita e da uno studio qualificato della teologia biblica, riveste una particolare attualità, perché può rappresentare una risposta di ampio respiro a visioni della parola di Dio. Infatti, la Parola non è solo o semplicemente la forza dell’interiorità del discepolo o l’anima intellettuale della liturgia, ma costituisce il nucleo fontale e dinamico della missione anche, e soprattutto, oggi. Siamo convinti che il dono della Parola possa diventare il motore capace di condurre molte culture del nostro tempo ad evolvere con dinamiche e dialettiche rispettose dell’uomo, di tutti gli uomini creati da Dio, e della loro più vera promozione” (dalla Prefazione del card. Pietro Parolin).
Il presente libro tocca il tema della parola di Dio nella Chiesa d’oggi come anima della comunità cristiana, aperta alla missione evangelizzatrice nel mondo. Inoltre, mette in luce alcune significative proposte ed esperienze di attuazione della parola di Dio nei tre stati di vita cristiana: quelli dei fedeli laici, dei presbiteri e dei consacrati. Questo consente di dare al libro un taglio ancorato sulla teologia biblica e sul versante della vita pastorale, spirituale e missionaria delle varie vocazioni nella Chiesa.
GIORGIO ZEVINI, sacerdote salesiano, è decano e docente emerito del Nuovo Testamento presso l’Università Pontificia Salesiana. Ha compiuto studi teologici e biblici a Roma, Gerusalemme e Oxford. Tra le sue pubblicazioni: Parola Comunità Missione nella vita cristiana, Editrice Rogate, Roma 2008; Il Vangelo secondo Giovanni, Città Nuova, Roma 20099 (tradotto in otto lingue); Gesù e la catechesi nei vangeli, LEV, Città del Vaticano 2015; Il testamento spirituale di Gesù nel vangelo di Giovanni, Queriniana, Brescia 2017; La lectio divina: silenzio, parola, comunità, Queriniana, Brescia 2018; Le tre lettere di Giovanni, Queriniana, Brescia 2019. Presso l’Editrice Queriniana, fra il 2002 e il 2010, ha pubblicato le collane “Lectio divina per ogni giorno dell’anno” (17 volumi) e “Lectio divina per la vita quotidiana”(16 volumi).
I grandi libri per l'infanzia non hanno nessuna lezione da dare ai bambini. Attorno a questa consapevolezza ruota l'esplorazione condotta in queste pagine. Frutto di una ricerca ventennale, il saggio di Giorgia Grilli ribalta stereotipi e luoghi comuni, per portare alla luce la linfa di cui si nutrono quei libri per bambini che possono realmente dirsi letteratura. È un rovesciamento di prospettiva quello che qui si propone, un cambio di postura: è l'infanzia - soglia di accesso a quanto di più profondo esista nell'umano - che ha qualcosa da dire, da far trapelare. La grande letteratura per l'infanzia è proprio quella che aguzza lo sguardo, rende più ricettivi, si sforza di avvicinarsi a una dimensione che ci è estranea. «Il bambino - scrive Giorgia Grilli - è quanto di più irriducibile all'adulto si possa dare. Prima di diventare individui civili i bambini sono creature ancestrali». In essi scorgiamo l'infanzia stessa del genere umano, e la sua prossimità a quanto c'è di arcano nell'esistenza, nella natura, nel ciclo della vita e della morte.
In Italia, tra la fine dell'Ottocento e l'inizio del nuovo secolo, i territori del modernismo e del femminismo entrano in contatto. Le donne costruiscono reti relazionali in diversi contesti sociali e di classe (dame dell'aristocrazia, studiose di ceto medio, operaie istruite), attivano una ricca dialettica tra esperienze spirituali, etico-pedagogiche e artistico-letterarie, esprimono in modo innovativo l'esigenza di collegare cristianesimo e civiltà moderna ed entrano in dialogo - non separatistico, ma aperto - con le elaborazioni maschili, senza perdere il senso specificamente femminile della loro attività. Questo libro inaugura una prospettiva ermeneutica che conferma l'importanza di figure come Antonietta Giacomelli, Luisa Anzoletti, Elisa Salerno, Sofia Bisi Albini e altre, ma fa emergere anche la centralità di personalità considerate invece marginali nei precedenti studi sul modernismo italiano, come Maria Montessori e Grazia Deledda.
"Le ore della passione" è l'opera spirituale più famosa della serva di Dio Luisa Piccarreta: dettate durante le sue estasi mistiche su ispirazione di Gesù, costituiscono una raccolta di 24 preghiere e meditazioni, organizzate in base alle ore della giornata, in riferimento all'ultimo giorno di vita di Cristo sulla terra. Dalla dolorosa separazione dalla Vergine Maria fino alla sepoltura, passando per l'Ultima Cena e il Calvario, questi scritti guidano il fedele lettore ad accettare in tutte le circostanze della vita la Divina Volontà. Un vero viaggio spirituale alla riscoperta del momento fondativo della Fede cristiana. All'interno del volume è presente anche uno schema delle Ore da accompagnare alla preghiera e alla meditazione. Prefazione Don Marcello Stanzione.
Un manuale aggiornatissimo sulle teorie e le conoscenze sociologiche che permettono di comprendere e articolare il ruolo e l'importanza del giornalismo nella società, imprescindibile per i corsi di Giornalismo, Scienze delle Comunicazione e Sociologia dei processi culturali e comunicativi.
I Neanderthal sono un buon modo per raccontare la scienza delle nostre origini e i suoi formidabili progressi. Ne abbiamo bisogno ancora di più oggi, noi esseri umani dell'Antropocene, con tutte le sfide che dobbiamo affrontare. «Sono seduto su un grande masso di fronte al mare. Alle mie spalle la grotta del Monte Circeo frequentata dai Neanderthal». Con queste parole ha inizio un sogno: un incontro immaginario tra un paleoantropologo e l'ultimo dei Neanderthal. I due condividono le competenze di oggi e le esperienze vissute nel tempo profondo. Dialogano così sull'origine, sulle caratteristiche e sui comportamenti dei Neanderthal, come pure sul loro destino. Ne deriva l'affascinante narrazione di una specie simile alla nostra, ma anche profondamente diversa da noi, con la quale ci siamo confrontati dopo centinaia di millenni di separazione evolutiva. Non solo, però: la vicinanza genetica ha reso possibili incroci che hanno lasciato tracce durature in tutti noi. I Neanderthal sono ancora qui.
I classici realizzano il nostro mondo o, su un altro piano, ne sollecitano l'esistenza spirituale: «ci innamorano alla vita», diceva Francesco De Sanctis. È così oggi, ed era così anche nel passato, quando Boccaccio chiamava «celestis homo» Petrarca, ragionando con lui di poesia e filosofia. In questo volume l'autore, malgrado il salto e l'apparente frattura, segue il paradigma della continuità tra antichi e moderni. Dove sono i classici, oggi? Chi sono? Se non è possibile, ai giorni nostri, essere un classico, allo stesso modo, si direbbe, non è possibile considerare conclusa e infruttuosa la loro immensa eredità.
Democristiano atipico la cui vita, drammatica ed esaltante è ricca di episodi curiosi e paradossali. Carlo Donat-Cattin è stato il leader DC che ha anticipato l'impeto e la schiettezza di un modo nuovo di fare politica, scalzando riti avvolti da veli curiali e dalla retorica di un progressismo di maniera. Un uomo politico, un cristiano scomodo, descritto attraverso i suoi discorsi e i suoi scritti, le parole degli amici e degli avversari dentro e fuori della Dc. Protagonista politico nei mesi dell'autunno caldo che portano all'approvazione dello Statuto dei Lavoratori, persona di grande concretezza (uno dei migliori ministri della storia repubblicana), dall'intuito acuto, dalla visione ricca di presagi, descrive prima di altri il declino di un'Italia ferita dalla caduta dei suoi valori fondanti. Lottando fino all'ultimo per una libertà incarnata nei diritti dei subalterni e per l'etica del lavoro.
Il volume raccoglie, in versioni opportunamente aggiornate, scritti che si estendono dal 1960 al 2021 e che riguardano prevalentemente le molteplici relazioni tra ebraismo e ordinamento giuridico italiano. I primi capitoli trattano della posizione degli ebrei in Italia, dall'Unità alla Costituzione repubblicana, passando attraverso le persecuzioni e la Shoah; dell'evoluzione dei rapporti con la Chiesa cattolica; dell'intesa costituzionale tra ebraismo e Stato del 1987 e la sua attuazione. Lo sguardo si allarga poi alla tutela della libertà religiosa e delle minoranze in genere, al contrasto delle discriminazioni, del razzismo e dell'antisemitismo in Italia e in Europa, concludendo con questioni attuali di diritto internazionale relative a Israele e alla lotta al terrorismo. Attraverso le riflessioni di un protagonista da sempre impegnato nel mondo ebraico e in quello del diritto, il volume ripercorre la non facile evoluzione dell'ordinamento italiano verso il pieno riconoscimento del pluralismo della società negli ultimi decenni e il contributo dell'ebraismo al riguardo. Le autorevoli prefazioni di Giuliano Amato e Riccardo Di Segni ne sottolineano il contributo alle discussioni attuali in tema di libertà religiosa in genere. Un libro, inoltre, che «non è solo una raccolta di scritti giuridici autorevoli ma una sorta di storia dell'ebraismo italiano nell'ultimo secolo, analizzato dalla prospettiva dei suoi problemi organizzativi, istituzionali, di rapporti con la società».
Insolito e singolare libro per ragazzi che desiderano comprendere il Natale a partire dal racconto di un pastore e di un magio che duemila anni fa furono testimoni dell’evento. A corredo figure stilizzate animano paesaggi surreali proiettando il lettore in una dimensione senza tempo. Gesù non è nato il 25 dicembre dell’anno 0 e la stella di Betlemme non era una cometa. Ma allora, come sono andate le cose? In appendice l’autore risponde con fondatezza storica ad alcune domande classiche sul Natale: Quando è nato Gesù? C’erano davvero l’asino e il bue? I Magi erano re? Ed erano tre? Quando è nato il presepio? L’albero di Natale non è cristiano?
Dal secondo dopoguerra si sono ottenuti risultati straordinari a difesa dell'inclusione democratica. Oggi c'è un vento conservatore che spira in direzione contraria, la cui origine è da ricercare in altri processi che il Novecento ha innescato: dalla deregolamentazione dell'economia all'ideologia dell'individualismo competitivo. Questo libro propone una lettura originale che mette insieme la crisi dell'ordine neoliberale, evidenziata anche dalla catastrofe planetaria della pandemia, e l'avanzata di progetti politici di segno antiegualitario e autoritario. I leader della destra radicale populista devono il loro successo alla promessa di proteggere le 'maggioranze silenziose' dei loro paesi dai sentimenti di insicurezza e spaesamento indotti dalle dinamiche dell'economia. Non offrono però, in risposta, ricette redistributive contro la crescita delle diseguaglianze. Piuttosto, fanno appello all'identità nazionale, etnica, religiosa o sessuale, ergendosi a difesa dei 'nativi' contro gli stranieri e della famiglia 'tradizionale' contro nuovi modelli di vita affettiva. Le destre radicali minacciano di acquisire nuova forza nell'incertezza generata dalla crisi pandemica e la risposta delle forze progressiste potrà passare solo attraverso una rinnovata lotta contro ogni forma di diseguaglianza.